SERVIZIO TUTELA DELLA FAUNA E DELLA FLORA Ufficio Tecnico Gestionale



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SERVIZIO TUTELA DELLA FAUNA E DELLA FLORA Ufficio Tecnico Gestionale 1

Provincia di Torino Servizio Tutela Fauna e Flora Dirigente: Dott. Gianfranco Righero Testo ed elaborazioni cartografiche: Ufficio Tecnico-gestionale http://www.provincia.torino.gov.it/natura/fauna_flora/ Ottobre 2013 2

PREMESSA Il territorio della provincia di Torino vanta una grande varietà di ambienti: a lato di zone con un elevato grado di naturalità, si trovano aree in cui la presenza umana ha un impatto notevole sul territorio (strade, ferrovie, centri urbani ). Ciò nonostante numerose specie di fauna selvatica riescono a sopravvivere in tale contesto, anche se le infrastrutture, soprattutto quelle lineari (ovvero strade e linee ferroviarie), rappresentano un ostacolo, più o meno permeabile, alla libera circolazione degli animali. Tale situazione può originare vari problemi, dal punto di vista sia ecologico che della pubblica sicurezza. È chiaro che in un territorio ancora in parte naturale, ma allo stesso tempo frammentato, la necessità della fauna di spostarsi alla ricerca dei migliori habitat stagionali o per la ricerca del cibo può essere problematica, poiché in questi spostamenti le specie selvatiche possono attraversare la rete stradale, con conseguenze talvolta tragiche. Dal 2002 il Servizio Tutela della Fauna e della Flora della Provincia di Torino analizza i dati relativi agli incidenti stradali avvenuti con la fauna selvatica ungulata al fine di fare il punto della situazione e di promuovere le strategie migliori per la prevenzione e riduzione del fenomeno. Ormai la banca dati a disposizione del servizio copre oltre un decennio (2002-2012) e la mole di dati è ormai tale che è possibile elaborare informazioni preziose che saranno di spunto per una migliore gestione del fenomeno. Lo scopo di questa pubblicazione è quello di portare all attenzione del più alto numero di persone questa problematica, giacché il primo passo per la prevenzione degli incidenti passa dalla conoscenza del fenomeno. Verrà illustrata la situazione provinciale, con riferimento agli ungulati (cervo, capriolo, cinghiale), la cui coesistenza con una rete viaria molto sviluppata sta facendosi sempre più difficile. Vengono trattati solo gli ungulati selvatici in quanto solo per essi si può ritenere la banca dati completa e rappresentativa del fenomeno, mentre per gli altri gruppi tassonomici non esiste una raccolta standardizzata dei dati, cosicché non è possibile ricavarne un quadro del fenomeno. Infatti grazie all istituzione del Fondo di solidarietà (L.R. 9/2000, art. 4 e s.m.i.) a favore dei soggetti coinvolti in sinistri stradali con fauna selvatica ungulata è stato possibile disporre di una banca dati completa solo per questo gruppo tassonomico. Tuttavia dal 2012 la Regione Piemonte non ha più trasmesso alle Province i fondi per la gestione del fondo di solidarietà, cosa che ha determinato un calo delle segnalazioni pervenute, tanto che non possono più essere considerate rappresentative sottostimano il fenomeno. Per completezza quindi verranno esposti anche i dati relativi al 2012, ma non verranno inseriti nelle successive elaborazioni per non alterare i risultati. Saranno analizzati invece i dati disponibili dal 2002 al 2011, consistenti nel computo degli ungulati rinvenuti morti o feriti a bordo strada dal personale provinciale e in quello delle denunce di sinistro pervenute all Ufficio Tutela della Fauna e della Flora da parte delle diverse Forze di Polizia, integrate con il dato trasmesso dalla Regione Piemonte inerente i danni indennizzati dalla stessa nel periodo 2002 2011. Gli obbiettivi della presente relazione sono: 3

offrire una descrizione quantitativa del problema, fornendo i dati concernenti i vari anni, le stagioni, le specie coinvolte, lo stato della fauna coinvolta, etc. (cap.1); dare una rappresentazione cartografica degli eventi a livello comunale (cap. 2); fare un analisi più dettagliata a livello di singola strada all interno di ogni territorio comunale; specificatamente sono state analizzate le strade provinciali, statali e autostrade a livello comunale, per ogni tratto così ottenuto è stato calcolato quanti incidenti sono avvenuti su quel determinato segmento - non sono state prese in considerazione le strade comunali perché avrebbero appesantito la lettura delle carte così ottenute - (cap. 3); analizzare un caso di studio (Alta Valle di Susa) per identificare eventuali soluzioni del problema (cap. 4). 4

1. INQUADRAMENTO GENERALE La banca dati di riferimento del presente documento è stata creata dal Servizio Tutela della Fauna e della Flora nel 2002 ed è tuttora in continuo aggiornamento: contiene al suo interno tutti i dati relativi ai rinvenimenti di fauna selvatica e agli incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti sul territorio provinciale. Si è venuta così a creare nel tempo una mole notevole di dati (oltre 10.000 record) che permette di trarre conclusioni interessanti. Nello studio sono stati presi in considerazione solo gli ungulati selvatici coinvolti in un sinistro stradale; per quanto riguarda la fauna ungulata selvatica il dato si può considerare completo in virtù della L.R. 9/2000 che prevedeva l accesso ad un fondo di solidarietà dei soggetti coinvolti in sinistri stradali con fauna selvatica ungulata. Fino al 2011 per accedere al fondo, era necessaria la compilazione di un verbale apposito da parte degli Agenti Faunistico-ambientali della Provincia di Torino o di altra Forza di Polizia; i dati riportati in tale modello hanno permesso le elaborazioni contenute in questa relazione. Dal dicembre 2007, con l entrata in vigore del nuovo regolamento regionale sull Attuazione dell articolo 4 della legge regionale 27 gennaio 2000, n. 9, come sostituito dall articolo 13, comma 2 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 9, in materia di sinistri stradali con fauna selvatica le richieste di accesso al fondo fatte dai privati cittadini, non avvallate da un verbale di una Forza di Polizia, non sono state ammesse al fondo di solidarietà e pertanto non sono state inserite nella presente analisi. Dal 2011 la Regione Piemonte non ha più messo a bilancio i fondi necessari per implementare il fondo di solidarietà che attualmente non copre più i danni da incidenti. I conducenti coinvolti non sono pertanto più stati motivati ad effettuare le denunce con evidente perdita dei dati necessari per effettuare ulteriori ulteriori elaborazioni. Nella tabella 1 è riportato un quadro riassuntivo dal 2002 al 2012, dove appare chiaro come le segnalazioni pervenute nel 2012 non sono rappresentative del fenomeno, motivo per cui non sono state inserite nelle analisi successive. Tabella 1 Numero di incidenti stradali con ungulati selvatici, avvenuti nel territorio della Provincia di Torino dal 2002 al 2012, suddivisi per anno e per specie coinvolta. ANNO CAMOSCIO CAPRIOLO CERVO CINGHIALE DAINO ND TOTALE 2002 / 118 10 111 / / 239 2003 / 136 27 82 / / 245 2004 / 174 18 89 / / 281 2005 1 173 25 68 / / 267 2006 / 177 22 71 / / 270 2007 / 194 22 69 / / 285 2008 1 247 39 209 1 / 497 2009 / 203 38 125 3 2 371 2010 4 212 35 193 1 / 445 2011 / 198 36 204 / / 438 2012 1 65 9 108 / 5 188 Totale 6 1832 272 1221 5 2 3338 5

Grafico 1 Incidenti stradali avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011, suddivisi per specie coinvolta. 37% 55% capriolo cervo cinghiale 8% Grafico 2 Andamento dei sinistri stradali con capriolo, cinghiale e cervo negli anni 2002-2011. 300 250 N. animali investiti 200 150 100 CAPRIOLO CERVO CINGHIALE 50 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Analizzando i singoli anni, si osserva un andamento diverso per le varie specie: in particolare i cervidi (cervo e capriolo) mostrano un aumento fino al 2008, seguito da un leggero calo, mentre per il cinghiale abbiamo assistito ad un andamento altalenante con un picco negativo nel 2007 ed un massimo nell anno seguente, seguito a sua volta nuovamente da un calo per poi rialzarsi nel 2010 a valori confrontabili con il 2008. La notevole differenza di incidenti con il cinghiale fra il 2007 ed il 2008 può essere dovuto alle condizioni atmosferiche avverse nel periodo invernale e al crollo della produzione castanicola, che ha comportato da un lato maggiori danni alle colture agricole e dall altro ad una maggiore mobilità degli animali: infatti il 2008 6

registra il numero massimo di incidenti con il cinghiale. Tali condizioni ambientali sono cambiate nel 2009, anno in cui si è registrata una diminuzione degli incidenti, ma nel 2010 il numero di sinistri è aumentato tornando ai valori del 2008, fino a superare il numero di incidenti con il capriolo nel 2011. Confrontando i dati dei censimenti di cervo e capriolo fino al 2010 (fonte Osservatorio faunistico della Regione Piemonte), si osserva nel territorio provinciale una crescita della popolazione del cervo, mentre il capriolo appare in leggera diminuzione. Lo stesso andamento si rileva dai dati degli incidenti stradali, con il numero di incidenti con il cervo rimasto costante, mentre i sinistri con i caprioli sono calati. La diversa ecologia delle popolazioni in esame può spiegare questa grossa differenza numerica: il capriolo è un frequentatore di boschi intervallati da radure (alto indice di ecotono), dove ha maggiore possibilità di trovare fonti trofiche ricche di proteine e ad alto contenuto energetico (erba, germogli, foglie agli apici dei cespugli ), dal piano collinare a quello subalpino. Questo tipo di ambiente si trova facilmente in prossimità delle strade, da cui deriva l alta probabilità di un scontro. Il cervo al contrario frequenta zone maggiormente boscate, non si spinge fino al piano collinare, ma si limita al piano montano e subalpino dove le strade sono meno numerose e meno trafficate. Anche l analisi stagionale mostra un andamento simile sia considerando esclusivamente il 2011 che il dato complessivo dal 2002 al 2011. Nelle tabelle 2 e 3 l anno è stato suddiviso in quattro stagioni: primavera (da marzo a maggio), estate (da giugno ad agosto), autunno (da settembre a novembre), inverno (da dicembre a febbraio). Tabella 2 Incidenti stradali con ungulati selvatici, avvenuti in Provincia di Torino nel 2011, suddivisi per stagione (Primavera: da marzo a maggio; Estate: da giugno ad agosto; Autunno: da settembre a novembre; Inverno: da dicembre a febbraio). Stagione CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Totale Primavera 70 11 30 111 Estate 60 8 39 107 Autunno 34 10 73 117 Inverno 34 7 62 103 Totale 198 36 204 438 Tabella 3 Incidenti stradali con ungulati selvatici, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011, suddivisi per stagione. Stagione CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Totale Primavera 695 37,9% 106 39,0% 179 14,7% 980 29,5% Estate 505 27,6% 43 15,8% 249 20,4% 797 24,0% Autunno 356 19,4% 74 27,2% 539 44,1% 969 29,1% Inverno 276 15,1% 49 18,0% 254 20,8% 579 17,4% Totale 1832 100% 272 100% 1221 100% 3325 100% 7

La ricostruzione dei dati è stata proposta per le singole specie al fine di comprendere se esiste una stagionalità ricorrente negli anni, riportata nei grafici successivi. Da questa analisi si più osservare un andamento simili per i cervidi: il cervo, e secondariamente il capriolo, subiscono un numero maggiore di incidenti nei mesi di in aprile-maggio, e in misura minore in autunno. Il picco primaverile può essere messo in relazione al ricaccio vegetativo sul fondovalle, dove la concentrazione maggiore di percorsi viabili aumenta la probabilità di uno scontro, e alla fase territoriale dei maschi di capriolo, la cui mobilità è maggiore. Nei mesi freddi l incidenza è minima, mentre il picco autunnale potrebbe essere determinato dal maggiore disturbo legato alla caccia e alla stagione riproduttiva dei cervi, in cui la mobilità degli animali è maggiore in funzione alle dinamiche gerarchiche. Al contrario il picco autunnale relativo al cinghiale è probabilmente da ricercarsi nel maggior disturbo arrecato dall attività venatoria con conseguente aumento della mobilità dei soggetti contattati, che altrimenti stazionano abitualmente nelle zone boscate. Grafico 3 Andamento mensile degli incidenti con il capriolo, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. In questo tipo di grafico viene visualizzata la tendenza del contributo di ciascun valore mensile nel corso dell anno. Capriolo n. incidenti 300 250 200 150 100 50 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 8

Grafico 4 Andamento mensile degli incidenti con il cervo, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. In questo tipo di grafico viene visualizzata la tendenza del contributo di ciascun valore mensile nel corso dell anno. Cervo n. incidenti 60 50 40 30 20 10 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 Grafico 5 Andamento mensile degli incidenti con il cinghiale, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. In questo tipo di grafico viene visualizzata la tendenza del contributo di ciascun valore mensile nel corso dell anno. Cinghiale n. incidenti 250 200 150 100 50 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 Nelle tabelle 4 e 5 verrà trattato lo stato del selvatico dopo lo scontro (grafici 6 e 7). Tabella 4 Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti in Provincia di Torino nel 2011; stato del selvatico dopo l incidente. Descrizione stato CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Totale DECEDUTO 125 63,1% 6 16,7% 94 46,1% 225 51,4% FERITO/FUGGITO 69 34,8% 29 80,5% 102 50% 200 45,7% SCONOSCIUTO 4 2,1% 1 2,8% 8 3,9% 13 2,9% Totale 198 100% 36 100% 204 100% 438 100% 9

Grafico 6 Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti in Provincia di Torino nel 2011; stato del selvatico dopo l incidente. 2011 140 120 n. animali investiti 100 80 60 40 20 DECEDUTO FERITO/FUGGITO SCONOSCIUTO 0 CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Tabella 5 Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011; stato del selvatico dopo l incidente. Descrizione stato CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Totale DECEDUTO 1328 72,5% 119 43,7% 757 62,0% 2204 66,3% FERITO/FUGGITO 380 20,7% 108 39,8% 333 27,3% 821 24,7% SCONOSCIUTO 124 6,8% 45 16,5% 131 10,7% 300 9,0% Totale 1832 100% 272 100% 1221 100% 3325 100% Grafico 6 Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011; stato del selvatico dopo l incidente. 2002-2011 1400 1200 n. animali investiti 1000 800 600 400 200 DECEDUTO FERITO/FUGGITO SCONOSCIUTO 0 CAPRIOLO CERVO CINGHIALE 10

Dai dati presentati si osserva come l incidente sia causa di morte nella maggior parte dei casi sia per il capriolo sia per il cinghiale (la morte può avvenire sul colpo o in seguito a causa della gravità delle ferite riportate, o se è il caso, il veterinario dell ASL intervenuto sul luogo può procedere alla soppressione), mentre ciò avviene solo nella metà dei casi per il cervo, che rimane ferito in percentuale maggiore rispetto alle altre due specie. Riguardo al sesso degli individui investiti (tabella 6, grafico 8), si può osservare una maggioranza di maschi per capriolo, mentre per cervo e cinghiale non ci sono differenze. E bene però osservare che il numero degli sconosciuti (sono i casi in cui l animale è scappato o non è più stato ritrovato al momento del sopralluogo oppure non è stato rilevato il sesso del cadavere) non è trascurabile soprattutto per il cinghiale, specie in cui il dimorfismo sessuale è meno evidente per personale non competente in materie faunistiche. Tabella 6 Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. Suddivisione per specie e sesso. Sesso CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Totale Femmina 529 90 211 830 Maschio 790 90 212 1092 Sconosciuto 513 92 798 1403 Totale 1832 272 1221 3325 Grafico 7 - Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. Suddivisione percentuale per specie e sesso. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% CAPRIOLO CERVO CINGHIALE Sconosciuto Maschio Femmina 11

2. DESCRIZIONE A LIVELLO COMUNALE Nel presente capitolo verranno analizzate le rappresentazioni grafiche del fenomeno su base comunale: nelle carte elaborate i Comuni della Provincia sono indicati con un colore diverso in base al numero di sinistri avvenuti. Come si può osservare dalle carte 1 (incidenti stradali avvenuti nel 2011) e 2 (numero medio annuo d incidenti avvenuti in ogni comune dal 2002 al 2011), il fenomeno è esteso a tutto il territorio provinciale, anche se la maggior parte dei casi si riscontra in aree montane e pedemontane o collinari. La Val di Susa e Val Chisone sono le aree della Provincia maggiormente interessate dalla problematica. Ma è opportuno scendere nel dettaglio delle singole specie al fine di poter formulare delle proposte per operare a livello preventivo. Carta 1 Incidenti stradali avvenuti in Provincia di Torino con ungulati selvatici, suddivisi per comune. Anno 2011. 12

Carta 2 Media annuale di incidenti stradali con ungulati selvatici, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. CAPRIOLO Come si vede dalle carte 3 e 4 (incidenti con il capriolo, anni 2002 2011) la casistica negli anni passati era distribuita in modo quasi omogeneo in pianura, mentre i valori più alti erano riscontrati nelle zone montane (soprattutto Alta Val Susa) e pedemontane. Nell ultimo anno abbiamo assistito ad un netto calo di incidenti nei comuni di pianura, ma anche nel resto del territorio la distribuzione si è notevolmente contratta. Spicca ancora l Alta Val Susa, in particolare i comuni di Oulx e Cesana T.se., a fronte di un netto calo della popolazione censita (in base ai dati dei censimenti effettuati dal Comprensorio alpino TO2, pubblicati sul sito dell Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica, la popolazione di capriolo censita nelle aree campione del CA TO2 è passata da 1226 individui nel 2008 a 849 capi nel 2010). Probabilmente ciò può essere correlato sia alle forti nevicate avvenute negli ultimi due inverni (2008-2009 e 2009-2010), che hanno spinto gli animali sui fondovalle, sia al costante aumento di traffico sulla rete viaria. Nel capitolo seguente verranno analizzati i dati ad un maggior grado di dettaglio. 13

Carta 3 Incidenti stradali con il capriolo, avvenuti in Provincia di Torino. Anno 2011. Carta 4 Incidenti stradali con il capriolo, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. 14

CINGHIALE Dal confronto delle due carte relative al cinghiale dove sono riportati gli incidenti avvenuti nel 2011 e la media annuale dal 2002 al 2011, si osserva una netta contrazione del fenomeno: gli incidenti sono limitati ai comuni di pianura e pedemontani mentre dalla zona alpina sono giunte poche segnalazioni. Sono rimaste però alcune concentrazioni di eventi, non sempre evidenziate nella carta per via delle piccole dimensioni dei singoli Comuni, in particolare nell Eporediese, nella Bassa Val Susa e nella zona compresa fra Torino, la Val Sangone e Stupinigi. Nel resto del territorio provinciale il fenomeno è più diffuso o quasi assente come nella zona montana. Carta 5 Incidenti stradali con il cinghiale, avvenuti in Provincia di Torino. Anno 2011. 15

Carta 6 - Incidenti stradali con il cinghiale, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. CERVO Nelle carte 7 e 8 è rappresentata la situazione degli incidenti stradali con il cervo; anche in questo caso è evidente la riduzione degli incidenti su tutto il territorio provinciale. Nello specifico emerge la situazione della Val di Susa, in cui nel 2011 sono avvenuti 21 incidenti con il cervo, pari al 58,3% dei casi totali. A parte qualche caso isolato, c è da segnalare un elevata concentrazione di eventi anche in Val Chisone e in Valle dell Orco (rispettivamente 5 e 3 investimenti) (vedi cap. 4.1). 16

Carta 7 - Incidenti stradali con il cervo, avvenuti in Provincia di Torino. Anno 2011. Carta 8 Incidenti stradali con il cervo, avvenuti in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. 17

3. ANALISI A LIVELLO STRADALE Per approfondire invece il livello di rischio per singole vie di comunicazione, sono state prese in considerazione le varie strade ed ognuna di esse suddivisa nei diversi tratti ricadenti nel territorio di un solo comune. Ad ogni segmento così definito è stato associato il numero d incidenti verificatesi su di esso. Si è scelto di considerare solo i sinistri avvenuti sulla viabilità principale (n=2888), ovvero strade provinciali, statali, superstrade ed autostrade, mentre non sono state escluse dall analisi le strade comunali perché ciò avrebbe appesantito molto la lettura delle carte (Grafico 8). Grafico 8 Suddivisione degli incidenti stradali con ungulati selvatici, avvenuti negli anni 2002-2012, in base alla tipologia di strada. 88% strade non specificate strade comunale strade "veloci" 9% 3% La carta 9 è la rappresentazione cartografica degli incidenti avvenuti nel periodo compreso fra il 2002 e il 2011. Confrontando questa carta con quelle a livello comunale, si può osservare con facilità come il fenomeno riguardi quasi esclusivamente una piccola percentuale di tratti di strada. Infatti la rete viaria, così suddivisa a livello comunale, copre un totale di 4.132 km; di questi su circa la metà sono avvenuti incidenti (57%, 2396 km) e sul restante 43% non è avvenuto nessun incidente. Dai dati riportati nella tabella 7 appare chiaro che l Alta Val di Susa è una zona ad altissimo rischio, dato confermato anche dalle analisi precedenti. Anche a livello regionale è la zona a maggior criticità (carta 10, fonte Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica). 18

Carta 9 Incidenti stradali con ungulati selvatici avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. 19

Tabella 7 Incidenti stradali con il capriolo, dal 2002 al 2011: comuni con un numero di sinistri maggiore di 30. COMUNE STRADA N. INCIDENTI Salbertrand SS 24 113 Oulx SS 335 106 Oulx SS 24 71 Cesana Torinese SS 24 65 Gravere SS 24 55 Venaus SP 210 50 Exilles SS 24 47 Caprie SS 24 46 Cumiana SS 589 43 San Giorio di Susa SS 24 39 Torre Pellice SP 161 37 Susa SS 25 37 Susa SS 24 35 Chiomonte SS 2a 35 Carta 10 Numero di incidenti stradali per comune in Regione Piemonte dal 2004 al 2008. 20

CAPRIOLO I dati relativi al capriolo sono cartografati nelle carte 10 e 11. La situazione sulla SS 24 e sulla SS 335 rimane critica in Alta Val di Susa, soprattutto nel tratto compreso fra Cesana T.se e Susa (20 caprioli investiti 2011), ma soprattutto è evidente l acutizzarsi del fenomeno nelle Valli di Lanzo (20 incidenti) e la contrazione del fenomeno lungo le strade di pianura. Carta 10 Incidenti stradali con il capriolo, avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. 21

Carta 11 Incidenti stradali con il capriolo, avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino nel 2011. CERVO Come per il capriolo, dalle carte 12 e 13 è possibile vedere la diminuzione di incidenti con il cervo verificatesi nell ultimo anno. Nel dettaglio, si osservano due aree critiche: la Val di Susa nella piana di Oulx (6 incidenti a Oulx e 9 sul tratto della SS 24 compresa nel territorio di Salbertrand) e la SS 460 nel tratto compreso nei comuni di Locana - Sparone (3 incidenti nel 2011). A tal riguardo si rammenta che l ipotesi di messa in sicurezza della SS 460 nei comuni di Locana e Sparone elaborata dal Servizio scrivente nel 2010 è stata approvata e finanziata con DGP n. 1182 47431 del 21 dicembre 2012. 22

Carta 12 Incidenti stradali con il cervo, avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. Carta 13 Incidenti stradali con il cervo, avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino nel 2011. 23

CINGHIALE Nell ultimo anno gran parte delle strade di pianura non è stata luogo di sinistri con il cinghiale; si è assistito ad una concentrazione del fenomeno solo in certe aree (carte 14 e 15). Rimane critica soprattutto la situazione in tutta la Bassa Val Susa (34 sinistri) e nel territorio di Pinerolo e Cumiana Carta 14 Incidenti stradali con il cinghiale, avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino dal 2002 al 2011. 24

Carta 15 Incidenti stradali con il cinghiale, avvenuti lungo la viabilità principale in Provincia di Torino nel 2011. 25

4. UN CASO DI STUDIO: L ALTA VAL DI SUSA Dai dati precedentemente esposti appare chiaro che l Alta Valle di Susa è la zona più critica del territorio provinciale, motivo per cui è stata scelta per effettuare un analisi più accurata. Sono stati selezionati tutti i sinistri avvenuti dal 2002 al 2011 sulla SS 24 e SS 335 nel tratto di competenza dell ANAS (da Susa verso monte) e di cui era stata riportata sul verbale l indicazione della chilometrica progressiva della strada interessata. In questo modo, tramite gentile concessione dell ANAS delle coordinate dei cippi ettometrici delle strade in questione, è stato possibile georefenziare l incidente con un approssimazione di 100 metri (carta allegato 1). La banca dati così elaborata consta di 160 record georeferenziati su 106 cippi ettometrici. E opportuno segnalare che i tratti di strada considerati contano ben 539 cippi, a significare che gli incidenti sono concentrati solo in certi punti, come è facilmente osservabile dalla carta in allegato. Spiccano quattro aree: - Beaume-Savoulx: SS 335 dal ponte della Beaume a Savoulx, gestita dall ANAS, per un totale di 29 incidenti su 2,9 km di tratta stradale (fotografie 1 2); - Salbertrand: SS 24 dall ingresso nel centro abitato al campeggio, gestita dall ANAS, per un totale di 37 sinistri avvenuti in 10 anni, di cui uno che ha causato il decesso del conducente dell auto. Si tratta di un tratto di 2,2 km in parte dentro il concentrico di Salbertrand (fotografie 4-6); - Exilles: SS 24 all altezza del Forte di Exilles, gestita dall ANAS, per un totale di 6 incidenti su 500 metri di viabilità (fotografie 7-8); - Chiomonte-Gravere: SS 24 nel tratto compreso fra i due centri abitati, gestita dall ANAS, per un totale di 16 sinistri su 1,5 km (fotografie 9-10). Si tratta quindi di circa 7 chilometri su cui sarebbe auspicabile intervenire tramite una valida prevenzione agendo su tre livelli: riduzione delle velocità delle auto: può essere utile l installazione di semafori dissuasori o rallentatori di velocità in punti strategici delle statali caratterizzate da maggiore incidentalità, al fine di indurre il conducente a ridurre la velocità e a rispettare i limiti presenti; dissuasori per la fauna da localizzare presso i corridoi ecologici individuati. Questi possono essere di tipo ottico, se sfruttano il fascio di luce dei fari dell auto deviandolo verso i lati delle strade al fine di dissuadere l animale dall attraversare, oppure possono essere di tipo sonoro, se emettono ultrasuoni, percepiti dall animale, ma non dall uomo; punti di attraversamento: si potrebbe indurre il selvatico ad attraversare in un dato luogo (magari in corrispondenza di un sottopasso o di una zona ad alta visibilità) tramite l utilizzo di barriere fisiche (es. reti). 26

Fotografia 1 SS 335, da km 1+900 a km 2+100, 9 cervidi investiti in 200 metri di strada. La carrozzabile costituisce una cesura del corridoio ecologico e l andamento rettilineo della strada favorisce velocità eccessive (fonte google maps). Fotografia 2 SS 335, da Beaume a Savoulx, dettaglio della carta in allegato. Il tratto evidenziato dalle frecce rosa è quello ritratto nella fotografia 1. Un ipotesi di intervento potrebbe essere l installazione lungo tutto il tratto di dissuasori ottici e di autovelox in modo da indurre gli automobilisti a limitare la velocità. Inoltre in corrispondenza della freccia azzurra, all altezza del bivio per Savoulx; si suggerisce l installazione di un rilevatore di velocità collegato ad un semaforo dissuasore. 27

Fotografia 3 Funzionamento dei dissuasori ottici per fauna selvatica. Consistono in dispositivi ottici in grado di diminuire gli incidenti causati dalla selvaggina e vengono applicati ai delineatori di carreggiata. La luce proveniente dai veicoli in avvicinamento, illuminando i rifrangenti installati su entrambi i lati della strada, viene riflessa nelle aree adiacenti - con angoli di riflessione che non risultano visibili e di disturbo all'automobilista - e generano una recinzione ottica di protezione (fonte http://geoandsoft.com/falzoni/swareflex2.htm). Fotografia 4 SS 24, da km 73+200 a km 73+600, 13 cervidi investiti. Questo tratto di strada interrompe un corridoio ecologico visibile molto bene anche dalla fotografia aerea; inoltre la strada rettilinea induce gli automobilisti ad eccedere nella velocità del veicolo. Freccia rosa nella fotografia 6 (fonte google maps). 28

Fotografia 5 SS 24, km 73+700, 5 sinistri con esemplari di cervo. Come si osserva dalla fotografia gli animali che scendono dal versante sono nascosti alla visuale del conducente che sale verso Oulx dalla siepe sulla destra proprio in corrispondenza della curva della strada. Freccia verde nella fotografia 6 (fonte google maps). Fotografia 6 SS 24, Salbertrand, dettaglio della carta in allegato. Da km 73+200 a km 73+600. Si può osservare dal dettaglio della carta in allegato l interruzione del corridoio ecologico. Anche in questo caso sarebbe opportuno installare dissuasori ottici lungo tutto il tratto un semaforo dissuasore in corrispondenza della freccia azzurra, ovvero al bivio per l ingresso nel centro storico di Salbertrand. 29

Fotografia 6 SS 24, km 67+000, Exilles, 3 sinistri. Anche in questo caso la strada taglia il corridoio ecologico presente, in quanto poco a monte e poco a valle l attraversamento della viabilità da parte della fauna selvatica è molto difficoltoso per la presenza sul lato a monte della strada di muraglioni di contenimento o di reti paramassi. Si suggerisce anche in questo caso l installazione di dissuasori ottici e di un semaforo dissuasore al bivio per Cels (freccia azzurra) (SS24, km 67+200) (fonte google maps). Fotografia 7 SS 24, Exilles, dettaglio della carta in allegato. La freccia rosa indica il punto della fotografia 6 e la freccia azzurra mostra il bivio per Cels. 30

Fotografia 8 SS 24, km 60+500, Gravere Chiomate, 3 sinistri (fonte google maps). Fotografia 9 SS 24, Gravere Chiomonte, dettaglio della carta in allegato. La morfologia della valle fa sì che questo sia uno dei pochi punti di possibile attraversamento, poiché sia a monte che a valle i versanti sono molto ripidi e la strada è protetta da muraglioni di sostegno e da reti paramassi. In particolare la chilometrica 60+500 (fotografia 8 freccia rosa) è localizzata alla fine di un tratto di strada leggermente incassato per via del rilevato di sostegno del ponte della ferrovia Torino-Modane (freccia azzurra). La soluzione ipotizzata prevede l installazioni dei dissuasori ottici e di autovelox in modo da indurre il conducente a limitare la velocità dell auto. 31