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1 Allegato alla Delib.G.R. n. 35/24 del Allegato A alla Deliberazione n. del Oggetto: Atto di programmazione per l istituzione delle nuove forme organizzative dei medici specialisti ambulatoriali interni, dei veterinari, e delle altre professionalità sanitarie (biologi chimici e psicologi) in rapporto di convenzione con il SSR ai sensi dell art. 4, comma 2, dell Accordo Collettivo Nazionale approvato in data 17 dicembre Premessa Il presente documento, che dovrà necessariamente essere integrato con i successivi atti di programmazione relativi alla medicina generale e alla pediatria di libera scelta, i cui Accordi Collettivi Nazionali sono in via di definizione, coerentemente con il quadro normativo nazionale, costituito dall art. 1 della legge 189/2012 e dal Patto per la Salute 2014/2016, definisce un nuovo assetto dell assistenza primaria e le funzioni del medico in rapporto di convenzionamento con il SSN, volto ad assicurare un organizzazione del sistema sanitario territoriale improntato all appropriatezza, qualificazione ed omogeneità dei servizi resi al cittadino, che si caratterizza per la sostenibilità economica e per l integrazione delle diverse figure professionali coinvolte. In un siffatto contesto, la Regione Sardegna, con Legge n. 23 del 17 novembre 2014, ha avviato un processo di riforma del Sistema Sanitario Regionale prevedendo tra i vari obiettivi la riorganizzazione della rete dell emergenza urgenza, della rete territoriale di assistenza e della medicina del territorio, unitamente alla razionalizzazione della rete ospedaliera. Con l art. 7 tale legge individua nella Casa della Salute il luogo di aggregazione dell offerta di cura nel territorio al fine di qualificare l assistenza territoriale al servizio delle persone, integrando i processi di cura e garantendo la continuità assistenziale, mentre all art. 8 conferisce all Ospedale di Comunità il compito di garantire il raccordo funzionale tra l ospedale per acuti e i servizi territoriali al fine di garantire adeguati standard di cura per tutti i pazienti che non necessitano di un ricovero in ospedale per acuti, ma che hanno comunque bisogno di un assistenza sanitaria protetta che non potrebbero ricevere a domicilio. Successivamente, con la deliberazione n. 60/2 del 2 dicembre 2015 recante Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie la Giunta regionale ha individuato il chronic care model quale modello di cura più idoneo alla gestione della cronicità. Il modello si fonda su seguenti elementi fondamentali: a) la comunità, come risorsa fondamentale, per cui l assistenza ai pazienti cronici è più efficace se le organizzazioni sanitarie riescono a stabilire solidi collegamenti con essa, con i gruppi di volontariato, di auto aiuto, i centri per anziani autogestiti, con una forma di integrazione degli interventi e non solo di collaborazioni; 1

2 b) le organizzazioni sanitarie, che devono porre come prioritaria la nuova gestione delle malattie croniche sia come erogazione sia in termini di finanziamento; c) l auto-cura, come approccio strategico fondamentale perché il paziente assuma protagonismo nei processi assistenziali; d) l organizzazione del team assistenziale e la sua strutturazione; e) il supporto alle decisioni, con l adozione di linee guida da parte dei team; f) I sistemi informativi computerizzati che svolgono tre importanti funzioni: sistema di allerta; feedback; registri di patologia. L integrazione tra i vari professionisti che intervengono nel processo di cura non può prescindere dall esistenza di una rete di strutture territoriali collegate tra loro, capaci di garantire la continuità dell assistenza e l effettiva presa in carico del paziente, assicurando al contempo una sinergia continua e coordinata tra ospedale e territorio. A tale riguardo la Legge 189/2012, il Patto per la Salute 2014/2016 e l Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con gli specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi) ambulatoriali, approvato in data 17 dicembre 2015, individuano una nuova configurazione strutturale dell assistenza primaria e delle funzioni del medico in rapporto di convenzionamento con il SSN, superando le forme associative esistenti (associazione, rete, gruppo), attraverso l istituzione di nuove forme di aggregazione strutturale (UCCP Unità Complesse di Cure Primarie) e di aggregazione funzionale (AFT Aggregazioni Funzionali Territoriali) della medicina convenzionata, integrata con il personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La partecipazione degli specialisti ambulatoriali, dei veterinari e dei professionisti alle nuove forme organizzative e al sistema informativo (rete informatica e flussi informativi) è obbligatoria e costituisce condizione irrinunciabile per l accesso e il mantenimento della convenzione (art. 4, comma 1, ACN). LE AFT Caratteristiche organizzative Le AFT dei medici Specialisti ambulatoriali, e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi) sono aggregazioni funzionali territoriali monoprofessionali e multidisciplinari che perseguono obiettivi di salute definiti dall Azienda, tenuto conto della consistenza dell offerta specialistica esistente nelle varie specialità e della potenziale domanda. 2

3 Nelle more della definizione degli Accordi Collettivi Nazionali della Medicina Generale e della Pediatria di Libera Scelta, le AFT contribuiscono a garantire l assistenza attraverso la collaborazione con i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta nonché con gli specialisti ospedalieri. Il loro funzionamento interno dovrà essere disciplinato da un apposito regolamento definito a livello aziendale, sulla base della programmazione regionale (art. 5, comma 7, ACN). La Regione in sede di contrattazione integrativa valuterà la possibilità di integrare nelle AFT della specialistica ambulatoriale e nelle UCCP anche i veterinari per attività correlate alla prevenzione. In tal caso i veterinari interessati opereranno obbligatoriamente nelle nuove forme organizzative (art. 4, comma 4 ACN). Al fine di assicurare la continuità delle cure tra MMG, PLS e specialisti, le AFT degli specialisti ambulatoriali e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi), dovranno essere individuate in coerenza con l ampiezza territoriale dei distretti, la popolazione di riferimento, il bacino di utenza e la dislocazione delle Case della Salute e/o altri Presidi Territoriali di salute identificati. Ciascuna Area Socio Sanitaria Locale potrà costituire un numero di AFT pari o inferiore al numero dei distretti afferenti a ciascuna Area, e con riferimento ad un bacino di utenza da correlare alle Case delle Salute o altri presidi territoriali di salute definiti. In caso di distretti caratterizzati da particolari peculiarità demografiche o con una popolazione superiore del 20% rispetto alla media regionale della popolazione distrettuale, è possibile prevedere la presenza di più AFT. Tutti gli specialisti ambulatoriali e i professionisti attualmente operanti presso le A.S.S.L. fanno parte di diritto delle AFT così costituite e operano presso le sedi già indicate e per il numero di ore attribuite. Per ogni AFT è prevista la nomina di un referente, con le funzioni e caratteristiche previste dall art. 6 dell ACN e con le medesime modalità di individuazione. All atto dell approvazione del provvedimento di programmazione conseguente alla stipula dell ACN della medicina generale e dei successivi accordi regionali, si procederà all individuazione delle AFT degli specialisti ambulatoriali e delle altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi) in coerenza con il bacino d utenza entro il quale opereranno le AFT della Medicina generale e della Pediatria di libera scelta. Compiti delle AFT In coerenza con l art. 5 dell ACN 17/12/2015 sono compiti delle AFT: 3

4 a) assicurare sul territorio di propria competenza la erogazione a tutti i cittadini dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza (LEA) specialistica; b) partecipare alla realizzazione nel territorio della continuità dell assistenza,, ivi compresi i percorsi assistenziali, i percorsi integrati ospedale-territorio e le dimissioni protette, per garantire una effettiva presa in carico del paziente; c) partecipare all implementazione della medicina di iniziativa per la presa in carico del paziente complesso secondo il chronic care model anche al fine di promuovere corretti stili di vita presso tutta la popolazione; d) promuovere l equità nell accesso ai servizi sanitari, socio-sanitari e sociali nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza; e) contribuire alla diffusione e all applicazione delle buone pratiche cliniche sulla base dei principi della evidence based medicine, nell ottica più ampia della clinical governance; f) partecipare alla diffusione dell appropriatezza clinica e organizzativa nell uso dei servizi sanitari, anche attraverso procedure sistematiche ed autogestite di peer review; g) partecipare alla promozione di modelli di comportamento nelle funzioni di prevenzione, educazione terapeutica ed alimentare, diagnosi, cura, riabilitazione ed assistenza orientati a valorizzare la qualità degli interventi e al miglior uso possibile delle risorse quale emerge dall applicazione congiunta dei principi di efficienza e di efficacia. Il percorso di valutazione Le attività, gli obiettivi e i livelli di performance della AFT sono parte integrante del programma delle attività territoriali del Distretto (art. 5, comma 6, ACN). La AFT condividono in forma strutturata obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi secondo il contenuto dell art. 5 dell ACN. Gli obiettivi specifici conformemente all art. 5, comma 4, dell ACN 17/12/2015 sono definiti annualmente a livello regionale ed a livello aziendale con i relativi indicatori di performance. La definizione degli obiettivi, delle risorse economiche correlate e della loro modalità di erogazione viene determinata dagli Accordi Integrativi Regionali (AIR). Gli obiettivi per le AFT dovranno essere coordinati con quelli dei medici di Medicina Generale e dei Pediatri di libera scelta in coerenza con il Modello Sardegna di Cure Primarie così come da DGR n. 60/2 del 2 dicembre

5 Percorsi di presa in carico La gestione del paziente, spesso affetto da condizioni di comorbilità e cronicità, impone un deciso cambiamento nelle modalità di presa in carico e di cura, attraverso un approccio integrato e multidisciplinare che veda il coordinamento sinergico non solo dei medici di assistenza primaria e degli specialisti ambulatoriali, ma anche di tutte le professionalità che intervengono nel processo di cura (infermieri, professioni sanitarie, Assistenti Sociali, Distretti, Comuni e PLUS), garantendo la continuità dell assistenza, in raccordo con gli operatori dei Servizi sociali, assicurando l integrazione territorio-ospedale territorio e scongiurando il preoccupante fenomeno del ri ricovero. Proprio l integrazione costante e coordinata tra assistenza ospedaliera e territoriale costituisce oggi uno degli obiettivi prioritari di una politica sanitaria capace di dare risposte concrete ai nuovi bisogni di salute che hanno modificato il quadro di riferimento degli ultimi anni. I percorsi di presa in carico dell assistito dovranno essere differenziati in base alla classificazione dell assistito, in relazione al livello di complessità della gestione della malattia cronica secondo criteri di classificazione definiti a livello regionale, per favorire il percorso di cura più appropriato secondo un Piano di Assistenza Personalizzato (PAI). Compatibilmente con le risorse a disposizione, ogni AFT degli specialisti/professionisti ambulatoriali assicura la continuità delle cure e una adeguata presa in carico degli assistiti in fase di cronicità. Con il fine di ridurre i tempi di attesa, in accordo con la direzione dell ASSL e previa autorizzazione dell ATS e sulla base della propria composizione in relazione alla tipologia di branche specialistiche, l AFT dovrà assegnare un numero di accessi specialistici sia agli assistiti affetti da patologie croniche inseriti nei percorsi specifici della cronicità, sia ai pazienti acuti, tra gli assistiti dai Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta che operano nel medesimo ambito territoriale di riferimento della AFT. La prenotazione degli accessi specialistici avviene direttamente da parte del Medico o Pediatra richiedente o da parte del care manager individuato, con modalità da definire a cura dell ATS. LE UCCP Mentre le AFT sono disegnate come forme organizzative monoprofessionali, le UCCP costituiscono formule aggregate multiprofessionali, che integrano cioè le funzioni specialistiche in raccordo con le altre professionalità del SSN (infermieri, ostetriche, professionalità tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del sociale e, ove previsto, dei veterinari). 5

6 Proprio in ragione della loro composizione, le UCCP sono funzionalmente destinate a prendere in carico i target di popolazione a maggiore complessità assistenziale, con particolare attenzione verso il paziente cronico complesso. Esse operano in costante coordinamento con le AFT, dando risposta a bisogni di salute complessi (art. 7, comma 1, ACN). Anche per le UCCP è prevista la partecipazione obbligatoria degli specialisti/professionisti ambulatoriali (art. 4, comma 1, ACN). In prima applicazione, in attesa della individuazione e della costituzione delle UCCP delle cure primarie - che devono ricomprendere non solo specialisti/professionisti ambulatoriali, ma anche Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta i cui Accordi Collettivi Nazionali sono ancora in fase di definizione, professionisti dipendenti sanitari e non -, è dato mandato all ATS, sentite le ASSL, di individuare nelle case della salute, nei poliambulatori, nei presidi ospedalieri e nelle altre strutture ritenute idonee, i luoghi in cui assicurare l integrazione delle funzioni specialistiche e il raccordo con le altre professionalità del SSR. In particolare, le UCCP assicurano la presa in carico del paziente cronico, tenendo conto delle sperimentazioni di modelli organizzativi già in atto, in modo tale da ricreare all interno di detti modelli le condizioni per la costituzione di forme organizzative delle cure primarie che soddisfino i requisiti di multiprofessionalità ed erogazione previsti per le UCCP. Sulla base del numero delle specialità e dell offerta complessiva di ore specialistiche l ATS propone la classificazione delle strutture su indicate in tre livelli, secondo lo schema orientativo di seguito riportato: 1. Livello di base: presenza delle specialità di base per la presa in carico dei pazienti complessi (presa in carico della cronicità) in team di professionisti integrati secondo PAI concordati, rappresentate di norma da Cardiologia, Neurologia, Pneumologia, Diabetologia, Nefrologia, con un numero complessivo di ore fino a 60 settimanali; 2. Livello medio: presenza delle specialità del livello di base e altre specialità per le patologie in acuzie rappresentate di norma da Oculistica, ORL, Dermatologia, Ortopedia, con un numero complessivo di ore fino a 120 settimanali finalizzate a integrare attività specialistica nei team esistenti e disponibilità di ore a CUP per pazienti acuti 3. Livello avanzato: presenza delle specialità del livello di base e del livello intermedio e ulteriori branche quali di norma Geriatria, Oncologia, Radiologia, Fisiatria e altre specialità con un numero complessivo di ore superiore a 120 settimanali finalizzate a realizzate percorsi di Day Service/PAC. 6

7 Livello Funzioni Specialità N ore sett CUP Day Service/PAC Base Presa in carico dei Cardiologia, Fino a NO NO pazienti complessi Neurologia, 60 in team di Pneumologia, professionisti integrati secondo Diabetologia, Nefrologia PAI concordati Medio Presa in carico dei Specialità del livello Fino a SI NO pazienti complessi di base e Oculistica, 120 in team di ORL, Dermatologia, professionisti integrati secondo Ortopedia Nefrologia PAI concordati Avanzato Presa in carico dei Specialità del Oltre 120 SI SI pazienti complessi Livello di base, del in team di livello intermedio e professionisti integrati secondo PAI concordati Geriatria, Oncologia, Radiologia, Fisiatria COMPITI L ATS Entro novanta giorni dalla data di approvazione della presente deliberazione l ATS definisce: - la consistenza dell offerta specialistica esistente; - il numero di AFT degli specialisti da attivare nel territorio regionale, articolato per area socio-sanitaria locale e per distretto; - la consistenza della potenziale domanda espressa nel territorio di afferenza della AFT, tenuto conto delle richieste che perverranno anche dai Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta - compatibilmente con le risorse assegnate, individua gli incarichi necessari sulla base delle branche specialistiche carenti, da assegnare in seguito alla stipula dell AIR, tenuto conto dell offerta ambulatoriale della rete ospedaliera; - individua: o le case della salute; 7

8 o i poliambulatori; o i presidi ospedalieri; o le altre strutture ritenute idonee, in cui assicurare il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta, degli Specialisti ambulatoriali e altre professionalità sanitarie convenzionate, di personale dipendente, sanitario e non, in particolare per la presa in carico del paziente cronico; - definisce i rapporti funzionali tra le diverse tipologie delle strutture, in termini di gerarchia dei livelli organizzativi, in rapporto alle funzioni adottate, sulla base del grado di complessità delle strutture che erogano le prestazioni, tramite un modello in rete organizzato sulle specificità di contesto, al fine di rispondere in maniera appropriata agli obiettivi individuati. Nella definizione della rete delle strutture, l ATS deve tenere conto degli investimenti realizzati e previsti dalla programmazione regionale, nonché di criteri idonei ad assicurare l efficienza operativa delle strutture e il mantenimento di standard di qualità dei percorsi assistenziali. Entro novanta giorni dalla stipula dell AIR, l ATS comunica agli specialisti ed alla Direzione Generale della Sanità l avvenuta costituzione delle AFT nel suo territorio, l adozione di un regolamento per il funzionamento interno dell AFT in base alla programmazione regionale. L ATS assicura alle AFT ed alle UCCP il personale amministrativo necessario alla gestione delle prenotazioni ed alla riscossione dei ticket. È altresì assicurata, a parità di risorse, l assistenza per un efficace utilizzo del sistema informatico/informativo. Preliminarmente all attivazione delle AFT e delle UCCP l ATS: definisce i rapporti funzionali e operativi tra ciascuna AFT e l UCCP di riferimento; avvia una verifica della strumentazione necessaria alla corretta erogazione dei servizi nel territorio e ne da comunicazione alla Regione, ai fini della previsione nel bilancio regionale del fabbisogno finanziario definito; valuta l attivazione/programmazione di idonei percorsi formativi, previa individuazione delle risorse disponibili. IL SISTEMA DI MONITORAGGIO Per consentire un monitoraggio sistematico dell organizzazione delle AFT della Specialistica ambulatoriale interna l ATS dovrà, con cadenza annuale, comunicare alla Regione: 8

9 l elenco delle AFT della specialistica individuate la composizione delle AFT con dettaglio degli specialisti, delle ore di attività e delle sedi di erogazione dei servizi; l elenco delle UCCP di riferimento delle AFT. Il monitoraggio dell attività viene invece effettuato dalla Regione utilizzando il flusso informativo della specialistica ambulatoriale. 9

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