Comunità educanti Interventi socio educativi. Modena, 17 Dicembre 2015 Dimitris Argiropoulos

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Comunità educanti Interventi socio educativi Modena, 17 Dicembre 2015 Dimitris Argiropoulos dimitris.argiropoulos@unipr.it 339 4545715

Dimitris Argiropoulos ARGIROPOULOS ARGIRO POULOS dimitris.argiro@unibo.it 0039 339 4545715

Dott. Korczak Dite: E' faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.

parole per comprare parole per fare parole ma ci servono parole per pensare. Abbiamo parole per uccidere parole per dormire parole per fare solletico ma ci servono parole per amare. Abbiamo le macchine per scrivere le parole dittafoni magnetofoni microfoni telefoni Abbiamo parole per far rumore, parole per parlare non ne abbiamo più. (Gianni Rodari)

L'Uomo è un essere in situazione. Situato in un contesto concreto Comunità Appartenenze Cultura Apprendimenti Scuola

Diversità / Differenza Pedagogia / Educazione Scuola / Teatro

Qualificare relazioni influenzate da logiche dell estremo dell impossibile dell indicibile dell incomunicabile dell invisibile dell ineducabile dell impensabile dell inimmaginabile dell intoccabile dell invivibile Si tratta di forme relazionali che impostano qualificano in modo peggiorativo l indifferenza. Si tratta di fare educazione.

BUONE PRATICHE Le Buone pratiche incidono sulla struttura dei processi delle relazioni dei risultati dell azione educativa nella scuola e nella comunità

BUONE PRATICHE La buona pratica è definita come sviluppo di esperienze relative: l efficacia dei risultati, le caratteristiche di qualità dei processi il contributo offerto alla soluzione di particolari problemi, soddisfa il complesso sistema di aspettative di un determinato sistema di riferimento. Una buona pratica è costituita da: Metodologie di lavoro, Precisi modelli organizzativi, Strumenti utili per il raggiungimento degli obiettivi, Prodotti certi. Esperienze di carattere Sperimentale, Efficaci, Innovative

l efficacia strategica in rapporto agli obiettivi di progetto e ai Buone Pratiche l adeguatezza del progetto e della sua attuazione, per permettere a tutte le persone coinvolte di apprendere coscientemente dall esperienza realizzata; l innovazione capacità di produrre soluzioni nuove per il miglioramento delle condizioni di partenza o delle soluzioni dei problemi - bisogni iniziali; la riproducibilità nel senso della possibilità offerta dalla buona pratica di essere riprodotta in situazioni con problematiche simili a quelle che l hanno generata e identificata; la trasferibilità cioè l applicazione della buona pratica in luoghi e situazioni diversi da quelli che l hanno generata;

Comunità di Buone Pratiche la Comunità che apprende La scuola come comunità che apprende si sviluppa una cultura non tramite enunciazioni e dichiarazioni, ma attraverso pratiche che coinvolgono educatori, docenti e dirigenti e alluni - studenti. La distinzione delle funzioni e la precisa coordinazione fra il Corpo educativo e Famiglia

Organizzare il come si fa. Attraverso lo sviluppo delle capacità di mettere in comune quella che viene definita una competenza organizzativa. La competenza, in qualsiasi organizzazione, può raramente essere attribuita ad un singolo individuo. La competenza organizzativa risiede tipicamente nelle relazioni, norme, memorie, abitudini e abilità collettive di una rete di persone. La comunità degli educatori che apprende collettivamente.

La cultura organizzativa delle Buone Pratiche Scambio di conoscenze pratiche; Osservazione reciproca come scambio di pratiche; Osservazione reciproca come educazione fra operatori professionisti, fra pari; Sostegno reciproco; Organizzazione e documentazione; Mettere in comune conoscenze e tecnologia di conoscenza. Il bene comune degli operatori dei centri di Limitazione di libertà è la conoscenza. La documentazione: per chi? come?

La mediazione Indispensabile nel processo collettivo e individuale nelle scuole e per /con adolescenti Insita nei processi progetti educativi che divengono proposta di cambiamento. Conquistare nel sistema istituzionale scolastico finalizzata a rafforzare le prassi educative.

La mediazione Qualifica la Comprensione Incide e Orienta la Connessione Propone relazioni evitando l Offesa fra le persone.

La mediazione incide sulla progettazione Progetto collettivo Progetto individuale Progetto personalizzato e Progetto di vita - sociale

I bisogni di un contesto Osservazione per un analisi dei bisogni della persona in un contesto. Non ci sono contesti immodificabili

Costruire una mappa delle risorse che bisogni vede il soggetto adolescente studente che bisogni vediamo (da che punti di vista) che risorse vede il soggetto adolescente studente che risorse vediamo (da che punti di vista) Quali previsioni Progetti - Proposte

Nel percorso del progetto individuale Le opportunità Le pluralità di mediatori I modelli I rischi

PROGETTO di comunità Negoziato? Come? Con quali mediatori? Con quali scopi?

MEDIATORI: LORO CARATTERISTICHE Possibilità di aprire e rinviare alla pluralità di mediatori: Italo Calvino Può costituire un punto di convergenza di sguardi portatori di interessi differenti Può permettere di far convivere diversità e unità: identità plurali Può rappresentare il soggetto senza comprometterlo: evitare la categorizzazione Può saggiare un terreno insicuro

E ANCORA, UN MEDIATORE deve essere malleabile, per poter riflettere l impronta che il soggetto vi pone senza che questa sia definitiva ma sempre perfettibile. può permettere di esercitare l impronta soggettiva, sperimentando gli aspetti creativi ma anche distruttivi. deve poter condurre e guidare una sperimentazione di sé da parte del soggetto, senza che questi si senta giudicato in maniera tale da compromettere altre esperienze.

I punti critici Gli affari immediati Le competenze approssimative La diversità di contesto Le collaborazioni incerte Il monitoraggio inesistenti in itinere

Relazione educativa Conoscenza Etica Estetica e Politica

Normalità?! Vulnerabilità Disagio Devianza (Illegalità)

Maleducati Male educati Normalità devianza ad una Normalità deviante Rivisitare l ovvio Affrontare la medicalizzazione R-esistere all uniformità televisiva

chiarire le incoerenze andare alla radice di qualsiasi ingiustizia e violenza problematizzare i bisogni per soddisfarli / risolverli elaborare un progetto (con e non per) e costruire l alternativa alla situazione creare futuro trasformare una situazione (disumanizzante umanizzante)

sapere di sapere troppo poco anche di sé e della propria storia sapere anche delle alternative possibili alla propria storia partecipare individualmente e collettivamente alla propria formazione realizzare le utopie, per andare avanti oltre la storia acquisita aprire verso. la pace e. la speranza.

Buone pratiche per tutti e non solo per certe categorie. Fare rete; che si modifica sulla base di nuove informazioni in arrivo. Contributi originali per costruire buone pratiche. Competenze legate al titolo e legate ai crediti. Aggiustare l'ignoranza. Sapere come si dice; sapere le parole con precisione. I modelli devono essere implementati.