I DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: SCREENING, DIAGNOSI E INTERVENTO



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Transcript:

IRCCS OASI MARIA SS CONVEGNO I DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: SCREENING, DIAGNOSI E INTERVENTO D.ssa Giuseppa Cifalà, Pedagogista clinico Direttore ANPEC Prov. Enna Troina, La Cittadella dell Oasi 13-14 settembre 2013

D.ssa Giuseppa Cifalà Pedagogista Clinico

Disturbi Specifici d Apprendimento DISORDINE QUALITATIVO L indicatore è la diversità funzionale, la differente abilità Sono coinvolti i processi cognitivi di coordinamento e organizzazione delle funzioni mancato raggiungimento di traguardi formativi senza alcuna compromissione intellettiva

Disturbi Non sono guaribili (fattori congeniti non modificabili) interventi Abilitativi Procedure educative

Il corpo è soggetto e oggetto di percezione, luogo di piacere e di dispiacere, da cui emergono modelli di relazione con il mondo che anticipano la soddisfazione dei bisogni. In una condizione di equilibrio psicoaffettivo emozionale le situazioni sollecitano gli interessi del bambino.

raccolte attraverso l esecuzione motoria Esperienzialità ritmiche

Pre-requisiti: abilità nella lateralizzazione discriminazione visiva e uditiva coordinamento oculo-motorio

Importante una buona coscienza dello schema corporeo una adatta abilità ritmico respiratoria.

Il riconoscimento precoce Permette una riabilitazione precoce Consente un approccio corretto Mette l alunno in grado di comprendere la propria difficoltà e di conseguenza limita i danni.

Profilo clinico 14% 19% Disturbo del linguaggio Atiroidismo congenito in trattamento medico Errori ortografici 14% 5% 5% 9% insufficienza di stimoli e lessico carente lateralizzazione non consolidata lettura ad alta voce stentata e sottovoce 10% 10% 14% Mancato controllo oro-motorio e fonemico mancinismo contrastato Ritardo evolutivo causato da fattori emotivo - affettivi ambientali GENERE ETA' CLASSE F 5 ultimo anno scuola materna M 5 ultimo anno scuola materna M 7 II elementare M 8 II elementare

Manifestazioni sintomatiche 3/4 presentano irrequietezza emotiva; l attenzione e la faticabilità sono al di sotto della norma Tutti manifestano noia, stanchezza, senso di insicurezza e un disordine organizzativo spaziale 2/4 mancata coordinazione motoria Uno di loro presenta mancinismo contrastato I due bambini più grandi rivelano una scarsa fiducia nelle proprie possibilità

SCOPO TRATTAMENTO favorire l evoluzione delle competenze fornire strumenti e strategie gestire la situazione di difficoltà evitare che si sviluppano altre forme di disagio

far star bene la persona EVITARE conseguenze psicologiche (demoralizzazione, depressione) abbandono scolastico ( presente nel 40%) inserimento sociale e futuro lavorativo compromesso (devianza sociale)

Intervento di potenziamento appercezione respiratoria discriminazione uditiva equilibrio tonico muscolare schema corporeo orientamento spaziale tranquillità emotiva Il trattamento con incontri bisettimanali della durata di circa un ora ciascuno favorisce lo sviluppo dei bambini con un ritmo più lento e supporta l apprendimento dei bambini scolarizzati.

Metodi utilizzati Ritmo fonico Discriminazione dei suoni Bon geste per favorire abilità grafo-gestuali Educromo per il recupero della capacità di scrittura Prismograph per educare al segno grafico Edumovement per lo sviluppo delle potenzialità organizzativo-motorie Memory Power Improvement (MPI) per lo sviluppo dell attentività e della mnesi

Risultati Si sono avuti positive ripercussioni sulla motivazione alla lettura e autonomia nello studio dei bambini più grandi, sul senso di autoefficacia e sul livello di autostima Si sono modificati percezione atteggiamento attivo nell apprendimento

BIBLIOGRAFIA http://www.snlg-iss.it/cms/files/allegato_cc_dsa.pdf LETIZIA BULLI, PAOLA RICCI, Analisi dell espressività motoria (dispense). Firenze, Edizioni Scientifiche ISFAR, 2001. FOUCAULT, Test di maturità logica. Firenze, Edizioni Scientifiche ISFAR, 2000. SERGIO GAIFFI, La persona, i graphonage e l espressione cromatica (dispense). Firenze, Edizioni Scientifiche ISFAR, 2003. MARTA MANI, GUIDO PESCI, Bon Geste. Rappresentazione grafica dell espressività gestuale. Firenze, Edizioni Scientifiche ISFAR, 2005. ANNA PESCI, Analisi dell espressività verbale. Firenze, Edizioni Scientifiche ISFAR, 2002. GUIDO PESCI, SIMONA DE ALBERTI, Educromo. Il metodo pedagogico clinico per vincere le difficoltà di lettura. Roma, Edizioni MaGi, 2006. GUIDO PESCI, MARTA MANI, Prismograph. Metodo pedagogico clinico per educare al segno grafico. Roma, Edizioni MaGi, 2004. GUIDO PESCI, LUCIA RUSSO, L anamnesi. Un colloquio per conoscere significati complessi. Roma, Edizioni MaGi, 2000. GUIDO PESCI, ANNA PESCI, Pedagogia clinica in classe. Scuola materna. Roma, Edizioni MaGi, 2002. CAROLINA TUOZZI, Il metodo clinico in educazione. Pedagogia clinica. Pedagogisti clinici, gennaio/giugno 2000. C. CORNOLDI, SARA ZACCARIA, In classe ho un bambino che L insegnante di fronte ai DSA, Firenze, Giunti 2011. CESARE CORNOLDI, Le difficoltà di apprendimento a scuola. Far fatica a leggere, commettere errori nello scrivere, non capire la matematica: cosa fare. Bologna, il Mulino, 2011