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LA DIDATTICA COOPERATIVA LABORATORIALE PER PROMUOVERE L INCLUSIONE E IL SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI: GIOCARE CON ARTEFATTI PER SCOPRIRE SUPERFICI EQUIESTESE Giuditta Ricciardiello, Maria Assunta Di Paola, Antonella Montone Università degli studi di Bari I.C. Balilla-Imbriani di Bari Scuola dell Infanzia Cometè 1

Obiettivi costruire significati matematici: superficie ed equiestensione sviluppare un atteggiamento positivo verso la Matematica proporre una didattica efficacemente inclusiva 2

Le teorie «Uno strumento, incorporando un sapere, può offrire a chi lo usa una via di accesso proprio al sapere che in esso è incorporato» (Vygotskij, 1978) Un artefatto, visto in riferimento a un significato matematico, diventa uno strumento di «mediazione semiotica». Teoria della «embodied cognition» (Bartolini Bussi, Mariotti, 2009) (Lakoff e Nunes, 2000) 3

Artefatto Compito Sapere Progettazione Bartolini Bussi, Mariotti 4

Quali artefatti? Quali significati? La scelta degli artefatti è determinata da significati matematici ben precisi che il docente vuole far emergere attraverso il loro uso 5

Quali risultati? La mediazione degli artefatti consente di: ancorare i significati matematici ad esperienze dirette e tangibili includere tutti gli alunni perché in realtà tutti sono alunni con bisogni educativi speciali (BES) stimolare i più creativi a creare ipotesi 6

Metodologia Didattica attiva: Cooperative learning Problem solving Tutoring 7

Carta d identità della classe 5 alunni stranieri di diversa provenienza; 1 con gravi difficoltà comportamentali e di apprendimento Classe 4^ 19 alunni Livello socio culturale medio basso 5 alunni con DSA 1 alunna con livello limite 1 alunno disabile 8

La ricerca sperimentale: SUPERFICIE ed EQUIESTENSIONE «Traguardi per lo sviluppo delle competenze» previsti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012: 1) Riconosce e rappresenta forme 2) Descrive, denomina e classifica figure 3) Utilizza strumenti per il disegno geometrico 4) Risolve facili problemi 5) Descrive il procedimento 6) Costruisce ragionamenti formulando ipotesi 7) Sviluppa un atteggiamento positivo 9

Sviluppo del percorso sperimentale Indagine su conoscenze pregresse e prerequisiti Attuazione del percorso attraverso diverse fasi Verifica dei processi 20 ore (marzo aprile) Classe-laboratorio 10

«Il problema di Didone» 11

«Il problema di Didone» Il filo e la narrazione come artefatti con forte potenziale semiotico e detentori di significati matematici: Filo: concetto di perimetro Terra: concetto di superficie 12

Il problema di Didone: la figura maggiormente estesa, a parità di perimetro, è una circonferenza. gli alunni hanno ricordato concetti a loro già noti (regione interna, regione esterna e confine) grazie al potenziale semiotico del filo, fissando l attenzione sulla differenza tra i concetti di superficie e perimetro. Video 13

14

«La tabella delle tabelline» (Mariotti, Maffia) TABELLA DELLE TABELLINE : UN RETICOLATO DI DIECI COLONNE E DIECI RIGHE Consente la scoperta della formula (base per altezza) per calcolare l area del rettangolo, funzionale alla formula per l area del triangolo Sono stati realizzati dei rettangoli che rappresentano tutte le moltiplicazioni possibili Ogni quadrato della tabella equivale ad una unità 15

Tabella delle tabelline (2) I bambini hanno posizionato le tavolette e, dapprima contando i quadrati interni alla figura, poi moltiplicando le due dimensioni, hanno scoperto empiricamente la formula dell area del rettangolo. 16

1 x 6 2 x 3 Video 17

Puoi dividere a metà quello arancione. e metti un lato là, Embodiedun lato cognition dall altra parte Puoi anche tagliare quello giallo e metterlo sopra quello arancione e poi tagliandolo 18

Al lavoro con la carta G.: «Questo (base) per questo (altezza), poi devo dividere per due, perché il triangolo è la metà del rettangolo». M.S. (D.S.A.): Facciamo base per altezza diviso due. DISTRIBUZIONE DI UN RET TANGOLO DI CARTA QUADRET TATA CALCOLO DELLA SUPERFICIE ATTRAVERSO DIVERSE STRATEGIE DIVISIONE DEL RET TANGOLO IN DUE TRIANGOLI ATTRAVERSO LA DIAGONALE 19

Attività per gruppi di livello «Maestra, questo vale solo per il triangolo rettangolo scaleno per il triangolo equilatero o quello isoscele la formula non sarà questa» (Pietro) VERIFICHIAMO! Distribuzione di triangoli su carta quadrettata e di un foglio A4 colorato per generalizzare. Qualunque triangolo ha un rettangolo di origine. 20

G., S., G.: ABBIAMO PRESO L ISOSCELE E IL SUO GEMELLO; UNO L ABBIAMO DIVISO A METÀ, MESSO COSÌ ( CAPOVOLGENDOLO), E ABBIAMO FORMATO IL RETTANGOLO DI ORIGINE. CON BASE PER ALTEZZA DIVISO DUE, ELIMINIAMO IL GEMELLO A. (D.S.A.): Per ogni triangolo esiste un rettangolo che è composto da due triangoli uguali. 21

Il geopiano RIPRODUZIONE DI DIVERSI TRIANGOLI SU GEOPIANO E INDIVIDUAZIONE DEL RETTANGOLO DI ORIGINE 22

Verso l equiestensione DISTRIBUZIONE DI DUE TRIANGOLI CON STESSA BASE E STESSA ALTEZZA MA ANGOLI E LATI DIVERSI G. E P.: Sono figure «identiche» perché base e altezza sono uguali. La superficie è uguale, sono equiestesi. 23

Verifica degli obiettivi raggiunti una striscia di carta quadrettata con tre triangoli aventi stessa base e stessa altezza Domande- stimolo Come sono questi triangoli? Come fai a dirlo? Descrivi tutto il tuo ragionamento. 24

PRO Prima risposta veloce e intuitiva CONTRO Difficoltà nella descrizione scritta del ragionamento Mancanza di alcuni passaggi fondamentali descrizioni parziali nelle verbalizzazioni o 25

Diamo voce a tutti M.S. (D.S.A.): Ho prima misurato l altezza dei triangoli e ho scoperto che i triangoli sono uguali perché la base dei tre triangoli è sempre di 9 e l altezza è sempre 14. Però nel terzo triangolo ho visto che l altezza esce fuori dal triangolo ed è la prima volta che l ho visto. Quindi se hanno la stessa base e la stessa altezza vuol dire che sono equiestesi. 26

RISULTATI INCLUSIONE: percorso efficace per tutti i bambini, per i quali l apprendimento è stato favorito dall uso di artefatti GENERALIZZAZIONE COSTRUZIONE DI RAGIONAMENTI FORMULAZIONE DI IPOTESI CAPACITA DI SOSTENERE LE PROPRIE IDEE E ACCETTARE IL PUNTO DI VISTA ALTRUI 27

«Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente classe non è un reggimento un'orchestra che suona la da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona che marcia al passo, è stessa sinfonia.»

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