Capitolo 3. Determinante e rango Permutazioni

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Capitolo 3 Determinante e rango 303 Permutazioni Ricordiamo innanzitutto che, dato un insieme, l insieme S () delle applicazioni biunivoche da in sè stesso, può essere munito di una operazione, indicata con, nel modo seguente: dove f : S () S () S () ( f, g) 7 f g := f g, g è la composizione di f con g, ossìa la funzione f g : x 7 f (g(x)) Poiché l applicazione identità è biunivoca, l inversa di una applicazione biunivoca è anch essa biunivoca e la composizione è associativa, l insieme S () munito della suddetta operazione è un gruppo L elemento neutro rispetto a tale operazione è l applicazione identità che indicheremo con 1 In generale non vale la proprietà commutativa Noi siamo particolarmente interessati al caso in cui sia finito e sia un sottoinsieme di N Considereremo quindi S n = {x 2 N 1 apple x apple n} Possiamo ora dare la seguente definizione: Definizione 3023 Una permutazione su n elementi è una applicazione biunivoca da S n in sè Indicheremo con n l insieme delle permutazioni su n elementi e lo muniremo del prodotto definito precedentemente La cardinalità di n è pari a n Utilizzeremo la seguente notazione per una permutazione : S n S n : 1 2 n = (1) (2) (n) 27

28 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO In particolare la premutazione identità di n sarà: 1 n = 1 2 n 1 2 n Per ottenere la permutazione inversa basterà dunque capovolgere la tabella e riordinare le colonne in modo tale da ottenere nella prima riga 1, 2,, n Ad esempio, se consideriamo la permutazione = 1 2 3 4 4 1 2 3 la sua inversa si ottiene capovolgendo la tabella 4 1 2 3 1 2 3 4 e riordinando le colonne in modo da avere, 1 = 1 2 3 4 2 3 4 1, Date due permutazioni = 1 2 n (1) (2) (n), = 1 2 n (1) (2) (n), il prodotto, sarà = 1 2 n ( (1)) ( (2)) ( (n)) Vediamo su un esempio come svolgere il prodotto Esempio 3024 Siano = 1 2 3 4 e = 1 2 3 4 2 3 4 1 3 1 4 2 Per calcolare il prodotto, serve l immagine di 1 e quindi occorre calcolare (1) che è 3 e poi calcolare (3) che è 4 e quindi il prodotto manda 1 in 4 Procedendo in questo modo si ottiene: = 1 2 3 4 4 2 1 3

29 Cicli, trasposizioni In questo paragrafo vedremo che una permutazione qualunque può essere scritta come prodotto di permutino più semplici Vediamo innanzitutto cosa intendiamo per permutazioni più semplici: Definizione 3025 Un ciclo di n, di lunghezza k apple n è una permutazione per cui esistono k elementi distinti i 1,, i k 2 S n tali che: (i 1 ) = i 2, (i 2 ) = i 3,, (i k 1 ) = i k, (i k ) = i 1 ; ( j) = j per qualunque j 2 S n {i 1,, i k } Quindi un ciclo permuta gli elementi i 1,, i k in modo ciclico, mentre lascia invariati tutti gli altri Indicheremo un ciclo semplicemente scrivendo (i 1,, i k ) 1 2 3 4 Esempio 3026 La permutazione = è un ciclo, più precisamente è il ciclo (1 4 3) Infatti si ha (1) = 4, (4) = 3, (3) = 1, mentre 4 2 1 3 (2) = 2 Si osservi che (i 1,, i k )e(i 2, i 3,, i k, i 1 ) rappresentano lo stesso ciclo Definizione 3027 Un ciclo di lunghezza 2 è detto trasposizione Si osservi che una trasposizione t verifica t 2 = 1 o, in modo equivalente, che l inversa di t è t stessa Esempio 3028 La permutazione = 1 2 3 4 è una trasposizione 4 2 3 1 Definizione 3029 Due cicli (i 1,, i k ), ( j 1,, j s ) 2 gli insiemi {i 1,, i k }, { j 1,, j s } sono disgiunti n sono detti disgiunti se È facile dimostrare che il prodotto di due cicli disgiunti è commutativo Possiamo ora enunciare due teoremi fondamentali sulle permutazioni, le cui dimostrazioni possono essere trovate in [1] Teorema 3030 Ogni permutazione si scrive in modo unico (a meno dell ordine) come prodotto di cicli disgiunti Teorema 3031 Ogni permutazione può essere scritta (non necessariamente in modo unico) come prodotto di trasposizioni

30 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO Vediamo ora come scrivere una permutazione come prodotto di cicli disgiunti Consideriamo 2 n e calcoliamo (1), ( (1)) e così via fino a quando il risultato non sarà nuovamente 1 e sia k il primo numero naturale tale che k (1) = 1 Questo si verifica poiché gli elementi di S n finiti In questo modo determiniamo k il ciclo (1 (1) 1 k (1)) A questo punto sia j 2 S n {1, (1),, 1 (1)} Con lo stesso procedimento di prima calcoliamo le iterate di j tramite e otteniamo un altro ciclo Continuando in questo modo si ottengono cicli disgiunti il cui prodotto è esattamente Per ottenere una scomposizione in prodotto di trasposizioni sarà su ciente dare un metodo per scrivere un ciclo come prodotto di trasposizioni Se il ciclo è(i 1,, i k ), ci si convince facilmente che esso è uguale al seguente prodotto di trasposizioni: (i k i k 1 )(i k i k 2 ) (i k i 2 )(i k i 1 ) Esempio 3032 Vogliamo scrivere come prodotto di cicli disgiunti e come prodotto di trasposizioni la seguente permutazione: = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 4 9 1 3 7 2 5 6 8 Iniziamo a calcolare l iterata di 1 e otteniamo il ciclo (1 4 3) Ora prendiamo un elemento di S 9 {1, 4, 3}, ad esempio 2 e calcoliamone l iterata In tal modo otteniamo il ciclo (2 9 8 6) Prendiamo ora un elemento che non appare nei cicli precedenti, ciè in S 9 {1, 4, 3, 2, 9, 8, 6} e calcoliamone l iterata Possiamo prendere 5 e ottenere quindi il ciclo (5 7) Adesso abbiamo esaurito tutti gli elementi e quindi avremo: = (1 4 3)(2 9 8 6)(5 7) Se decomponiamo ogni ciclo come prodotto di trasposizioni otteniamo Segno di una permutazione = (3 4)(3 1)(6 8)(6 9)(6 2)(5 7) Per definire il segno di una permutazione, ci occorre la seguente definizione: Definizione 3033 Data una permutazione 2 n, una inversione per è una coppia (i, j) 2 S n S n tale che i < j e (i) > ( j) Denoteremo con i( ) il numero totale di inversioni di Y ( ):= ( 1) i( ) = 1applei< japplen j i j i e porremo

Definizione 3034 una permutazione ( ) = 1 Esempio 3035 Consideriamo la premutzaione = 1 2 3 4 5 6 7 4 6 1 3 7 2 5 31 è detta pari se ( ) = 1, dispari se Le coppie (1, 3), (1, 4), (1, 6), (2, 3), (2, 4), (2, 6), (4, 6), (5, 6), (5, 7) sono tutte le inversioni di e quindi è dispari Se scriviamo una permutazione come prodotto di trasposizioni e supponiamo che compaia un numero di trasposizioni #t, è possibile dimostrare che una qualunque altra scomposizione ha un numero di trasposizioni che di erisce da #t per un numero pari e che si ha la seguente proprietà: Proposizione 3036 Per una permutazione si ha ( ) = ( 1) #t, dove #t è il numero di trasposizioni di una sua qualunque decomposizione Vediamo ora alcune utili proprietà del segno di una permutazione: Proposizione 3037 Il segno di una permutazione gode delle seguenti proprietà: 1 (1) = 1; 2 se t è una trasposizione allora (t) = 1; 3 8, 2 n si ha ( ) = ( ) ( ); 4 8 2 n si ha ( 1 ) = ( ); 5 se t è una trasposizione, 8 2 n si ha ( t) = ( ) Per le proprietà delle proposizione precedente, si ha che il prodotto di due permutazioni pari è pari e quello di due permutazioni dispari è pari Inoltre l inversa di una permutazione pari è pari Indicheremo con S n l insieme delle permutazioni pari su n elementi e con A n l insieme delle permutazioni dispari L insieme S n munito del prodotto di parmutazioni è un sottogruppo del gruppo n Consideriamo ora una permutazione Se moltiplichiamo = (i, j) = 1 i j n (1) (i) ( j) (n) per la trasposizione (i j) otterremo 1 i j n (1) ( j) (i) (n)

32 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO Moltiplicando successivamente per un certo numero trasposizioni, diciamo t 1, t k, sarà possibile ottenere la permutazione identità Si avrà ciè: t 1 t 2 t k = 1 Moltiplicando a destra il primo e il secondo membro per l inversa di t k (che è ancora t k per quanto detto precedentemente) si otterrà Continuando in questo modo si avrà: t 1 t 2 t k 1 = t k = t k t k 1 t 1, e quindi abbiamo scritto di quanto appena fatto: come prodotto di trasposizioni Vediamo un esempio Esempio 3038 Consideriamo la permutazione = 1 2 3 4 5 6 7 4 6 1 3 7 2 5 Moltiplicando per la trasposizione (5 7) si ottiene: (5 7) = 1 2 3 4 5 6 7 4 6 1 3 5 2 7 Moltiplicando (5 7) per (1 3) si ottiene (5 7)(1 3) = 1 2 3 4 5 6 7 1 6 4 3 5 2 7 Moltiplicando quanto ottenuto per (6 2) si ottiene (5 7)(1 3)(6 2) = 1 2 3 4 5 6 7 1 2 4 3 5 6 7 Infine, moltiplicando per (3 4) avremo (5 7)(1 3)(6 2)(3 4) = 1 e quindi è una permutazione pari = (3 4)(6 2)(1 3)(5 7)

304 Determinante di una matrice quadrata In questa sezione ad ogni matrice quadrata assoceremo un numero reale che chiameremo determinante Definizione 3039 Data una matrice quadrata A = (a ij ) di ordine n, chiameremo determinante di A il numero reale così definito: det A := ( )a 1 (1) a 2 (2) a n (n) 2 n Si osservi che nella definizione appare un addendo per ogni permutazione su n elementi, per un totale di n addendi Inoltre ogni addendo è il prodotto di n entrate che si trovano tutte in righe diverse e colonne diverse Per indicare il determinante di una matrice utilizzeremo anche un altra notazione Data la matrice A = (a ij ), denoteremo il determinante di A con a ij Vediamo in dettaglio, utilizzando la definizione, come si calcola il determinante delle matrici di ordine 2 Ricordiamo innanzitutto che l insieme delle permutazioni su due elementi ha esattamente 2 elementi: la permutazione identità 1 che è pari e la permutazione = 1 2 che è dispari 2 1 Avremo quindi 0 1 0 1 a 11 a 12 a 21 a 22 = (1)a 1 1(1) a 2 1(2) + ( )a 1 (1) a 2 (2) = a 11 a 22 a 12 a 21 Esempio 3040 Calcoliamo i determinati delle seguenti matrici: cos a sin a cos a,,,, Avremo cos a sin a a 0 0 b sin a cos a sin a cos a 1 1 1 1 0 1 0 1 = 0 1 0 1 = 0, a 0 0 b = a b 0 0 = ab, sin a sin a cos a, I 2 = cos a cos a ( sin a sin a) = cos 2 a + sin 2 a = 1, 1 1 1 1 = 1 ( 1) 1 1 = 2, cos a sin a sin a cos a = cos a cos a (sin a sin a) = cos2 a sin 2 a = 1 Allo stesso modo si ottiene det I 2 = 1 33

34 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO Per le matrici di ordine 3, ricordando che vi sono 6 permutazioni du 3 elementi e calcolando di ognuna il segno si otterrà: a 11 a 12 a 13 a 21 a 22 a 23 = a 11 a 22 a 33 +a 12 a 23 a 31 +a 13 a 21 a 32 a 12 a 21 a 33 a 13 a 22 a 31 a 11 a 23 a 32 a 31 a 32 a 33 Dalla definizione dovrebbe essere chiaro che il calcolo del determinante diventa tanto più lungo quanto più è grande l ordine di una matrice Quindi è importante trovare delle proprietà che ci permettano di semplificare questo calcolo Vediamone alcune: Proposizione 3041 Il determinante di una matrice quadrata gode delle seguenti proprietà: 1 det(a t ) = det A (questa proprietà ci dice in particolare che le proprietà riguardanti le righe valgono anche per le colonne e viceversa); 2 se una riga (o una colonna) della matrice A è nulla, allora det A = 0; 3 se A = (a ij ) eb= (b ij ) si ottiene da A permutando le righe con una permutazione, allora si ha det B = ( ) det A; 4 se A ha due righe o due colonne uguali allora det A = 0; 5 se A = (A 1,, A n ) eb= (A 1,, A j 1, A j, A j+1,, A n ) allora det B = det A; 6 se B = A allora det B = n det A; 7 se A = (A 1,, A j 1, A j + B j, A j+1,, A n ) allora si ha det A = det(a 1,, A j 1, A j, A j+1,, A n )+det(a 1,, A j 1, B j, A j+1,, A n ) 8 se A = (A 1,, A j 1, P s s B s, A j+1,, A n ) allora si ha det A = s det(a 1,, A j 1, B s, A j+1,, A n ) s 9 il determinante di una matrice non cambia se ad una sua riga (rispettivamente colonna) si somma una combinazione lineare delle altre righe (rispettivamente colonne)

Dimostrazione 1 Per definizione abbiamo det A := ( )a 1 (1) a 2 (2) a n (n) 2 n det A t := ( )a (1) 1 a (2) 2 a (n) n 2 n Si osservi innanzitutto che il determinante di A può essere scritto anche come segue: 1 2 n ( )a 1 (1) a 2 (2) a n (n), descrivendo gli addendi tramite 1 Ogni addendo del det A t può essere scritto come ( )a 1 1 (1)a 2 1 (2) a n 1 (n), per via dell invertibilità di e per la proprietà commutativa dei numeri reali Dato che ( ) = ( 1 ), avremo det A t = ( 1 )a 1 1 (1)a 2 1 (2) a n 1 (n) 2 n Ponendo = si ottiene det A t = ( )a 1 (1) a 2 (2) a n (n) = det A 1 2 n 2 Poiché ogni addendo è della forma ( )a 1 (1) a 2 (2) a n (n) per qualche permutazione, in esso appare un elemento di ogni riga e uno di ogni colonna Quindi se una riga o una colonna ha elementi tutti nulli, ogni addendo del determinante è nullo e dunque il determinante è nullo 3 Sia una permutazione su n elementi, A = (a ij ), C = (c ij ) due matrici quadrate di ordine n tali che c ij = a (i) j Avremo allora det C = ( )c 1 (1) c 2 (2) c n (n) 2 n = ( )a (1) (1) a (2) (2) a (n) (n) 2 n = 2 n ( )a (1) 1 (1)a (2) 1 (2) a (n) 1 (n) Utilizzando la proprietà commutativa dei numeri reali, si possono riordinare i fattori che compongono ogni addendo in modo tale che si abbia det C = 2 n ( )a 1 1 (1)a 2 1 (2) a n 1 (n) 35

36 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO Moltiplicando il secondo membro per 1 = ( ) ( 1 ) e ricordando che ( 1 ) = ( ) ( 1 ), si ottiene det C = ( ) ( ) ( 1 )a 1 1 (1)a 2 1 (2) a n 1 (n) 2 n = ( ) ( 1 )a 1 1 (1)a 2 1 (2) a n 1 (n) 2 n = ( ) det A, dove nell ultima riga si è sfruttato il fatto che ogni permutazione può essere scritta come 1 per una certa e quindi al variare di 2 n si ottengono tutte le permutazioni su n elementi 4 Supponiamo che due righe A i e A j di A siano uguali La matrice B che si ottiene permutando A i e A j sarà uguale ad A Per la proprietà precedente si ha det B = ((ij)) det A = det A Essendo B = A di ottiene det A = det A e quindi det A = 0 5 Lasciata per esercizio 6 Basta applicare la precedente proprietà ad ognuna delle righe 7 Lasciata per esercizio 8 Questa proprietà è una generalizzazione della precedente che può essere facilmente dimostrata per induzione su s 9 Lasciata per esercizio Un altro risultato importante riguardante il determinante è il seguente teorema, che ha un corollario particolarmente utile nel seguito: Teorema 3042 (Teorema di Binet 1 ) Date due matrici quadrate A, B 2M n si ha: det(ab) = det A det B Dimostrazione Corollario 3043 Se una matrice quadrata A è invertibile allora il suo determinante è non nullo Inoltre il determinante di A 1 è il reciproco del determinante di A 1856) 1 Jacques Philippe Marie Binet: matematico e astronomo francese (Rennes, 1786 - Parigi,

37 Dimostrazione Se A 2M n è invertibile, allora esiste A 1 che verifica: A 1 A = AA 1 = I Se si considera la prima uguaglianza e si calcola il determinante di ambo i membri si ottiene det(a 1 A) = 1 Applicando il Teorema di Binet si ha det(a 1 ) det A = 1 Ciò implica che det A, 0 e quindi si possono dividere entrambi i membri per det A ottenendo infine det(a 1 ) = 1 det A 305 Sottomatrici e minori Data una matrice A 2M m n e dei numeri naturali 1 apple i 1 < i 2 < i k apple m e 1 apple j 1 < j 2 < j l apple n, la sottomatrice di A individuata da I = {i 1, i 2,, i k } e J = { j 1, j 2,, j l } è la matrice B con k righe e l colonne definita come segue: [B] sr := a Is J r Quando k = l, la matrice B è quadrata e sar`detta minore di A di ordine k Esempio 3044 Consideriamo la matrice 0 1 a 11 a 12 a 13 a 14 a B@ 21 a 22 a 23 a 24 CA, a 31 a 32 a 33 a 34 I = {2, 3} e J = {2, 3, 4} La sottamatrice individuata da I e J sarà allora: a 22 a 23 a 24 a 32 a 33 a 34 Definizione 3045 Data una matrice quadrata A di ordine n ed una sua entrata a ij, diremo minore complementare di a ij il minore di ordine n 1 ottenuto da A eliminando la i-esima riga e la j-esima colonna Detto M ij tale minore, sarà detto complemento algebrico o cofattore di a ij il numero reale definito come segue: A ij := ( 1) i+ j det M ij

38 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO Possiamo ora enunciare un importante teorema che ci permette di ridurre il calcolo del determinante di una matrice di ordine n a n determinanti di matrici di ordine n 1 L iterazione di questo procedimento ci permetterà, almeno in via teorica, il calcolo di qualunque determinante Teorema 3046 (Primo teorema di Laplace) Sia A 2M n, allora per ogni h = 1,, n si ha: n n det A = a hj A hj = a ih A ih Dimostrazione j=1 Il calcolo del determinante utilizzando il orimo teorema di Laplace è chiamato sviluppo per riga o sviluppo per colonna Il seguente risultato generalizza il primo teorema di Laplace e ha importanti corollari: Teorema 3047 (Secondo teorema di Laplace) Sia A 2 M n, allora per ogni h, k = 1,, n si ha: n n a hj A kj = a ih A ik = det A hk Dimostrazione j=1 i=1 Il secondo teorema di Laplace può essere espresso in termini matriciali costruendo a partire da una matrice quadrata A, una matrice quadrata, chiamata aggiunta di A, denotata con Ad(A) e definita come segue: i=1 Ad(A) := (A ij ) t, cioé la trasposta della matrice che ha come entrate i complementi algebrici di A A questo punto il secondo teorema di Laplace può essere espresso come segue (la verifica è lasciata per esercizio): A Ad(A) = Ad(A) A = (det A)I n Ecco un importante corollario del secondo teorema di Laplace: Corollario 3048 Una matrice quadrata A è invertibile se e solo se il suo determinante è non nullo Dimostrazione Se A è invertibile, per il teorema di Binet det A è diverso da zero Viceversa, se det A, 0, per il secondo teorema di Laplace e per le proprieà del prodotto di uno scalare per una matrice si ha A [(det A) 1 Ad(A)] = [(det A) 1 Ad(A)] A = I n e dunque l inversa di A è (det A) 1 Ad(A)

Si osservi che il corollario permette di calcolare esplicitamente l inversa di una matrice invertibile Infatti, data la matrice A, sarà su ciente calcolarne il determinante e il cofattore di ogni sua entrata per poter costruire l aggiunta di A Esercizi 1 Si scrivano tutti gli elementi di 1, di 2, di 3 e di 4 2 Si consideri la permutazione = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 4 9 1 3 7 2 5 6 8 Si calcolino le potenze di fino all esponente 9 Si dica qual è il più piccolo esponente k tale che k = 1 3 Di ogni permutazione su 4 elementi si scriva la decomposizione in cicli disgiunti e una scomposizione come prodotto di trasposizioni Di ognuna si dica se è pari o dispari 4 Date le seguenti permutazioni, = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5 4 3 2 1 9 8 7 6 = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 3 5 7 9 1 2 4 6 8 = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 9 5 2 8 6 1 4 3 7 si calcolino le permutazioni inverse di,, ; si calcolino i prodotti,,, 3, 2 1, 1 1 ; si scrivano tutte le permutazioni dei punti precedenti come prodotto di cicli e come prodotto di trasposizioni; si calcolino i segni di tutte le permutazioni precedenti 5 Data una permutazione 2 S n, è possibile stabilire quanto vale il segno di 2 senza conoscere esplicitamente? 0 1 a 11 a 12 a 13 6 Si verifichi che per una matrice A = a B@ 21 a 22 a 23 si ha: CA a 31 a 32 a 33 det A = a 11 a 22 a 23 a 32 a 33 a 21 a 12 a 13 a 32 a 33 + a 31 a 12 a 13 a 22 a 23,,, 39

40 CAPITOLO 3 DETERMINANTE E RANGO 7 Si dimostri che una matrice ortogonale ha determinante uguale ±1 Si mostrino degli esempi di matrici ortogonali con determinante pari a 1 e con determinante pari a 1 8 Si diano degli esempi di matrici quadrate con determinante uguale a ±1, che non siano ortogonali 9 Date due matrici quadrate A, B, si dimostri che se AB è invertibile, allora A e B hanno determinante non nullo

Bibliografia [1] Herstein, Algebra 41