Reportistica In equilibrio sopra l euforia. A scuola di IN-DIPENDENZA. Reportistica
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- Prospero Valerio Casini
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1 Reportistica In equilibrio sopra l euforia. A scuola di IN-DIPENDENZA!! "# 1
2 In equilibrio sopra l euforia. A scuola di IN-DIPENDENZA Nel presente report verranno presentati i principali risultati relativi alla ricercaintervento In equilibrio sopra l euforia. A scuola di IN-DIPENDENZA sulla popolazione giovanile in tema di comportamenti a rischio. Nello specifico verranno illustrati i fattori di rischio e di protezione legati ai comportamenti a rischio in adolescenza. I comportamenti a rischio sono definiti come azioni intenzionali dagli esiti non sicuri, con possibili ricadute psico-fisiche negative. Questi comportamenti sono indirizzati ad uno specifico scopo e, sebbene rischiosi, possono essere funzionali al raggiungimento di obiettivi personali. La componente cognitiva ha un peso sensibile nell attribuire significato a determinati comportamenti e fornirli di una coloritura affettiva ed emotiva. I principali fattori di rischio per gli adolescenti possono essere caratteristiche individuali (variabili cognitive e di personalità), relazionali (appartenenza a gruppi di pari), familiari (funzionamento familiare, stili parentali) e sociali (livello socio-culturale, contesto culturale). I fattori di protezione, invece, salvaguardano la persona in situazioni di rischio, pericolo o disagio. I dati saranno esposti nel seguente ordine: 1. Sezione A: dati descrittivi relativi al gruppo di adolescenti coinvolti nella ricercaintervento, ovvero, i dati complessivi che descrivono le caratteristiche dei partecipanti come la scuola di appartenenza, il genere e l età; 2. Sezione B: dati statistici sull uso/abuso del tabacco; 3. Sezione C: L uso/abuso di sigarette elettroniche (C1), alcol (C2) e sostanze stupefacenti (C3). 4. Sezione D: L uso delle tecnologie; 5. Sezione E: Le condotte alimentari patologiche; 6. Sezione F: Quadro generale sulle diverse forme di dipendenza 2
3 Le variabili indagate Il report focalizzerà l attenzione sull analisi quantitativa dei comportamenti di a rischio, nonché sullo studio dei processi che sostengono uno sviluppo non adattivo. Tale prospettiva permette di comprendere meglio la complessità dei processi di sviluppo, poiché analizza aspetti psicologici, i significati e le aspettative connesse ai vari comportamenti a rischio. In particolare sono analizzati i seguenti indicatori: A) Utilizzo e abuso di sostanze Per ognuna delle sostanza esaminate sia che esse siano legali oppure illegali è stato valutato l uso, il rischio di dipendenza e la percezione soggettiva di pericolosità. L utilizzo del tabacco verrà trattato in maniera più dettagliato. B) Utilizzo delle tecnologie È stato esaminato l uso che ciascun adolescente fa di internet, del cellulare e dei social network valutandone il rischio di abuso/dipendenza. C) Condotte alimentari Sono state valutate le condotte alimentari dei partecipanti valutando la probabilità della presenza di condotte alimentari patologiche come i comportamenti restrittivi, i comportamenti compensatori e le abbuffate alimentari (binge eating). D) Predittori di comportamenti a rischio Per ogni comportamento a rischio sono state individuate le principali variabili predittive.nello specifico i diversi comportamenti a rischio sono stati messi in relazioni a: 1. Variabili sociodemografiche: come età e genere. 2. Autoefficacia regolatoria: l insieme delle convinzioni dei ragazzi in merito alla capacità di resistere alle pressioni esercitate dai pari 3. Fattori di personalità, cognitivi e motivazionali e nello specifico le seguenti dimensioni: a. Sensation Seeking o Ricerca di sensazioni articolata su 4 sottodimensioni: Disinibizione; Ricerca di emozioni ed avventura; Ricerca di esperienze nuove; Suscettibilità alla noia; 3
4 b. Stabilità emotiva: la tendenza ad essere sereni, felici, stabili nell umore, ad avere una buona immagine corporea e ad essere capaci di controllare i propri stati d animo; c. Capacità meta-cognitive: buona capacità di riflettere sui propri comportamenti in termini di controllo del processo e degli esiti delle proprie azioni; d. Introversione sociale: incapacità di esprimersi al meglio nei diversi contesti sociali in cui si è inseriti; e. Impulsività: incapacità di procrastinare i propri bisogni; f. Gregarismo: tendenza a prendere decisioni seguendo le opinioni altrui e/o a conformarsi al gruppo dei pari; g. Alessitimia: difficoltà a riconoscere le proprie emozioni e a comunicare agli altri i propri stati d animo; h. Aggressività/ostilità: manifestazioni aggressive o ostilità in condizione difficili o stressanti; i. Attaccamento: percezione di un immagine dei genitori e di una famiglia che facilitano l autonomia dei figli e i loro processi di crescita e che forniscono un supporto emotivo e pratico. Il valore è dato da tre sottodimensioni: Spinta dei genitori all autonomia; Sostegno emotivo; Sostegno pratico; Per quanto riguarda l uso di tabacco sono stati presi in considerazione anche il numero di amici fumatori e l uso di tabacco da parte dei genitori. Analisi statistiche All interno del report sono state utilizzate le seguenti metodologie statistiche: 1. Regressioni multilineari con metodologia stepwise: per esaminare la relazione lineare tra una o più predittori (fattori di rischio o protezione) e una variabile criterio (comportamento a rischio). La stepwise è un metodo di regressione, consigliabile soprattutto in studi esplorativi in presenza di molteplici variabili, per la stima di modelli lineari multivariati e/o generalizzati. Tramite questo procedimento vengono selezionate le variabili che contribuiscono alla spiegazione della variabile criterio (in questo caso i diversi comportamenti a rischio). La varianza spiegata del modello, 4
5 ovvero la relazione totale tra i predittori e la variabile criterio è stata analizzata attraverso la significatività dell R 2. Il peso di ogni predittore sulla variabile criterio è stato calcolato con i coefficienti (coefficienti beta). Nel report sono state elencate nelle figure esclusivamente le variabili che rientrano nell ultimo step del modello di regressione. Le variabili non significative sono state escluse. Per facilitare la comprensione, nelle figure sono state contrassegnate in rosso le relazioni tra variabili che si configurano come fattori di rischio (ad esempio l aggressività che predice l uso di sostanze) e in verde i fattori di protezione (l autoefficacia regolatoria che predice un basso consumo di alcol). 2. Regressioni logistiche con metodologia stepwise: un tipo di modello regressione stepwise applicato nei casi in cui la variabile criterio (comportamento a rischio) sia di tipo dicotomico riconducibile ai valori 0 e 1. Gli ODD RATIO (OR), che si ricavano da questo tipo di analisi, ci permettono di calcolare la frequenza di comparsa di un comportamento a rischio nei soggetti esposti e non esposti a fattori di rischio. 3. Analisi della varianza univariate: Attraverso il test F di Snedecor è stato possibile calcolare la significatività delle differenze tra gruppi in riferimento alle diverse variabili prese in esame (ad esempio differenziare fumatori ed ex fumatori su diverse variabili di personalità). 4. Indice di correlazione di Pearson: per esaminare eventuali relazioni lineari tra le diverse forme di dipendenza. La significatività statistica dei dati viene fornita attraverso il p-value. Una serie di dati viene detta statisticamente significativa quando p è inferiore a Nel report sono stati indicai con un asterisco (*) dati statisticamente significativi con un p-value inferiore a 0.05; con due asterischi (**) dati statisticamente significativi con un p-value inferiore a 0.01 e con tre asterischi (***) dati statisticamente significativi con un p-value inferiore a
6 Indice dei Grafici relativi ai comportamenti a rischio Grafico 1 Distribuzione per Genere Grafico 2 Distribuzione per età Grafico 3 Distribuzione per scuola Grafico 4 Tipologia di consumatori/non consumatori di tabacco Grafico 5 Motivi per i quali si è iniziato a fumare Grafico 6 Rischio di dipendenza da tabacco Grafico 7 Percezione di pericolosità del tabacco Grafico 8 Differenze tra ex-fumatrici/fumatori e fumatrici/fumatori Grafico 9 Uso di sigarette elettroniche Grafico 10 Percezione di pericolosità della sigaretta elettronica Grafico 11 Consumo di alcol Grafico 12 Rischio di dipendenza da alcol Grafico 13 Percezione di pericolosità di alcol Grafico 14 Risposte alla domanda "Hai mai fatto uso di sostanze stupefacenti?" Grafico 15 Rischio dipendenza da sostanze stupefacenti Grafico 16 Percezione di pericolosità delle sostanze stupefacenti Grafico 17 Rischio di dipendenza da internet Grafico 18 Rischio di dipendenza da cellulare Grafico 19 Rischio da dipendenza da social network Grafico 20 Rapporto con il cibo Grafico 21 Incidenze di rischio delle diverse forme di dipendenza Grafico 22 Percezione di alta pericolosità per le diverse sostanze Indice delle Figure dei predittori di comportamenti a rischio Figure 1 Predittori di uso di tabacco Figure 2 Principali predittori di Dipendenza da Tabacco Figure 3 Principali predittori di Dipendenza da Alcol Figure 4 Principali predittori di Dipendenza da Sostanze Stupefacenti Figure 5 Principali predittori di Dipendenza da Internet Figure 6 Principali predittori di Dipendenza da Cellulare Figure 7 Principali predittori di Dipendenza da Social Network Figure 8 Principali predittori di Disturbi Alimentari
7 SEZIONE A: Dati descrittivi Lo studio ha coinvolto complessivamente 364 partecipanti 1 da tre Istituti Scolastici del territorio di Monza e Brianza (Floriani, Iris Versari, Matteo Bassi). Nel Grafico 1 viene riportata la distribuzione in funzione del genere! "#!$ " L età dei partecipanti va dai 14 ai 20 anni ed è in media di 16,53 (DS = 1,63). Nel Grafico 2 è presentata la distribuzione in base all età.!*!))! '' &% ((%!!%! &'(!'!!!)!'*) "#&$ + 1 Talvolta la numerosità potrà essere inferiore perché sono stati riscontrati alcuni dati mancanti (missing data) in risposta ad alcuni quesiti del questionario (per es. un soggetto può non avere dichiarato il genere, ecc). Le analisi relative sono state computate sul numero effettivo dei dati raccolti che, quindi, per alcuni questiti potrebbe non corrispondere alla numerosità totale. 7
8 Nel Grafico 3 è presentata la distribuzione dei partecipanti in funzione dell Istituto d appartenenza.. &)&, ((& - () " #( $ In riferimento alle variabili presentate nei grafici 1 2 e 3, i partecipanti alla ricerca sono equamente distribuiti per genere, età e Istituto di provenienza. 8
9 SEZIONE B: Dati statistici sul consumo di tabacco 1. DATI GENERALI RELATIVI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI CONSUMATORI DI TABACCO Presentiamo, di seguito, i dati relativi al consumo di tabacco. Inizialmente il gruppo di adolescenti è stato suddiviso in: Partecipanti che non hanno mai fumato Partecipanti che hanno smesso di fumare Fumatrici/fumatori saltuari Fumatrici/Fumatori abituali. Di seguito (Grafico 4) vengono riportare le percentuali per ciascuna categoria. Come si può osservare, circa il 44% fa uso di tabacco. I dati sul consumo abituale, circa il 24%, sono simili a quelli riportati dall indagine Fumo a Milano (Indagine Demoscopica, Doxa- LILT, Maggio 2013) che aveva individuato una percentuale del 30% di fumatori in una fascia però più ampia di adolescenti e giovani adulti con età compresa tra i 15 e i 24 anni.!*! -%&%$'! $%&%%'!*!! -.&/%' ()!*! +&%,' "# / $ 9
10 2. DATI GENERALI RELATIVI ALL INIZIO DI USO DI TABACCO I partecipanti in media hanno iniziato a far uso di tabacco a anni (M = 14,32; DS = 1,41). I motivi che li hanno portati a fumare vengono elencati nel Grafico ,3 41.0&0$' -1&/+' -%&22' /&-/' 0&+,' -&0/' -&2.' 0&%/' -&0/'!!!!! 3 "# 89# 4 I motivi più comuni tra partecipanti sono l influenza degli amici (31%) e il semplice piacere di fumare (29%). Anche lo stress è una delle motivazioni più riscontrate (21%). Rispetto all indagine Fumo a Milano (Indagine Demoscopica, Doxa-LILT, Maggio 2013) risulta meno determinante la motivazione Per sentirmi grande (circa il 3%) forse per il fatto che il gruppo da noi intervistato risulta essere più piccolo (età media 17 anni) e potrebbe manifestare maggiori difficoltà ad ammettere la pressione al conformismo in particolare da parte del gruppo dei pari. 3. PREDITTORI DI USO DI TABACCO Abbiamo operato una suddivisione dei partecipanti in base alla gravità della dipendenza da tabacco (Grafico 7). La maggior parte dei ragazzi, circa l 87%, presenta bassi livelli di dipendenza, valori che rischiano di aumentare senza un intervento attivo. Circa l 8% presenta una dipendenza moderata che rischia di evolversi in alta dipendenza senza un 10
11 opportuno intervento. Circa il 5% presenta una mancanza di controllo sull uso del tabacco 2. I partecipanti all interno di quest ultima categoria potrebbero trovare notevoli difficoltà nel decidere di smettere senza aiuti esterni.. ('( *% 4 )% $ ( " #): $ Come si può osservare dal Grafico 6, circa il 58% dei partecipanti afferma che la sigaretta è innocua o poco pericolosa. Dalla ricerca, si evince quindi la tendenza a sottostimare la pericolosità del tabacco. () *& 6 &&% "#' + $ 2 In accordo con precedenti lavori (Baiocco et al., 2012), la dipendenza moderata è stata definita da punteggi medi compresi tra 1 e 1,5 deviazioni standard dalla media mentre l alta dipendenza con punteggi medi oltre le 2 devazioni standard. 11
12 Successivamente, sono stati analizzati i principali predittori di uso di tabacco. Come si può osservare in Figura 1, le ragazze hanno una probabilità del 65% superiore ai maschi di fumare. Al crescere dell età il rischio aumenta di circa il 25%. L autoefficacia regolatoria sembra influire come fattore protettivo abbassando il rischio di uso di tabacco dell 11%. Altre variabili predittive che aumentano di circa il 30% la probabilità di uso di tabacco sono un maggiore numero di amici fumatori e alti livelli di disinibizione. La ricerca di nuove esperienze aumenta il rischio del 17%. R 2 =0.41**,! $ Attraverso analisi della varianza sono state calcolate le differenze tra ex fumatrici/fumatori e fumatrici/fumatori su tutte le variabili potenzialmente predittrici di uso di tabacco. Nel Grafico 8, vengono indicate solo le differenze che sono risultate significative. Si può osservare che i partecipanti che hanno smesso di fumare dichiarano di avere un 50% di amici fumatori, mentre quelli che fanno uso di tabacco regolarmente dichiarano che quasi tutti gli amici fumano (F=32,75; p<.001). Inoltre, le/i fumatrici/fumatori si distinguono per 12
13 una minor percezione di pericolo associato alla sigaretta (F=4,65; p<.05), livelli inferiori di introversione (F=11,95; p<.001) e livelli superiori di Sensation Seeking (F=8,13; p<.01).,&%0 -&1+.&-. -&22 -&1$.&0$ 0&,$ 0&-% 1<# /#, /# 4 # ; " #* ## <# /# # /# Infine, sono state calcolate, esclusivamente per i partecipanti fumatori, i principali predittori di dipendenza (Figura 2)., & $ R 2 =0.11*** Avere dei genitori fumatori e la tendenza a ricercare forti emozioni sono gli unici fattori predittivi statisticamente significativi di un alta probabilità di dipendenza da tabacco (Regressione multilineare stepwise). 13
14 Sezione C: Uso di sigarette elettroniche, alcol e sostanze stupefacenti SEZIONE C1: DATI SULL USO DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE 3 Presesentiamo di seguito i dati relativi all uso di sigarette elettroniche. È stato riscontrato che solo il 7% ha utilizzato la sigaretta elettronica di cui solo l 1% sta continuando ad usarla (Grafico 9). $&22'! 0&0%'! /.&0.' "#3 : La grande maggioranza (67%) valuta la sigaretta elettronica come innocua o poco pericolosa. Solo circa il 18% dichiara che può essere dannosa, mentre il 14% non sa esprimersi sulla sua pericolosità (Grafico 10). La sigaretta elettronica per gli adolescenti non sembra essere quindi alla moda mentre è un comportamento più frequente nella popolazione adulta spesso allo scopo di smettere di fumare. 3 Data la bassa percentuale di partecipanti che fanno uso di sigarette elettroniche non è possibile operare statistiche che vadano oltre le analisi delle frequenze mostrate nei grafici 9 e 10 14
15 "#!% + SEZIONE C2: DATI SULL USO DI ALCOL Presentiamo di seguito i dati relativi al consumo di alcol. Nel gruppo totale è stato riscontrato che circa il 67% dei partecipanti fa uso di alcol mentre circa il 33% si dichiara astemio (Grafico 11). " #!!= 15
16 " #!&: Come si evince dal Grafico 12, tra i partecipanti che dichiarano di far uso di alcol, circa un buon 45% ha un livello di dipendenza da alcol moderato. Circa il 3% non riesce a controllare l uso di alcol. Le analisi sulla percezione di pericolo associato all alcol mostrano che circa la metà dei partecipanti valuta l uso di alcol come pericoloso, mentre l altra metà come innocuo o poco pericoloso (Grafico 13). L alcol sembra quindi essere percepito come maggiormente pericoloso (49%) rispetto all uso di sigarette (40%). " #!( + 16
17 R 2 =0.29***, ( 4 Analizzando i potenziali fattori predittivi della dipendenza da alcol (Figura 3), si riscontra un rischio più alto nei maschi. L autoefficacia regolatoria si rivela essere un significativo fattore protettivo, mentre bassi livelli di stabilità emotiva e alti livelli di disinibizione predicono significativamente il rischio di dipenda da alcol. 17
18 SEZIONE C3: DATI STATISTICI SULL USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI Presentiamo di seguito i dati relativi al consumo di sostanze stupefacenti. Ai partecipanti è stato chiesto se avessero mai fatto uso di sostanze stupefacenti come cannabis, eroina, cocaina, LSD, pasticche, anfetamine o altri stimolanti: circa il 20% ha risposto sì (Grafico 14). 5 0/&+0' 6 1%&./' " #! >? # Circa il 30% dei partecipanti che dichiara di aver fatto uso di sostanze stupefacenti presenta una moderata dipendenza e circa il 4% una difficoltà nel saperne gestire l utilizzo (Grafico 15) 4. 4 In accordo con precedenti lavori (Baiocco et al., 2012), la dipendenza moderata è stata definita da punteggi medi compresi tra 1 e 1,5 deviazioni standard dalla media mentre l alta dipendenza con punteggi medi oltre le 2 devazioni standard. 18
19 " #!: # Tra tutte le sostanze, la marijuana e gli psicofarmaci sono percepite come meno pericolose da circa il 50% dei partecipanti, mentre l hashish da circa il 27%. La maggior parte dei partecipanti riconosce la dannosità della cocaina, dell eroina, dell anfetamina, dell MDMA e della Ketamina. Tuttavia, l anfetamina sembra essere la sostanza meno conosciuta (Grafico 16). 1 ) %) (* 4#!(%&!& '!' 4/B *)!! *!% = (! ) # %%% '! &*) A!*!!!! '%*?:: &)* (%* '%%(! 6 " #!) + # 19
20 Infine, dalle analisi dei potenziali predittori di dipendenza da sostanze stupefacenti (Figura 4) emerge che i partecipanti maschi e con alti livelli di disinibizione sono a maggiore rischio. I fattori protettivi individuati sono alti livelli di autoefficacia regolatoria, di gregarismo, di suscettibilità alla noia e un buon attaccamento ai genitori in termini di sostegno pratico. R 2 =0.28***, # 20
21 Sezione D: Dati statistici sull uso delle tecnologie Presentiamo di seguito i dati relativi all uso di internet, del cellulare e dei social network 5. Un dato molto interessante che si vedrà nei prossimi paragrafi è che sono tre le variabili che sembrano influenzare le diverse forme di dipendenza dalle tecnologie e che assumono il ruolo di fattori protettivi: l autoefficacia regolatoria, la stabilità emotiva e il sostegno emotivo da parte dei genitori. Bassi valori in queste tre variabili possono rappresentare dei fattori di rischio per questo tipo di dipendenza. SEZIONE D1: DATI STATISTICI SULL USO DI INTERNET Tra i partecipanti solo il 36% sembra fare un uso adeguato di internet. Più del 50% invece tende ad un utilizzo problematico e il 10% sembra avere sviluppato una vera e propria dipendenza (Grafico 17). "#!': Dalle analisi emerge che le tre principali variabili che sono associate ad una potenziale dipendenza da internet sono una bassa autoefficacia regolatoria, una bassa stabilità emotiva e una mancanza di sostegno emotivo da parte dei genitori (Figura 5). 5 In accordo con precedenti lavori (Baiocco et al., 2012), la dipendenza moderata è stata definita da punteggi medi compresi tra 1 e 1,5 deviazioni standard dalla media mentre l alta dipendenza con punteggi medi oltre le 2 devazioni standard. 21
22 R 2 =0.08*, SEZIONE D2: DATI STATISTICI SULL USO DEL CELLULARE Dei partecipanti solo il 16% sembra fare un uso adeguato del cellulare. Il 42% si avvicina alla dipendenza e il restante 42% sembra non riuscire a controllare l uso del cellulare (Grafico 18). "#!*: Diverse sono le variabili individuate come principali predittori di dipendenza da cellulare. 22
23 Fattori di rischio significativi sono una bassa autoefficacia regolatoria, una bassa stabilità emotiva, uno scarso sostegno emotivo da parte dei genitori, alti livelli di impulsività e bassi livelli di introversione. Inoltre, sembrano essere più a rischio le ragazze (Figura 6). Il telefono cellulare si configura come uno strumento non tanto tecnologico ma piuttosto caratterizzato da un alta valenza comunicativa. Il cellulare è uno strumento relazionale che permette di essere sempre in contatto con i propri amici anche attraverso chat e social network che sono tutti utilizzabili dai più recenti smartphone. R 2 =0.31**, ) = SEZIONE D3: DATI STATISTICI SULL USO DI SOCIAL NETWORK I dati mostrano che la maggior parte del gruppo dei partecipanti (82%) presenta un uso adeguato dei social network, mentre per il 12% si rivela problematico e per il 6% una vera e propria dipendenza (Grafico 19). 23
24 "#!: C; Sono tre le variabili che sono state individuate come associate a un uso problematico dei social network: l autoefficacia regolatoria, sostegno emotivo da parte dei genitori e la stabilità emotiva. Bassi livelli in queste tre variabili sono indicative di una maggiore probabilità di dipendenza (Figura 6). R 2 =0.18**, ' 6 C; 24
25 SEZIONE E: Dati statistici sulle condotte alimentari a rischio È stato analizzato il rapporto che i partecipanti hanno con il cibo. Il 43% presenta un rapporto sano mentre la maggioranza (51%) un rapporto problematico. Il 6% mostra rischi di disturbi alimentari. $0&0%',.&,0'! $&,/' "#&%$ Le condotte alimentari patologiche sembrano essere un rischio diffuso soprattutto tra le ragazze. Secondo le nostre analisi, un predittore importante di disturbo alimentare è l instabilità emotiva. Interessanti sono anche il ruolo dell alessitimia (cioè la limitata capacità di riconoscere le proprie emozioni, saperle comunicare e riconoscerle negli altri) e dell aggressività: dai dati emerge che bassi livelli di aggressività e difficoltà nel riconoscere le proprie e altrui emozioni possono essere predittivi di un disturbo alimentare (Figura 8). 25
26 , * $4 26
27 Sezione F: Quadro generale sulle diverse forme di dipendenza È stato utilizzato il coefficiente di correlazione di Pearson per mettere in relazione le diverse forme di dipendenza distinguendo l uso di sostanze e di tecnologie. Come si evince dalla tabella 1 esiste una correlazione media significativa tra dipendenza da alcol e da sostanze stupefacenti. Al crescere della gravità di dipendenza da alcol tende a crescere anche la gravità di dipendenza da sostanze stupefacenti. $!= # Dipendenza da sostanze Nicotina Alcol Sostanze Stupefacenti Nicotina 1 Alcol.21 1 Sostanze stupefacenti.06.60*** 1 In tabella 2 vengono messe in correlazione le diverse forme di dipendenza da tecnologie. Come si può osservare, sono tutte significativamente correlate tra loro. Si può notare una correlazione più forte tra il rischio di dipendenza da social network e da internet. Di fatto, l accesso ai social network è uno dei principali motivi di utilizzo di internet negli adolescenti. $ &= # Dipendenza da tecnologia Internet Cellulare Social Network Internet 1 Cellulare.41*** 1 Social Network.60***.51*** 1 Nei grafici successivi vengono riassunti i dati relativi all incidenza rischio delle diverse forme di dipendenza (Grafico 21) e la percezione di pericolosità associata a ciascuna sostanza (Grafico 22). 27
28 =?0 " "! %*&!& (%% ' &!)& " #&! : # Come si può osservare dal Grafico 21, le più alte incidenze di rischio di grave dipendenza riguardano le tecnologie, nello specifico, il cellulare seguito da internet e dai social network. " #&& + Dal Grafico 22, vediamo che quasi tutti i partecipanti classificano la ketamina, l eroina e la cocaina come sostanze altamente dannose. Non è unanime invece la percezione di pericolosità delle altre sostanze: la nicotina e gli psicofarmaci vengono valutati come pericolosi dal 40% dei partecipanti, la marijuana e l alcol da 50% e l hashish e le anfetamine dal 70%. Interessante è la differenza di atteggiamento nei confronti dell hashish e della marijuana, sebbene siano entrambi estratte dalla stessa pianta, la cannabis. Infine, circa il 18% valuta le sigarette elettroniche pericolose. 28
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