Problemi di Geografia Economico Politica. Lezione 2 Venerdì 20 Aprile 2018 Docente: Dr. Elisa Ravazzoli

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Problemi di Geografia Economico Politica Lezione 2 Venerdì 20 Aprile 2018 Docente: Dr. Elisa Ravazzoli Email: elisa.ravazzoli@unibg.it

Indice degli argomenti 1. La globalizzazione economica 2. Le imprese multinazionali 3. La divisione internazionale del lavoro 4. Il commercio internazionale 5. Il sistema-mondo

La globalizzazione economica

Caratteri della globalizzazione economica Liberalizzazione del mercati Libera concorrenza delle imprese Divieto alla privatizzazione dei servizi Abolizione delle tasse doganali Intensificazione degli scambi commerciali mondiali Crescita del mercato finanziario Forte integrazione e dipendenza dei paesi gli uni dagli altri Numero crescente di aspetti e fasi della produzione

La globalizzazione economica Eliminazione di barriere di natura giuridica, economica e culturale, alla circolazione di persone, cose e beni economici in generale; Ampliamento su scala internazionale delle opportunità economiche di produzione, di consumo, di risparmio, di lavoro ecc., in particolare in relazione alle condizioni di prezzo o di costo (arbitraggio); Inasprimento della concorrenza nei settori interessati dai fenomeni suddetti, in particolare tende al livellamento di prezzi e costi alle condizioni più convenienti su scala internazionale; Rafforzamento della interdipendenza tra operatori, unità produttive e sistemi economici in località e Paesi geograficamente distanti, tale per cui eventi economici in un luogo hanno ripercussioni, spesso inattese e indesiderate, in altri.

Organizzazioni economiche internazionali WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) Preposto alla regolamentazione del commercio globale e alla riduzione delle barriere commerciali, è anche dotato di poteri di risoluzioni di controversie internazionali. Regola inoltre gli scambi di beni industriali ed agricoli. FMI (Fondo Monetario Internazionale) Creato per regolare i fenomeni di natura monetaria con il tempo il suo ruolo è stato quello di finanziamento del debito pubblico dei paesi del Sud del Mondo e a definire linee di sviluppo economico. BC (Banca Mondiale) Organismo nato per risanare le economie degli Stati coinvolti nella guerra, a partire dagli anni 70 cominciò ad occuparsi di progetti di sviluppo, con il finanziamento di grandi opere e lotta alla povertà

Critiche alle Organizzazioni internazionali Persistere di forme materiali di squilibrio e di situazioni di povertà e di disuguaglianza Pericoli del liberismo. I piani di aggiustamento strutturale che hanno spinto alla liberalizzazione del commercio e l apertura agli investimenti esteri ha portato ad un aumento della povertà Erosione del diritto alla città, diritto da parte del cittadino ad avere voce in capitolo su scelte che hanno ripercussioni sulla propria quotidianità Mancanza di controllo sull operato del mercato finanziario Il prevalere di ragioni economiche su questioni ambientali, pace e diritti Il prevalere di un sistema in cui le decisioni vengono prese da un ristretto gruppo di paesi (G20)

G20 Gruppo delle 20 economie più importanti

G20 alcuni temi trattati cooperazione in materia di lotta al terrorismo aiutare più efficacemente le persone a cogliere le opportunità e i vantaggi della globalizzazione economica. aumentare a livello internazionale la cooperazione fiscale e la trasparenza finanziaria, come anche ad affrontare la questione dell'eccesso della capacità produttiva di acciai importanza di sfruttare la digitalizzazione per conseguire una crescita inclusiva e sostenibile conseguire la parità di genere cooperazione internazionale in ambito sanitario

BRICS : nuove potenze emergenti

Le imprese multinazionali

Imprese Impresa è una attività economica preposta alla produzione di beni desinati al consumo e alla fornitura di servizi. Le imprese possono essere di varie dimensioni (piccola o grande) ed organizzare la propria attività in un solo paese o in vari paesi.

Divisione funzionale del lavoro funzioni di decisione, pianificazione strategica, ricerca e sviluppo: concentrate in un numero ristretto di grandi centri metropolitani. Sino a pochi anni fa, simili localizzazioni si riferivano nella quasi totalità dei casi a città del Nord del mondo, ma negli ultimi anni ascesa di città del Sud del mondo, in particolare Est asiatico (Shangai, Hong Kong, Singapore) funzioni produttive che richiedono lavoro qualificato e infrastrutture specifiche: aree «intermedie», già dotate di una base industriale ma caratterizzate da costi di esercizio inferiori produzioni standardizzate e a basso contenuto tecnologico: altre localizzazioni (di terzo livello), sensibili al costo del lavoro. In altri casi, la localizzazione può discendere da strategie volte al controllo delle fonti di materie prime o a imporre la presenza dell impresa sui mercati finali

Imprese multinazionali Caratterizzata da un sistema gerarchico di relazioni tra la casa madre e i molteplici impianti di produzione distribuiti in tutto il mondo Impresa che possiede altri centri di produzione dislocati in varie parti del mondo. Organizzazione economica che ha il potere di coordinare e controllare operazioni in più di un paese. La sede centrale esercitava poteri decisionali, organizzativi e di controllo sulle filiali, elaborava la strategia complessiva e introduceva le innovazioni tecnologiche nei processi produttivi. L espansione al di là dei confini nazionali delle reti d impresa fu resa possibile da una serie di trasformazioni: nuove condizioni istituzionali innovazioni tecnologiche rivoluzione verde

Imprese multinazionali 6000 multinazionali, 50 milioni di addetti, controllano i 2/3 del commercio mondiale. Le multinazionali più grandi producono un fatturato annuo superiore a quello di moltissimi Stati di medie dimensioni.

Aspetti positivi delle multinazionali Miglioramento delle condizioni di vita di molti abitanti dei paesi meno sviluppati Trasferimento di tecnologie avanzate Opportunità di lavoro e capitali in regioni arretrate

Aspetti negativi delle multinazionali Danni ambientali

Aspetti negativi delle multinazionali Sfruttamento del lavoro minorile

La divisione internazionale del lavoro

Divisione internazionale del lavoro Distribuzione delle attività economiche / frammentazione dei processi produttivi a scala mondiale consiste nel decentramento territoriale di fasi della produzione a maggiore intensità di lavoro non specializzato (assemblaggio di componenti; compiti ripetitivi) in paesi a basso reddito in cui il lavoro non specializzato è abbondante.

Divisione internazionale del lavoro La divisione internazionale del lavoro è relativa alla distribuzione delle attività economiche e produttive nello spazio mondiale. Attori e fasi del processo produttivo si concentrano in certe regioni geografiche (dal Nord al Sud del mondo per attingere a mano d opera a basso costo). Fattori che hanno influito al cambiamento di scala: Disponibilità di un bacino di lavoratori industriali di livello globale (sud-est asiatico in particolare) Possibilità di frammentare i processi produttivi, conseguenza della divisione tecnica in compiti sempre più specifici a partire dal fordismo Presenza di una rete di trasporto e comunicazione efficiente

Localizzazione e delocalizzazione L azienda localizza l attività sul territorio più economicamente conveniente. Trasferimento di parti della lavorazione e anche interi impianti industriali in paesi poveri dell Europa dell Est, d Asia o dell America Latina dove la manodopera risulta vantaggiosa.

Ri-localizzazione e delocalizzazione L azienda ri-localizza l attività sul territorio più economicamente conveniente. Rilocalizzazione a corto raggio: spostamento dell attività produttiva nelle aree suburbane Rilocalizzazione a lungo raggio: spostamento dell attività in aree molto distanti dalla sede originaria. Trasferimento di parti della lavorazione e anche interi impianti industriali in paesi poveri dell Europa dell Est, d Asia o dell America Latina dove la manodopera risulta vantaggiosa.

Filiere produttive trans-nazionali Le filiere produttive diventano transnazionali e diviene impossibile determinare cosa produce ogni singolo paese perché ogni prodotto è il risultato di fasi industriali localizzate in luoghi diversi. Le filiere produttive fanno riferimento alle fasi dell attività industriale che compongono la commercializzazione di un bene e coinvolgono quindi molte aziende e soggetti. Sebbene molti paesi contribuiscano alla filiera produttiva, esistono differenti posizioni di centralità e marginalità tra i vari attori. Produzione del caffe agricoltori del sud del mondo -> seccatura -> packaging -> marketing -> distribuzione mondiale

Filiere produttive trans-nazionali

La produzione della bambola barbie

Il commercio internazionale

Flussi e reti Diminuzione del ruolo dell agricoltura ed è aumentata la quota di prodotti manifatturieri sul totale delle esportazioni di merci. La struttura delle esportazioni provenienti dai paesi del Sud del Mondo è basata oggi sulla commercializzazione di prodotti manifatturieri e non di materie prime, prodotti agricoli. I rapporti commerciali avvengono tra tre principali poli mondiali: AMERICA SETTENTRIONALE, EUROPA,SUD EST ASIATICO la cosiddetta triade. Assenza di relazioni tra i paesi del Sud del Mondo e all interno delle regioni latinoamericane, africane e mediorientali.

Flussi commerciali di merci, 2008

Flussi commerciali tra le regioni principali, 2014

Quota del commercio totale, 2011

Esportazioni di merci in dollari, 2014

Il commercio dei prodotti agricoli Derrate agricole destinate ai paesi del Nord, comprendenti sia prodotti tropicali (frutta, cacao, caffè, oleaginosi ecc.) sia prodotti che provengono dai paesi a clima temperato con vaste superfici (Stati Uniti, Canada, Argentina, Australia) dove le vaste superfici consentono l allevamento e la coltivazione cerealicola estensivi ma anche da Sudafrica, Brasile e Francia. I flussi verso le economie del Sud del mondo sono invece meno consistenti e riguardano essenzialmente i cereali, principale componente della dieta di questi paesi. Il commercio di prodotti agricoli tropicali ha rilevanti conseguenze sull equilibrio economico dei paesi del Sud del mondo. I grandi flussi commerciali di prodotti agricoli sono gestiti da un numero limitato di grandi imprese come Carrefour (Francia), Metro (Germania), Wal-Màrt (USA) e Tesco (Regno Unito).

Flussi di capitali e scambi finanziari Imprese private, banche commerciali e altre istituzioni di deposito, Istituzioni finanziarie non bancarie: fondi pensioni, compagnie di assicurazione. Il totale delle transazioni in valuta giornaliero `e passato da 15 milioni di dollari nel 1973 a 3.200 miliardi ad Aprile 2007 (BIS, il PIL mondiale del 2006 `e stato pari a 48.200 miliardi di dollari).

Il sistema-mondo

Il sistema-mondo L'organizzazione degli spazi geografici è il risultato di un lungo processo storico fondato non tanto su singoli Stati, quanto piuttosto su formazioni sociali più ampie e complesse dotate di una propria base "economico-materiale" e culturale autonoma, tali cioé da formare dei veri e propri "mondi", che egli chiama per l'appunto sistemi-mondo (Immanuel Wallerstein, 1947). Il sistema-mondo (un unico sistema, in cui il trasferimento di surplus non presuppone unitarietà politica, ma meccanismi di mercato) si articola in: Centro dell economia mondiale Semiperiferia Periferia

Il sistema-mondo Il centro è caratterizzato da paesi che assumono ruolo rilevante nell economia, che scambiano relazioni intense. Sono le principali aree di produzione mondiale e di mercato. La Periferia è rappresentata dai paesi che forniscono al Centro materie prime e forza lavoro a basso costo e prodotti finiti. Questi territori si collocano in una posizione marginale rispetto al centro. In questo passaggio, si realizza lo scambio ineguale per cui il Centro acquista dalla Periferia, a prezzi bassissimi, i materiali per la produzione di manufatti che verranno poi rivenduti agli stessi paesi periferici a prezzi, chiaramente, superiori a quelli delle materie prime vendute e necessarie alla produzione. Questo determina la dipendenza e il sottosviluppo della Periferia dal Centro. La semi periferia è caratterizzata da paesi instabili, che tendono ad allontanarsi dalla periferia avvicinandosi al centro (India, Cina, Brasile). Sono aree caratterizzate della transizione economica. Dipendenza finanziaria ed economica dal centro (Est Eu, Africa).

Le determinanti della posizione di un territorio nel sistema-mondo Fattori strutturali: mercati, consumi, infrastrutture, finanziamento alla ricerca Fattori naturali ed umani (risorse naturali, livello sviluppo umano, stabilità politica, caratteri culturali) Apertura commerciale e attrattività degli investimenti Le cause del sotto-sviluppo Fattori naturali: difficoltà del clima; difficoltà della morfologia; scarsa qualità dei suoli; ineguale distribuzione delle risorse naturali. Fattori umani: modelli culturali e credenze religiose: vi sono alcuni Paesi in cui la cultura e la religione non incentivano la conoscenza e la ricerca e quindiostacolano lo sviluppo e il progresso; la dominazione coloniale.

Indicatore economico dello sviluppo: prodotto interno lordo pro capite (dollari), 2015

Indicatore economico dello sviluppo : prodotto interno lordo pro capite (dollari), 2017

Indicatori di sviluppo umano (speranza di vita, alfabetizzazione, PIL), 2014

Aspetti positivi della globalizzazione economica Aumento degli scambi internazionali (+1200% in 30 anni). Diffusione delle telecomunicazioni Crescita delle economie dei paesi più sviluppati Rapida industrializzazione di diversi stati del Sud del mondo, determinando in questi ultimi un miglioramento del livello di vita Affermarsi dei paesi emergenti gruppo G20 raggruppa le venti economie più importanti unendo le vecchie potenze industriali alle nuove potenze emergenti.

Aspetti negativi della globalizzazione economica Aumento delle disparità tra paesi ricchi e poveri con la concentrazione delle ricchezze in mano a pochi Riduzione degli scambi dei paesi più arretrati, che offrono merci poco competitive, ciò ha comportato in questi paesi un aumento della povertà. Prevalenza del bene privato su quello pubblico Finanziarizzazione dell economia con la produzione di denaro attraverso il denaro

Gli effetti negativi: squilibri territoriali

Testi di riferimento: Cap.2, 7 in Geografia dell Economia Mondiale Cap. 5 in Geografia dell Economia Mondiale par. 5.5