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I TUMORI PIÙ FREQUENTI NEGLI ANZIANI 1) COLON-RETTO Lesioni precancerose (ad esempio gli adenomi con componente displastica), circa l 80% dei carcinomi del colon-retto insorge a partire da lesioni precancerose Stili di vita errati, elevato consumo di carni rosse ed insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso ed attività fisica ridotta, fumo ed eccesso di alcol Familiarità ed ereditarietà: mutazioni genetiche associate ad aumento del rischio di carcinoma colorettale Altre patologie, malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa, poliposi adenomatosa familiare (FAP), sindrome di Lynch Sono state stimate circa 53.000 nuove diagnosi di tumore del colon-retto nel 2017 (30.000 uomini e 23.000 donne). Nella classifica dei tumori più frequenti per gruppi di età il carcinoma del colonretto occupa sempre posizioni elevate. Questa neoplasia si colloca al terzo posto negli uomini over 70 (14%) e al secondo fra le donne in questa fascia d età (17%). Nel 2014 sono stati osservati 18.671 decessi per carcinoma del colon-retto (ISTAT) (di cui il 54% negli uomini). È la seconda causa di morte oncologica sia negli uomini (11% del totale dei decessi per cancro) che nelle donne over 70 (13%). Il carcinoma del colon-retto presenta una prognosi sostanzialmente favorevole. La sopravvivenza a 5 anni in Italia nella popolazione generale è pari al 65% (66% per il colon e 62% per il retto, senza alcuna differenza di genere). Nella popolazione fra 65-74 anni la sopravvivenza a 5 anni è pari al 67% e scende al 54% negli over 75. Sono 464.473 i pazienti con pregressa diagnosi di carcinoma del colon-retto in Italia (53% maschi), al secondo posto tra tutti i tumori e pari al 14% di tutti i pazienti oncologici. 2) MAMMELLA Età: la curva di incidenza cresce sino agli anni della menopausa (intorno a 50-55 anni), rallenta dopo la menopausa, per poi riprendere a salire dopo i 60 anni Fattori riproduttivi: una lunga durata del periodo fertile, con un menarca precoce e una menopausa tardiva e quindi una più lunga esposizione dell epitelio ghiandolare agli stimoli proliferativi degli estrogeni ovarici; la nulliparità, una prima gravidanza a termine dopo i 30 anni, il mancato allattamento al seno

Fattori ormonali: il rischio aumenta nelle donne che assumono terapia ormonale sostitutiva durante la menopausa, specie se basata su estroprogestinici sintetici ad attività androgenica; aumentato rischio nelle donne che assumono contraccettivi orali Fattori dietetici e metabolici: l elevato consumo di alcool e di grassi animali e il basso consumo di fibre vegetali sembrerebbero associati ad aumentato rischio di carcinoma mammario. Stanno inoltre assumendo importanza la dieta e quei comportamenti che conducono all insorgenza di obesità in postmenopausa e sindrome metabolica Pregressa radioterapia (a livello toracico e specialmente se prima dei 30 anni d età) Precedenti displasie o neoplasie mammarie Familiarità ed ereditarietà: il 5%-7% dei casi è legato a fattori ereditari, 1/4 dei quali determinati dalla mutazione di due geni, BRCA 1 e/o BRCA 2. Nelle donne portatrici di mutazioni del gene BRCA 1 il rischio di ammalarsi nel corso della vita di carcinoma mammario è pari al 65% e nelle donne con mutazioni del gene BRCA 2 al 40%. Nel 2017 sono stati diagnosticati fra le italiane circa 50.500 nuovi casi di carcinoma della mammella femminile (fra gli uomini sono stati diagnosticati 500 nuovi casi). È la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (28%) è un tumore mammario. Considerando le frequenze nelle varie fasce d età, rappresenta il tumore più frequentemente diagnosticato tra le donne nella fascia d età 0-49 anni (41%), nella classe d età 50-69 anni (35%) e in quella più anziana +70 anni (22%). Anche per il 2014 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne, con 12.201 decessi, fra gli uomini le morti sono state 129 (ISTAT). È la prima causa di morte nelle diverse età della vita, rappresentando il 29% dei decessi per cancro nelle donne prima dei 50 anni, il 22% tra i 50 e i 69 anni e il 15% dopo i 70 anni. La sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore della mammella in Italia è pari all 87%. Non presenta eterogeneità elevata tra fasce di età: la sopravvivenza a 5 anni è pari al 91% nelle donne giovani (15-44 anni), al 92% tra le donne in età 45-54 anni, al 91% tra le donne in età 55-64, all 89% tra le donne in età 65-74 anni, e leggermente inferiore, al 79%, tra le più anziane (75+). In Italia vivono circa 767.000 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario, pari al 43% di tutte le donne che convivono con una pregressa diagnosi di tumore e pari al 23% di tutti i casi prevalenti (uomini e donne). 3) POLMONE Fumo di sigaretta: è senza dubbio il più rilevante fattore di rischio. È attribuibile al fumo l 85-90% di tutti i tumori polmonari. Il rischio relativo dei fumatori rispetto ai non fumatori è aumentato di circa 14 volte e aumenta ulteriormente fino a 20 volte nei forti fumatori (oltre le 20 sigarette al giorno) Fumo passivo

Fattori ambientali: l esposizione al particolato atmosferico e all inquinamento atmosferico è stata classificata dallo IARC (International Agency for the Research on Cancer) come cancerogena per l uomo Esposizioni professionali a sostanze tossiche, radon, asbesto, metalli pesanti (cromo, cadmio, arsenico, ecc.) Processi infiammatori cronici, dovuti a tubercolosi, ecc. Nel 2017 sono state stimate in Italia oltre 41.800 nuove diagnosi di tumore del polmone (28.200 uomini e 13.600 donne). Il tumore del polmone è relativamente meno frequente fra i maschi con età inferiore a 50 anni (circa il 5% di tutte le diagnosi di tumore). Rappresenta il secondo tumore per incidenza, dopo i carcinomi della prostata, sia negli uomini fra i 50 e i 69 anni (14%) sia in quelli al di sopra dei 70 anni (17%). Nelle donne è molto raro prima dei 50 anni (2% di tutte le diagnosi di tumore), è la quarta neoplasia fra i 50 e i 69 anni (7%) e la terza al di sopra dei 70 anni (7%). Nel 2014 sono state registrate in Italia 33.386 morti per tumore del polmone (ISTAT). Tra gli uomini, il tumore del polmone è al primo posto tra le cause di morte oncologica in tutte le fasce di età ed è responsabile del 26% dei decessi per cancro tra gli ultrasettantenni. Nelle donne, è la terza causa di morte per neoplasia nelle over 70 (10%). La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con tumore del polmone in Italia è pari al 15,8%. Pur rimanendo nell ambito di valori deludenti, presenta valori leggermente migliori tra i più giovani, passando dal 29,3% tra 15 e 44 anni, al 16% tra 65 e 74 anni, fino all 8,1% tra i più anziani (75+). Il tumore del polmone rimane ancora oggi una neoplasia a prognosi particolarmente sfavorevole e pertanto poco contribuisce, in percentuale, alla composizione dei casi prevalenti. In Italia vivono 109.394 persone con tumore del polmone (anno 2017), pari al 3% di tutti i pazienti con diagnosi di neoplasia. 4) PROSTATA L obesità e l elevato consumo di carne e latticini, una dieta ricca di calcio (con conseguente elevata concentrazione di IGF-1 ematico) Elevati livelli di androgeni nel sangue Fattori ereditari, in una minoranza di casi (<15%) Nel 2017 sono stati stimati circa 34.800 nuovi casi. È la neoplasia più frequente fra gli uomini e rappresenta il 20% di tutti i tumori diagnosticati negli over 70. Nel 2014 si sono osservati 7.174 decessi per cancro prostatico (ISTAT), pur considerando che le altre patologie generalmente presenti nelle persone anziane possono rendere complesso separare i

decessi avvenuti per tumore della prostata da quelli con tumore della prostata. In considerazione della diversa aggressività delle differenti forme tumorali, il carcinoma prostatico, pur trovandosi al primo posto per incidenza, occupa il terzo posto nella scala della mortalità (10% sul totale dei decessi oncologici) nella quasi totalità dei casi riguardanti maschi al di sopra dei 70 anni. Si tratta comunque di una causa di morte in costante diminuzione (-2,6% per anno) da oltre un ventennio. La sopravvivenza a 5 anni degli uomini con tumore della prostata in Italia è pari al 91,4%. Presenta valori elevati tra i pazienti più giovani, passando da un massimo di 96,4% tra 65 e 74 anni ad un minimo di 52,1% tra i più anziani (85+). In Italia si stima siano presenti 484.170 persone con pregressa diagnosi di carcinoma prostatico, circa il 32% dei maschi con tumore e quasi il 15% di tutti i pazienti (tra maschi e femmine) presenti nel Paese. 5) VESCICA Al tabacco sono attribuiti i 2/3 del rischio complessivo nei maschi e 1/3 nelle femmine; il rischio dei fumatori di contrarre questo tumore è da 4 a 5 volte quello dei non fumatori e aumenta con la durata e l intensità dell esposizione al fumo. Per contro, il rischio si riduce con la cessazione del fumo, tornando dopo circa 15 anni approssimativamente quello dei non fumatori Circa il 25% di questi tumori è attribuibile ad esposizioni lavorative. È noto l aumento di incidenza di carcinoma uroteliale tra gli occupati nelle industrie dei coloranti derivati dall anilina. Evidente anche il ruolo delle amine aromatiche (benzidina, 2-naftilamina) L assunzione cronica di alcuni farmaci può favorire l insorgenza di questo tumore: è noto il rischio derivante da assunzione di fenacetina, analgesico derivato dall anilina, oggi sostituito dal paracetamolo, suo metabolita attivo e privo di tossicità renale Ulteriori fattori di rischio sono stati identificati nei composti arsenicali, inquinanti l acqua potabile, classificati tra i carcinogeni di gruppo 1 dallo IARC nel 2004 Normalmente il tumore delle vie urinarie non è considerato tra le neoplasie a trasmissione familiare. E stato tuttavia documentato l aumento del rischio di carcinomi uroteliali, specie a carico del tratto superiore (pelvi renale e uretere), in famiglie con carcinoma del colon-retto non poliposico ereditario (sindrome di Lynch) Nel 2017 in Italia sono stati stimati circa 27.000 nuovi casi di tumore della vescica, 21.700 tra gli uomini e 5.300 tra le donne (11% e 3% di tutti i tumori incidenti, rispettivamente). Per quanto riguarda l età, il tumore della vescica rappresenta il quarto tumore più frequente nei maschi, anche se con percentuali diverse: 10% e 12%, nelle fasce 50-69 e 70+, rispettivamente. Nelle donne la neoplasia è meno frequente ed è responsabile del 3% e 4% di tutti i tumori femminili nelle stesse fasce di età. Nel 2014 sono stati 5.610 i decessi per questa neoplasia (4.369 uomini e 1.241 donne), pari al 5% e 2% dei decessi per tumore, rispettivamente.

Per quanto riguarda l età, il tumore della vescica rappresenta il 3% ed il 6% dei decessi negli uomini nelle fasce fra 50-69 anni e negli over 70, mentre nelle donne è responsabile dell 1% dei decessi fino a 69 anni e del 2% nelle ultrasettantenni. La sopravvivenza a 5 anni nei tumori della vescica in Italia è pari al 79%. La sopravvivenza a 5 anni è pari al 96% nei giovani (15-44 anni), all 89% nei 45-54enni, all 86% nei 55-64enni, all 80% nei 65-74enni, e leggermente inferiore, al 66% negli over 75. In Italia i pazienti con diagnosi di tumore della vescica sono circa 296.000 (240.000 uomini e 56.000 donne). Oltre il 60% dei casi prevalenti ha affrontato la diagnosi da oltre 5 anni. 6) STOMACO Infezione da Helicobacter pylori (HP), che può indurre gastrite cronica, rappresenta il principale fattore di rischio per il carcinoma dello stomaco Stili di vita errati, abitudine al fumo, basso consumo di frutta e verdura, eccesso di carni rosse, cibi conservati con sale, nitrati e affumicati Storia familiare In Italia nel 2017 sono stati 12.800 i nuovi casi. Negli over 70 si colloca al 5 posto per frequenza sia fra gli uomini (5%) che fra le donne (5%). Nel 2014 in Italia sono state osservate 9.557 morti (il 60% nei maschi). Con il 7% dei decessi per tumore sia nei maschi sia nelle femmine, il carcinoma gastrico occupa il quinto posto per mortalità oncologica in entrambi i sessi negli over 70. La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari al 31,8%. Presenta valori decrescenti all aumentare dell età: è pari al 39,8% tra i giovani (15-44 anni), al 37% nei 55-64enni, al 33% nei 65-74enni e al 21,6% tra gli over 75. Circa 81mila persone vivono in Italia con una diagnosi di carcinoma gastrico, il 2% di tutti i pazienti con tumore. 7) PANCREAS Il fumo di sigaretta, anche passivo, è il fattore di rischio in assoluto più associato alla probabilità di sviluppare un carcinoma pancreatico: i fumatori presentano infatti un rischio di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non fumatori, è stata identificata una relazione doserisposta ed è ben documentata la diminuzione del rischio in rapporto alla cessazione del fumo.

La proporzione di carcinoma pancreatico attribuibile al fumo è dell ordine del 20-30% nei maschi e del 10% nelle femmine Obesità: è il secondo fattore di rischio più importante per lo sviluppo del carcinoma pancreatico Ridotta attività fisica Alto consumo di grassi saturi e scarsa assunzione di verdure e frutta fresca sono correlati a un più alto rischio di contrarre la malattia Consumo di alcool: a differenza del fumo, che è sempre dannoso, non esistono quantità di alcol sicure o raccomandabili. È più adeguato quindi parlare di valori a basso rischio. La dose non deve superare i 20-40 g al giorno per gli uomini e i 10-20 g per le donne: circa un bicchiere di vino a pasto La pancreatite cronica è considerata una condizione di rischio per questi tumori (fino a 10 volte e più rispetto alla popolazione generale), così come il diabete mellito (1,5-2 volte) e la pregressa gastrectomia (3-5 volte) Fino al 10% dei pazienti con tumori pancreatici evidenzia una storia familiare, che in alcuni casi è possibile spiegare nel contesto di sindromi note: la sindrome di Peutz-Jeghers (rischio di oltre 100 volte), la sindrome familiare con nevi atipici multipli e melanoma (20-30 volte), la mutazione germline del gene BRCA-2 (3-10 volte), la pancreatite ereditaria (10 volte) e la sindrome di Lynch Nel 2017 sono stati stimati 13.700 nuovi casi. Nelle donne over 70 il tumore del pancreas si colloca al quarto posto tra le neoplasie più frequenti (5% dei casi). In Italia nel 2014 si sono verificati 11.186 decessi per tumore del pancreas (ISTAT). Il carcinoma pancreatico è la quarta causa di morte per tumore nelle donne over 70 (8% dei decessi oncologici in questa fascia d età) La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con tumore del pancreas in Italia è pari all 8,1%. Presenta valori decrescenti all aumentare dell età: nei 15-44enni è pari al 28%, nei 45-54enni al 13%, fra i 55-64enni all 8%, fra i 65-74enni al 6%, negli over 75 al 3%. Il numero relativamente ristretto di persone affette da questa patologia (14.695, pari a meno dell 1% di tutti i pazienti oncologici, il 45% tra i maschi), è direttamente collegabile all aggressività e alla conseguente breve sopravvivenza di questo tipo di tumore. Fonti I numeri del cancro in Italia 2017 (AIOM-AIRTUM-Fondazione AIOM)