Un lungo viaggio insieme. Il lavoro in RSA-nuovi spunti di riflessione-

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Transcript:

Un lungo viaggio insieme Il lavoro in RSA-nuovi spunti di riflessione-

Come pensate e/o immaginate possa essere questo viaggio?

Come potrebbe viverlo l anziano ospite?

un viaggio in un luogo stretto e affollato

un viaggio solitario

un viaggio caotico in cui non conosco e/o riconosco chi è con me

un viaggio rilassante seppur con qualche scomodità

un viaggio affettivo, di squadra e d incontro

Come vogliamo che sia il loro e nostro viaggio? Quanto conta la mia professionalità e la mia umanità?

Equilibrio fra adattamento e flessibilità e nella cura? Paura Pregiudizio Rigidità Ansia Non conoscenza

Lavorare con l altro è anche lavorare con le sue emozioni e le nostre.la scienza ci aiuta

I neuroni specchio si attivano facendo l azione o vedendola fare Mi permettono di capire gli altri e di entrare in relazione con loro: capiamo pertanto l importanza del nostro corpo, dei nostri gersti, delle nostre emozioni e del nostro modi di interagire con l altro.

I neuroni specchio permettono di spiegare fisiologicamente la nostra capacità di porci in relazione con gli altri. Si attivano non solo quando compiamo un determinato comportamento ma anche quando osserviamo gli altri compierlo. L'uomo pertanto ripercorrerebbe nella sua mente l'azione che ha visto, cioè la imiterebbe e ne comprenderebbe pure il significato. I mirror neurons si attivano non solo con l'azione ma anche con il linguaggio: ad esempio, quando una persona ascolta frasi che descrivano azioni, come se fosse lei stessa a compierla. Oltre a queste implicazioni, da alcuni esperimenti emerge che i neuroni svolgano un ruolo importante anche per quanto concerne l'empatia: cioè si dovrebbero attivare quando osserviamo una persona provare emozioni. * http://www.ildiogene.it/encypages/ency=neuronispecchio.html http://it.wikipedia.org/wiki/neuroni_specchio

Come devo pormi con l anziano? Tenere presente il suo livello cognitivo/psichico/emotivo

Demenza lieve IO Minacciato Demenza moderata Smarrito Demenza severa Sommerso

* Naomi Feil costruisce in metodo Validation, che deriva dal verbo to validate in inglese, legittimare, riconoscere che i sentimenti di una persona sono autentici. Per Naomi Feil negare i sentimenti significa negare legittimità all individuo. Quindi è facilmente comprensibile che Validation utilizza l empatia e la fiducia per entrare in sintonia con la realtà interiore dei grandi anziani disorientati. La fiducia è indispensabile, porta sicurezza, la sicurezza infonde forza, la forza genera autostima. Questo binomio legittima le persone molto anziane e ripristina la loro dignità. Al centro vi è il concetto di rispetto: la persona viene accolta, rispettata e si dà il giusto valore alle sue emozioni.

Il metodo Validation mette in secondo piano l aspetto clinico dell anziano, e si concentra sulla relazione, non si regola sui contenuti cognitivi, ma utilizza la comunicazione verbale e non verbale per sostenere i problemi relazionali. Ciò che genera una persona disorientata in stato di delirio raramente è chiaro e comprensibile, ma per la persona è impossibile agire diversamente. E perciò necessario accogliere il suo stato, riconoscere l emozione negative e disporsi in atteggiamento di aiuto.

La fiducia Sicurezza Infonde Forza Genera Autostima

Legittimare i sentimenti di una persona ci permette di entrare in contatto con essa. *L operatore non deve convincere sul presente *L operatore deve legittimare e rispettare le emozioni del paziente *L operatore deve cercare di sintonizzarsi sull altro *L operatore deve tenere presente che ognuno è diverso *L operatore deve sintonizzarsi e rispettare i ritmi dell altro * L obiettivo non è orientare alla realtà ma tramite l ascolto entrare nel mondo dell altro e decodificare, comprendere le esperienze e le emozioni dell altro. *

Come devo pormi con l anziano? Rassicurare Assecondare Distrarre Spostare l attenzione Confortare Essere curioso nella cura: «c è qualche cosa che lo/la disturba?» Non riportarlo al ragionamento logico Usare parole quali: «Bene!» Non Bravo/a Non si da un giudizio sulla persona ma sulla cosa

Non deve convincere il malato sul presente Non finge di essere d accordo con lui Rispetta le sue emozioni e le legittima Ascolta e rispetta l intimità Cerca di sintonizzarsi con il malato e rispetta i suoi ritmi Rispetta la diversità di ciascuno Si mette «nei panni» della persona malata anche se difficile *Ruolo dell operatore

*L educazione mirata dello staff riduce l uso dei mezzi di contenzione, e migliora lo stato affettivo oltre a ridurre i BPSD. *Migliorare le attitudini comunicative dello staff e le loro conoscenze- competenze migliorano gli esiti nei BPSD. *Insegnare allo staff specifiche terapie psicologiche non migliora gli outcomes, cambiare cultura e non cambiare professione. *

Da Stigma a minore impatto dello stigma 1900 oggi Farmaco Relazione/persona -terapia non farmacologica Non setting ma ambienti di vita e spazi di libertà

*Visione di un cortometraggio * Grazie per l Attenzione Dott.ssa Emanuela Menichetti