Programma della I parte

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Programma della I parte Cenni alla meccanica quantistica: il modello dell atomo Dall atomo ai cristalli: statistica di Fermi-Dirac, il modello a bande di energia, popolazione delle bande, livello di Fermi nei cristalli classificazione dei materiali in base alla loro conducibilita : metalli, semiconduttori, isolanti Semiconduttori intrinseci ed estrinseci; mobilita, legge dell azione di massa Diffusione, Legge di Einstein

Elettroni e onde: Esperimento di Davisson e Germer Cosa ci si aspettava: che il sottile cristallo di nickel diffondesse in modo uniforme gli elettroni Cosa si trovo : che spostando il detector si trovano dei punti in cui il conteggio degli elettroni aumenta (picchi) e altri in cui diminuisce (valli) Come se.gli elettroni fossero diffratti come onde luminose (interferenza costruttiva distruttiva) Allora anche l elettrone ha proprieta ondulatorie!

Elettroni e onde: Esperimento delle due fenditure http://www.colorado.edu/physics/000/quantumzone/index.html Questo famoso esperimento (virtuale) costituisce una sorta di sintesi di come si comportano gli elettroni quando mostrano il loro carattere ondulatorio.

Elettroni e onde: Ipotesi di De Broglie De Broglie ipotizzo che il dualismo ondulatorio-corpuscolare non riguardasse solo la luce, ma tutte le particelle materiali. Ev p = che per i fotoni diventa : c E = p c v ma vale anche E = hν con ν = λ c da cui E = h λ c = per i λ Dal confronto con E = p c si ricava che : h h λ = = p mv fotoni

Elettroni e onde: Ipotesi di De Broglie Percio, ad una particella di Energia E, si puo associare una frequenza d oda pari a ν = E/h e, nota la quantita di moto, p, la quantita h/p e pari alla sua lunghezza d onda. Alla luce di questa ipotesi, riesaminando i risultati dell esperimento di Davisson e Germer, ci si rese conto che i massimi nel conteggio degli elettroni ottenuti dall esperimento, corrispondevano ad angoli di incidenza del fascio di elettroni θ, definiti dalla seguente relazione: d sin θ = nλ Con d pari alla distanza tra piani reticolari del cristallo. Analoga alla relazione di interferenza costruttiva per le onde luminose

Elettroni e onde: Ipotesi di De Broglie L ipotesi di De Broglie è rivoluzionaria: qualsiasi ente materiale possiede un onda associata. Dando un occhiata alla formula, e osservando che h ha un valore bassissimo, è facile prevedere che l onda associata assume valori considerevoli solo per particelle del mondo microscopico. Ad esempio, per un elettrone che viaggia ad una velocità prossima a quella della luce, la lunghezza d onda è pari a 0,58 10-11 m. Questo giustifica il fatto che per gli oggetti macroscopici, l aspetto ondulatorio non sia mai percepibile (provate a calcolare la vostra lunghezza d onda!!!) L ipotesi delle onde materiali coinvolse anche i modelli atomici. L elettrone legato al nucleo atomico è visto come un onda che staziona intorno al nucleo. Solo su orbite ben definite, l onda associata all elettrone si chiude, rimanendo in fase. In poche parole la circonferenza dell orbita deve essere un multiplo della lunghezza d onda dell elettrone.

Funzione d onda per gli elettroni A questo punto un elettrone puo essere rappresentato come una particella, di quantita di moto p ed energia E, oppure come un onda. Ma come si descrive un onda? E qual e il suo significato fisico? Un onda qualunque puo essere descritta come una combinazione di onde sinusoidali pure (sviluppo di Fourier) Vediamo i due esempi in figura: ψ( x, t) = sin( kx ωt) ψ( x, t) = Ai sin( k ix ωit) i

Principio di indeterminazione di Heisemberg Dunque una sinusoide pura, avente numero d onda pari a k, e uniformemente distribuita in tutto lo spazio percio la posizione di una particella ad essa associata non e determinata, (puo essere ovunque nello spazio monodimensionale). Al contrario, la particella confinata entro lo spazio x e data da una composizione di sinusoidi con diversi k. Dunque e proprio delle funzioni sinusoidali e delle loro composizioni di non poter essere descritte contemporaneamente da un unico valore di k e localizzate entro x = 0. Questo, che e una pura conseguenza matematica della natura ondulatoria dell elettrone, e noto come principio di indeterminazione di Heisemberg x k h ( E t h) Il principio di indeterminazione non e legato alla precisione degli strumenti di misura ma e una conseguenza della natura ondulatoria dell elettrone!

Elementi di Meccanica Quantistica A questo punto diventa necessario costruire un formalismo matematico nuovo per descrivere il comportamento ondulatorio dell elettrone. Lo stato fisico del sistema non e piu rappresentato dai parametri tipici delle particelle (posizione, velocita, accelerazione, quantita di moto, Energia) ma da una funzione complessiva, dipendente da posizione e tempo: ψ = ψ ( x... y y z z t) x 1,, 1,,... 1,, Funzione d onda, a valori complessi Qual e il suo significato fisico? Max Born attribui alla funzione d onda un significato probabilistico. * ψψ dxdydz = ψ dxdydz Rappresenta la probabilita di trovare la ψ dxdydz = 1 particella nel volume dxdydz tuttolospazio

Elementi di Meccanica Quantistica Percio secondo la meccanica quantistica si devono usare termini probabilistici per descrivere lo stato di un sistema: la particella ha probabilita pari a ψ dxdydz di trovarsi nel volume dxdydz. La definizione di funzione d onda e il Primo Postulato della Meccanica Quantistica. A questo punto sorge la domanda: come si descrivono adesso le variabili fisiche delle particelle in termini di funzione d onda? Ad ogni grandezza fisica misurabile viene associato un operatore matematico, definito a partire dalle seguenti regole: x, y, z, t Moltiplicazione per x,y,z,t p i h, x y, z

Elementi di Meccanica Quantistica Da cui si deducono le altre grandezze fisiche, come ad esempio, per l atomo di idrogeno (soggetto ad un potenziale elettrico centrato nel nucleo): p px + py + p z h Ecin = = m m m 1 e 1 e Epot = 4πε0 r 4πε0 r p 1 e h 1 e Etot = = H m 4πε r m 4πε r 0 H e detto operatore Hamiltoniano e descrive l energia totale di una particella. La definizione degli operatori (che e una possibile scelta, arbitraria) e oggetto del Secondo Postulato della Meccanica Quantistica. 0

Elementi di Meccanica Quantistica Quando un sistema fisico e descritto dalla funzione d onda ψ, i valori (s) che possono essere assunti da una qualunque osservabile S descritta da un operatore secondo la descrizione precedente sono il risultato della seguente equazione: S ψ = sψ Ovvero sono gli autovalori dell operatore S (e ψ e la sua autofunzione). s rappresenta il valore misurabile sperimentalmente per la grandezza fisica associata a S. Questo concetto e oggetto del Terzo Postulato della Meccanica Quantistica. Il Quarto Postulato riguarda l evoluzione temporale della funzione d onda, che e stata studiata dal fisico tedesco E. Schroedinger.

Elementi di Meccanica Quantistica i h ψ = Hψ t Equazione di Schroedinger H e l operatore hamiltoniano ovvero l operatore quantistico assegnato all espressione classica dell energia totale del sistema. Questa e l equazione fondamentale della Meccanica Quantistica. In taluni casi, l equazione e semplificabile. Ad esempio, per i sistemi conservativi, l energia si conserva e percio non dipende dal tempo. Come conseguenza H non dipende dal tempo. In tal caso la funzione ψ diventa esprimibile come il prodotto di una funzione dello spazio per una funzione del tempo (ovvero e separabile). Ad esempio l equazione di Schroedinger stazionaria (ovvero con H indipendente da t) e soddisfatta dalla funzione: ψ = con ψe-iet/h E pari all'energia totale costante del sistema descritto da ψ

Elementi di Meccanica Quantistica In sintesi: I postulato Definizione di funzione d onda II postulato Definizione degli operatori III postulato IV postulato Risultati della misura = autovalori degli operatori Evoluzione temporale del sistema = Equazione di Schroedinger