STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE. Progetto Bianca & Luisella. Capitolo 2: Quadro di Riferimento Programmatico. Doc. SICS 202



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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE Campi Gas Bianca e Luisella Off-shore Adriatico Centro-Settentrionale : Quadro di Riferimento Programmatico Maggio 2013

Pag. i INDICE 2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO... 1 2.1 IL MERCATO DEGLI IDROCARBURI... 1 2.1.1 Situazione Mondiale... 1 2.1.2 Situazione Europea... 6 2.1.3 Situazione Italiana... 9 2.2 NORMATIVA INTERNAZIONALE DI SETTORE... 18 2.2.1 Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare... 19 2.2.2 Convenzione di Barcellona... 20 2.2.3 Convenzione di Londra (MARPOL 73/78)... 23 2.2.4 Protocollo di Kyoto... 24 2.3 NORMATIVA EUROPEA DI SETTORE... 25 2.3.1 Tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle industrie estrattive... 25 2.3.2 Condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi - Direttiva 94/22/CE... 28 2.4 NORMATIVA NAZIONALE DI SETTORE... 28 2.4.1 Piano Energetico Nazionale... 29 2.4.2 Carbon Tax... 31 2.4.3 Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici... 31 2.4.4 Legge 23 Agosto 2004, n. 239 (Legge Marzano)... 32 2.4.5 Legge 23 Luglio 2009, n. 99... 33 2.4.6 Decreto Ministeriale 4 Marzo 2011 e Decreto Direttoriale 22 Marzo 2011... 34 2.5 PRINCIPALI STRUMENTI NORMATIVI... 35 2.5.1 Regio Decreto 29 Luglio 1927 n. 1443... 39 2.5.2 Decreto del Presidente della Repubblica 24 Maggio 1979, n. 886 (coord. al D.Lgs. 624/96)... 40 2.5.3 Decreto Legislativo 25 Novembre 1996, n. 624... 42 2.6 IL REGIME VINCOLISTICO SOVRAORDINATO... 43 2.6.1 Aree Naturali Protette... 44 2.6.2 Zone marine di tutela biologica (Legge 963/1965 e s.m.i.) e Zone marine di ripopolamento (ex Legge 41/82)... 53 2.6.3 Zone marine e costiere interessate da Siti della Rete Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria, Zone di Protezione Speciale)... 54 2.6.4 Zone marine e costiere interessate da Important Bird Area (IBA)... 55 2.6.5 Aree tutelate ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.... 56 2.6.6 Aree vincolate in base a specifiche Ordinanze emesse dalle Capitanerie di Porto competenti. 59 2.7 VERIFICA DELLA COERENZA CON GLI STRUMENTI NORMATIVI VIGENTI... 59 2.8 LA POLITICA HSE DI ENI S.P.A. - DIVISIONE E&P... 59 2.8.1 Sistema di Gestione Integrato HSE (Salute, Sicurezza, Ambiente e Incolumità Pubblica)... 59 2.8.2 Certificazioni ISO 14001 e OHSAS 18001... 60

Pag. 1 di 60 2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO Il presente Capitolo ha la funzione di strumento di controllo e di verifica della compatibilità tra i contenuti degli strumenti di pianificazione e programmazione energetica-territoriale, il sistema dei vincoli e delle tutele di carattere paesaggistico, archeologico e ambientale insistenti sull area marina e sul tratto di costa antistante l area di progetto, così come individuato nell Allegato 1.1, e le soluzioni prospettate dal progetto Bianca & Luisella. Inizialmente viene riportata una ricognizione sulla situazione del mercato degli idrocarburi a livello mondiale, europeo e nazionale; successivamente viene fornito un inquadramento normativo internazionale, europeo e nazionale del settore energetico ed ambientale; infine vengono esaminati i vincoli insistenti nell area e il rispetto degli stessi da parte delle attività previste. In particolare, lo studio del territorio e l analisi del regime vincolistico è stato basato sull attività di reperimento effettuata presso gli Enti di competenza e sull esame della documentazione reperibile a carattere nazionale, regionale e locale che ne comprenda il regime vincolistico e le ipotesi di sviluppo programmatico. 2.1 IL MERCATO DEGLI IDROCARBURI 2.1.1 Situazione Mondiale 2.1.1.1 Consumo mondiale di gas naturale Secondo le informazioni riportate nell International Energy Outlook 2011 (Energy Information Administration, Settembre 2011), anche se la recessione economica del 2008-2009 ha determinato un calo di quasi il 4% della domanda di gas naturale, le stime al 2035 prevedono una rapida crescita dei consumi di gas naturale nel mondo, con un tasso di crescita medio annuo pari all 1,6%. In particolare, a livello mondiale, il consumo di gas naturale passerà da 110,7 trilioni di piedi cubi del 2008 a 168,7 trilioni di piedi cubi nel 2035 con un tasso di crescita che nei paesi non appartenenti all OCSE sarà circa tre volte più veloce rispetto ai paesi dell OCSE (cfr. Figura 2-1). Figura 2-1: consumo di gas naturale nel mondo, periodo 2008 2035 (dati in trilioni di piedi cubi) (Fonte: International Energy Outlook 2011) Analizzando il consumo di gas naturale per le singole aree, le stime per il periodo 2008-2035 nei paesi membri dell OCSE indicano un incremento medio annuo dello 0,9% per l America (+0,5% Stati Uniti; +1,5% Canada; +3,4% Messico/ Cile) dello 0,7% per i paesi Europei (dovuto principalmente ad un aumento dei

Pag. 2 di 60 consumi nel settore dell'energia elettrica) e di circa l 1% per i paesi Asiatici (+0,5% in Giappone; +0,6% in Sud Corea; +0,9% in Australia/Nuova Zelanda). Nei paesi Europei ed Euroasiatici non appartenenti all OCSE il gas naturale soddisfa circa il 50% del fabbisogno di energia primaria e, per la Russia, che è il secondo consumatore al mondo di gas naturale (dopo gli Stati Uniti), si prevede un tasso medio di crescita pari allo 0,1% annuo, molto minore rispetto a quello previsto per altri paesi della stessa area in cui il consumo medio annuo aumenterà dello 0,4%. Però, fra tutte le regioni del mondo, il maggior aumento di consumo di gas naturale è previsto per i paesi non appartenenti all OCSE dell Asia (in particolare Cina e India) che rappresenterà il 35% dell'incremento totale nell'uso del gas naturale. In particolare, questi paesi arriveranno quasi a raddoppiare i loro consumi con un trend di consumo che aumenterà annualmente di circa il 3,9% tra il 2008 e il 2035. Nelle figure seguenti si riportano le proiezioni dei consumi di gas naturale per il periodo 2008-2035 riportate all interno dell International Energy Outlook 2011. Figura 2-2: consumo di gas naturale in America nei paesi OCSE (dati in trilioni di piedi cubi) proiezione anni 2008 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011) Figura 2-3: consumo di gas naturale e settore di utilizzo in Europa nei paesi OCSE (dati in trilioni di piedi cubi) proiezione anni 2008 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011)

Pag. 3 di 60 Figura 2-4: consumo di gas naturale e settore di utilizzo in Asia nei paesi OCSE (dati in trilioni di piedi cubi) proiezione anni 2008 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011) Figura 2-5: consumo di gas naturale nei paesi Europei ed Euroasiatici non OCSE (dati in trilioni di piedi cubi) proiezione anni 2008 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011)

Pag. 4 di 60 Figura 2-6: consumo di gas in Asia nei paesi non OCSE (dati in trilioni di piedi cubi) proiezione anni 2008 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011) Infine, oltre quanto evidenziato dai grafici su riportati, l International Energy Outlook 2011 segnala che nel periodo compreso tra il 2008 e il 2035: in Medio Oriente il consumo di gas naturale raddoppierà con un tasso di crescita annua di circa il 2,7%; in Africa la richiesta di gas naturale per il settore elettrico e quello energetico crescerà e il consumo incrementerà passando da 3,6 trilioni di piedi cubi del 2008 a 9,1 trilioni di piedi cubi del 2035; nei paesi non appartenenti all OCSE del Centro e Sud America il consumo di gas naturale incrementerà con un tasso di crescita annua di circa il 2,5% passando da 4,6 trilioni di piedi cubi del 2008 a 8,8 trilioni di piedi cubi del 2035 2.1.1.2 Produzione e riserve di gas naturale Al fine di soddisfare la crescente domanda sopra delineata, secondo le stime riportate nell International Energy Outlook 2011 (Energy Information Administration, Settembre 2011) la produzione mondiale di gas naturale dovrebbe aumentare di 60 trilioni di piedi cubi nel periodo 2008-2035. Nel periodo di riferimento, si prevede che la maggior parte dell aumento dell offerta proverrà dai paesi non appartenenti all OCSE dai quali si stima che proverrà l 81% dell aumento totale di riserve di gas. La produzione, infatti, in tali paesi crescerà mediamente del 2% all anno (passando da 69 trilioni di piedi cubi nel 2008 a 117 trilioni di piedi cubi nel 2035), mentre la produzione nei paesi membri dell OCSE crescerà solo dello 0,9% all anno (passando da 41 trilioni di piedi cubi nel 2008 a 52 trilioni di piedi cubi nel 2035). In particolare, come si evince dalla successiva Figura 2-7, il maggio incremento della produzione di gas naturale è atteso nei paesi del Medio Oriente (15,3 trilioni di piedi cubi) e nei paesi non appartenenti all OCSE dell Asia (11,8 trilioni di piedi cubi). Inoltre, nello stesso periodo, si prevede che l'iran ed il Qatar da sole aumenteranno la loro produzione del gas naturale di 10,7 trilioni di piedi cubi, pari a quasi un quinto dell'incremento totale nella produzione del gas del mondo. Invece, relativamente ai paesi appartenenti all OCSE, i più grandi incrementi di produzione di gas naturale sono previsti negli Stati Uniti, in Canada e in Australia/Nuova Zelanda (cfr. Figura 2-8).

Pag. 5 di 60 Figura 2-7: produzione di gas naturale nel mondo (dati in trilioni di piedi cubi), proiezione anni 2008 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011) Figura 2-8: produzione di gas naturale paesi OCSE (trilioni di piedi cubi), proiezione anni 1990 2035 (Fonte: International Energy Outlook 2011) Le riserve globali di gas naturale negli ultimi 20 anni sono cresciute di circa il 50%, superando, nello stesso periodo, l aumento delle riserve di greggio. In particolare, come riportato da Oil & Gas Journal, al primo Gennaio 2011 le riserve mondiali di gas naturale sono stimate in circa 6.675 trilioni di piedi cubi, circa l 1% in più di quelle stimate per il 2010 (cfr. Figura 2-9). Come per gli altri combustibili fossili, anche le riserve di gas naturale sono distribuite in modo non uniforme nel mondo e, attualmente, le maggiori riserve di gas naturale sono ubicate in Eurasia e Medio Oriente (cfr. Figura 2-10). In particolare, si stima che Russia, Iran e Qatar concentrino complessivamente circa il 54% delle riserve di gas naturale del mondo. In ogni caso è possibile affermare che negli ultimi dieci anni, sebbene il tasso di crescita del consumo di gas naturale sia stato particolarmente elevato, le riserve di gas naturale, se rapportate alla produzione, sono rimaste elevate.

Pag. 6 di 60 Figura 2-9: andamento delle riserve di gas naturale nel mondo negli ultimi 20 anni (dati in trilioni di piedi cubi) (Fonte: International Energy Outlook 2011) Figura 2-10: stima delle riserve di gas naturale per area geografica al 2011 (dati in trilioni di piedi cubi) (Fonte: International Energy Outlook 2011) 2.1.2 Situazione Europea Nel seguito è riportata una breve descrizione della situazione europea del mercato del gas naturale desunta dai seguenti rapporti annuali predisposti da Eurogas: Eurogas Activity Report 2011-2012 e Statistical Report, 2012. Il consumo primario di energia di un paese è definito come l energia totale lorda approvvigionata (energia prodotta + energia importata) prima di ogni conversione in altre forme di energia ed include, ad esempio, le perdite per produzione di energia e le perdite connesse alla trasformazione e alla distribuzione di energia. Nel 2011, il consumo primario di energia in Europa (EU27) è diminuito del 4% rispetto al 2010 raggiungendo una quota pari a circa 1.704 MTOE (cfr. Figura 2-11). In particolare, circa un quarto del consumo di energia primaria è costituito dal gas naturale (400 MTOE) che, ad oggi, risulta essere la seconda fonte di energia primaria in Europa, coprendo il 23% della produzione energetica (cfr. Figura 2-12).

Pag. 7 di 60 Figura 2-11: consumo di energia primaria in Europa (EU 27) nel 2011 (Fonte: Statistical Report 2012, Eurogas) Figura 2-12: consumo primario di energia per fonte in Europa (EU 27) nel 2011(Fonte: Statistical Report 2012, Eurogas) La domanda di gas naturale tra il 2010 e il 2011 è diminuita di circa il 10%, raggiungendo valori di 5.130 TWh. La diminuzione dei consumi nel periodo di interesse è dovuto a una combinazione di fattori quali, primo tra tutti, il verificarsi di condizioni climatiche più favorevoli. Il clima più mite che ha caratterizzato il 2011 ha determinato un decremento del 18% dei consumi nel settore residenziale e commerciale rispetto al 2010, che era stato caratterizzato da temperature eccezionalmente rigide (cfr. Figura 2-13). Inoltre, anche il settore energetico ha giocato un ruolo importante nella diminuzione dei consumi. La minore domanda di elettricità, dovuta alla pigra situazione economica e all utilizzo di fonti alternative (energie rinnovabili in alcuni paesi ed energia nucleare in altri), ha portato ad un calo del 10% nel volume di gas utilizzato per la produzione di energia (cfr. Figura 2-13). In aggiunta, le condizioni di mercato vantaggiose hanno favorito il consumo di carbone nel 2011, dopo aver favorito il gas per la maggior parte del 2010.

Pag. 8 di 60 Infine, anche se il settore dei trasporti rappresenta solo lo 0,3% dei consumi totali di gas naturale, si segnala che nel 2011 i consumi in tale settore sono aumentati del 4% rispetto all anno precedente (cfr. Figura 2-13). Figura 2-13: domanda di gas per settori nel 2011 (Fonte: Statistical Report 2012, Eurogas) La produzione interna nel 2011 è diminuita dell 11% rispetto al 2010 ma rimane la maggiore fonte di approvvigionamento a livello europeo (EU27), coprendo circa il 33% del totale; il restante quantitativo viene importato prevalentemente dalla Russia (24%), seguita da Norvegia (19%), Algeria (9%) e Qatar (8%). In futuro, Eurogas prevede che il gas naturale continuerà a svolgere un ruolo chiave nella fornitura di energia e la domanda riprenderà la sua crescita. La seguente Figura 2-14 presenta una schematizzazione delle principali fonti di approvvigionamento dei Paesi dell Unione Europea (EU27). Figura 2-14: analisi delle fonti di approvvigionamento nei paesi EU27 nel 2011 (Fonte: Statistical Report 2012, Eurogas)

Pag. 9 di 60 2.1.3 Situazione Italiana 2.1.3.1 Quadro Energetico Nazionale L analisi di seguito presentata, relativa alla situazione della domanda e dell offerta di energia in Italia per l anno 2011, è stata desunta dalla Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull attività svolta, redatta dall Autorità per l Energia Elettrica e il Gas a Marzo 2012. La bassa crescita del PIL italiano nel 2011 (+0,4%) è stata accompagnata da un calo del fabbisogno energetico primario del 2,1% (da 187,8 a 183,9 Mtep), che più di tutto riflette non l andamento dell economia o il risparmio di energia, ma l effetto del clima assai mite, sia estivo sia invernale, soprattutto negli ultimi mesi dell anno. Come si può rilevare dal bilancio dell energia primaria riportato in Tabella 2-1, l andamento della domanda e dell offerta è stato comunque molto variegato per settori e fonti, in funzione anche dell impatto differenziato della crisi economico-finanziaria sui vari settori di produzione e consumo.

Pag. 10 di 60 Tabella 2-1: bilancio energetico nazionale 2010-2011 (Fonte: Elaborazione AEEG su dati Ministero dello sviluppo economico)

Pag. 11 di 60 La produzione interna di energia è cresciuta del 4,4% rispetto al 2010, raggiungendo 35,4 Mtep che equivale ad un incremento del 18% rispetto alla media del precedente quinquennio (anche se rappresenta appena il 19% del fabbisogno energetico primario). In particolare, la produzione complessiva di fonti fossili è aumentata leggermente, ma l aumento più sensibile è relativo all energia da fonti rinnovabili che risulta incrementata del 6,1% rispetto all anno precedente. Il grosso della crescita è avvenuto nel comparto fotovoltaico, più che quintuplicato rispetto all anno precedente e tale da coprire il 13% della generazione da fonti rinnovabili. Molto più contenuto, seppure sempre apprezzabile, appare lo sviluppo delle energie geotermica ed eolica, entrambe attestate oltre il 5%. Le importazioni sono nel complesso drasticamente calate da 185,3 a 175,2 Mtep ( 5,4%). La diminuzione riguarda esclusivamente il petrolio e il gas naturale (rispettivamente 7,0% e 6,6%), mentre le importazioni di carbone sono leggermente aumentate (+ 1,3%), come pure quelle delle fonti rinnovabili solide e liquide (+19%) e di energia elettrica (+3,0%). La forte riduzione delle esportazioni, da 30,1 a 27,2 Mtep, è dovuta principalmente al settore dei derivati del petrolio ( 9,9%), la cui contrazione riflette le condizioni molto favorevoli dei prodotti americani. L aumento delle scorte di gas naturale di 0,6 Mtep è stato più che compensato dalla diminuzione di quelle di carbone e petrolio, di modo che complessivamente risultavano maggiori i prelievi delle immissioni. In sintesi, i dati riportati in Tabella 2-1 indicano un calo generalizzato dei consumi di energia attraverso tutti i settori, da valori minimi di 0,4% per i trasporti e 1,0% per l industria, a un valore massimo dell 11,6% per la sintesi chimica. Il calo è in prevalenza attribuibile al ristagno economico; tuttavia, la forte riduzione dei consumi finali del settore civile ( 5,2%) riflette più che altro l assai più elevato consumo della stagione fredda del 2010. Infatti in termini assoluti il calo più forte si è verificato per il gas naturale ( 2,5 Mtep), la maggior parte del quale interessa il settore civile ( 2,3 Mtep) per il motivo anzidetto. In termini relativi anche il carbone ha visto un calo importante dei consumi finali ( 5,5%), comunque inferiore a quello del gas naturale ( 5,9%). Sono invece aumentati significativamente i consumi di fonti rinnovabili come biomasse e acqua calda solare (+10,1%) e di energia elettrica: i primi essenzialmente nel settore civile, i secondi nel settore sia civile (+0,5%) sia industriale (+1,0%), in relazione al relativamente buon momento della siderurgia. 2.1.3.2 Attività di Ricerca e Coltivazione di Idrocarburi in Italia Nel presente paragrafo viene analizzata la situazione delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi in Italia, con particolare riferimento ai giacimenti di gas. L analisi è stata condotta sulla base dei dati forniti dalla Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche (Rapporto Annuale 2013 - aggiornamento dati al Dicembre 2012). Attività di perforazione per ricerca e sviluppo Nel corso dell anno 2012, l attività di perforazione ha interessato 33 postazioni, per un totale di 51.476 metri perforati. Di queste, 3 sono relative ad attività esplorative, mentre le restanti si riferiscono a 9 pozzi di sviluppo, 15 workover su pozzi esistenti, 5 pozzi di stoccaggio e 1 pozzo di monitoraggio. Nella Tabella 2-2, riportata di seguito, sono sintetizzati i dati relativi alle attività di perforazione per gli anni compresi tra il 1992 ed il 2012, sia per i giacimenti a terra che per quelli a mare (UNMIG, 2013).

eni S.p.A. Exploration & Production Pag. 12 di 60 Tabella 2-2: dati delle attività di perforazione serie storica 1992 2012 (Fonte: UNMIG, 2013) Nei grafici seguenti viene riportato l andamento delle attività di perforazione nel ventennio 1992-2012, espresso sia come numero effettivo di pozzi perforati in Italia da tutti gli operatori, distinti in esplorativi e di sviluppo (cfr. Figura 2-15), sia come metri totali perforati (cfr. Figura 2-16) (UNMIG, 2013).

Pag. 13 di 60 Figura 2-15: numero di pozzi perforati dal 1992 al 2012 (Fonte: UNMIG, 2013) Figura 2-16: metri perforati dal 1992 al 2012 (Fonte: UNMIG, 2013) Ricerche e ritrovamenti Nel corso dell anno 2012 nell ambito dell attività di esplorazione in Italia sono stati effettuati n. 4 pozzi esplorativi dei quali uno soltanto con esito positivo a gas. L unico ritrovamento, il pozzo CASA TIBERI 001, è stato perforato nel permesso di ricerca MONTEMARCIANO in provincia di Ancona (operatore Apennine Energy 75% - Sarp 25%) ; la perforazione è stata effettuata nell anno 2011 ma il pozzo è stato completato il 9 marzo 2012.