PROGETTO DI INTERVENTO E PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AMBITO SCOLASTICO. PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE COMUNE DI GATTEO Titolo del progetto. IN-DIPENDENZA A SCUOLA 2012-2013. Responsabile del progetto. Dott. Marco Guccione - Ordine Psicologi Emilia-Romagna 6952 Sede del progetto. Scuola Secondaria di primo grado "Giovanni Pascoli di Gatteo (FC). Premessa e analisi del contesto. Sempre più spesso gli organi di stampa riferiscono notizie sulla diffusione del poliabuso di sostanze stupefacenti ed alcol evidenziando la preoccupazione per l abbassamento dell età della prima assunzione. Tale preoccupazione è più che giustificata, considerato che i comportamenti a rischio nei giovani si sono rivelati altamente pericolosi non solo per i danni che provocano alla loro salute ma perché spesso espongono anche gli altri a gravi rischi quali quelli connessi agli incidenti stradali, spesso mortali, nonché ad atteggiamenti violenti o criminosi. Anche gli operatori delle strutture competenti sul territorio (Nuclei Operativi per le Tossicodipendenze, Ser.T., Comunità terapeutiche) confermano che il consumo di bevande alcoliche e droghe avviene sempre più spesso in età precoce ed entra a far parte di un rituale che ricorre nelle serate del divertimento giovanile, soprattutto nel fine settimana. 1
Se ottenere dati certi e generali sull incidenza dell uso di sostanze stupefacenti nella popolazione complessiva risulta non facile, ancora più difficile è verificare su vasta scala l abbassamento dell età del primo consumo ed il poliabuso in quanto il fenomeno è, per lo più, sommerso, anche perché la maggior parte dei consumatori non si rivolge ai servizi, sia per evitare la stigmatizzazione sia per le conseguenze di carattere sanzionatorio che ne deriverebbero. Occorre considerare, inoltre, che il tempo di latenza - definito come l intervallo temporale tra l insorgere dell uso problematico di droghe e la richiesta di un trattamento terapeutico risulta estremamente lungo, soprattutto nel caso dei nuovi modelli di consumo o di sostanze come la cocaina, in quanto, a differenza dei consumatori di oppiacei, che hanno caratterizzato i decenni precedenti, i poliassuntori di oggi non si considerano persone da curare e credono, nella maggioranza dei casi, di riuscire a controllare la dipendenza. Il consumo di alcol e di droghe è in crescita nel mondo e nel nostro Paese, soprattutto a causa dell incremento dell offerta di droghe e della diminuzione dei prezzi nel mercato illegale. Se tale fenomeno è ormai trasversale a tutte le fasce sociali e generazioni, purtroppo oggi sono soprattutto i giovani le vittime del narcotraffico. Dai dati forniti dal Rapporto annuale dell Osservatorio europeo di Lisbona, risulta che: la cannabis è sempre la principale droga consumata dai giovani, l ecstasy e le anfetamine sono in lieve diminuzione dopo il boom degli anni 90 e il consumo di eroina è in ripresa anche se la droga che occupa sempre più spesso le pagine di cronaca nera è la cocaina. L Italia, dopo il Regno Unito e la Spagna, è il Paese europeo che ha registrato il più elevato consumo di cocaina anche tra i giovani. In base alle interviste realizzate nello studio ESPAD 1, su un campione di giovani in età compresa tra i 15 ed i 19 anni, il 3,6% ha dichiarato di averla consumata almeno una volta negli ultimi 12 mesi. In Italia, pur registrando negli ultimi decenni una riduzione dei consumi e della mortalità correlata, il consumo di alcol rimane a livelli alti. Il modello di consumo tradizionale, caratterizzato dal bere vino quotidianamente durante i pasti, sta progressivamente cambiando verso un consumo di alcol al di fuori dei pasti oltre che ad un aumento dell'uso non quotidiano. Si rileva anche un cambiamento nel tipo di bevande consumate: diminuisce il consumo di vino e birra e aumenta quello di alcolici come aperitivi, amari e superalcolici. Sono 36.000.000 i consumatori di bevande alcoliche e di questi almeno: 9.000.000 di consumatori presentano comportamenti a rischio di danno per la salute individuale e per la sicurezza di terzi (consumo giornaliero non moderato, episodi di binge drinking, consumo fuori pasto almeno una volta alla settimana); 1 Il progetto "European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs" (ESPAD) è un'inchiesta che si svolge nelle scuole di tutti i Paesi d Europa. 2
1.000.000 sono alcolisti. Tra le persone di età superiore agli 11 anni, consuma alcol il: 65,7% della popolazione generale; 78,9% della popolazione maschile; 3,4% della popolazione femminile. Tra le persone di 11 anni e più, consuma alcol al di fuori dei pasti il: 46,7% degli uomini; 26,9% delle donne. Nel 2010, il 16,1% della popolazione di 11 anni e più ha avuto almeno un comportamento a rischio: il consumo alcolico giornaliero non moderato (14,3% degli uomini e 3,6% delle donne) riguarda soprattutto gli anziani sopra i 65 anni, probabilmente perché mantengono comportamenti acquisiti nel corso della vita senza essere consapevoli dei maggiori rischi per la salute che si manifestano con l'avanzare dell'età; il binge drinking (5/6 o più bicchieri di bevande alcoliche consumate in un'unica occasione) coinvolge il 16,6% dei giovani, in particolare tra i 18-24 anni con un rapporto maschi e femmine pari a tre; il consumo di alcol nei giovani di 11-15 anni riguarda il 13,6% dei ragazzi, ed è considerato un comportamento a rischio (l'oms infatti raccomanda l'astensione totale dal consumo alcolico fino ai 16 anni) 2. In particolare nella Regione Emilia Romagna, si rileva che: il 65% della popolazione di 18-69 anni consuma alcol; il 24% può essere classificato come consumatore a rischio; questa percentuale risulta superiore al valore nazionale. il consumo di alcol a rischio è maggiormente diffuso tra gli uomini e tra i giovani di 18-24 anni; i comportamenti di consumo a rischio e di abuso con episodi di ubriacature (binge drinking) si riscontrano in particolare nella popolazione giovanile; l'età di iniziazione al consumo di bevande alcoliche è precoce (11-12 anni); già dagli 11 anni i ragazzi hanno un rapporto alterato con l'alcol; la famiglia è essenziale nel favorire un corretto rapporto dei giovani con l'alcol 3. Rispetto agli anni 70 e 80 lo scenario della tossicodipendenza è notevolmente mutato poiché, se è vero che le persone dipendenti da eroina e da oppiacei rappresentano la maggioranza degli utenti dei servizi 2 Fonte: "L'uso e l'abuso di alcol in Italia - Anno 2010", Statistiche Report Istat, 5 aprile 2011. 3 Fonte: "Il consumo di alcol in Emilia Romagna. I dati del sistema di sorveglianza PASSI. Anni 2007-2010 (18-69 anni)", Studio PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). 3
pubblici e delle strutture socio-riabilitative, è altresì vero che si sono moltiplicate le tipologie di sostanze e le modalità di consumo. Sempre più frequentemente le sostanze stupefacenti vengono consumate allo scopo di integrarsi meglio a livello sociale, al contrario di quanto accadeva negli anni 70 e 80 quando l uso e l abuso di eroina ed oppiacei creavano emarginazione e fuga dalla realtà. L eroina oggi viene fumata come la cocaina, mentre quest ultima sostanza insieme alle anfetamine viene spesso consumata nelle occasioni di divertimento. La cocaina e gli altri psicostimolanti vengono sempre più usati per annullare la fatica, migliorare le prestazioni scolastiche o lavorative e per aumentare le capacità relazionali. Per comprendere bene il fenomeno delle tossicodipendenze oggi è necessario innanzi tutto distinguere tra consumatori occasionali e tossicodipendenti veri e propri. L uso occasionale, considerato illecito dalla normativa italiana e potenzialmente pericoloso anche per le conseguenze indirette (si pensi agli incidenti per guida in stato di ebbrezza o sotto l effetto di stupefacenti), è quello limitato e circoscritto a brevi periodi di vita. L instaurarsi di una tossicodipendenza, invece, è la conseguenza di un consumo abituale protratto nel tempo in grado di trasformare la personalità esponendo a rischi sempre più gravi sé e gli altri. In particolare, l abuso di cocaina, oltre alle conseguenze cardiovascolari e ad altre patologie specifiche, può essere talvolta correlato ad un aumento dei comportamenti violenti, spesso sottostimati in quanto avvengono prevalentemente in ambito familiare dove il più delle volte restano ignorati. Le motivazioni della sempre maggiore diffusione delle droghe sono molteplici ma spesso sono da ricercare nel percorso di costruzione della personalità degli individui. Com è noto, dagli studi condotti sull infanzia e sull adolescenza emerge che lo sviluppo di un individuo sano è il frutto di un processo che affonda le sue radici nei primi anni di vita. Nel percorso di crescita, possono verificarsi dei traumi che nella maggior parte dei casi vengono superati, ma se non sono risolti possono in seguito determinare situazioni di disagio più o meno gravi. L adolescenza è un età ricca di opportunità se in precedenza si sono create le basi per lo sviluppo di personalità sane dal punto di vista emotivo. Il giovane deve, infatti, attraverso il suo percorso di crescita normale, acquisire una personalità autonoma e relazionarsi positivamente con gli altri e con il mondo. Ma l adolescenza è anche un età a rischio in quanto già in questo periodo possono instaurarsi comportamenti devianti e patologie, come la tossicodipendenza. La droga viene spesso considerata l unico mezzo per lenire il dolore e per tale motivo si instaura un circuito perverso tra il tossicodipendente e la sostanza, difficile da interrompere, in quanto dopo che 4
l effetto delle droghe è cessato i problemi restano irrisolti e la persona non è più in grado di affrontare la realtà se non reiterando il consumo delle sostanze. Se l eroina agisce con un meccanismo ansiolitico ed antidepressivo, la cocaina crea la sensazione temporanea di poter inseguire un elevato ideale di sé, quasi di onnipotenza ed una spinta verso il superamento dei limiti. Altre droghe, come l ecstasy e le anfetamine, sono utilizzate allo scopo di allentare i freni inibitori e favorire la socializzazione soprattutto in contesti ricreativi. Così come esistono numerose cause d abuso e molteplici sostanze e modalità di consumo, diversi sono anche i percorsi e le strategie per superare la tossicodipendenza. Perché se è vero che non si nasce tossicodipendenti è anche vero che si può uscire dalla droga. Ma per farlo la persona deve essere cosciente della propria condizione di dipendenza, fare i conti con il proprio vissuto e la propria sofferenza assumendosi le responsabilità di trovare percorsi alternativi alla droga. In tale processo di prevenzione e recupero risulta fondamentale il ruolo della famiglia, della scuola e dei mezzi d informazione. La maggior parte dei programmi di prevenzione della droga ha l obiettivo di evitare o di ritardare l assunzione di stupefacenti e la tossicodipendenza, a partire dall ambito scolastico tradizionale. La prevenzione nella scuola non dovrebbe focalizzarsi esclusivamente sul problema droga, ma al contrario comprendere aspetti di carattere personale e sociale anche attraverso il coinvolgimento del corpo insegnanti e delle famiglie degli alunni. Tabella 1 4 4 Consumo di almeno una bevanda alcolica nell'anno e consumo giornaliero nella popolazione di 11 anni e più per tipo di bevanda alcolica e sesso - Fonte: Istat 2011 5
Tabella 2 5 Tabella 3 6 5 Comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche nella popolazione di 11 anni e più per regione Fonte: Istat 2011 6 Distribuzione della frequenza di utilizzo fra i consumatori di cannabis nella popolazione scolarizzata 15-19 anni (almeno una volta negli ultimi 12 mesi). Fonte: Elaborazione su dati SPS-ITA 2011 6
Tabella 4 Destinatari. Studenti delle classi terze delle Scuola Secondaria di primo grado "Giovanni Pascoli di Gatteo. Obiettivi Generali. Prevenire l uso di sostanze, in forma razionale (consapevolezza) e in forma emotiva (omologazione/identificazione). Informare correttamente sul tema. Rafforzare i fattori protettivi. Obiettivi Specifici. Aumentare le conoscenze sul fenomeno di dipendenza. Facilitare la capacità di riflessione e verbalizzazione di eventuali difficoltà legate alla tematica. Prevenire l instaurarsi di comportamenti problematici. Aumento del livello di autostima dei destinatari dell intervento. Aumento dell autoefficacia dei destinatari dell intervento. Incremento della comunicazione tra pari. Far lavorare i ragazzi sulle tematiche al fine di conoscere loro opinioni e conoscenze. Promuovere stili di vita sani rendendoli appetibili per i ragazzi ed evidenziandone aspetti positivi, tenendo conto dei bisogni specifici dei diversi destinatari. Promuovere la capacità di comprendere l influenza dei pari e resistere alle pressioni del gruppo favorendo nei ragazzi lo sviluppo della capacità critica e l apertura culturale. 7
Metodologia. Il presupposto di partenza sottolinea l importanza di agire su aspetti non solo cognitivi ma anche emotivi poiché un progetto basato esclusivamente sull informazione risulta insufficiente e limitante. L intervento quindi va agito a due livelli: uno razionale per sviluppare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi connessi all uso delle sostanze e uno emotivo in cui contrastare i modelli legati alle sostanze e i vissuti considerati attraenti, con modelli altrettanto efficaci ma sani o per lo meno innocui. Modalità di attuazione. Si suggeriscono tre tipologie di intervento parallele e contemporanee: 1. informazione: incontri in aula in cui saranno descritte, in modo chiaro e semplice, le varie tipologie di droghe, i meccanismi di azione e gli effetti psicologici e fisici; 2. elaborazione: incontri di gruppo con discussioni, analisi dei casi e presentazione di documenti e video; 3. posizione attiva: laboratorio di gruppo, in cui gli alunni elaborano propri materiali in relazione a stili di vita sani e assertivi. Fasi. Prima dell inizio delle attività è prevista la somministrazione di un questionario per la raccolta di dati qualitativi e quantitativi circa la conoscenza sulle droghe, le abitudini di consumo, i comportamenti a rischio, gli interessi su eventuali argomenti da aggiungere al progetto e le aspettative degli alunni. Successivamente verranno svolti 3 incontri di due ore ciascuno, strutturati secondo le attività proposte precedentemente. Al termine dell ultimo incontro sarà somministrato un nuovo questionario di verifica. Modelli di Riferimento. Il modello delle Life Skills riconosce nell adolescente consumatore la risultante di un mancato apprendimento di abilità di vita e quindi la promozione di queste abilità viene identificata come un importante obiettivo della prevenzione. Particolare attenzione è stata rivolta al concetto di abilità sociali che, in quanto repertorio di comportamenti verbali e non verbali che influenzano il tipo di risposta che l adolescente può ottenere dagli altri in un contesto interpersonale, possono permettere al soggetto di far fronte alle pressioni verso il consumo che provengono da agenti sociali circostanti. Gli interventi preventivi secondo questo modello mirano a produrre cambiamenti a livello comportamentale, sviluppando adeguate strategie di coping e abilità che permettano di affrontare le influenze sociali e di mettere in atto comportamenti salutari. Botvin (1987) ha applicato in modo operativo questo modello nel noto programma Life Skills Training (www.modelprograms.samhsa.gov.) che mira a stimolare la crescita personale e le abilità sociali, focalizzandosi principalmente sullo sviluppo di competenze che 8
permettono di fronteggiare le influenze sociali verso il consumo di alcol, fumo e altre droghe. Questo programma, ideato per essere applicato in ambito scolastico per gli studenti tra gli 8 e i 14 anni, ha dimostrato efficacia rispetto all iniziazione e alla riduzione nel consumo di tabacco, alcol, cannabinoidi, allucinogeni ed è stato anche adattato per il contesto spagnolo ( Construyendo salud incluso nell archivio dei progetti europei EDDRA in www.emcdda.eu.int/). La teoria dell apprendimento sociale si basa sull interrelazione esistente fra persona, ambiente e comportamento, attribuendo particolare importanza alla capacità dell individuo di elaborare dei modelli cognitivi interni di esperienza utilizzabili come guide per prendere delle decisioni e per agire. L individuo, infatti, modella i suoi comportamenti osservando ed apprendendo quelli delle persone con cui entra in relazione; in tal senso, concetti fondamentali di questa teoria sono quelli di modeling 7 e di self-efficacy 8. Quest ultima gioca un ruolo cruciale nella protezione dal rischio psico-sociale; avere la consapevolezza di sapere resistere alle pressioni dei pari e di saper gestire in modo adeguato emozioni positive o negative, funge da meccanismo di auto protezione interno, diminuendo possibili esiti di disagio (Barbaranelli et al.1998). La teoria del comportamento problematico di Jessor & Jessor (1977) è stata sviluppata per spiegare alcuni comportamenti a rischio esistenti fra gli adolescenti, come ad esempio l uso di sostanze e le esperienze sessuali precoci. Secondo questa teoria, questi comportamenti problematici e rischiosi non si presentano in forma isolata, ma esiste una disposizione costante a passare da una forma di comportamento problematico all altra e, spesso, alcuni comportamenti problematici vengono associati sistematicamente ad altri (sindromi o costellazioni). In tale ottica l assunzione di comportamenti a rischio da parte di un soggetto viene compresa ed affrontata all interno dell interazione dinamica fra l organismo ed il suo ambiente, relazione centrata sulla loro influenza reciproca e per questo, sempre in cambiamento (Ravenna, 1997b). Tempi. Gli interventi prevedono 6 ore di attività in ciascuna classe, distribuite nel secondo quadrimestre. In totale le ore di intervento sugli alunni è di 18 ore. 7 Il modeling riguarda la possibilità per un soggetto di apprendere qualcosa osservando il comportamento di qualcuno, riconosciuto come modello dal soggetto stesso. 8 Il termine autoefficacia coniato da Bandura (1977) è definito come le credenze nei confronti delle proprie capacità di aumentare i livelli di motivazione, di attivare risorse cognitive e di eseguire le azioni necessarie per esercitare un controllo sulle richieste di esecuzione di un compito. L autoefficacia è particolarmente importante in quanto fa riferimento a convinzioni che ognuno ha sulle proprie abilità di controllare il comportamento e, quindi, determinare il successo o fallimento delle proprie prestazioni. 9
Vincoli. Orario e calendario scolastico. Poiché le attività di progetto si svolgeranno durante l orario scolastico alcune ore saranno dedicate al progetto anziché alle lezioni; occorre valutare con attenzione l organizzazione delle attività didattiche, per non penalizzare alcune materie rispetto alle altre e incidere sulla preparazione dell esame finale. Risorse. Risorse umane: psicologo. Risorse materiali: spazio per le attività all interno dell istituto scolastico, materiali multimediali. Costi. Saranno strettamente dipendenti dalle risorse umane in conformità alle tabelle dei rispettivi ordini professionali e dalle risorse strumentali necessarie per l intero progetto. Risultati Attesi. Aumento conoscenze corrette sul tema. Aumento capacità di riflessione critica sul fenomeno dipendenza. Stimolare la discussione sul tema. Rischi. Rifiuto da parte degli alunni, resistenze da parte degli insegnanti. Criteri di valutazione. Valutazione di processo attraverso la rilevazione: della frequenza agli incontri; dell interesse e della partecipazione con griglie di osservazione appositamente predisposte. Valutazione di esito: confronto tra i risultati del questionario appositamente elaborato, proposto all inizio e alla fine dell intervento. 10