IL PAZIENTE NEOPLASTICO



Documenti analoghi
INTERFERONE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

BORTEZOMIB (Velcade)

CAPITOLO 1 indice. Tumore della mammella pag. 27 Tumore della cervice uterina pag. 30 Melanoma pag. 31 Linfomi pag. 31. bibliografia pag.

IMATINIB (Glivec) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

Presentazione. Strategie europee contro il cancro 3

Domande relative alla specializzazione in: Oncologia medica

ANALISI GRUPPO SANGUIGNO E FATTORE Rh CAPILLARE

Paratiroidi e regolazione del calcio e fosforo Regolazione calcio fosforo

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA

Espressione di geni specifici per un determinato tumore

La relazione infermiere-pazientemedico nella gestione della chemioterapia. 12 novembre 2002

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

CLASSIFICAZIONE del DIABETE

Cause di malattia Genetiche:

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Verifica. Tutto il materiale informativo per gli studenti. Riferimento. Gli studenti svolgono la verifica. Compito. Foglio di esercizio Soluzione

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK

LA TERAPIA DEL. Maria Teresa Petrucci (Roma)

Verifica. Tutto il quaderno di lavoro. Riferimento. Gli studenti svolgono la verifica. Compito. Foglio di esercizio Soluzione.

Malattie ematologiche maligne

I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO

APPROCCIO RADIOTERAPICO

Le malattie parassitarie vengono convenzionalmente riconosciute come infestazioni.

APPARATO ENDOCRINO. Principali ghiandole endocrine. Meccanismi di regolazione della secrezione

Il sistema immunitario: LE MALATTIE CHIARA SARACENI 3B A.S

MALATTIE DELL EMOSTASI EMOSTASI = PROCESSO ATTIVO DI COAGULAZIONE DEL SANGUE PER IL CONTROLLO DELLE EMORRAGIE

EFFETTI COLLATERALI. bla bla bla bla

PEMETREXED (ALIMTA) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

L APPARATO CIRCOLATORIO

DEFINIRE LE PRINCIPALI PATOLOGIE MEDICHE RICONOSCERE I SEGNI CHE DIFFERENZIAMO LE VARIE PATOLOGIE MEDICHE

CETUXIMAB (Erbitux) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Sangue autologo Autotrasfusione Da donatore specifico Banca

Da che cosa è composto il sangue?

PROGRAMMA DI FARMACOLOGIA

INDICE DESCRIZIONE ATTIVITA' RESPONSABILITA' BIBLIOGRAFIA INDICATORI...9

La Terapia del dolore

DIABETE MELLITO. Organi danneggiati in corso di diabete mellito INSULINA

PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA

neoplasia dello stomaco

POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

L UTILIZZO DEL CGF IN GHIRURGIA RIGENERATIVA

13.4. Gli effetti dell'etanolo comprendono a. aumento del sonno REM b. aumento della secrezione gastrica c. (a e b) d. (nessuna delle precedenti)

OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA

IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI

Sistema Endocrino 3. Ormoni del surrene. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli

Cosa sono i Macatori Tumorali?

Farmaci Antineoplastici Generalità

Disturbi ossessivi compulsivi? Sono disturbi invalidanti? Trattamento farmacologico?

Tavola delle vaccinazioni per classi di età e priorità.

ASSOCIAZIONE DONATORI DI MIDOLLO OSSEO E DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE. Francesca Lombardi

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI

Verifica livello 3. Tutto il quaderno di lavoro. Riferimento. Gli studenti risolvono gli esercizi. Compito. Foglio di esercizio Soluzione.


Franco Patrone DIMI, Università di Genova

Scritto da RyderItalia Mercoledì 12 Maggio :19 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 03 Novembre :57

CHEMIOTERAPICI ANTIVIRALI

DEFINIZIONE. L annegamento è una sindrome asfittica

( ) %'!"#$%!&'(!)*%%+!,-.$%!$/ $%!&.$%!*# 0 # $, $%!-'(!)"$& +1 (( (!)*%%!"(!!($%!&(

Alterazioni equilibrio acidobase

Indice. Prefazione alla prima edizione. Prefazione alla seconda edizione. Prefazione alla terza edizione

Le neoplasie renali. fabrizio dal moro

La pressione osmotica del plasma è 28mmHg

DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO

Fisiologia Renale 7. Bilancio idro-elettrolitico II. Carlo Capelli, Fisiologia Corso di Laurea in Scienze Motorie Università Verona

LA CHEMIOTERAPIA NEL TUMORE DEL POLMONE

COSA SIGNIFICA: MALATTIA AUTOIMMUNE SISTEMICA? MALATTIA REUMATICA INFIAMMATORIA CRONICA?

Che cos è la celiachia?

CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI ENDOCRANICI

PLASMIDI puc ALTRI TIPI DI VETTORI. VETTORI λ

Criteri di scelta per la prima e seconda linea. Mariella Sorarù UO Oncologia Camposampiero

CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara)

TIPIZZAZIONE TIPIZZAZIONE HLA

ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI. Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

METHOTREXATE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI

I problemi non vengono mai da soli

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

LA TERAPIA DEL DOLORE. Dott. Angelo Campagna U.O ONCOLOGIA Ospedale Fatebenefratelli Benevento

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova

ETANOLO. Tuttavia influenza sia positivamente che negativamente diverse funzioni fisiologiche.

Il mieloma multiplo La terapia

Le PROTEINE sono i biopolimeri maggiormente presenti all interno delle cellule, dal momento che costituiscono dal 40 al 70% del peso a secco.

Bari, 7-10 novembre 2013 Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages

LESIONI SCHELETRICHE

TRATTAMENTO ED ASSISTENZA ALLA DONNA CON NEOPLASIA MAMMARIA NELLA SUA GLOBALITA

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente

FISIOPATOLOGIA dell EQUILIBRIO ACIDO-BASE

METASTASI CEREBRALI. RADIOTERAPIA NEL TRATTAMENTO MULTIMODALE DELLE METASTASI OSSEE E CEREBRALI Presidente: dott. G. Silvano

SINDROME NEFROSICA. Sindrome clinica caratterizzata da: - Edema (volto, piedi, mani) - Proteinuria (>3 g/die) - Ipoalbuminemia - Ipercolesterolemia

astenia (causata dall anemia), aumentata suscettibilità alle infezioni (causata dalla leucopenia), emorragie (causate dalla piastinopenia).

SHOCK. DOTT. Nicola Menestrina

Ordinanza del DFI concernente l attribuzione di organi per il trapianto

Le neoplasie dello stomaco Definizione anatomopatologica

Transcript:

IL PAZIENTE NEOPLASTICO Indipendentemente dal tipo di neoplasia è possibile riconoscere alcune condizioni cliniche comuni che richiedono particolare attenzione dal punto di vista medico ed infermieristico. IL PAZIENTE NEOPLASTICO I fattori che condizionano il quadro clinico generale del paziente sono rappresentati da: TIPO DI NEOPLASIA STADIO DELLA MALATTIA GRADO DI MALIGNITA COESISTENZA DI SDR PARANEOPLASTICHE COESISTENZA DI ALTRE PATOLOGIE ASPETTI PSICOLOGICI DEL PAZIENTE SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE 1

BIOLOGIA DELLA CELLULA TUMORALE Caratteristiche delle cellule tumorali: CRESCITA INCONTROLLATA CAPACITA DI METASTATIZZARE Entrambe queste caratteristiche sono dovute a particolari modificazioni geniche della cellula. Attivazione di oncogeni ed inattivazione di geni oncosoppressori. IL CICLO CELLULARE Fase S (sintesi del DNA) Fase G 1 (crescita che precede la sintesi del DNA) Fase G 2 (crescita tetraploide) Fase M (mitosi) Fase G 0 (quiescenza) 2

LA CHEMIOTERAPIA ANTIBLASTICA Alcuni farmaci antitumorali sono specifici per alcune fasi del ciclo cellulare. Alcuni schemi di chemioterapia tengono in considerazione questo aspetto per sincronizzare la somministrazione del farmaco con il ciclo di replicazione cellulare. FARMACI ANTINEOPLASTICI AGENTI ALCHILANTI Aggiungono gruppi alchilici alla guanina ANTIMETABOLITI Inibiscono la sintesi di DNA o RNA TOSSICI SULLA TUBULINA Bloccano la polimerizzazione e depolimerizzazione dei tubuli ANTIBIOTICI Meccanismi diversi INIBITORI DELLA TOPOISOMERASI Interferiscono con lo svolgimento del DNA durante la duplicazione. ENZIMI (l-asparaginasi) ALTRI Interferon alpha, carboplatino, cis-platino, flutamide, IL-2, leuprolide, tamoxifene. 3

COMPLICANZE DELLA TERAPIA ANTINEOPLASTICA Nonostante gli effetti della terapia antitumorale siano diretti principalmente sulle cellule neoplastiche, tutti i protocolli antitumorali attualmente utilizzati hanno importanti effetti anche sui tessuti normali. Complicanze ACUTE Complicanze TARDIVE E PERMANENTI (sterilità, cardiotossicità, fibrosi polmonare) TERATOGENICITA FARMACI ANTINEOPLASTICI: effetti collaterali AGENTI ALCHILANTI nausea, vomito, depressione midollare, fibrosi polmonare, sterilità, cistiti emorragiche, neoplasie secondarie, alopecia ANTIMETABOLITI nausea, vomito, depressione midollare, ulcerazioni orali e gastrointestinali, tossicità epatica, alopecia, alterazioni neurologiche TOSSICI SULLA TUBULINA nausea, vomito, dolore in sede di stravaso, depressione midollare, neuropatia periferica, alopecia, SIADH, ileo paralitico ANTIBIOTICI nausea, vomito, depressione midollare, cardiotossicità, fibrosi polmonare, ipocalcemia, alopecia INIBITORI DELLA TOPOISOMERASI nausea, vomito, depressione midollare, necrosi in sede di stravaso, febbre, brividi, cardiotossicità ENZIMI nausea, vomito, febbre, reazione anafilattiche, alterazioni del SNC, pancreatite, trombosi, tossicità epatica e renale. ALTRI nausea, vomito, depressione midollare, febbre, brividi, tossicità renale, ginecomastia, impotenza, vampate di calore 4

LA DEPRESSIONE MIDOLLARE POST-CHEMIOTERAPICA Effetto collaterale frequente nel corso di chemioterapia antiblastica. Si verifica dopo 7-10 gg dal ciclo chemioterapico (soprattutto per quanto riguarda la linea leucocitaria) Nella maggior parte dei casi, dopo il nadir, vi è un ecuparo spontaneo della funzione midollare, mentre a volte è necessario stimolare farmacologicamente la produzione di leucociti dal midollo osseo. LA DEPRESSIONE MIDOLLARE POST-CHEMIOTERAPICA LEUCOCITOPENIA TROMBOCITOPENIA ANEMIA Infezioni opportunistiche gravi che richiedono terapia antibiotica ad ampio spettro rischio emorragico ipossia tissutale generalizzata, in particolare cuore e cervello 5

LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI Quando è necessaria? In condizioni di anemizzazione acuta o cronica o in condizioni di shock ipovolemico. Durante interventi chirurgici per ricostituire le perdite ematiche dovute all atto chirurgico. In condizioni di grave piastrinopenia con manifestazioni emorragiche. In situazioni di ipocoagulabilità del sangue. LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI COSA SI TRASFONDE? SANGUE INTERO EMAZIE CONCENTRATE PIASTRINE CONCENTRATE DA DONAZIONE O DA AFERESI PLASMA FRESCO RICCO DI FATTORI DELLA COAGULAZIONE ALBUMINA AUTOTRASFUSIONE 6

LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI La compatibilità ABO ed Rh Ciascuna persona possiede sulla superficie dei globuli rossi delle proteine specifiche che conferiscono il gruppo sanguigno. Inoltre ciascuna persona possiede in circolo anticorpi diretti contro gli altri gruppi sanguigni. Esistono 2 sistemi antigenici principali sugli eritrociti: Il sistema AB0 ed il sistema Rh LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI La compatibilità ABO Gruppo A Gruppo B anticorpi anti-b anticorpi anti-a 7

LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI La compatibilità ABO Gruppo AB Gruppo 0 Nessun anticorpo anti A ed anti B anticorpi anti-a ed anti-b LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI Il fattore Rh Rh Positivo Rh Negativo Nessun anticorpo anti-rh anticorpi anti-rh 8

I GRUPPI SANGUIGNI Gruppo AB0 Fattore Rh Anticorpi circolanti Gruppo A Rh positivo anti B Rh negativo anti B, anti Rh Gruppo B Rh positivo anti A Rh negativo anti A, anti Rh Gruppo AB Rh positivo nessun anticorpo Rh negativo anti Rh Gruppo 0 Rh positivo anti A, anti B Rh negativo anti A, anti B, anti Rh LA TRASMISSIONE DEL GRUPPO AB0 Gli antigeni A e B segregano in modo indipendente durante la meiosi. Esempio 1. Generazione del gruppo AB0 da coppia ABx0 0 0 A A A B B B Esempio 2. Generazione del gruppo AB0 da coppia ABxB B B A AB AB B B B 9

LA TRASMISSIONE DEL FATTORE Rh Il fattore Rh(+) è determinato da diverse proteine denominate c/c d/d e/e f/f variamente combinate fra loro per cui la previsione del fattore Rh è più complessa. LA TRASMISSIONE DEL FATTORE Rh Madre Rh(-) Padre Rh(+) Figlio Rh(+) Rischio di malattia emolitica del neonato 10

LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI SANGUE INTERO E indicato quando un emorragia acuta è in grado di produrre ipovolemia. E in grado sia di correggere la volemia, sia di trasportare l ossigeno. In caso di emorragia acuta l ematocrito potrebbe non riflettere correttamente l entità della perdita ematica nelle prime 48 ore. LA TRASFUSIONE DI SANGUE E DERIVATI EMAZIE CONCENTRATE Emazie provenienti da donazioni, purificate e separate dagli altri elementi cellulari e dal plasma e concentrate (Hct 80%). INDICAZIONI Anemizzazione acuta e cronica (Hb < 7) da qualunque causa (anemia sideropenica, M. Cooley, emorragie gastrointestinali, displasie midollari primitive e secondarie, anemie emolitiche, perdite intraoperatorie, etc). 11

IL PAZIENTE NEOPLASTICO: ASPETTI CLINICI COMUNI DI DIVERSE NEOPLASIE METASTASI OSSEE (TUMORI SECONDARI DELL OSSO) MASSE CEREBRALI PRIMITIVE E SECONDARIE MASSE POLMONARI PRIMITIVE E SECONDARIE MASSE EPATICHE PRIMITIVE E SECONDARIE OCCLUSIONE INTESTINALE IL DOLORE NEOPLASTICO SINDROMI PARANEOPLASTICHE IL PAZIENTE NEOPLASTICO METASTASI OSSEE (TUMORI SECONDARI DELL OSSO) Colonizzazione secondaria dell osso da parte di cellule neoplastiche che puo avvenire per continuità, contiguità o, più frequentemente, per diffusione a distanza per via ematica Determinano riassorbimento della componente minerale dell osso (sono possibili metastasi osteoaddensanti nel caso di carcinoma mammario e prostatico). 12

IL PAZIENTE NEOPLASTICO METASTASI OSSEE (TUMORI SECONDARI DELL OSSO) Il quadro clinico è caratterizzato da: DOLORE FRATTURE PATOLOGICHE IPERCALCEMIA IL PAZIENTE NEOPLASTICO METASTASI OSSEE (TUMORI SECONDARI DELL OSSO) TERAPIA TERAPIA DELL IPERCALCEMIA DIURETICI, BISFOSFONATI PREVENZIONE DELLE FRATTURE BISFOSFONATI TERAPIA ANTIDOLORIFICA 13

IL PAZIENTE NEOPLASTICO MASSE CEREBRALI PRIMITIVE E SECONDARIE Il cranio, per le sue caratteristiche di rigidità della struttura ossea, comporta gravi conseguenza in caso di crescita di masse neoplastiche, che portano ad un rapido aumento della pressione intracranica ed a compressione delle strutture nervose. IL PAZIENTE NEOPLASTICO MASSE CEREBRALI PRIMITIVE E SECONDARIE Il quadro clinico è caratterizzato da: CEFALEA DEFICIT NEUROLOGICI ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA EDEMA CEREBRALE QUADRI CLINICI SPECIFICI (es.danno ipofisario) 14

IL PAZIENTE NEOPLASTICO MASSE CEREBRALI PRIMITIVE E SECONDARIE TERAPIA NEUROCHIRURGIA ANTIEDEMIGENI OSMOTICI E STEROIDEI TERAPIA ANTIDOLORIFICA IL PAZIENTE NEOPLASTICO MASSE POLMONARI PRIMITIVE E SECONDARIE Le localizzazioni polmonari sono tra le più frequenti in tutte le neoplasie. Spesso interessano non solo il polmone, ma anche la cavità pleurica. 15

IL PAZIENTE NEOPLASTICO MASSE POLMONARI PRIMITIVE E SECONDARIE Il quadro clinico è caratterizzato da: INSUFFICIENZA RESPIRATORIA DISPNEA, CIANOSI, ORTOPNEA, POLIPNEA, ACIDOSI VERSAMENTO PLEURICO (SIERO-EMATICO) EMOTTISI IL PAZIENTE NEOPLASTICO MASSE EPATICHE PRIMITIVE E SECONDARIE Il quadro clinico è caratterizzato da: ALTERAZIONE DELLA FUNZIONALITA EPATICA AUMENTO TRANSAMINASI, DEFICIT COAGULAZIONE, IPOPROTEINEMIA IPERTENSIONE PORTALE, EMATEMESI, MELENA SINDROME EPATORENALE DOLORE INSUFFICIENZA EPATICA ENCEFALOPATIA EPATICA 16

IL PAZIENTE NEOPLASTICO IL DOLORE NEOPLASTICO Legato a diversi meccanismi: Compressione Fratture Tensione delle capsule Infiltrazione Interessamento fibre sensitive Dolore neuropatico IL PAZIENTE NEOPLASTICO IL DOLORE NEOPLASTICO TERAPIA Dose Minima Efficace Gradualità dell impiego dei farmaci Copertura completa della sintomatologia dolorosa 17

IL PAZIENTE NEOPLASTICO IL DOLORE NEOPLASTICO TERAPIA FANS per os FANS i.m. ed e.v. Oppiacei atipici (tramadolo) Oppiacei (transdermici, sc, e.v., epidurale) IL PAZIENTE NEOPLASTICO LE SINDROMI PARANEOPLASTICHE ENDOCRINE Sdr di Cushing, Acromegalia, Ipoglicemia, etc IPERCALCEMIA IPONATRIEMIA Sdr da inappropriata secrezione di ADH TROMBOSI VENOSA PROFONDA 18