Logica filosofica. Terza Parte Il ragionamento

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Logica filosofica Terza Parte Il ragionamento

Caratteristiche generali del ragionamento Definizione: Il ragionamento è un movimento della mente per il quale passiamo da diversi giudizi confrontatisi fra loro alla formulazione di un nuovo giudizio, che segue necessariamente da quelli precedenti. Giacché il ragionamento è necessario, ciò che segue dall unione di alcuni giudizi sarà una conclusione necessaria. Il tipo di conclusione dipenderà dalle premesse (giudizi usati nel ragionamento). Se le premesse sono vere, allora lo sarà la conclusione; se false, anche la conclusione; se dubbie, anche la conclusione.

Il legame che unisce le premesse alla conclusione è sempre necessario. A volte, si distingue l intelletto dalla ragione l intelletto coglie le verità evidenti (per se notae), la ragione si muove per cogliere le verità mediate, cioè, mediate dalla composizione dei giudizi già stabiliti.

Struttura e regole del ragionamento Premesse e conclusioni: le premesse sono le verità già conosciute (antecedenti); la verità che viene «inferita» è la conclusione o conseguente. «Il conseguente ottenuto come frutto del ragionamento deriva con necessità dall antecedente: le premesse sono la causa del discorso, mentre la conclusione ne è l effetto proprio». La verità delle premesse causa la conoscenza delle conclusioni, la cui verità era finora sconosciuta.

Regole fondamentali del ragionamento 1. Se le premesse sono vere, le conclusioni necessariamente sono vere; dal vero non può che seguire il vero (se l inferenza è svolta in modo corretto) 2. Se le premesse sono false, la conclusione può essere sia vera che falsa. Per esempio: Ogni calabrese è simpatico Alessandro è calabrese Alessandro è simpatico

3. Una conclusione falsa implica necessariamente che l antecedente sia al meno in parte falsa. Ogni difetto nella conclusione presuppone una deficienza nel fondamento. Gli errori nascono spesso da falsi presupposti, più che da incoerenze formali 4. Una conclusione vera non presuppone necessariamente delle premesse vere, poiché potrebbe trattarsi di un giudizio ottenuto accidentalmente, a partire dai dati falsi.

Per esempio: Ogni vincitore del Premio Nobel per la medicina è bipede Robert Edwards è bipede Robert Edwards è vincitore del Premio Nobel per la medicina Robert Edwards, vincitore del Premio Nobel della medicina, «padre» della fertilizzazione artificiale (in vitro), 2010.

Il fondamento dell inferenza Le inferenze immediate costituiscono un modo legittimo e originale di ragionare, anche se più che far sorgere delle proposizioni con un nuovo contenuto concettuale, danno origine a delle formule equivalenti, che dicono la stessa cosa in altro modo, o almeno estraggono una parte di un enunciato complesso. Esempio: «Non è vero che non-p» diventa «P». Perché? Perché la negazione della negazione equivale ad un affermazione.

Il fondamento reale dell inferenza razionale consiste in questo principio: ciò che gode di una perfezione, possiede tutto ciò che di essa è implicato propriamente («per se»). Se A è B e B è C, allora A è C. Il ragionamento è valido soltanto se il vincolo che unisce le nozioni poste in relazione è per se, e non per accidens, cioè, appartiene alla cosa in quanto tale, non in quanto dovuto a qualche aspetto. Esempio: «Federico è un uomo», «Federico è sposato».

Professore di matematica, che va a lezione in bicicleta Essere bipede è essenziale nel contesto di andare in bicicleta (e razionalità no), mentre essere razionale è essenziale per insegnare la matematica (ma essere bipede no)

Da qui, scaturiscano due principi: Tutto ciò che si dice universalmente di un concetto, va predicato di tutto ciò che sotto quel concetto è contenuto («inferiori»). Dictum de omni Tutto ciò che si nega universalmente di un concetto, va negato di tutto ciò che sotto quel concetto è contenuto ( inferiori ). Dictum de nullo Il ragionamento si fonda in definitiva sul principio di non contradizione dell ente. Non sarebbe possibile compiere alcuna inferenza senza comprendere questa fondamentale proprietà delle cose, che si traduce in sede logica nella necessità assoluta di evitare ogni contradizione.

Analisi del ragionamento Il sillogismo Il sillogismo semplice (categorico) si definisce come un procedimento logico nel quale, da un antecedente che unisce (o disgiunge) due termini ad (o da) un terzo, si deduce necessariamente un conseguente che unisce (o disgiunge) questi due termini fra loro. L elemento ponte fra le premesse si chiama termine medio che permette di imbastire gli altri due concetti.

Esempio: La diffamazione (S) è una ingiustizia (M) L ingiustizia (M) è una cattiva azione (P) La diffamazione (S) è una cattiva azione (P) Il predicato della conclusione si chiama termine maggiore (perché di solito è più universale), mentre il soggetto è il termine minore. Le premesse prendono gli stessi nomi, cioè, premessa maggiore e premessa minore.

Le regole generali del sillogismo 1. Il termine medio deve essere preso sempre nello stesso senso: altrimenti il sillogismo sarebbe composto non di tre termini ma di quattro, cosicché non se ne potrebbe concludere nulla. Esempio: I principi della Chiesa sono i Cardinali

«I Cardinali sono la squadra di baseball di St. Louis»

I principi della Chiesa sono i Cardinali I Cardinali sono la squadra di baseball di St. Louis Vincitori del World Series nel anno 2011 I principi della Chiesa sono la squadra di baseball di St. Louis

2. Il termine medio deve essere presso al meno una volta in tutta la sua estensione. 3. I termini debbono avere la medesima estensione nelle premesse e nella conclusione. 4. La conclusione segue sempre la premessa più debole 5. Da due premesse particolari non segue nulla una di loro deve essere universale 6. Da due premesse negative non segue nulla. Se il termine medio non conviene a nessuno dei due estremi, questi non possono convenire fra loro.