Ruolo del Distretto. Approfondimenti e riflessioni. DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale. Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio

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Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale Ruolo del Distretto Approfondimenti e riflessioni Mete Rosario: Presidente Card Lazio Direttore Distretto 12 Azienda USL RM/C 1

L Assistenza Distrettuale nel Lazio Le decisioni regionali negli anni 2012 e 2013 Determinazione Regionale n. B8641 del 15.11.2011 Riqualificazione dell assistenza territoriale e valorizzazione del ruolo del Distretto. Istituzione del Gruppo di Lavoro per la produzione di un documento tecnico; Deliberazione della Giunta Regionale n. 313 del 28.6.2012. Riqualificazione dell assistenza territoriale e valorizzazione del ruolo del Distretto. Approvazione del documento sugli interventi prioritari per lo sviluppo delle funzioni del Distretto 2

Documento allegato alla Del. 313 11 punti di sviluppo 1. Sviluppare l assistenza con l approccio del Chronic Care Model; 2. Costruire e diffondere i PDTA; 3. Realizzare l integrazione sociosanitaria; 4. Migliorare la qualità dell assistenza alle persone non autosufficienti e sviluppare l assistenza intermedia; 5. Favorire l accesso alle cure e all assistenza; 6. Realizzare l autonomia tecnico-gestionale ed economico-finanziaria (Distretto macrostruttura a valenza dipartimentale); 3

Documento allegato alla Del. 313 11 punti di sviluppo 7. Formare e qualificare il personale; 8. Comunicare efficacemente con i cittadini; 9. Misurare e valutare le attività e i risultati; 10. Promuovere alleanze per migliorare la salute della comunità; 11. Assicurare la continuità assistenziale e l integrazione ospedale-territorio. 4

L Assistenza Distrettuale nel Lazio Le decisioni regionali negli anni 2012 e 2013 DCA 28.5.2013 n. U00206 (BUR n. 45 del 4.6.2013): Nuovo atto di indirizzo per l adozione dell atto di autonomia aziendale delle ASL della regione Lazio a seguito del recepimento degli standard elaborati dal Comitato L.E.A. ; Determinazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Regione Lazio n. B022405 del 13.6.2013 Istituzione del Gruppo di Lavoro: Organizzazione distrettuale relativamente al punto 31 DCA/206 e in riferimento anche ai DCA 39-429-431 del 2012; Produzione del documento tecnico in data 15.7.2013. 5

Contenuti Documento tecnico Composto da parti descrittive e da Box riepilogativi e sintetici di raccomandazioni per le Aziende Il Distretto è inteso come articolazione territoriale dell Azienda USL ad elevata complessità, assicura alla popolazione di riferimento nell area di competenza tutti i servizi territoriali di tipo sanitario e sociosanitario, direttamente e attraverso l azione coordinata e sinergica con le altre articolazioni aziendali. 6

Contenuti Documento tecnico Il modello organizzativo previsto è di tipo divisionale e prevede il Distretto come struttura operativa aziendale in cui il Direttore del distretto assicura le attività core, attraverso la produzione diretta di servizi sanitari e sociosanitari da parte delle Unità Operative direttamente afferenti, e garantisce tutte le altre attività definite per committenza ed assicurate indirettamente, attraverso produttori esterni al Distretto, aziendali e non. 7

Contenuti Documento tecnico Dal punto di vista organizzativo a ogni Distretto sono assegnate risorse definite in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione di riferimento ed è attribuita, con contabilità separata all interno del bilancio aziendale, autonomia tecnico-gestionale ed economico-finanziaria per l espletamento delle funzioni di cui all art.3 del D.L.vo n.502/1992 e s. m. i.. 8

9

Contenuti Documento tecnico Raccomandazioni per le AUSL (in 9 box) Nell Atto Aziendale deve essere definito il set di indicatori territoriali utilizzati per la: Valutazione della domanda e dello stato di salute della popolazione Progettazione integrata tra Distretto e Dipartimenti aziendali anche con obiettivi di budget condivisi (ad es. screening di popolazione) Monitoraggio e valutazione dell offerta sanitaria e della performance dei Distretti e, ove possibile, anche in termini di esiti di salute Monitoraggio e valutazione dell omogeneità territoriale dell offerta sanitaria in termini di quantità e qualità della stessa 10

Contenuti Documento tecnico Riorganizzazione dell assistenza primaria basata su modelli di medicina di iniziativa orientati verso il paziente cronico, attraverso l adozione del Chronic Care Model; Costruzione di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per la presa in carico di pazienti complessi (ad es. Diabete, Scompenso cardiaco, Broncopneumopatia cronico ostruttiva); Sviluppo e attuazione dei nuovi modelli associativi della medicina generale ad alta integrazione con la specialistica ambulatoriale, la diagnostica di laboratorio e strumentale, l infermieristica; Sviluppo di forme di assistenza residenziali intermedie; Sviluppo di modelli di Assistenza Infermieristica (Ambulatori Infermieristici, Unità Operativa di Degenza Infermieristica); Esplicitazione delle modalità di governo e degli strumenti di sviluppo dell Assistenza Domiciliare e Residenziale; 11

Contenuti Documento tecnico Raccomandazioni per le AUSL Nell Atto Aziendale deve essere definito il programma di realizzazione, in tutti i Distretti e con la diretta partecipazione dei MMG, d interventi di medicina d iniziativa attraverso il CCM: formazione dei team multiprofessionali; individuazione dei PDTA oggetto d intervento dell attività proattiva; avvio dei programmi operativi ambulatoriali con valutazione dei processi e degli esiti. 12

Contenuti Documento tecnico PUA; Integrazione sociosanitaria; UVMD; Integrazione ospedale-distretto. 13

Punti di forza DCA 206/2013 Assegnazione al Distretto di funzioni strategiche e di un ruolo di rilievo nell organizzazione aziendale (struttura operativa aziendale); Scelta del modello divisionale e definizione della strutturazione minimale; Conferma di quanto previsto dalla DGR 313/2012. 14

Schema organizzazione distrettuale (Punto 31 DCA 206/2013) 15

Il Distretto Rappresenta il luogo di offerta dei servizi sanitari territoriali, dove la domanda di salute è affrontata in modo unitario e globale con integrazione delle diverse politiche per la salute; È la struttura gestionale e organizzativa del Servizio sanitario nazionale per l offerta delle assistenze primaria e intermedia.

Elementi del DCA 206/2013 che necessitano di riflessioni e approfondimenti Progettare il nuovo assetto dei Distretti del Lazio (riduzione da 55 a 48) che tenga conto almeno dei seguenti elementi: n. abitanti, numero comuni, estensione e dispersione del territorio, specificità demografiche ed epidemiologiche (si propone l istituzione di un gruppo tecnico); Definire le procedure di selezione dei Direttori di Distretto (nel DCA 206/2013 si utilizza un termine improprio designato e non l incarico è attribuito ); 17

Elementi del DCA 206/2013 che necessitano di riflessioni e approfondimenti Riassegnare in modo inequivocabile la responsabilità della CAPD al Direttore del Distretto e non al Responsabile amministrativo (riferimento punto 30 DCA 206/2013); Vista la complessità delle attività amministrative a supporto delle linee assistenziali, prevedere, per almeno una U.O.S. per Azienda Budget Distretto e gestione amministrativa la trasformazione in U.O.C.; 18

Elementi del DCA 206/2013 che necessitano di riflessioni e approfondimenti Prevedere l integrazione funzionale delle attività assistenziali per aree omogenee (ex. Area materno-infantile) a valenza aziendale nell ambito dell integrazione interdistrettuale (p. 5 documento tecnico); Definire il ruolo e funzioni del Coordinatore sociosanitario e proporre il profilo professionale di riferimento (ex. possesso del diploma di laurea in scienze della formazione, in sociologia o del diploma di laurea specialistica in servizio sociale); 19

Elementi del DCA 206/2013 che necessitano di riflessioni e approfondimenti Per le forme organizzative AFT e UCCP (punto 27 DCA 206/2013 ai sensi della Legge 189/2012), si propone che siano organizzate nell ambito di un azione di coordinamento delle componenti professionali realizzata dal Distretto e inserite nel PAT; Proseguire nel collaudato e produttivo metodo della costituzione di specifici gruppi tecnici di lavoro. La CARD Lazio è disponibile a fornire ogni utile contributo. 20