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DOCENTE: Prof.ssa Pasqualina Porretta TITOLO DELL INSEGNAMENTO: RISK MANAGEMENT DELLE BANCHE E ASSICURAZIONI SSD: SECSP/011 CORSO DI LAUREA: INTERMEDIARI FINANZA INTERNAZIONALE E RISK MANAGEMENT CFU: 9 ANNO ACCADEMICO: 2018-2019 SEMESTRE: PRIMO SEMESTRE OBIETTIVI FORMATIVI Conoscenza e capacità acquisite: Lo studente al termine del corso sarà in grado di: comprendere le principali tipologie di rischi degli intermediari finanziari (di credito, di concentrazione, mercato, operativo, liquidità), gli aspetti di misurazione degli stessi (coefficienti di sensibilità, metriche VaR, liquidity ratio, maturity ladder, ecc), gli obblighi di vigilanza prudenziale; la gestione degli npls, i principali schemi di mitigazione del rischio di credito usati nella pratica operativa (funded e unfunded credit protection, securitization). Conoscere la composizione quali-quantitativa del capitale, il processo ICAAP- ILAAP, la nuova architettura di vigilanza e supervisione a livello europeo, il framework sulla gestione delle banche in crisi, i principali contenuti del Recovery Plan; determinare le principali misure dei rischi quantificabili, i processi di governo dei rischi non quantificabili; applicare le regole di vigilanza prudenziale per i rischi di Primo Pilastro; strutturare i processi ICAAP, ILAAP, RAF; misurare i VaR delle singole posizioni e dell intero portafoglio. Autonomia di giudizio e abilità comunicative: Lo studente al termine del corso sarà in grado di gestire la complessità tecnicooperativa del processo di governo dei rischi in banca; di misurare e gestire le principali tipologie di rischi; di illustrare ad interlocutori specialisti del settore finanziario i framework concettuali e regolamentari in materia di rischio, capitale e gestione delle banche in crisi.

Pag 2 Conoscere le modalità con cui individuare, misurare e gestire i principali rischi degli intermediari finanziari. Conoscere i principi fondamentali e le novità della regolamentazione di Vigilanza in materia di rischi e capitalizzazione degli intermediari. PREREQUISITI E PROPEDEUTICITA Per poter comprendere le tematiche trattate si ritiene indispensabile il possesso di competenze relative ai corsi di: Economia Aziendale, Ragioneria Generale e appl., Economia Intermediari Finanziari o Tecnica Bancaria. PROGRAMMA DEL CORSO PARTE INTRODUTTIVA La nuova regolamentazione Bancaria e il Crisis Risk Management Il Single Supervisor Mechanism; Il Single Resolution Mechanism: la BRRD; Piano di Recovery: struttura, obiettivi, indicatori, trigger event, opzioni di recovery Il nuovo SREP; La Business Model Analysis e la valutazione di sostenibilità dei Supervisor L aggiornamento della circ. 285 della Banca d Italia di Aprile 2018: il principio di proporzionalità e altre novità operative Il Risk Appetite Framework e il capitale in banca Il nuovo concetto di patrimonio di vigilanza previsto da Basilea3; Il buffer anticiclico e il capital conservation buffer; Processo integrato ICAAP e ILAAP Oltre la gestione dei fondi propri: MREL, TLAC, leverage ratio. Update e implicazioni sulla struttura del passivo delle banche. Il rischio sistemico e il systemic risk buffer; Capital Management e Capital Allocation nell 0attuale contesto regolamentare; Il nuovo processo ICAAP introdotto dalla circ. 285; Il Risk Appetite Framework (RAF): struttura e obiettivi; Il RAF e il nuovo ruolo del Risk Management nella pianificazione strategica I RAPM e la creazione di valore in banca Esercitazioni Requisiti patrimoniali e dimensionamento del patrimonio; Capital Ratio; RAPM Costruire l ICAAP di una banca I PARTE: IL RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE

Pag 3 Il rischio di credito: definizione e analisi delle componenti (PD, LGD, EAD); Il nuovo concetto di credito problematico dell EBA; Il rating delle ECAI; PD, LGD, EAD: approcci di stima; Il rischio di credito nell ottica di vigilanza: l Approccio IRB di Basilea2; PD, LGD, EAD: prescrizioni regolamentari; Il modello di rating: dall analisi preliminare al campione di stima; Il modello di rating: dalla stima delle variabili alla verifica dei risultati; La validazione dei sistemi di rating; Gli utilizzi gestionali del rating; Il pricing at risk; Controllo andamentale e monitoraggio del portafoglio crediti Adeguamento alle nuove norme sulla classificazione dei crediti La funzione di ponderazione nell approccio IRB: presupposti e criticità; Il rischio di concentrazione: definizione e prescrizioni di vigilanza; L analisi discriminante: lo z-score di Altman; La misurazione del rischio di credito: approccio binomiale e multinomiale; Il Credit Var e i modelli industriali; I modelli a fattori multipli: CreditMetrics; Credit Risk Plus: logica di funzionamento, dati di input, limiti Il processo di securitization: attori coinvolti e ruolo Il nuovo securitization framework di Basilea 3 I nuovi criteri di valutazione dei crediti: l IFRS9 e l impatto sull attività di modelling della banca; L IFRS9 e il three stage approach: framework regolamentare e implicazioni operative Il futuro dei modelli del rischio di credito: la moltiplicazione delle variabili del rischio di credito (LGD defaulted asset, LGD lifetime, ecc) tra TRIM e MOC Il ruolo dei collaterali e il punto di vista dell EBA (2018) e implicazioni operative per la funzione di Risk Management La cartolarizzazione dei crediti: struttura, funzionamento e implicazioni operative per la funzione di Risk Management Securitization (STS): simple, transparent, comparable. Evoluzione del framework regolamentare di vigilanza, gli impatti operativi e la capital market union Esercitazioni:

Pag 4 Approccio binomiale: misurazione della perdita attesa e inattesa; Assorbimenti patrimoniali Approccio Standard /IRB; La stima della LGD; La Funzione di Ponderazione per le Large Corporate Pricing at risk; Applicazioni della z-score; Dallo z score alla PD; CreditMetrics; La mitigazione del rischio di credito II PARTE: IL RISCHIO DI MERCATO Il rischio di mercato: definizione; Il portafoglio di trading: view di vigilanza; La misurazione del rischio di mercato nell ottica di vigilanza: gli approcci Standard; Gli indicatori di sensibilità delle opzioni e le greche; Il metodo Delta-Plus per l accantonamento patrimoniale su opzioni; La misurazione del rischio di mercato nell ottica di vigilanza: l approccio VaR; I requisiti qualitativi e quantitativi per la validazione dei modelli interni VaR; L holding period e l intervallo di confidenza nei modelli Var; I modelli VaR: approccio Parametrico; I modelli VaR: ipotesi e modalità di calcolo della volatilità; I modelli VaR: gli approcci di Simulazione. La simulazione storica e la simulazione MonteCarlo; Approccio Parametrico e Approccio di Simulazione: vantaggi e svantaggi; Novità regolamentari in materia di rischio di mercato (Basilea3); L Incremental Risk Charge e lo stressed Var; II Minimum Capital requirements per il rischio di mercato: la Fundamental Review of Trading Book (FRTB) Esercitazioni: Calcolo della duration e del Beta; Var Parametrico di un bond; VaR Parametrico di un titolo azionario; Var di portafoglio III PARTE: IL RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Pag 5 Il rischio di liquidità: definizione e approcci di misurazione; Approccio degli stock e approccio dei flussi di cassa: vantaggi e svantaggi; La maturity ladder adjusted e unadjusted; La maturity ladder operativa e strutturale; Il rischio di liquidità: attuali prescrizioni di vigilanza e modifiche in corso (Basilea3); LCR e stabilità a breve termine; Il liquidity buffer: vincoli ed opportunità; NSFR e stabilità a medio termine; La liquidity risk disclosure; Il Contingency Funding Plan; La gestione della Tesoreria: leve e strumenti operativi; Il Liquidity Risk Measurement: approcci e leve operative; Il pricing della liquidità: Funds Transfer Pricing; Il Liquidity Risk Management; Il processo ILAAP e l impatto sul governo della liquidità La gestione della liquidità strutturale e l impatto sui modelli ALM Esercitazioni: Misurazione dei liquidity stock Costruzione della maturity ladder; IV PARTE: IL RISCHIO OPERATIVO L Operational Risk: relazioni e interdipendenza con altri rischi Il capital requirement per l operational risk: stato dell arte degli approcci regolamentari Il rischio operativo nel RAF: l Operational Risk Appetite Framework Il nuovo Standardised Measurement Approach (SMA): stato dell arte del nuovo framework regolamentare Sono previsti seminari di esperti di Risk Management bancario dedicati ad approfondimenti tecnico-operativi sugli argomenti trattati in aula. Sarà cura del docente comunicare il calendario dei seminari. TESTI DI RIFERIMENTO Leone P., Porretta P., Vellella M. (edited by) Measuring and Managing Operational Risk, Palgrave McMillan, Studies in Banking and Financial Institutions, ISBN 978-3-319-69409-2 Porretta P., Leone P. (a cura di), Il governo dei rischi in banca (testo in bozza); P. Porretta, F. Santoboni (2016), Liquidity ratio e Liquidity Pillar 2, CEDAM, CEDAM, 9788813363970.

Pag 6 Dispense a cura del docente; Bibliografia consigliata: Banca d Italia, circ. 285 del 2013 e relativi aggiornamenti, https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/normativa/archivionorme/circolari/c285/circ_285_19_aggto_testo_integrale.pdf Banca d Italia, circ. 263 del 26 Dicembre 206 e relativi aggiornamenti, http://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/normativa/archivionorme/circolari/c263/index.html Altra sitografia consigliata dal docente Il docente fornirà slides e altro materiale tramite la piattaforma e-learning. METODO DIDATTICO Lezioni frontali ed esercitazioni in aula informatica. MODALITA DI FREQUENZA Non obbligatoria ma consigliata METODI DI VALUTAZIONE Esame orale LINGUA DI INSEGNAMENTO Italiano ORARIO, AULA E DATA INIZIO DELLE LEZIONI Martedi 14:00-16:00 Aula 5 Mercoledi 11:00-13:00 Aula 5 Venerdi 14:00-16:00 Aula 8 Le lezioni avranno inizio il giorno 19 settembre 2018 RICEVIMENTO STUDENTI

Pag 7 Si riceve nei giorni in cui si svolgono le lezioni dalle 11:00 alle 13:00 ma su prenotazione al seguente indirizzo mail: pasqualina.porretta@uniroma1.it CALENDARIO ESAMI Fare riferimento al sistema INFOSTUD.