Istituto consortile per il controllo e la certificazione di conformità di prodotti agricoli ed alimentari

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RELAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO ALL ASSEMBLEA DEI SOCI E BILANCIO DI ESERCIZIO al 31 dicembre 2017 1

SOMMARIO Lo scenario di riferimento pag. 3 Le attività degli organi dell Istituto pag. 12 Il sistema dei controlli pag. 14 Le componenti di reddito pag. 28 Stato patrimoniale pag. 30 Nota integrativa pag. 35 CARICHE SOCIALI CONSIGLIO DIRETTIVO Ugo Franceschini - Presidente Giorgio Tanara Vicepresidente Vicario Nicola Seresini - Vicepresidente Lorenzo Boschi Stefano Pelizziari Cesare Fumagalli Stefano Gennari Davide Calderone Tommaso Brindani Marco Martelli Giuseppe Sandro Varazzani Mirco Carbognani Andrea Cavazzuti Stefano Salvarani Luca Dordoni COLLEGIO SINDACALE Genesio Banchini - Presidente Marco Capitani Luca Altomonte 2

Signori Soci, per raccontare l esercizio 2017 non possiamo che partire dall evento che ha segnato più pesantemente l intera filiera e cioè la nota inchiesta avviata nel mese di febbraio dalle Procure della Repubblica di Torino e di Pordenone per l accertato utilizzo, nell ambito del circuito tutelato, di genetiche già dichiarate come non conformi. Tale inchiesta ha coinvolto, direttamente o indirettamente, centinaia di attori della filiera e ha portato, in prima battuta, al sequestro di centinaia di migliaia di prosciutti in corso di lavorazione; in un secondo tempo è stata attivata la fase del dissequestro di tali prosciutti, parte dei quali è stata regolarmente certificata e parte esclusa dalla produzione a DOP, a seconda delle previsioni di ogni singolo provvedimento reso dall Autorità inquirente. A prescindere dalle implicazioni e dagli effetti della inchiesta, ciò che conta in questa sede è rimarcare come tutta la attività connessa con i vari adempimenti necessari per la esecuzione dei provvedimenti corrispondenti ha visto e vede tuttora ampiamente coinvolto il personale dell Istituto, sia presso i prosciuttifici, dove opera in forza della subdelega formalizzata da ICQRF per il dissequestro dei prosciutti, sia come struttura, quotidianamente impegnata a supporto delle Aziende e del personale ispettivo nonché come interfaccia dei vari altri soggetti interessati. In considerazione del numero dei prosciutti e delle Aziende coinvolte, si può prevedere che la descritta attività sia destinata a protrarsi ancora per diversi mesi. Molte risorse sia economiche sia umane, sono state impiegate anche nella esecuzione di un provvedimento ministeriale del 31 marzo, con il quale l Istituto è stato incaricato di recarsi nei macelli al fine di identificare le cosce fresche ricavate dai suini consegnati senza l accompagnamento delle Certificazioni di Conformità; tale ulteriore attività ha assorbito il personale ispettivo fino al mese di novembre e tale circostanza ha fatto si che non sia stato possibile cogliere appieno alcuni degli obiettivi previsti nello svolgimento della attività ordinaria di controllo da parte dell Istituto stesso. In questo quadro operativo decisamente eccezionale si è inserita, dal mese di giugno un altra importante novità come il subentro del nuovo Direttore in sostituzione di quello precedente, pensionato. Tale delicato evento, oltre che comportare talune intuitive problematiche pratiche ed organizzative dipendenti dal passaggio di consegne, ha 3

confermato la esigenza di un completamento ed un rafforzamento strutturale dell Istituto, con riferimento sia alle funzioni decisionali e di coordinamento, sia a quelle più propriamente d ordine ed operative. Pur tra le difficoltà contingenti, dipendenti dalla descritta situazione straordinaria, l Istituto si sta muovendo in tale direzione, anche alla luce della necessità di dare seguito agli auspici ed agli impegni formalizzati nel documento presentato da uno dei soci in occasione della seduta dell Assemblea del 2017 e fatto proprio da parte della Assemblea stessa. Inoltre, come prescritto dalla normativa vigente, il funzionamento del sistema qualità dell Istituto e la corretta esecuzione dei Piani di Controllo sono stati oggetto di valutazione da parte dell ente unico di accreditamento (ACCREDIA) in affiancamento nel mese di settembre ed in sede il 16 e 17 ottobre, nonché da parte di ICQRF nel mese di giugno; mentre la verifica di sorveglianza di ACCREDIA ha generato pochi rilievi, di lieve entità e già risolti o in via di risoluzione, gli esiti dell audit di ICQRF sono stati tali da comportare le note conseguenze procedimentali che si trovano tuttora sul tappeto e che auspichiamo possano trovare a breve una positiva definizione. Da parte sua, il Consiglio Direttivo ha svolto con attenzione, con la puntuale assistenza del Collegio Sindacale, il suo compito istituzionale di gestione dell esercizio 2017, permettendo di pervenire alla chiusura del bilancio dell esercizio stesso con un avanzo netto di circa 58.000 Euro, risultato tanto più interessante se si tiene conto del fatto che a partire dal mese di agosto è scattata una diminuzione - peraltro conseguenza di attenta e prudente valutazione da parte del Consiglio stesso- della tariffa per il controllo e la certificazione della DOP Prosciutto di Parma. Si consideri, inoltre, che il dato è condizionato dall accantonamento di un fondo di 50.000 euro, di cui si accenna nella successiva nota integrativa, accantonamento dovuto ai sensi di legge, ma conseguente a circostanze maturate nel corso del 2018. Prima di passare alla illustrazione dettagliata dei dati operativi e di bilancio, il Consiglio Direttivo vuole esprimere la sua gratitudine ai Soci, ai Consorzi di tutela del Prosciutto di Parma, del Prosciutto di Modena, del Culatello di Zibello e del Salame di Varzi per la vicinanza dimostrata e la fattiva collaborazione, nonché esprimere un particolare apprezzamento a tutti i dipendenti e collaboratori 4

dell Istituto. Come noto, l Istituto controlla quattro produzioni a denominazione di origine protetta (DOP), tutte originate esclusivamente dalla filiera suinicola nazionale: Prosciutto di Parma, Prosciutto di Modena, Culatello di Zibello e Salame di Varzi. Nel confronto fra i volumi di materia prima avviati alle produzioni tutelate controllate da IPQ nel corso del 2017 rispetto a quanto avvenuto nel 2016, le DOP Prosciutto di Parma e Prosciutto di Modena hanno fatto registrare rispettivamente una diminuzione dello 0,6% e del 14% del numero delle cosce fresche omologate, la DOP Culatello di Zibello un incremento dell 19% del numero dei fasci muscolari avviati alla produzione tutelata, e la DOP Salame di Varzi un aumento del 3% del peso degli impasti predisposti per la produzione controllata. Si è confermata sostanzialmente sui livelli del 2016 la produzione di Prosciutto di Parma affettato e preconfezionato nelle varie tipologie previste, con una leggera diminuzione, rispetto al 2016, dell 4% del numero e del 3% del peso, dei prosciutti stagionati e con il contrassegno della DOP destinati a questo impiego. Il bacino di origine dei capi è costituito al 31 dicembre 2017, da 3.946 allevamenti di suini (3.545 dei quali localizzati in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte) che hanno prodotto complessivamente 7.622.847 suini certificati; nel 2017 sono stati macellati e destinati alla trasformazione 7.608.777 capi (i valori dei numeri di capi certificati e macellati sono suscettibili di lievi variazioni); da questi sono state ricavate le cosce fresche e le carni per le produzioni a DOP nei diversi distretti produttivi che si approvvigionano dal circuito controllato in modo coordinato, per quanto riguarda gli allevamenti, i macelli e i laboratori di sezionamento, da IPQ e dall Istituto Nord Est Qualità (INEQ), in applicazione della specifica convenzione approvata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. 5

DOP Prosciutto di Parma Come già anticipato, nel corso del 2017 le cosce fresche avviate alla stagionatura per la produzione del Prosciutto di Parma DOP sono state 8.940.443 con una diminuzione dello 0,6% rispetto al 2016. OMOLOGATO DOP PROSCIUTTO DI PARMA 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 9.121.296 9.192.437 9.186.794 9.049.823 8.434.814 8.529.714 8.993.703 8.940.443 9.600.000 9.400.000 9.200.000 9.000.000 8.800.000 8.600.000 8.400.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Al compimento della stagionatura sono stati certificati nel 2017, in conformità alle previsioni del disciplinare di produzione, con l apposizione del marchio che costituisce il contrassegno della DOP, 8.148.195 prosciutti, il 6,3% in meno rispetto all anno precedente. 6

CERTIFICATO DOP PROSCIUTTO DI PARMA 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 9.255.638 9.080.225 9.025.769 9.087.471 8.800.780 8.462.095 8.701.037 8.148.195 9.900.000 9.700.000 9.500.000 9.300.000 9.100.000 8.900.000 8.700.000 8.500.000 8.300.000 8.100.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 7

Prosciutto di Parma DOP affettato e preconfezionato 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 CONFEZIONI 57.306.148 64.761.444 69.929.548 69.830.115 71.181.946 75.169.045 73.989.968 72.546.938 PROSCIUTTI 1.229.376 1.360.229 1.437.249 1.423.911 1.459.979 1.545.140 1.519.691 1.456.671 KG 6.323.487 7.087.837 7.576.831 7.588.146 7.750.696 8.246.740 8.116.729 7.873.045 Nel 2017 i volumi di prosciutto di Parma affettato e preconfezionato hanno portato alla produzione di un totale di 72.546.938 confezioni che riportano il contrassegno della DOP e di 5.258.570 confezioni che contengono il prosciutto di Parma affettato quale ingrediente di prodotti composti: queste ultime, pur non riportando il contrassegno della DOP, sono ugualmente prodotte sotto il controllo di IPQ; nel 2017 sono stati complessivamente affettati e presentati nelle diverse tipologie di confezionamento 8.123.232 kg di prosciutto di Parma (per un totale di 1.505.036 prosciutti stagionati). 8

DOP Prosciutto di Modena OMOLOGATO DOP PROSCIUTTO DI MODENA 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 156.021 103.508 49.333 75.083 81.244 70.250 71.536 61.544 200.000 160.000 120.000 80.000 40.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 9

CERTIFICATO DOP PROSCIUTTO DI MODENA 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 133.873 134.910 134.769 54.585 69.218 81.492 70.730 70.786 170.000 130.000 90.000 50.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 DOP Culatello di Zibello OMOLOGATO DOP CULATELLO DI ZIBELLO 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 70.305 78.632 64.636 49.615 47.986 62.945 68.217 81.225 10

90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 CERTIFICATO DOP CULATELLO DI ZIBELLO 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 54.428 70.728 76.241 64.839 46.382 48.118 63.608 72.857 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 11

DOP Salame di Varzi DOP SALAME DI VARZI : KG DI IMPASTI AVVIATI ALLA PRODUZIONE TUTELATA 500.000 450.000 400.000 350.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Nella DOP Salame di Varzi, 528.740 salami stagionati hanno ricevuto da IPQ nel corso del 2017 (erano 497.174 nel 2016) la conferma del marchio di conformità, mentre ne sono stati avviati 530.243 alla produzione tutelata, con un aumento del 2,8% rispetto al 2016. 2 - LE ATTIVITA DEGLI ORGANI DELL ISTITUTO 2.1 - Il Consiglio Direttivo (CD) Nell esercizio 2017 il Consiglio Direttivo si è riunito sei volte per trattare le tematiche di propria competenza e prendere conseguenti decisioni: in particolare si ricordano le seguenti attività: - presa d atto delle attività di controllo e certificazione di IPQ svolte nell esercizio 2016; - convocazione dell assemblea ordinaria dei Soci; - predisposizione della relazione per l assemblea dei Soci sulla gestione e bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016; - ratifica del verbale di riesame della Direzione VRD 01/2017 come previsto dal documento sulla politica della qualità, deliberato dal CD stesso; - nomina del nuovo Direttore Generale; 12

- previsioni economiche per l esercizio 2017; - ipotesi di revisione della Tariffa di controllo e certificazione della DOP Prosciutto di Parma ; - disamina richiesta riduzione Tariffa controllo e certificazione del Consorzio del Culatello di Zibello; - ridefinizione deleghe e poteri del Direttore Generale; - ridefinizione deleghe e poteri del Presidente; - provvedimenti relativi al personale e all organico dell Istituto. 2.2 Il Comitato per la Salvaguardia dell Imparzialità (CSI) Nel 2017 il CSI si è riunito tre volte, fra gli argomenti affrontati si ricordano in particolare: - esiti delle verifiche ispettive svolte da Accredia e da ICQRF presso la sede dell Istituto; - presa d atto e validazione delle attività di controllo e certificazione svolte dall Istituto; - presa d atto dei documenti di riesame della Direzione (VRD 1/2017 e 2/2017) e valutazione dei risultati dei riesami e degli esiti delle verifiche interne; - relazione sulle riunioni del CoCe IPQ a cura dei componenti CSI; - approvazione rev.5 del Reg. del funzionamento del CoCe. 2.3 Il Comitato di Certificazione (CoCe) Nel corso del 2017 il Comitato di Certificazione di IPQ (CoCe) ha tenuto undici riunioni per trattare e deliberare sugli argomenti di propria competenza e in particolare: attività di controllo e certificazione, trattamento delle non conformità con l esame di casi specifici e generali, revisione dei Piani di Controllo da sottoporre alla approvazione della Autorità Nazionale di Controllo, modifiche e integrazioni delle anagrafiche dei soggetti nel sistema di controllo, verifica raggiungimento obiettivi previsti dai Piani di Controllo. 13

2.4 La Giunta di Appello Nell esercizio 2017 non è stato presentato alla Giunta di Appello di IPQ alcun ricorso da parte dei soggetti inseriti nei sistemi di controllo delle denominazioni di competenza dell Istituto. 3 IL SISTEMA DEI CONTROLLI L attività di controllo si è sviluppata secondo le regole operative previste dagli specifici piani e già ampiamente collaudate negli esercizi precedenti; queste consistono nella verifica della conformità dei comportamenti autocertificativi, e quindi dell affidabilità dell autocontrollo, adottati dalle singole aziende al proprio interno e nei collegamenti con gli altri soggetti della filiera inseriti nel sistema di controllo. L attività si articola sia sulle verifiche documentali in sede che su quelle ispettive presso i soggetti inseriti nel sistema ed ha lo scopo di accertare la sussistenza dei requisiti occorrenti per operare all interno del sistema delle produzioni tutelate. Sono si seguito sintetizzati i risultati principali ottenuti nelle attività di controllo e certificazione nel corso del 2017. 3.1 CONTROLLO ALLEVAMENTI L Istituto ha esercitato le proprie funzioni di controllo e verifica su un insieme costituito al 31/12/2017 da 3.946 allevamenti suinicoli di diverse tipologie, con un calo complessivo di 27 unità (-0,7%) rispetto alla situazione al 31/12/2016. TIPOLOGIA ALLEVAMENTO SIGLA 31/12/2017 31/12/2016 VARIAZIONE Svezzatori SV 232 235-3 Fase intermedia MA 257 255 +2 Cicli chiusi CC 206 214-8 Ingrassatori IN 2384 2393-9 14

Magronaggio con ingrasso MI 378 364 +14 Svezzatori con ciclo chiuso SC 489 512-23 TOTALI 3946 3973-27 Sulla base dei dati disponibili, il sistema degli allevamenti era dotato, al 31/12/2017, di 439.962 scrofe attive (-0,7% rispetto al dato al 31/12/2016). Da un punto di vista prettamente quantitativo, le quattro regioni tradizionalmente vocate all allevamento dei suini utilizzati nella produzione delle DOP (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) rappresentano ancora il nucleo principale della filiera suinicola con 3.545 allevamenti, corrispondenti all 89,8% del totale (+0,1% rispetto al 2016). Il dettaglio delle variazioni è evidenziato nella tabella Regione numero di allevamenti al variazione variazione % 31/12/2016 31/12/2017 Lombardia 1655 1650-5 -0,3 Emilia-Romagna 687 673-14 -2,0 Piemonte 879 890 +11 +1,3 Veneto 343 332-11 -3,2 Totali 3564 3545-19 -0,5 La graduatoria delle province rimane guidata da Cuneo con 666 insediamenti seguita da Brescia (520) e da Mantova (421), Cremona (312), Reggio Emilia (211), Milano/Lodi (203) e Modena (170). L attività di controllo degli allevamenti ha visto l impiego, a fianco del personale dipendente di IPQ, di liberi professionisti con contratti di lavoro autonomo, tutti operanti conformemente alla norma EN 17065:2012; nel 2017 si sono tenute complessivamente 1.763 sessioni di controllo: Tipo dei controlli Sessioni 2016 Sessioni 2017 Variazione % Totale 2.162 1.763-18,5 15

Ordinari 1.484 1.238-16,6 Mirati 410 313-23,7 Rinforzati 268 212-20,9 Tipologia Allevamenti Svezzatori (SV) 179 146-18,4 Fase intermedia (MA) 164 131-20,1 Ingrassi (IN) 1.158 911-21,0 Cicli chiusi (CC) 116 112-3,4 Magronaggi ingrassi (MI) 198 165-16,7 Scrofaia Ciclo Chiuso (SC) 352 298-15,3 Gli allevamenti controllati almeno una volta sono stati 1.571 pari al 39,8% di quelli riconosciuti nel sistema, dato superiore all obiettivo quantitativo minimo previsto (35,0%) dallo specifico piano: i controlli mirati sono stati il 17,8% del totale, rispetto al 19,0% del 2016; e, a completamento e integrazione dei controlli mirati, le sessioni di verifica ordinaria hanno raggiunto il 70,2% del totale. Nel complesso, i risultati di quest attività di controllo sugli allevamenti hanno rivelato 149 non conformità che hanno interessato 139 allevamenti. I controlli in regime rinforzato (MCR) sono svolti in tutti i casi previsti dal piano specifico e sempre a seguito delle delibere del Comitato di Certificazione; nel corso del 2017, sono state eseguite 212 sessioni di tali controlli, con un calo del 1,9% rispetto al 2016. Per quanto riguarda l attività di verifica analitica dei requisiti qualitativi del grasso delle cosce suine fresche attraverso la determinazione del numero di iodio, le prove, condotte da personale dipendente di IPQ operante presso i laboratori della Stazione Sperimentale per l Industria delle Conserve Alimentari in Parma, hanno fornito le seguenti evidenze: 16

2016 2017 allevamenti controllati 200 171 aliquote prelevate 1.880 1.626 esiti non conformi 0 5 Le regolarizzazioni assistite e una tantum hanno fornito le seguenti evidenze: Regolarizzazioni Assistite 2016 2017 Partite regolarizzate 684 471 Suini costituenti le partite 85.918 58.088 Cosce regolarizzate 167.102 114.184 Cosce non regolarizzate 4.734 1.992 Regolarizzazioni una tantum 2016 2017 Partite regolarizzate 13 22 Suini costituenti le partite 1.726 2.809 Cosce regolarizzate 1.682 4.116 Cosce non regolarizzate 1.770 1.502 Il piano di controllo sull autocertificazione degli allevamenti, attuato alla rifilatura delle cosce fresche in macello, si è articolato su 51 sessioni di controllo ordinario per un totale di 200 partite di suini e ha individuato il 13,2% di cosce dichiarate complessivamente non conformi sulle 48.712 controllate, e su 8 sessioni di controllo rinforzato che hanno interessato 21 partite di suini e che hanno rilevato in totale il 18,2% di non conformità sulle 2.714 cosce fresche controllate. 17

3.2 CONTROLLO STABILIMENTI DI MACELLAZIONE E LABORATORI DI SEZIONAMENTO Al 31/12/2016 erano inseriti nel circuito delle produzioni tutelate 59 stabilimenti di macellazione e 60 laboratori di sezionamento. L attività di controllo della fase di macellazione e di sezionamento si è svolta con l utilizzo di personale dipendente di IPQ e ha comportato in totale 183 verifiche ispettive: di queste, 128 si sono svolte in regime ordinario, 13 mirato e 42 rinforzato (nel 2015: 123 controlli ordinari, 31 controlli mirati e 59 controlli rinforzati); l esecuzione della attività di controllo della fase di macellazione ha portato ad accertare un totale di 39 non conformità che hanno riguardato 16 fra macelli e laboratori di sezionamento. Le verifiche in regime rinforzato (MCR) sono disposte dal Comitato di Certificazione nei casi previsti dal piano di controllo e hanno consentito di controllare 30.184 cosce fresche, il 23,3% delle quali sono state ritenute non conformi e quindi escluse dalla produzione tutelata. 3.3 - DOP PROSCIUTTO DI PARMA. 3.3.1 Controllo macelli Per la DOP Prosciutto di Parma, le cosce fresche munite del timbro di autocertificazione dei macelli e della prescritta documentazione (Dichiarazione Cumulativa del Macello o DCM), proposte ai prosciuttifici dai 46 stabilimenti di macellazione operanti sono state, nel 2017, 9.924.431, mentre quelle effettivamente omologate dai prosciuttifici ed avviate alla produzione tutelata sono state 8.940.443 (90,1% di quelle proposte). La distribuzione dei macelli, in funzione del numero delle cosce omologate, è stata la seguente: 18

Macelli conferenti Consegne complessive in cosce omologate 2017 2016 > 500.000 9 9 > 200.000 e 500.000 4 5 > 100.000 e 200.000 4 3 > 50.000 e 100.000 2 2 > 10.000 e 50.000 9 14 10.000 18 16 Totale dei macelli conferenti 46 49 in particolare, i 17 macelli con consegne superiori alle 100.000 cosce omologate hanno fornito il 94,7% (8.462.562 cosce fresche) della materia prima avviata alla produzione. Controllo dell autocertificazione dei macelli 2016 2017 sessioni di verifica ispettiva 1.613 1.190 partite controllate 2.167 1.606 cosce fresche controllate 697.616 526.651 cosce fresche distolte dalla DOP 36.719 24.888 percentuale cosce distolte/cosce controllate 5,3% 4,7% macelli monitorati 37 33 Il controllo dell autocertificazione dei macelli, ossia la verifica dell affidabilità del loro autocontrollo nelle fasi di apposizione del timbro PP sulle cosce fresche e di predisposizione delle DCM, si è svolto, con i risultati schematizzati nella tabella sopra riportata, alla consegna della materia prima ai 19

prosciuttifici e ha evidenziato, fra le altre, la seguente distribuzione relativamente alle principali cause di non conformità tecnico - qualitativa: Cause di inidoneità tecnico-qualitativa % 2016 %2017 Grassinatura 17,3 15,9 Ematomi 13,0 13,0 Assenza grasso in corona 11,2 13,3 Sfesatura 16,0 16,7 Reticolo venoso 10,8 10,5 Magroni 5,1 6,0 Oltre a queste, le principali cause d inidoneità di origine non tecnico-qualitativa sono state le seguenti: Cause di inidoneità non tecnico-qualitativa Cosce distolte consegna oltre le 120 ore dalla macellazione 111 tatuaggio di origine al di sotto della soglia minima di visibilità prescritta 330 età non conforme 2 regione di provenienza/origine non ammessa 11 Nella fase di verifica al momento della consegna è stata anche operata, su 1.495 partite (2.005 nel 2016) per un totale di 508.508 cosce fresche (670.618 nel 2016), la valutazione della qualità e leggibilità della timbratura dei suini, con i seguenti esiti: 20

% 2016 %2017 timbri perfettamente leggibili 75,3 75,8 timbri parzialmente leggibili 16,2 15,6 timbri con i requisiti minimi di leggibilità 8,5 8,6 3.3.2 Controllo Prosciuttifici. L attività di controllo e certificazione si è svolta, nel 2017, su 162 stabilimenti di trasformazione e ha comportato, in primo luogo, la verifica della correttezza formale e sostanziale nella compilazione dei Documenti di Omologazione (DO), ossia dei documenti predisposti dai diversi operatori in occasione dell avvio alla produzione tutelata delle singole partite di cosce fresche munite del timbro PP e della DCM; i DO hanno valenza di autocertificazione da parte del prosciuttificio di conformità delle cosce utilizzate: i controlli effettuati hanno comportato la verifica sistematica di tutti i DO predisposti (37.222) e di tutte le DCM a questi allegate e hanno evidenziato 10 anomalie ricondotte a 7 macelli. Inoltre, il controllo della correttezza delle operazioni di sigillatura delle cosce fresche effettuate dai prosciuttifici, ha comportato 101 verifiche ispettive negli stabilimenti e ha interessato in totale 105 partite in corso di stagionatura (41.246 prosciutti). Il controllo, presso i prosciuttifici, dell autocertificazione che i produttori devono predisporre, per ogni lotto mensile, al fine dell apposizione del marchio di conformità si è svolto valutando 8.173.502 di prosciutti autocertificati dai 160 stabilimenti operanti nel 2017; 25.307 di essi (lo 0,3%) sono stati dichiarati inidonei con conseguente diniego della DOP, le aziende produttrici, nell ambito del loro autocontrollo, ne hanno inoltre autonomamente distolti dalla produzione tutelata 25.276; di tutti i prosciutti che non hanno, a vario titolo, ottenuto il contrassegno della DOP sono stati restituiti a IPQ i sigilli apposti alla omologazione. La distribuzione delle cause d inidoneità riscontrate è stata la seguente: 21

Causa d inidoneità %2016 %2017 Peso inferiore al minimo previsto 0,2 0,1 Difetti estetici 96,0 95,7 Difetti d ago 3,7 4,0 Prosciutti senza sigillo 0,1 0,2 Le consuete verifiche analitiche, svolte da personale dipendente di IPQ operante presso i laboratori dell Azienda Speciale Stazione Sperimentale per l Industria delle Conserve Alimentari in Parma, sulla sussistenza dei parametri chimici che, come previsto dal disciplinare, devono caratterizzare la produzione a DOP, sono state effettuate sulle 934 aliquote che in totale costituivano i campioni prelevati dalle 106 aziende controllate: due di queste ultime, in seguito ai risultati delle prove, sono state sottoposte ai trattamenti di non conformità previsti dal piano di controllo specifico. 3.3.3 Controllo laboratori di affettamento e confezionamento. L attività di affettamento e confezionamento della DOP Prosciutto di Parma è riassunta di seguito: 2016 2017 Laboratori inseriti nel sistema di controllo 37 37 Prosciutti controllati alla disossatura 775.240 749.180 Entità campione 49,2% 47,6% Prosciutti scarto IPQ 3.340 4.132 Entità scarto IPQ 0,4% 0,5% Prosciutti affettati 1.567.605 1.505.037 Kg affettati 8.367.498 8.123.232 Confezioni prodotte 79.006.372 77.805.508 22

le confezioni prodotte erano suddivise nelle seguenti tipologie: Tipologia delle confezioni 2016 2017 Variazione % Prosciutto di Parma DOP 72.987.975 71.843.167-1,6 Prosciutto di Parma DOP take away 1.001.993 703.771-29,8 Prodotti affettati contenenti anche Prosciutto di Parma 5.016.404 5.258.570 +4,8 TOTALI 79.006.372 77.805.508-1,5 Le principali cause di non conformità riscontrate nei prosciutti dichiarati non idonei nella fase di disossatura/preparazione all affettamento hanno avuto la seguente distribuzione: marezzatura eccessiva = 30,8 ematomi e micro-emorragie = 19,3 colore non uniforme = 9,0 consistenza molle = 13,8 presenza di linfonodi = 27,1 Presso 31 laboratori di affettamento sono state prelevate, secondo lo specifico piano di controllo, in totale 155 confezioni di prosciutto di Parma sulle quali è stata condotta la determinazione del valore di attività dell acqua (aw): è stato riscontrato un responso di non conformità rispetto alle previsioni del Disciplinare di produzione. 23

3.4 DOP PROSCIUTTO DI MODENA. 3.4.1 Controllo Macelli. Il controllo dell autocertificazione dei macelli fornitori, valutata sulla base della conformità della materia prima alla consegna presso i prosciuttifici, si è svolto attraverso 16 sessioni per un totale di 19 partite e 4.339 cosce fresche controllate; di queste, 313 (il 7,6%) sono state giudicate inidonee e distolte dalla produzione tutelata; le principali cause di inidoneità tecnico-qualitativa riscontrate sono state: cause di inidoneità tecnico-qualitativa % 2016 % 2017 Ematomi 24,6 14,1 Strappo 6,7 13,1 Assenza grasso in corona 3,6 6,4 Sfesatura 8,7 13,1 Grassinatura 26,2 14,4 Sulle stesse cosce fresche sono stati anche svolti i controlli al fine di rilevare il grado di leggibilità dei tatuaggi apposti sui suinetti negli allevamenti di origine, con i seguenti risultati: % 2016 % 2017 timbri perfettamente leggibili 77,9 77,6 timbri parzialmente leggibili 14,4 14,6 timbri con i requisiti minimi di leggibilità 7,7 7,8 24

3.4.2 Controllo Prosciuttifici. Il sistema prosciuttifici della DOP Prosciutto di Modena è stato rappresentato nel 2017 da 11 stabilimenti che, nell insieme, hanno avviato alla produzione 61.544 cosce fresche con una diminuzione, rispetto al 2016, del 14%; delle corrispondenti partite sono stati controllati tutti i DO predisposti e le DCM allegate, per un totale di 409 documenti; da questi controlli non sono emerse anomalie. Nel corso del 2017, 70.786 prosciutti stagionati sono stati presentati, dagli 11 prosciuttifici, alla valutazione degli addetti al controllo dell Istituto ai fini dell apposizione del contrassegno della DOP: dei prosciutti autocertificati, 267 di questi (lo 0,4%) sono stati giudicati non idonei. Le prove di laboratorio sulla rispondenza dei parametri chimici del prodotto stagionato rispetto a quelli che devono caratterizzare il prodotto a DOP hanno riguardato le 17 aliquote che costituivano i campioni prelevati presso quattro stabilimenti: queste verifiche non hanno fatto riscontrare esiti di non conformità rispetto alle previsioni del disciplinare di produzione. 3.5 DOP CULATELLO DI ZIBELLO. Per la parte generale dei controlli su allevamenti, stabilimenti di macellazione e laboratori di sezionamento, valgono le considerazioni già fatte in precedenza. 3.5.1 Controllo Macelli. Nello specifico di questa produzione, per tutte le consegne effettuate nel corso del 2017, si è proceduto al controllo sistematico dei DO e delle relative DCM; e il controllo dell autocertificazione dei macelli, svolto presso i salumifici nella fase di consegna dei culatelli freschi, si è sviluppato su 21 sessioni che hanno interessato 31 partite, per un totale di 2.423 pezzi. 3.5.2 Controllo Stabilimenti di Stagionatura. I 22 salumifici attivi nel 2017, hanno avviato alla produzione tutelata 81.225 culatelli freschi (il 19% in più rispetto al 2016); per contro, 3.245 culatelli freschi non sono stati accettati per la produzione tutelata. 25

Al compimento della stagionatura, le aziende produttrici hanno sottoposto alla valutazione degli addetti al controllo di IPQ 73.205 culatelli (erano stati 64.099 nel 2016): lo 0,5% di questi è stato ritenuto non idoneo; le aziende, inoltre, hanno autonomamente distolto in autocontrollo 562 culatelli dalla produzione tutelata. 3.6 DOP SALAME DI VARZI. 3.6.1 Controllo Macelli. Anche in questo caso, per quanto attiene al controllo delle fasi a monte della filiera, valgono le considerazioni svolte in precedenza. Nello specifico si precisa che, nel corso del 2017 sono stati autocertificati dai macelli e dai laboratori di sezionamento 848.502 kg di tagli di carne da avviare alla produzione tutelata, di questi 485.167 (+3% rispetto al 2016) sono stati effettivamente utilizzati nella preparazione di 408 lotti di produzione ai fini della DOP. Nel corso del 2017 è stata verificata tutta la documentazione di accompagnamento e di tracciabilità della materia prima certificata ai fini della DOP predisposta dai fornitori (per un totale di 483 DSLS e di 736 DCM/SVA). 3.6.2 Controllo Salumifici. La tabella seguente riporta la produzione degli impasti per salami avviati alla produzione tutelata dalle 12 aziende operanti e il numero dei sigilli utilizzati per contrassegnare gli insaccati. Totale impasti (Kg) Lotti prodotti Salami elaborati Sigilli utilizzati Esercizio 2016 471.024 409 515.633 515.857 2017 485.167 408 530.243 530.243 26

Nel corso del 2017, 528.740 salami, che erano stati sigillati in autocontrollo da parte del produttore, hanno raggiunto il termine minimo di stagionatura e sono stati presentati per la valutazione finale di conformità, di questi 528.740 hanno ricevuto da IPQ la conferma del marchio di conformità. 3.7 CLASSIFICAZIONE DELLE CARCASSE SUINE. Nell ambito dell incarico conferito all Istituto con Decreto del MIPAAF, si sono svolte, presso 28 stabilimenti di macellazione, 142 sessioni di controllo delle operazioni di classificazione delle carcasse di suino; in questa attività, si sono anche svolte, presso 5 stabilimenti di macellazione, sessioni di regolarizzazione, in conseguenza della non corretta esecuzione delle operazioni di classificazione delle carcasse suine, che ha portato alla regolarizzazione di 4.836 cosce fresche. 27

LE COMPONENTI DI REDDITO Nel rinviare l attenzione dell Assemblea a quanto dettagliato nella nota integrativa del bilancio in corso di approvazione, riassumiamo qui di seguito l andamento dei flussi reddituali per aggregati complessi. Componenti Economiche Positive Istituzionali Sono formate sostanzialmente da ricavi generati dalle attività istituzionali, e registrano, complessivamente, rispetto al precedente periodo, un incremento in valore assoluto pari a 49.014 corrispondente al + 0,94%. Riepiloghiamo di seguito l andamento dei proventi più significativi: DESCRIZIONE IMPORTI 2017 Variazione Percentuale rispetto al 2016 - Controllo e certificazione 2.726.941-1,96 % - Servizi Unificati di controllo 492.499 0,01 % - Controllo sul confezionamento 1.642.034 0,92 % - Regolarizzazione assistite 125.030-29,20 % - Controlli rinforzati 56.475-7,91 % - Controllo carcasse 37.059-8,06 % - Altri proventi 193.578 325,28 % 28

Componenti Economiche Negative Sono formate da tutti i costi 2017, e registrano, rispetto all esercizio 2016, un incremento in valore assoluto pari a. 156.974 e in percentuale a 2,99% Sintetizziamo di seguito l andamento dei costi più significativi. DESCRIZIONE IMPORTI 2017 Variazione Percentuale rispetto al 2016 - Costi per il personale 3.542.094-1,45 % - Controlli esterni filiera produttiva 47.429-0,46 % - Sp. automezzi (inclusa locazione) 179.453 1,23 % - Spese di trasferta per il personale dip. 33.673-10,37 % - Mat. e strumenti per controllo e cert. 261.035-12,31 % - Ricerche, analisi e campionamento 80.868-3,48 % - Affitto e spese ufficio 108.625 2,94 % - Telefoniche e postelegrafoniche 34.748 35,10 % - Ammortamenti delle immobilizzazioni 27.860-2,99 % Per quanto riguarda le imposte a carico dell esercizio, si precisa che l imponibile IRES è formato dall avanzo civilistico, tenuto conto dei costi indeducibili ai fini IRES (assicurazioni non obbligatorie, autovetture, telefonia, ecc. ecc.), e che dall imponibile IRAP è stato integralmente dedotto il costo del personale. Il Presidente del Consiglio Direttivo Ugo Franceschini 29

STATO PATRIMONIALE CODICI DI BILANCIO DATA BILANCIO DATA BILANCIO Voce Cap. Dett. Sub. Descrizione 31/12/2017 31/12/2016 ATTIVO A Crediti vs. consorziati per versamenti ancora dovuti Totale voce A - B Immobilizzazioni: I Immobilizzazioni immateriali: 1 Altre 12.646 15.644 3 Diritti utilizzazione opere d'ingegno 1.399 8.026 Totale 14.045 23.670 II Immobilizzazioni materiali: Altri beni 39.275 21.894 Totale 39.275 21.894 III Immobilizzazioni finanziarie: 2 Crediti: verso altri - anticipazioni - - depositi cauzionali 361 361 3 Altri titoli Totale 361 361 Totale voce B 53.681 45.925 C Attivo circolante: I Rimanenze - Totale - II Crediti: 1 verso clienti: per ricavi istituzionali - esigibili entro l'anno 1.397.372 1.483.294 per altri ricavi - esigibili entro l'anno 108.530 105.797 5 verso altri - esigibili entro l'anno 707.182 710.735 - esigibili oltre l'anno 49.378 50.982 6 Spese di futura competenza 63.124 71.913 Totale 2.325.586 2.422.720 30

STATO PATRIMONIALE CODICI DI BILANCIO DATA BILANCIO DATA BILANCIO Voce Cap. Dett. Sub. Descrizione 31/12/2017 31/12/2016 D III Attività finanziarie non immobilizzate - IV Totale - Disponibilità liquide: 1 depositi bancari e postali 2.015.948 1.849.419 2 cassa assegni - - 3 denaro e valori in cassa 2.339 1.227 Totale 2.018.287 1.850.646 Totale voce C 4.343.873 4.273.366 Ratei e risconti: I ratei attivi 2.236 12.889 II risconti attivi 2.245 6.773 Totale voce D 4.481 19.662 Totale attività 4.402.035 4.338.953 31

STATO PATRIMONIALE CODICI DI BILANCIO DATA BILANCIO DATA BILANCIO Voce Cap. Dett. Sub. Descrizione 31/12/2017 31/12/2016 PASSIVO A Capitale netto: I quote consortili 7.747 7.747 II riserva da sovrapprezzo azioni III riserve di rivalutazione IV riserva legale V riserva per azioni proprie VI riserve statutarie VII altre riserve: 27.049 27.049 VIII 1 disavanzo portato a nuovo 2 saldo esercizi precedenti portato a nuovo 1.146.767 998.677 IX avanzo/disavanzo d'esercizio 58.914 149.694 Totale voce A 1.240.477 1.183.166 B Fondo per rischi ed oneri 406.296 358.122 Totale voce B 406.296 358.122 C Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 1.279.163 1.300.943 Totale voce C 1.279.163 1.300.943 D Debiti: 7 debiti verso fornitori - esigibili entro l'anno 650.106 636.488 12 debiti tributari - esigibili entro l'anno 219.102 267.546 13 debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale - esigibili entro l'anno 137.851 162.718 14 altri debiti - esigibili entro l'anno 125.356 147.473 Totale voce D 1.132.415 1.214.225 E Ratei e risconti: - ratei passivi 343.685 282.497 - risconti passivi - Totale voce E 343.685 282.497 Totale passività 4.402.035 4.338.953 32

CONTO ECONOMICO CODICI BILANCIO DATA BILANCIO DATA BILANCIO Voce Cap. Dett Sub Descrizione 31/12/2017 31/12/2016 A Valore della produzione: 1 ricavi istituzionali 5.273.617 5.224.603 5 altri ricavi e proventi 191.538 171.343 Totale voce A 5.465.155 5.395.946 B Costi della produzione: 6 per materie di consumo 417.643 307.970 7 per servizi 1.036.861 961.001 8 per godimento beni di terzi 155.088 162.094 9 per il personale: 3.542.094 3.594.314 a salari e stipendi 2.412.020 2.476.977 b oneri sociali 796.653 822.714 c trattamento di fine rapporto 161.061 164.174 d irap - e altri costi 172.360 130.449 10 ammortamenti e svalutazioni: a ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 9.625 9.561 b ammortamento delle immobilizzazioni materiali 18.234 19.157 14 oneri diversi di gestione 143.616 98.935 Totale voce B 5.323.162 5.153.032 Totale (A - B) 141.993 242.915 33

CONTO ECONOMICO CODICI BILANCIO DATA BILANCIO DATA BILANCIO Voce Cap. Dett Sub Descrizione 31/12/2017 31/12/2016 C Proventi ed oneri finanziari: 16 altri proventi finanziari: d proventi diversi dai precedenti: - da altri 527 3.541 17 interessi passivi e altri oneri finanziari: - verso altri - - Totale voce C 527 3.541 D Rettifiche di valore di attività finanziarie 19 Svalutazioni - Totale Voce D - E Proventi ed oneri straordinari 20 proventi: - altri proventi 21 oneri: - altri oneri - Totale partite straordinarie - Risultato prima delle imposte 142.520 246.456 22 Imposte sul reddito 83.606 96.762 26 Utile/disavanzo di esercizio 58.914 149.694 34

NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO CHIUSO AL 31/12/2017 35

PREMESSA Scopo della nota integrativa redatta ai sensi dell articolo 2427 del Codice Civile è di fornire, ai sensi di legge, oltre alle notizie di carattere storico o generale dell Ente, un necessario completamento delle informazioni offerte dallo stato patrimoniale e dal conto economico, attraverso una illustrazione dei criteri di valutazione adottati, fornendo altresì ulteriori notizie sia sulle voci di bilancio che sugli eventi che hanno avuto, anche indirettamente, riflessi contabili e gestionali nel corso dell esercizio. Allo scopo di fornire una più ampia ed approfondita informativa sull andamento della gestione si è ritenuto altresì necessario oltre che opportuno, corredare il bilancio con un documento a sé stante contenente talune informazioni di derivazione non contabile e finanziaria, noto come check list ex D.lgs n. 254/2016, denominato anche bilancio integrato. I criteri di valutazione di cui all articolo n. 2426 cc sono conformi a quelli utilizzati nella redazione del bilancio del precedente esercizio e non si sono verificati nel corso del periodo casi o eventi di natura eccezionale che abbiano reso necessario il ricorso a deroghe di cui agli artt. N. 2423bis 2 c. e n. 2423 4 c. cc. Ove applicabili, sono stati altresì osservati i principi e le raccomandazioni dell organismo italiano di contabilità (OIC) allo scopo di offrire una rappresentazione rigorosamente veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica. Non ci sono elementi dell attivo e del passivo che ricadano sotto più voci dello schema di bilancio. La struttura di bilancio risulta conforme alle modifiche introdotte al nostro codice civile dal DL n. 139 del 18/08/2015 entrato in vigore il 01 gennaio 2016. NOTIZIE STORICHE E GENERALI L Istituto Parma Qualità è stato costituito in data 18/12/1997 allo scopo di uniformare la funzione di certificazione della DOP, richiedente la terzietà rispetto alla funzione tesa alla tutela e promozione della stessa. L Istituto ha ottenuto in data 23/12/1997 apposita autorizzazione dal Ministero per le Politiche Agricole a svolgere la funzione di controllo di cui all art.10 del Regolamento CEE n.2081/92, poi sostituito con Regolamento CEE n.510/06, concernente la protezione della denominazione di origine dei prodotti agroalimentari; allo stato il nostro Istituto risulta iscritto nell elenco degli organismi autorizzati al controllo delle DOP in forza del D.M. del 28 settembre 2011. Con Decreto del Ministro per le Politiche Agricole del 13 ottobre 1998, l IPQ è stato confermato nella titolarità delle funzioni di controllo della DOP Prosciutto di Parma, riconfermata in data 19/10/2015 per il triennio successivo. Nell esercizio 1999 è iniziata l attività di controllo e certificazione sulla DOP, Prosciutto di Modena, riconfermata dal decreto del Ministro delle politiche Agricole 24/01/2008, allo stato in proroga con D.M. del 19 gennaio 2011; sempre in quell anno è iniziata anche l attività di controllo e certificazione della DOP Culatello di Zibello riconfermata con decreto 24 gennaio 2008, attualmente in proroga con D.M. del 19 gennaio 2011. 36

Nell esercizio 2004 è iniziata l attività di controllo e certificazione della DOP Salame di Varzi, riconfermata con decreto Ministeriale 29/07/2008. I decreti Ministeriali citati in relazione alle DOP Prosciutto di Modena, Culatello di Zibello e Salame di Varzi, si devono ritenere tacitamente prorogati sino all emissione di un nuovo decreto Ministeriale autorizzativo. IL BILANCIO Il Bilancio, chiuso al 31 Dicembre 2017, di cui la presente nota, come già precisato, costituisce parte integrante, sottoposto alla Vostra approvazione ed al Vostro consenso, è il frutto di un ordinato sistema contabile scritturale, tenuto in conformità delle norme civilistiche in vigore alla data di formazione dello stesso, nel rispetto altresì delle modifiche introdotte dal decreto legislativo n. 139 del 18 agosto 2015 ove applicabili. L esercizio si conclude con un avanzo di gestione pari a 58.914, al netto delle imposte che gravano sull esercizio, complessivamente per. 83.606; al suddetto risultato siamo pervenuti dopo avere individuato, valutato ed imputato al periodo amministrativo con criterio di competenza economico temporale, ogni componente reddituale inerente. Ogni voce di bilancio è stata oggetto di controllo formale e sostanziale e corrisponde alle risultanze contabili emergenti alla data di bilancio, opportunamente riconciliate e valutate. I ratei ed i risconti, quali componenti di reddito relativi a costi e ricavi futuri ovvero costi e ricavi differiti, sono stati individuati ed imputati all esercizio nel rispetto del principio fondamentale di correlazione e competenza economico/temporale. I criteri di valutazione adottati nell iscrizione delle componenti patrimoniali, così come delle componenti reddituali sono conformi a quanto disposto dalle norme civilistiche in vigore alla data di riferimento del bilancio. Tutto ciò premesso in relazione a quanto disposto dall'art. n. 2427 c.c. i Vs. Amministratori precisano quanto segue: STRUTTURA DI BILANCIO I principi di base che presiedono alla redazione e riclassificazione degli aggregati di bilancio sono quelli stabiliti dal codice civile, dalla relazione ministeriale al decreto legislativo n. 127/1991, dai principi contabili emanati dall O.I.C. e, non ultimi, dalle leggi e dai provvedimenti complementari. In particolare si segnala che non è consentito utilizzare voci del passivo per rettificare valori attivi che, pertanto, sono esposti al netto delle poste 37

rettificative rinviando alla Nota Integrativa ogni informazione e spiegazione. Si precisa altresì che ricavi, proventi, costi ed oneri sono indicati in conformità ai principi enunciati, al netto di resi, sconti abbuoni e premi ove esistenti. Il modello di conto economico, avente forma espositiva a scalare, inidoneo a fornire indicazioni di natura interpretativa circa la dinamica nella formazione dei saldi, richiede un rinvio, quanto più necessario, alla nota integrativa che adempie, come detto in premessa, sempre più alla funzione di supplenza per l analisi e per l interpretazione strutturale dei valori ivi indicati unitamente al prospetto allegato come documento autonomo di natura non contabile e finanziaria. CRITERI DI VALUTAZIONE Sono stati rispettati i precetti ex artt. n. 2423, n. 2423bis e ter, n. 2424, n. 2424bis, n. 2425, n. 2425bis, n. 2426 e n. 2427 c. c., in relazione alle varie disposizioni che presiedono ad una rappresentazione chiara, veritiera e corretta, delle classi di valori patrimoniali e reddituali; in particolare si precisa che la valutazione delle voci è stata effettuata secondo prudenza e con la prospettiva della continuità. Il conto economico espone esclusivamente avanzi e disavanzi di gestione effettivamente realizzati. CRITERI DI REDAZIONE Conformemente al disposto del più volte citato art. n. 2423 bis del c.c. ed alle altre norme dinanzi citate, nella redazione del bilancio si è provveduto a: - Valutare le singole voci secondo criteri ispirati ad una rigorosa prudenza ed in previsione di una normale continuità aziendale nonché tenendo conto della funzione economico tecnica degli elementi dell attivo e del passivo considerato; - Includere i soli utili effettivamente realizzati e non già semplicemente sperati nel corso dell esercizio; - Determinare i proventi ed i costi nel rispetto della competenza economico temporale, ed indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria; - Comprendere e valutare tutti i rischi e le perdite di competenza all esercizio, anche se divenuti noti dopo la conclusione dell esercizio stesso; - Considerare distintamente, ai fini delle relative valutazioni, gli elementi eterogenei inclusi nelle varie voci di bilancio; - Mantenere immutati, come più volte ribadito, i criteri di valutazione adottati rispetto all esercizio precedente. I criteri applicati nel processo di valutazione risultano conformi a quanto disposto dall art. n. 2426 del c.c. nella attuale sua formulazione. VALUTAZIONI DI BILANCIO L Istituto in deroga alle disposizioni civilistiche che dispongono la valutazione di talune componenti del capitale di funzionamento adottando il cosiddetto costo ammortizzato ed 38

attualizzazione dei debiti e dei crediti di natura commerciale, ha mantenuto i criteri adottati nei precedenti esercizi avvalendosi delle deroghe disposte dalla legge stessa. a) valutazione delle immobilizzazioni immateriali; sono valutate al costo ed iscritte al netto degli ammortamenti accumulati alla data di bilancio. L'ammortamento è determinato in funzione della loro residua possibilità di utilizzazione economica. L iscrizione e la valorizzazione delle poste inserite nella categoria delle immobilizzazioni in oggetto è stata effettuata, ove ciò sia previsto dal codice civile, con il consenso del collegio sindacale; b) valutazione delle immobilizzazioni materiali; sono state valutate al costo di acquisto più oneri accessori di diretta imputazione ed iscritte al netto degli ammortamenti accumulati alla data di bilancio, nel rispetto dell'art. n. 2426 1 comma punto 1 c.c.. Gli ammortamenti sono stati calcolati applicando le aliquote corrispondenti al logorio economico-tecnico delle immobilizzazioni. Il costo dei cespiti di modico valore è stato interamente ammortizzato nell'esercizio di acquisizione in quanto trattasi di beni che hanno esaurito nell esercizio la loro utilità. Le spese per manutenzioni ordinarie e riparazioni vengono imputate al conto economico dell'esercizio nel quale sono state sostenute, salvo quelle che, avendo natura incrementativa del valore e della durata dei cespiti cui si riferiscono, sono portate ad incremento del valore degli stessi, che viene svalutato nel caso si rilevino delle perdite durevoli; i costi sostenuti su beni esistenti ai fini di ampliamento, e miglioramento degli elementi strutturali, nonché quelli sostenuti allo scopo di aumentarne la rispondenza per cui erano stati acquisiti, ovvero locati, e le manutenzioni straordinarie, ove sostenute, in conformità con quanto disposto dall O.I.C. n. 16 ai paragrafi dal n. 41 al n. 45, devono essere capitalizzati solo in presenza di un aumento significativo e concretamente misurabile della capacità produttiva o della loro vita utile; per tali beni, ove ne ricorrano i presupposti accennati, il piano di ammortamento si rende applicabile in modo unitario sul nuovo valore contabile, tenuto conto della vita utile residua; per le immobilizzazioni materiali costituite da un insieme di beni coordinati, in conformità con quanto disposto dal citato O.I.C. n. 16 ai paragrafi n. 37 e n. 38, si deve procedere nella determinazione dei valori del singolo cespite al fine di individuarne la diversa durata di vita utile; le immobilizzazioni materiali acquisite a titolo gratuito, ove esistenti, in conformità con quanto disposto dall O.I.C. n. 16 paragrafo n. 39 e n. 40, possono essere iscritte in base al loro valore di mercato in contropartita ai proventi straordinari; il piano di ammortamento deve decorrere dal momento in cui i beni risultano disponibili e pronti per l uso cui sono destinati; sono state applicate le aliquote di ammortamento che rispecchiano il logorio economico tecnico confermato dalla realtà aziendale; le suddette aliquote devono essere ridotte del 50% relativamente alle acquisizioni effettuate nel corso dell esercizio in quanto sussistono, per queste ultime, le condizioni previste dall O.I.C. n. 16 paragrafo n. 53; i piani di ammortamento, in conformità del più volte citato O.I.C. n. 16 paragrafo n. 66 devono essere necessariamente rivisitati nel caso di modifica della residua possibilità di utilizzo; i cespiti obsoleti e quelli che non potranno essere più utilizzati ovvero utilizzabili 39

nel ciclo produttivo sulla base dell O.I.C. n. 16 paragrafo n. 73 non potranno più essere ammortizzati e dovranno essere valutati al minor valore tra quello contabile e quello realizzabile; qui di seguito sono specificate le aliquote di ammortamento applicate conformi al logorio economico tecnico dei cespiti; ALIQUOTE DI AMMORTAMENTO ECONOMICO TECNICO APPLICATE DESCRIZIONE COEFFICENTE AMM.TO E.D.P., TELEFONIA E 20 % MACCHINE ELETTRONICHE MOBILI, ARREDI ED 12 % ATTREZZATURE UFFICIO ATTREZZATURE ESTERNE 15 % ATTREZZATURE VARIE 15 % BENI DI MODICO VALORE 100 % c) valutazione dei crediti; i crediti sono stati esposti al presumibile valore di realizzo; il rigorismo civilistico, imposto dall interpretazione dell articolo 2426 c.1 punto 8 del cc, richiede che i crediti generati da operazioni commerciali siano iscritti, come già precisato, secondo il valore presumibile di realizzo; tale rigorismo non consente deroghe o discrezionalità alcuna se non quelle previste da disposizioni speciali applicabili all organismo di controllo; si deve rigorosamente riferire tuttavia che le modifiche inserite dal più volte citato D.L. n. 139/2015 in tema di valutazioni, attribuiscono alla sostanza la sua giusta collocazione nel processo valutativo, rispetto alla forma viceversa statuita da specifiche disposizioni di legge. L interpretazione discende dal principio contabile n. 15 O.I.C. in cui viene chiarito e precisato che il valore di realizzo si identifica inserendo apposita rettifica con opportuno fondo di svalutazione deputato ad accogliere i crediti per i quali esistono ragionevoli difficoltà di incasso; in questo senso, sotto il punto di vista civilistico, il fondo deve accogliere i crediti che per situazioni note, temute o latenti, potrebbero essere fonte di controversie. In deroga parziale ai principi dianzi citati il ns. ente incarica preliminarmente, in forza del decreto legge n. 297/2004, il MIPAAF, affinché accerti l illecito amministrativo a carico del soggetto insolvente. In relazione a tale premessa il ns. Istituto ha adottato, in conformità alla legge, la seguente procedura: il fondo svalutazione crediti iscritto in bilancio all 01/01/2017 è stato utilizzato a copertura delle perdite accertate a seguito di situazioni contemplate dalle procedure concorsuali; risulta pertanto che il saldo del fondo, alla data di bilancio, considerato l utilizzo avvenuto nel corso dell esercizio, è da ritenersi comunque congruo in relazione 40