LINEE GUIDA del Progetto Spazio Educativo
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- Lucio Manzoni
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1 LINEE GUIDA del Progetto Spazio Educativo La riflessione del gruppo che si occupa dello Spazio educativo è iniziata con l individuazione delle procedure, che hanno portato a modificare il contesto, e delle strategie di tipo educativo, pedagogico e didattico adottate strada facendo. Rispetto alle procedure gli elementi su cui si è lavorato sono tre: 1) spazi 2) ruoli e relazioni 3) aspetti organizzativi 1) Spazi Per la scelta e l organizzazione dello Spazio Educativo sono stati seguiti diversi criteri: - fare un sopralluogo degli spazi della scuola - coinvolgere il preside o il vice preside per averne l autorizzazione rispetto a cambiamenti e spostamenti che si renderanno necessari - individuare una stanza di facile accessibilità per tutti (che sia di passaggio e visibile, non isolata) - partire dai bisogni dei bambini per personalizzare gli spazi disponibili (criterio variabile) - predisporre un angolo di riposo e di attività al tappeto con materassi e cuscini che siano a norma (ignifughi) - preparare un area di lavoro con banco e materiale necessario (il Comune in genere provvede a fornire materiali specifici per i bisogni dei bambini disabili) - la stanza deve essere a piano terra e a norma (uscita di sicurezza) - predisporre uno spazio con una cucina dove poter realizzare dei laboratori e per avere, se necessario, un luogo più tranquillo e comodo dove poter mangiare - prevedere la connessione ad internet nello Spazio Educativo Rispetto allo spazio della classe, questa dovrebbe essere posizionata al piano terra per motivi di sicurezza oltre che di comodità. E necessaria una regolamentazione che stabilisca chi ha la responsabilità di intervento con i bambini disabili i situazioni di emergenza (evacuazione). La classe dovrebbe essere sufficientemente ampia per accogliere il gruppo degli alunni, agevolare i movimenti, permettere la collocazione di un banco più grande e consentire, se ritenuto opportuno, di ritagliare uno spazio da allestire ad hoc per un bambino che necessiti di una particolare sistemazione all interno della classe (es. un tappeto su cui potersi sedere con dei giochi e libri a disposizione). In questo
2 modo si favorisce al meglio la partecipazione del bambino disabile alle attività che vengono svolte in classe e si consolidano le relazioni tra tutti i compagni. Ci deve essere un bagno a norma per bambini disabili, che abbia il fasciatoio per il cambio e i maniglioni a cui potersi aggrappare. In generale tutti gli spazi della scuola devono poter essere usati dai bambini disabili, pertanto lo sguardo deve essere abbastanza ampio da considerare tutti gli spazi della scuola (corridoi, palestra, giardino, laboratori) per sfruttarli e, se necessario, adattarli alle esigenze dei bambini. Solo così facendo si realizza un lavoro educativo su tutti, bambini e adulti, che porti a riconoscere ed accogliere la presenza e la partecipazione dei bambini disabili. Il Progetto ruota, quindi, su tutti gli spazi della scuola e la flessibilità è una caratteristica indispensabile di tale Progetto. 2) Ruoli e relazioni Nell area di lavoro sulla costruzione di relazioni e definizione dei ruoli il primo passo realizzato è stata la formazione rivolta a: - docenti - educatori - un rappresentante dell istituzione scolastica - un rappresentante dei servizi del Comune (per la realizzazione del Progetto è sempre prevista la collaborazione con l amministrazione comunale) - collaboratori scolastici In secondo luogo è stata istituita una commissione dell Istituto Comprensivo più ristretta composta da: - preside o vice preside - funzioni strumentali per il sostegno o rappresentante per ciascun ordine di scuola - rappresentante dei servizi sociali (assistente sociale o coordinatore) - psicopedagogista esperta del Progetto che lavora con la commissione nelle fasi iniziali e di implementazione del Progetto. La commissione istituisce e istituzionalizza il Progetto, perciò nasce e termina nell anno i cui si innesca il Progetto. L a commissione può essere ricomposta per facilitare l istituzione del Progetto Spazio Educativo anche in un altra realtà scolastica. Il compito di questa commissione è quello di lavorare su tutti gli elementi di cambiamento del contesto e sull organizzazione dei tempi e delle attività (es. impostazione a inizio settembre dell orario scolastico tenendo conto delle diverse esigenze dei bambini, come le terapie, per evitare che coincidano con le
3 materie per loro più pregnanti o, al contrario, per farle coincidere proprio con le materie o attività cui non parteciperanno). La commissione si occupa della creazione della rete e della sinergia scuola-servizi. Infatti lo Spazio Educativo lavora sempre sul progetto di vita dei bambini e, mentre la scuola si occupa di un pezzo del loro percorso di crescita, i servizi invece proseguono nell accompagnamento della famiglia anche una volta terminata la frequenza della scuola. Per realizzare la sinergia tra scuola e servizi è necessaria la presenza di un referente che coordini il Progetto e lo consolidi a livello educativo e culturale, favorendo in tal modo l inclusione. Il coordinatore è la persona attorno alla quale girano tutti gli altri attori del progetto e i cui requisiti devono essere una buona conoscenza del territorio, essere una figura super partes, avere un dialogo aperto con gli operatori sociosanitari e avere un quadro conoscitivo della situazione della disabilità che gli consenta di lavorare anche in modo preventivo, facendo delle previsioni per realizzare un lavoro di preparazione. Accanto alla commissione si è poi formato uno staff composto da: - docenti - funzioni strumentali di ogni plesso - preside o vice preside - assistente sociale - psicopedagogista - insegnanti di sostegno - educatori - coordinatori del Servizio d Integrazione Scolastica. Lo Staff si riunisce 3 volte all anno (all inizio dell anno scolastico o poco prima, a fine gennaio, a giugno). Infine si è istituita un equipe composta da: - insegnanti di sostegno coinvolti nel progetto (aperta anche ad altri insegnanti) - educatori che lavorano nel plesso - psicopedagogista o coordinatore del Progetto Il compito dell equipe è di lavorare sull attività didattica programmandola e adattandola volta per volta ai bisogni del bambino disabile e dei sui compagni (es. programmazione, scelta e proposta per tempo delle gite scolastiche). L equipe prepara la prima bozza del Pei che verrà poi condivisa nel Consiglio di Classe con tutti gli insegnanti chiedendo loro di integrare il lavoro di stesura del Pei con il loro apporto. In genere il Pei viene ultimato per metà novembre. L equipe lavora anche per preparare i progetti- ponte che facilitino il passaggio dei bambini da una scuola all altra e nell ambito dell equipe si discutono le potenzialità e le criticità del Progetto stesso. L equipe si ritrova ogni 2/3 settimane o anche con maggiore frequenza se necessario ed utile.
4 Sono poi previsti 3 Consigli di Classe di Spazio Educativo (uno iniziale, uno a gennaio e uno a inizio giugno) cui partecipano: - docenti di classe - educatore - coordinatore del Progetto Risulta importante istituzionalizzare la presenza degli educatori ai consigli di classe per i casi complessi di disabilità. In questi incontri si collabora per la stesura, il monitoraggio e la verifica dei Pei di ogni bambino. Utile procedura per garantire l efficacia del Progetto è la programmazione e la comunicazione ad inizio anno scolastico del calendario con le date di tutti gli incontri previsti. Inoltre è importante che il Protocollo di lavoro sia condiviso e firmato dal funzionario del Comune, dagli operatori e dal preside della scuola così che diventi patrimonio condiviso e rimanga nel tempo come buona prassi che tutti gli attori, che di volta in volta saranno coinvolti, potranno e dovranno seguire per realizzare in pieno il Progetto. 3) Aspetti organizzativi Il primo criterio da adottare per affrontare gli aspetti organizzativi è quello di fare un analisi di come il plesso funziona ed è organizzato al fine di individuare le risorse già presenti e partire da queste per sfruttarle al meglio e adattarle ai bisogni dei bambini. Lo Spazio Educativo prevede, infatti, che la persona disabile sia in carico al plesso. Si tratta, pertanto, di verificare quali progetti siano già previsti o attivi all interno del plesso per valutare se siano o meno adatti al bambino disabile (es. uscite a teatro, sul territorio, biblioteca, fattoria, ecc.). L insegnate di sostegno può essere concepito come compresenza con l insegnate di classe e sfruttare quest occasione per programmare attività nuove ed originali che coinvolgano tutta la classe. Nell ambito degli aspetti organizzativi: si possono programmare lavori a classi aperte, laboratori per gruppetti di bambini realizzati dall insegnante di sostegno o dall insegnante di classe durante le ore alternative all insegnamento della religione, attività trasversali come la partecipazione ad alcune materie nei diversi gruppi classe (come un ora al giorno di educazione musicale o di educazione motoria), lavoretti di classe realizzati insieme a tutti i compagni di classe; si realizzano i Progetti Ponte di raccordo tra i vari gradi di scuola (attraverso una graduale conoscenza della nuova realtà scolastica da parte dei bambini e la stesura di una documentazione che aiuti gli insegnanti a programmare al meglio le attività per i bambini); si predispone una settimana-tipo partendo sempre da un analisi iniziale dei bisogni dei bambini e delle risorse disponibili. L obiettivo è quello di creare un percorso modello che andrà seguito in quel
5 particolare anno scolastico per qual particolare bambino. L organizzazione del percorso potrebbe cambiare durante l anno scolastico a seconda delle esigenze dell alunno (stato di salute) e delle opportunità che potrebbero presentarsi. La settimana-tipo emerge, quindi, dall incrocio tra l analisi dei bisogni e l analisi delle risorse. si struttura l orario delle varie materie scolastiche tenendo conto dei bisogni del bambino disabile in modo tale che questi combacino con le opportunità didattico- educative offerte dall orario scolastico (es. se un bambino entra a scuola più tardi si evita che alla prima ora ci siano le materie per lui più importanti). L equipe Spazio educativo
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