ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE E. MORANTE



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Transcript:

Pubblicata 22/10/2010 1

INDICE: 1. Obiettivi dell indagine. 2. Metodologia. 3. Campione di imprese monitorate. 4. Risultati ottenuti. 5. Conclusioni. 6. Allegati. 2

1 - Obiettivi dell indagine L indagine è stata condotta dall'agenzia di formazione operante nell Istituto di Istruzione Superiore Elsa Morante, sito a Firenze, via Chiantigiana, n 26, dove, al termine del V anno si consegue il Diploma di Tecnico dei servizi sociali. Questo monitoraggio è volto a rilevare l offerta di lavoro delle imprese del Terzo settore, denominato anche privato sociale. Il Terzo settore comprende Enti no profit come associazioni, fondazioni, volontariato, cooperative sociali che offrono servizi per il benessere della collettività, e in misura minoritaria, imprese a scopo di lucro. Le imprese operano in campo socio educativo, socio sanitario e socio assistenziale e affiancano gli Enti pubblici nell offerta di servizi di assistenza alla famiglia e all infanzia, agli anziani, ai diversamente abili e alle marginalità sociali. La realtà di questo settore, già monitorata dalla nostra agenzia di formazione nel 2007, in collaborazione con la C.C.I.A.A. di Firenze, è in continua espansione e trasformazione anche in rispondenza all'attuale tipo di società dove la richiesta di servizi sociali è in considerevole crescita, in quanto la famiglia è sempre meno in grado di attendere i bisogni dell infanzia e degli anziani.. L'instabilità dell'offerta di lavoro, causata dalla crisi economica, rischia però di coinvolgere anche il terzo settore e di rendere assai precario un lavoro che risulta comunque instabile anche dai dati precedenti. Se nel 2007 si rilevava che comunque l offerta di lavoro nel settore socio assistenziale era crescente, se pur con contratti di lavoro precario e inquadramenti in un basso livello, oggi, dai dati giornalistici, appare che l offerta sia minore ed ugualmente precaria. Come obiettivo primario del monitoraggio ci proponiamo di verificare i possibili sbocchi lavorativi per gli studenti diplomati nell'istituto E. Morante come Tecnici dei servizi sociali che non proseguano gli studi di tipo universitario. Come secondo obiettivo, non di minore importanza, ci proponiamo di rilevare, ai fini della nostra attività di formazione, quali siano i profili professionali e le competenze richieste per l'assunzione da parte di potenziali delle imprese potenziale datori di lavoro di lavoro. Come terzo obiettivo ci proponiamo anche di rilevare la tipologia dei contratti offerti a giovani assunti, le preferenze espresse dalle imprese in relazione all'età, al sesso e alla provenienza dei giovani futuri lavoratori, pronti ad operare in un settore delicato come quello sociale di cui la nostra società ha sempre più necessità. 2 - Metodologia: Abbiamo effettuato un'indagine a campione, attraverso la somministrazione di un questionario elaborato per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese e la tipologia dei contratti di lavoro offerti. Un'analisi importante riguarda la stabilità del lavoro nel settore considerato dove il turnover è assai rilevante per la presenza di collaboratori occasionali e di volontari non retribuiti. Un altro elemento interessante da considerare è effettuare una comparazione tra i dati rilevati nella precedente indagine e quelli attuali del 2010 per avere utili indicazioni sullo sviluppo dell'offerta di lavoro in un settore che numericamente è in espansione, ma praticamente si serve soltanto di una collaborazione gratuita o di operatori inquadrati in un basso livello. Il settore sociale, inoltre, assorbe un rilevante numero di lavoratoti extra comunitari e abbiamo voluto indagare se attualmente ci sono preferenze o prevenzioni anche nei confronti di questa categoria. 3

3 - Campione di imprese monitorate: Sono state monitorate 30 imprese di diverse tipologie: associazioni, associazioni di volontariato, cooperative sociali, un Ente pubblico e due società a scopo di lucro, tutte offerenti servizi diretti al settore socio assistenziale. Un gruppo di imprese offre servizi rivolti all'infanzia, un gruppo servizi rivolti agli anziani, un altro gruppo servizi rivolti ai diversamente abili e alle marginalità sociali. Sono state poi monitorate alcune cooperative sociali che offrono servizi diretti a tutti i settori socioassistenziali. Sono inserite inoltre alcune associazioni sportive ché hanno come obiettivo l'utilizzazione dello sport come strumento idoneo a realizzare pari opportunità per categorie socialmente emarginate come diversamente abili, infanzia disagiata, extra comunitari. Il 63% delle imprese intervistate ha compilato il questionario con le risposte richieste, mentre il 37% delle imprese, seppur sollecitate, non hanno fornito risposta. Le motivazioni addotte per la mancata risposta sono state varie: di non aver tempo per compilare il questionario e non avere personale disponibile di non poter fornire risposta utile avendo un numero assai limitato di dipendenti e utilizzando in larga misura collaboratori occasionali o volontari di non aver ricevuto o aver smarrito il questionario; di non poter riempire il questionario perché la gestione della struttura è affidata a cooperative che hanno la sede principale in altre città (Torino, Piacenza) Le risposte ottenute, comunque, forniscono un campione sufficientemente indicativo per la varia tipologia di imprese che ha fornito risposta e per i diversi settori a cui sono diretti i servizi offerti all'utenza. Si hanno poi il maggior numero di risposte da parte di Enti noprofit, ma anche alcune provenienti da società a scopo di lucro (S.p.A. e S.r.L.), la cui diffusione sta aumentando vertiginosamente oggi nel settore sociale. Sono rappresentati sia i grandi gruppi di cooperative sociali consorziate, sia le strutture più piccole e autonome con un numero minore di dipendenti e anche le categorie di Enti religiosi, come la Caritas e la Comunità Valdese Fiorentina. Per le ragioni sopra esposte, quindi, riteniamo il monitoraggio significativo anche se il numero delle imprese è relativamente limitato. 4

4 - Risultati ottenuti: 5

6

5 - Conclusioni L offerta di lavoro che emerge dall indagine risulta prevalente da parte di imprese no profit di dimensioni medio piccole che operano a livello locale. Le imprese no profit si servono, oltreché di lavoratori dipendenti e collaboratori autonomi, anche di collaboratori occasionali e volontari che prestano la loro opera senza retribuzione e di operatori effettuano il servizio civile. Nel Terzo Settore l offerta di lavoro risulta ancora abbastanza elevata, diretta soprattutto a personale generico con basso profilo di formazione mentre risulta scarsa, seppur in aumento, la richiesta di personale qualificato. L offerta proviene inoltre, attualmente, 7

anche da grandi gruppi consorziati, di tipo cooperativistico e anche da un numero più limitato di imprese a scopo di lucro (S.r.L. e S.p.A.). Rispetto al 2007 risulta leggermente crescente l offerta di lavoro per quadri dirigenziali e amministrativi, lievemente decrescente l offerta per personale generico operativo. La tipologia di figure in entrata più richiesta è ancora quella dell assistente di base che supera il 20%, seguita da quella dell educatore e dell operatore socio sanitario e infine da quello dell operatore di comunità terapeutiche. Il livello di istruzione è in quest ultima indagine molto rilevante, mentre nell indagine del 2007 il 30% delle imprese non richiedeva alcun titolo di studio. Se sommiamo l offerta di lavoro diretta a laureati e diplomati abbiamo un risultato che supera il 22% equivalente in percentuale all offerta diretta a operatori con qualifiche professionali regionali. Attualmente soltanto il 12% delle imprese non richiede alcun titolo di studio specifico. Relativamente alla tipologia contrattuale ben l 81% dei dipendenti risulta assunto con contratto di lavoro a tempo determinato, contro il 39% del 2007. La precarietà del lavoro, anche nel Terzo Settore, risulta assai crescente e diventa sempre più improbabile un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La tipologia di lavoratori assunti ricopre prevalentemente mansioni di livello medio basso, mentre risultano in numero più limitato i lavoratori qualificati. Scarsamente rilevante, nelle preferenze per l assunzione dei lavoratori, risulta l età, il genere e in linea di massima anche la provenienza da altri Paesi. I dati che riguardano la formazione professionale non sono univoci. Spesso le imprese preferiscono effettuare una formazione interna relazionata alle particolari competenze richieste dalla specifica struttura. Dobbiamo però aggiungere, per concludere, che nell ambito del sociale si attende da tempo l individuazione di nuovi profili professionali regionali con competenze specializzate e maggiormente aderenti alla crescente domanda di servizi. 6 Allegati 1. questionario somministrato alle imprese 8