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Transcript:

Ufficio Scolastico Provinciale di Verona Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità Super Luned ìncontri

Cosa sono Un documento tecnico del MIUR uscito nel 2009 Raccoglie una serie di direttive con lo scopo di migliorare il processo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità

Chi le ha elaborate Dirigenti ed esperti del MIUR Associazioni dei disabili Scopi Rilanciare il tema dell integrazione scolastica considerato un punto fermo della tradizione pedagogica italiana

I contenuti Mettono in evidenza criticità Propongono soluzioni, tratteggiano punti di riferimento per sostenere la cultura dell integrazione scolastica Vogliono fornire elementi di orientamento al personale tecnico della scuola e agli organi collegiali interni

Concetto chiave Integrazione scolastica è un processo irreversibile Sottende una concezione elevata e colta sia dell istruzione che della persona umana La scuola è intesa come una comunità educante che accoglie ogni soggetto e ne consente il massimo sviluppo Concezione di scuola che fa crescere sul versante cognitivo e della persona ( istruzione e socializzazione) Rif. Normativi sul diritto allo studio- L. 59/1997 e DPR 275/1999

Struttura Parte 1 : il nuovo scenario. Il contesto come risorsa principi generali dell ordinamento italiano e internazionale sull integrazione scolastica con la recente L.18/2009 che recepisce la convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità. Nella convenzione si richiama l inserimento dei disabili nelle classi comuni Parte 2 : l organizzazione si occupa delle pratiche scolastiche con particolare attenzione alla progettazione personalizzata Parte 3 :la dimensione inclusiva della scuola tratta dei soggetti coinvolti nel processo di integrazione scolastica, delle responsabilità e della collaborazione con le famiglie.

Ufficio Scolastico Provinciale di Verona 1 parte Il nuovo scenario. Il contesto come risorsa

I principi costituzionali e la legislazione italiana Art. 3 principio di eguaglianza formale e sostanziale Art. 34 diritto allo studio declinato con varie soluzioni (scuole speciali, classi differenziali, integrazione scolastica ) Art.38 diritto all educazione e all avviamento professionale di inabili e minorati

La legislazione italiana Art.28 della L.118/71 introduce l inserimento nelle classi normali della scuola pubblica (non si aboliscono le scuole speciali) Si dispone l assicurazione del trasporto, l accesso agli edifici scolastici con il superamento delle barriere architettoniche, l assistenza durante l orario scolastico per gli alunni più gravi. L.517/77 introduce le misure per l integrazione nelle classi normali ossia l insegnante di sostegno e la programmazione individualizzata (PEI) Sentenza della Corte Cost. 215/87 estende l integrazione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado (le secondarie di 2 grado ) recepita nella C.M. 262/88

Le norme recenti L.104/92 è una legge quadro ossia si occupa delle disabilità in generale non solo della scuola. Diviene il punto di riferimento per l integrazione scolastica e sociale considerato il momento fondamentale per la tutela della dignità umana della persona disabile. Si introducono PDF e PEI come atti esercitativi del diritto all istruzione e all educazione del disabile. Sulla base del PEI ULSS, EE.LL. e Scuole formulano i rispettivi PEP (riabilitativo, socializzazione, piano degli studi personalizzato-dm 141/99 e art. 5,comma 2 DPR 81/09)

Le norme recenti DPR 24/02/94 atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap definisce soggetti e competenze per la redazione del PEI, DF e PDF L.59/97 autonomia scolastica e decreti applicativi L. 296/06 art 1 comma 605 ribadisce il rispetto delle esigenze degli alunni con disabilità sulla base di accordi interistituzionali

Convenzione ONU del 2009 L.18 del 03/03/09 ratifica la convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ciò vincola l Italia a emanare norme ispirate a questo documento La convenzione accoglie il modello sociale della disabilità Introduce in principi di non discriminazione, parità di opportunità, autonomia, indipendenza Individua il contesto culturale e sociale come fattore determinante per l esperienza dei soggetti sulla propria condizione di salute. Introduce l accomodamento ragionevole del contesto inteso come condizione per assicurare il godimento dei diritti umani e libertà fondamentali

Convenzione ONU del 2009 La disabilità è il risultato dell interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri (Preambolo, punto e )

Le norme recenti ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento. Dalla prospettiva sanitaria alla prospettiva bio-psicosociale, approvata nel 2001 da OMS Il modello considera i molteplici aspetti della persona e definisce la disabilità come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole La scuola occorre conosca questa classificazione e il modello sotteso

Ufficio Scolastico Provinciale di Verona 2 parte L organizzazione

USR : ruolo strategico Stipula di accordi di programma regionali Costituzione GLIR gruppo di lavoro interistituzionale regionale Formazione per DS e personale della scuola Costituzione di reti CTI Potenziamento CTS

Rapporti interistituzionali Stabilire raccordi tra enti: regione, USR, province, comuni, Con i servizi: ULSS, cooperative, comunità Con le Istituzioni scolastiche Strumenti Tavoli di concertazione e Piani di Zona Ambiti di intervento Formazione Allocazione e dotazione risorse professionali Ottimizzazione risorse economiche e strumentali Iniziative di accompagnamento (AS-L, stage, )

Ufficio Scolastico Provinciale di Verona 3 parte La dimensione inclusiva della scuola

Le pratiche scolastiche Obiettivo èlo sviluppo delle competenze dell alunno negli apprendimenti, nella comunicazione e nella relazione oltre alla socializzazione Esercizio corretto della discrezionalità affidata con l autonomia scolastica

Ruoli e soggetti: il dirigente scolastico È garante dell offerta formativa Nel POF la dimensione inclusiva richiede l attenzione a fornire risposte concrete ad esigenze individuali in ottica di sistema e non di emergenza Promotore di azioni formative, reti di scuole Presidia il GLH di Istituto, forma le classi, utilizza gli insegnanti per le attività di sostegno

Ruoli e soggetti: il dirigente scolastico Azioni di orientamento dei C di C e di interclasse per sviluppare le occasioni di apprendimento Coinvolgere attivamente le famiglie Raccordo con le realtà territoriali Continuità negli ordini e gradi scolastici Iniziative per rimuovere le barriere architettoniche

La programmazione Obiettivo contenuto nella L.104/92 art.12 è lo sviluppo di apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale Si programmano interventi didattici ed educativi rispettosi delle singole esigenze dell alunno Non è prevista la costituzione di laboratori che accolgano insieme alunni con disabilità per quote orarie minime e per prolungati e reiterati periodi dell anno scolastico

La programmazione Si ribadisce la centralità del PEI che dovrà fornire interventi equilibrati fra apprendimento e socializzazione Si preferisce che l apprendimento avvenga nell ambito della classe e nel contesto del programma in essa attuato Il GLH è il luogo di negoziazione dei PEI, è obbligatorio in ogni Istituzione Scolastica, non dipende dalla discrezionalità dell autonomia scolastica

Lavoro comune e documentazione Nota MIUR del 25 luglio 2005 ribadisce il coinvolgimento di tutto il personale docente, curricolare e di sostegno nel PEI Il PEI va reso disponibile alle famiglie Va costruito il fascicolo dell alunno a partire dalla scuola dell infanzia e trasmesso nelle fasi di passaggio ai gradi successivi

La programmazione programmazione personalizzata ossia il percorso del disabile nella scuola dell obbligo Programmazione differenziata nel 2 ciclo di istruzione che può condurre l alunno all attestato di frequenza

La flessibilità L insegnante di sostegno realizza l articolazione flessibile degli interventi I sostegno non va utilizzato per funzioni diverse dalla realizzazione del progetto di integrazione Si ribadisce la consultazione obbligatoria dei docenti nei passaggi dal primo al secondo ciclo di istruzione Valorizzare i momenti di consegna della documentazione del soggetto disabile al personale del ciclo successivo Organizzare il passaggio al mondo del lavoro e dell attuazione del progetto di vita evitando la permanenza nel sistema dell istruzione nell età adulta (21 anni)

Il progetto di vita Riguarda la crescita personale e sociale del soggetto Obiettivo è innalzare la qualità della vita del disabile con percorsi che sviluppino autostima e autoefficacia Va condiviso con la famiglia e con tutti i soggetti coinvolti nel processo di integrazione Utilizzare gli stages, i tirocini, i progetti di AS-L e la partecipazione agli IFTS

La corresponsabilità educativa dei docenti Inserire nel POF le pratiche inclusive qualli: gruppi di livello eterogenei, apprendimento cooperativo, ecc Si realizza lavorando su: * clima della classe ossia creando situazioni di accettazione delle diversità * strategie didattiche quali il cooperative learning, il lavoro di gruppo, il tutoring. L apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l utilizzo di mediatori didattici, attrezzature, ausili informatici * documenti per lo studio o per i compiti per casa in formato elettronico La valutazione, viene svolta in decimi ma rapportata al PEI; si dovrà considerare come valutazione di processi e non solo degli esiti finali I docenti di sostegno avranno registri con i nomi di tutti gli alunni della classe in cui sono contitolari

L insegnante di sostegno Ha un ruolo chiave nel processo di integrazione È assegnato alla classe per le attività di sostegno, collabora con l insegnante curricolare, con il CdC affinchè le attività formative possano continuare anche quando non è presente Assume una funzione di coordinamento della rete delle attività previste per realizzare l integrazione

Personale ATA Si inserisce nell assistenza di base scritta nella nota MIUR del 30/11/2001 I collaboratori scolastici possono essere incaricati di funzioni aggiuntive sui soggetti con disabilità Il personale ata assicura il diritto all assistenza e gode degli strumenti di gestione delle risorse umane(ccnl, CI di istituto ) CCNL 2006/2009 art.47 si occupa di questo settore

La collaborazione con le famiglie L.104/92 art.12 la famiglia ha diritto di partecipare stesura PDF e del PEI oltre alla loro verifica DPR 576/96 istituisce i FONAGS e i FOPAGS come segni di allargamento della partecipazione delle famiglie ai progetti della scuola Logica di rapporto improntata sul supporto alle famiglie Le famiglie sono: *punto di riferimento per le informazioni e per la continuità tra educazione formale e informale *destinatarie della documentazione prodotta sui soggetti con disabilità *consultate e informate sull esito del percorso scolastico ossia se mirato all acquisizione di un attestato di frequenza o del diploma Le famiglie vengono convocate alle riunioni previo accordo per la definizione degli orari.

Ufficio Scolastico Provinciale di Verona Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabililtà Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde razza umana non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le include e le supera. E questo il paesaggio che si deve aprire:sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi, per evitare una discriminazione, nega la differenza. Giuseppe Pontiggia