PRESENTAZIONE 9 2 Presentazione L essere umano, nel corso dei secoli, si è sempre posto delle domande sulla motivazione, ossia su cosa susciti, indirizzi e sostenga nel tempo il comportamento dell uomo e degli animali. È però solo a partire dal Novecento che lo studio di questa tematica è stato condotto in modo più rigoroso, dalle prime teorie di McDougall e Woodworth, per arrivare fino ai più recenti modelli motivazionali contemporanei. Questo volume prende in esame le più importanti teorie della motivazione espresse e sperimentate da vari autori nel corso del ventesimo secolo. Alcune di esse, come ad esempio quelle di Maslow o Herzberg, sono note anche al grande pubblico, a dimostrazione che la tematica di cui si parla in queste pagine riveste oggi un importanza non indifferente sia per le organizzazioni, che per i singoli individui. Il ruolo di un libro nell ambito della formazione contemporanea, sia iniziale che continua, è oggi duplice: da un lato esso deve facilitare al lettore l accesso alla conoscenza e all informazione, dall altro deve permettergli di sviluppare la propria cultura in un rapporto di interazione attiva con la pagina scritta, in modo che egli non ne fruisca passivamente. Il libro deve quindi essere, concretamente e concettualmente, uno strumento operativo. Il presente volume è stato scritto seguendo tale filosofia di base. Esso fornisce una lettura scorrevole, a volte ironica, senza per questo rinunciare a una trattazione rigorosa degli argomenti. Il lettore interessato può infatti costruire un proprio percorso di studio tra le varie sezioni del volume. Inoltre esso, per l im-
10 MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTO postazione e per il contenuto, colma una lacuna esistente nel mercato editoriale italiano. Si tratta quindi di uno strumento che può soddisfare le esigenze di più categorie di lettori, dagli psicologi ai responsabili aziendali del personale e delle risorse umane, agli studenti di psicologia e di scienze dell educazione, agli insegnanti, ai consulenti professionali e educativi, ai dirigenti e manager di aziende e organizzazioni pubbliche e scolastiche. Al termine di alcuni capitoli vengono poi proposti degli strumenti per rilevare la motivazione che, se utilizzati in modo adeguato, possono rivelarsi particolarmente utili tanto in contesti organizzativi (aziendale, scolastico, sociosanitario, ecc.) che a livello individuale. Essi permettono di conoscere meglio le motivazioni che ognuno di noi esprime, considerandole in base alle varie teorie illustrate nel volume. Oltre a favorire una migliore conoscenza della tematica della motivazione in generale, questo volume può anche servire al lettore come punto di partenza per sviluppare poi, secondo le modalità caratteristiche del proprio ruolo professionale e delle proprie competenze personali, interventi appropriati in grado di promuovere variazioni significative sulle motivazioni di gruppo e individuali. Sono grato a Giorgio Ostinelli per aver avuto la pazienza e il coraggio di raccogliere e risistemare questo materiale così vario e ricco, spesso disperso e di non facile reperibilità, integrandolo in una trattazione coerente e ben articolata: una qualità non sempre comune nel panorama editoriale contemporaneo. Alberto Munari Carouge, dicembre 2004
INTRODUZIONE 11 2 Introduzione Oggi si parla spesso di motivazione, dalle aziende alle scuole, ai servizi pubblici, alle società sportive, alle associazioni commerciali e così via. Sembra proprio che, dopo decenni dedicati al controllo delle attività svolte, le organizzazioni pongano ora fortemente l accento su aspetti quali la condivisione della cultura e la partecipazione attiva ai processi da parte dei collaboratori. In tale ottica appare evidente come i fattori motivazionali giochino un ruolo essenziale. Se da un lato questa tendenza presenta aspetti indubbiamente positivi, dall altro però essa si manifesta concretamente sotto forma di interventi spesso non adeguati. Le strategie proposte per affrontare ad esempio il problema della non ideale motivazione di un certo gruppo di soggetti (siano essi dipendenti, studenti o utenti) si fondano nella gran parte dei casi su basi piuttosto fragili, badando più agli effetti a breve termine che non ad affrontare la tematica in modo adeguato. Fioriscono così iniziative volte a «motivare» i collaboratori in tempi rapidi con tecniche innovative (o presunte tali), meeting e consulenze «su misura» per incrementare gli utili mediante il miglioramento della motivazione dei dipendenti e così via. La maggior parte di queste attività ignora tout court che la psicologia si sta occupando di motivazione in modo rigoroso fin dagli inizi del Novecento. Quanto detto ci presenta una situazione particolare: da un lato vi è un forte bisogno di intervenire sulla motivazione delle persone, espresso in particolare dalle organizzazioni (ma anche, seppur in minor misura, dai singoli individui); dall altro vi è invece una molteplicità di ricerche condotte nel corso degli anni sulla tematica, che non sono purtroppo sufficientemente conosciute da chi non è un addetto ai lavori.
12 MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTO Questo volume cerca di colmare tale lacuna offrendo al lettore una panoramica sulle teorie della motivazione. Il testo, pur non rinunciando a un impostazione di fondo adeguatamente rigorosa, non si rivolge esclusivamente agli studiosi del ramo, ma permette l approfondimento della tematica a chiunque sia interessato a essa, indipendentemente dalle conoscenze di base in suo possesso. Per raggiungere tale obiettivo sono stati adottati alcuni accorgimenti nell organizzazione del volume. In primo luogo, ognuno dei capitoli che compongono questo libro può essere letto sia indipendentemente dagli altri (sulla base degli interessi e delle preferenze del lettore), sia in modo tradizionale nell ordine sequenziale. Oltre a questo ogni capitolo presenta un breve paragrafo introduttivo che ha lo scopo di permettere al lettore di inquadrare e situare meglio le teorie trattate nel resto del capitolo. Ad esempio, chi vuole esclusivamente avere una visione sommaria di un certo approccio alla motivazione, senza penetrare a fondo nei suoi concetti, può limitarsi alla lettura delle pagine introduttive. Chi invece desidera approfondire la materia può proseguire la lettura del capitolo che nella sua seconda parte illustra abitualmente in modo rigoroso ed esauriente (pur presentando anche in questa sede molti esempi esplicativi) non solo il modello preso in esame, ma anche le relative ricerche condotte dagli autori e dai loro collaboratori. Infine al termine di alcuni capitoli sono riportate delle esercitazioni, ossia delle possibili modalità di concretizzazione degli approcci illustrati, che offrono alcuni strumenti pratici utili all analisi e al miglioramento della motivazione degli individui e che il lettore potrà utilizzare e adattare in base alle proprie esigenze. Come si può notare, l obiettivo è offrire al pubblico un opera versatile, che non sacrifichi le possibilità di approfondimento all applicabilità o viceversa, in modo da permettere tanto una migliore conoscenza delle teorie della motivazione, quanto delle possibili opzioni a livello di intervento in vari contesti. Descriviamo ora brevemente il contenuto dei vari capitoli. Il capitolo 1, Gli inizi, propone al lettore una panoramica sul concetto di motivazione, cercando di meglio caratterizzare questa «forza» che sentiamo dentro e che ci induce a compiere determinate scelte anziché altre. Si tratta sostanzialmente di una riflessione condotta con procedimenti di tipo introspettivo e che ha un duplice scopo: da un lato quello di cercare di «restringere il campo» giungendo a definire meglio il significato del termine motivazione. Dall altro invita il lettore a ripercorrere il cammino seguito da chi, all inizio del secolo scorso, ha mosso i primi passi verso una definizione scientifica del concetto di motivazione, utilizzando per l appunto l approccio introspettivo. Nel paragrafo introduttivo vengono commentati e posti in relazione con le teorie illustrate nel capitolo alcuni brani del Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Ad esso fa seguito, come detto, una sezione dedicata all approfondimento, con un breve resoconto
INTRODUZIONE 13 dello sviluppo storico della tematica e con la descrizione dei modelli proposti da McDougall e da Woodworth. Alla fine del capitolo viene riportato lo Strumento di analisi delle propensioni, ispirato alla teoria di McDougall. Il capitolo 2, Il paradigma comportamentista, illustra l approccio comportamentista al tema della motivazione. Si tratta di un modo di concepire la motivazione vastamente popolare e ampiamente praticato ancora oggi nelle organizzazioni, benché il comportamentismo inteso come paradigma abbia ormai perso il proprio carattere dominante. La prima sezione del capitolo illustra alcuni aspetti essenziali di tale teoria e la sua interpretazione più diffusa, attraverso il commento di alcuni brani tratti dal romanzo Walden Two di Skinner. Come negli altri capitoli, nella seconda parte la questione viene invece affrontata in termini più approfonditi e viene messo in luce il contributo di Hull, che consiste nell aver reso propriamente motivazionale il modello comportamentista S-R mediante l introduzione del concetto di drive. Il capitolo 3, dal titolo Bisogni, mente e individuo, sottolinea come una valida spiegazione della motivazione (in particolare di quella umana) non possa fare a meno di concetti come quelli di bisogno psicologico e di mente, situandoli all interno del campo rappresentato dall individuo e dalla sua percezione dell ambiente circostante. Si tratta di un radicale cambiamento di prospettiva rispetto alla precedente visione comportamentista, che conduce a una visione estremamente diversa (e per molti aspetti addirittura opposta) del fenomeno motivazionale, e che avrebbe poi condizionato in maniera decisiva lo sviluppo dei successivi studi in materia. La prima parte consiste in un esempio commentato che Lewin trasse da un racconto di Tolstoj. L argomento viene poi approfondito nella sezione seguente, dove si trattano essenzialmente gli aspetti motivazionali legati alla concezione del campo psicologico. Questa sezione è dedicata all opera e alle ricerche di Lewin e Tolman. Il capitolo 4, Modelli di tipo tematico e motivazione alla riuscita, si occupa delle teorie sviluppatesi in seguito all uso del Test di Appercezione Tematica (TAT) ideato da Murray. Oltre all opera di Murray sono prese in esame le ricerche condotte da McClelland, Atkinson e dai loro collaboratori, che hanno utilizzato tale tecnica nell ambito dello studio della motivazione alla riuscita, al potere e all affiliazione. Il capitolo si apre con alcuni estratti dal libro The Achieving Society di David McClelland, che permettono al lettore di inquadrare meglio la motivazione alla riuscita, che è stata senz altro il leit motiv delle ricerche dello psicologo americano. La seconda parte consiste invece nell esposizione delle ricerche di McClelland e della teoria di Atkinson nel corso della sua evoluzione. Al termine del capitolo si riporta il Manifest Need Questionnaire, che si basa sulle teorie di Murray e McClelland.
14 MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTO Il capitolo 5, La motivazione da un punto di vista cognitivista, prende in esame la dinamica dei processi di decisione che mettiamo in atto quotidianamente, esamina l interazione esistente tra le nostre credenze, preferenze, percezioni, ecc. e i ragionamenti che sviluppiamo in funzione delle scelte che poi realmente operiamo. Per meglio introdurre il lettore a tale tematica sono stati utilizzati due famosi esperimenti, condotti rispettivamente da Festinger e da Zimbardo assieme ai loro collaboratori. Il capitolo si sviluppa poi con un esame approfondito dell opera e delle ricerche condotte da Heider e Weiner. Chiude il capitolo la Tabella attribuzionale delle patologie e responsabilità, adattata da un test di Bernard Weiner. Il capitolo 6, L uomo al centro, si apre con una sezione dedicata al concetto di salute psicologica, la cui importanza per le teorie umaniste della motivazione è senz altro basilare. A partire da essa viene sviluppato un discorso introduttivo alle concezioni che pongono al centro dell attenzione l uomo inteso come una totalità. Tra i modelli teorici che fanno riferimento a tale impostazione è opportuno ricordare in particolare quello proposto da Abraham Maslow, uno degli psicologi più noti in assoluto in ambito motivazionale, ma proprio per questo non sempre conosciuto in modo corretto. La seconda sezione del capitolo si pone il compito di dare un resoconto sufficientemente approfondito e rigoroso del suo modello (oltre a esporre compiutamente la teoria del noto psicologo americano). Viene studiato anche il modello di Deci e Ryan, due autori che sicuramente alcuni conosceranno per la loro teoria della motivazione intrinseca, che può essere assimilata alle concezioni di Maslow non tanto per la concezione di fondo, quanto per l accento posto sul ruolo preminente del soggetto. Anche questo capitolo contiene del materiale operativo, rappresentato dal Work Climate Questionnaire, dal Learning Climate Questionnaire, dal Problems in Schools Questionnaire e dal Problems at Work Questionnaire, quattro test tradotti dall inglese utilizzati da Deci, Ryan e dai loro collaboratori. Il capitolo 7 ha titolo Una visione sistemica della motivazione. Il pensiero sistemico rappresenta un approccio particolarmente fecondo nel contesto di tutte le scienze sociali e umane; a questo riguardo lo studio della motivazione non fa certamente eccezione. La parte introduttiva del capitolo è dedicata alla questione della complessità e cerca di mettere in evidenza come gli aspetti motivazionali si situino nel contesto di una teoria che, tenendo conto di tale aspetto, propone un modello sistemico della motivazione. Per meglio illustrare il tema sono state utilizzate e debitamente commentate alcune citazioni tratte dall opera Atlantiques del nuotatore solitario Guy Delage. L autore che ha scritto le cose più interessanti in ambito motivazionale è senz altro Joseph Nuttin che è partito da una prospettiva sistemica. A lui è dedicata la seconda parte del capitolo, che permette al lettore di conoscerne meglio il pensiero.
INTRODUZIONE 15 Il capitolo 8, Motivazione e lavoro, affronta l importante tema della motivazione in contesti professionali e cerca di mettere in luce quali siano gli aspetti importanti e le relazioni reciproche tra fattori motivanti e performance sul lavoro. Alcuni estratti dal libro Gig scritto da John e Marisa Bowe (assieme a Susan Streeter) illustrano casi concreti di situazioni professionali contraddistinte o meno dalla motivazione. Quello della motivazione al lavoro è certamente un argomento di grande interesse e importanza, ma rispetto al quale, occorre dirlo, non esistono ricette rapide e di facile applicazione. Si tratta di un fatto che emerge con evidenza dalle ricerche e dai modelli proposti da Herzberg e Vroom, presi in esame dettagliatamente nella seconda parte del capitolo. A conclusione compare il Questionario sulla soddisfazione professionale degli insegnanti, realizzato dall autore del presente volume e ispirato alla teoria di Frederick Herzberg. Nelle Conclusioni il discorso sulla motivazione viene ripreso alla luce di tutte le teorie esposte nei capitoli precedenti, tenendo conto anche delle tendenze più recenti sviluppatesi in materia. Tali considerazioni conclusive cercano di individuare i punti fermi (che in un ottica scientifica però non lo sono mai completamente) a cui sono giunte nel corso dei decenni le varie ricerche aventi come oggetto di studio il fenomeno della motivazione, in particolare degli esseri umani. Questi non devono essere considerati come dei punti di arrivo, ma piuttosto come riferimenti a partire dai quali costruire nuove teorie motivazionali.
MOTIVAZIONE E LAVORO 313 Insegnanti e motivazione La teoria della motivazione di Herzberg trova consistenti riscontri nel settore dell insegnamento (Evans, 1998) e, proprio per questo motivo, è appropriato proporre in questa sede un questionario dedicato al rilevamento della motivazione del personale docente ispirato alla teoria dello psicologo americano. Come già nel caso degli strumenti precedentemente presentati, si tratta di un questionario che non è stato sottoposto a procedure di validazione, ma che può essere utilizzato, con le dovute precauzioni, sia a livello di autovalutazione da parte del singolo insegnante, sia in un contesto più ampio da operatori scolastici quali dirigenti o consulenti educativi. Istruzioni per l uso dello strumento Il lettore può utilizzare il questionario individualmente, oppure somministrarli ad altre persone. Le modalità di somministrazione del questionario sono quelle usuali (AERA, APA, NCME, 1999; Aiken, 2003). In particolare è necessario ricordare che, quando esso viene utilizzato con gruppi di persone in momenti successivi, le variabili ambientali (illuminazione, spazi, temperatura, ecc.) devono mantenersi sostanzialmente inalterate, non devono esserci fattori in grado di causare distrazione (ad esempio, persone che entrano nella sala, fenomeno che può essere eliminato appendendo un cartello all esterno), il modo di presentarsi e la procedura di spiegazione utilizzata da chi somministra lo strumento deve rimanere tendenzialmente costante e il tempo di compilazione deve essere equivalente tra le varie sedute. Nel limite del possibile, inoltre, la composizione del campione di partecipanti dovrebbe essere casuale e i gruppi dovrebbero avere più o meno la stessa consistenza numerica.
314 MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTO Questionario sulla soddisfazione professionale degli insegnanti (G. Ostinelli) Istruzioni per la compilazione Frequenza (F): Definire la frequenza con cui avviene quanto espresso nelle affermazioni seguenti (1-40), usando la seguente scala: 1 = Mai 4 = Spesso 2 = Raramente 5 = Sempre 3 = Ogni tanto Giudizio (G): Per ogni elemento, dopo aver definito la frequenza con cui avvengono gli eventi descritti, attribuire a questi eventi un giudizio di valore, usando la seguente scala: 1 = Malissimo: sono assolutamente insoddisfatto dalla situazione, sono necessari dei miglioramenti radicali 2 = Male: sono insoddisfatto dalla situazione, sono necessari dei miglioramenti 3 = Così così: sono in parte soddisfatto e insoddisfatto, alcuni miglioramenti occorrono comunque 4 = Bene: sono soddisfatto dalla situazione, ma si potrebbe migliorare qualcosa 5 = Benissimo: sono assolutamente soddisfatto dalla situazione 1. L insegnamento mi permette di utilizzare varie abilità 2. L insegnamento mi offre delle opportunità di sviluppo professionale 3. Oltre alla mia eventuale convinzione, diversi altri elementi mi confermano che la mia prestazione professionale è di qualità 2005, G. Ostinelli, Motivazione e comportamento, Trento, Erickson
MOTIVAZIONE E LAVORO 315 4. Ho delle buone relazioni con i colleghi 5. Nessuno afferma che sono un/a bravo/a insegnante 6. Considero molto valida la politica educativa della scuola in cui opero 7. Non ho la libertà di prendere le mie decisioni 8. Mi capita di pensare che le condizioni di lavoro nella mia scuola dovrebbero essere migliori 9. Penso che il salario di insegnante permette di mantenere un livello di vita soddisfacente 10. Il dirigente (se non c è: il mio diretto superiore) tratta tutti in modo equo 11. Considero la mia riuscita professionale in modo positivo 2005, G. Ostinelli, Motivazione e comportamento, Trento, Erickson