SCHEMA DELLE BUONE PRATICHE ATTIVITA' SVOLTA DAL CPIA DI COSENZA A.S. 2017/2018 "Per ogni bambino la giusta opportunità" "Bambini sperduti. L'azione dell'unicef per i bambini migranti e rifugiati" PROGETTO " SCUOLA AMICA"UNICEF SCHEMA GENERICO IL VOSTRO SCHEMA 1. Titolo dell attività/progetto (nel titolo vengono indicati il campo di intervento, le finalità, l obiettivo) "L'accoglienza passa dalla conoscenza"- Percorsi per lo sviluppo della cultura dell'accoglienza e dell'inclusione dei migranti e dei rifugiati. 2. Durata dell attività/progetto Intero anno scolastico 2017/2018 3. Numero degli insegnanti e alunni coinvolti 4. Come sono stati sostenuti gli eventuali costi? 5. Gli spazi e i materiali (ovvero i laboratori utilizzati per attuare i progetti, il materiale di facile consumo, beni durevoli di cui si è potuto far uso) Alunni italiani e stranieri delle varie Sedi, anche carcerarie del CPIA di Cosenza; tutti i docenti della scuola primaria e secondaria del CPIA di Cosenza. Fondo di Istituto; Progetto "Scuola in carcere" - "Progetto noi scegliamo la non violenza"- Progetto di Lingua e Intercultura: "Processi di immigrazione e integrazione: l'esperienza del Canada" Laboratori e aule del CPIA; sedi carcerarie; Il materiale utilizzato è stato fornito dal CPIA e da associazioni di volontariato. 6. Il coinvolgimento di altri soggetti (il numero di esperti e altri istituti/organizzazioni coinvolti) Associazioni che si occupano di accoglienza di migranti nel territorio;esperti e figure coinvolte nell'integrazione e inclusione degli stranieri;comitato Provinciale UNICEF. 7. Come è nata l idea dell attività/progetto? (un fatto accaduto a scuola o visto in TV, una richiesta da parte di qualcuno, l utilizzo Il CPIA è una tipologia di scuola che contiene in sé la cultura e la pratica dell' accoglienza, della multiculturalità, del
del quadro degli indicatori, ecc.) rispetto delle pari opportunità in quanto frequentata per la stragrande maggioranza da corsisti stranieri. 8. Quale situazione si voleva migliorare? Promozione ed educazione al rispetto dei diritti umani e alla conoscenza delle diverse culture. Sviluppo della cultura dell'inclusione e dell'accoglienza dei migranti MSNA rifugiati sul territorio. 9. Quale era l obiettivo delle attività /del progetto? (il problema viene affrontato per realizzare obiettivi specifici, per raggiungere risultati attesi concreti, valutabili) Educare alla cultura dell'accoglienza per diffondere la conoscenza di realtà lontane; adottare comportamenti di solidarietà consapevole attraverso il confronto di storie ed eventi; partecipazione emotiva e attiva alla diversità di modi di vivere e pensare. 10. La descrizione delle azioni intraprese e attuate per la realizzazione delle attività/del progetto (le fasi preparatorie, gli interventi, la verifica degli esiti, la valutazione dell intervento rispetto alla situazione iniziale) Coinvolgimento dei minori stranieri non accompagnati in: visite culturali, anche alla scoperta delle tradizioni, dei paesaggi e dei sapori del paese d accoglienza; cineforum; attività ludico-ricreative; attività di volontariato. Laboratori di scrittura e lettura creativa nelle scuole che includano anche studenti stranieri per sensibilizzare sul tema delle migrazioni e dei minori stranieri non accompagnati;letture specifiche per la conoscenza di altre culture; rielaborazioni grafiche, video, visioni di film a tema, incontri con esperti, laboratori teatrali e relative rappresentazioni sono state le ulteriori attività che hanno riempito la trama del progetto. 11. Come si è organizzata la classe/scuola? (quali spazi e quali tempi sono stati dedicati all attività/progetto?) Durante tutto il corso dell'anno scolastico i corsisti, nelle varie sedi del CPIA, hanno approfondito tematiche relative alla conoscenza del fenomeno migratorio e all' integrazione e inclusione dei migranti volte alla promozione e al rispetto dei diritti umani. 12. Quali strumenti metodologici sono stati utilizzati (progettazione partecipata, lavoro di gruppo, cooperative learning, ecc.) Sono state utilizzate metodologie tese alla partecipazione attiva di tutti i corsisti: lavori di gruppo, produzione condivisa e partecipata di schede illustrative e materiali
13. Quale è stato il contributo delle singole discipline? prodotti, ricerche guidate, materiali multimediali, tecniche di lettura e scrittura creativa. Tutte le discipline hanno contribuito all' attuazione delle varie attività del Progetto sviluppando contenuti riferiti al tema dei migranti, della integrazione multietnica nella società contemporanea, della convivenza civile e democratica. 14. Quale è stato il ruolo degli alunni? (quali compiti hanno svolto e come sono stati definiti; l elaborazione del progetto è collettiva e prevede la partecipazione degli alunni, i quali devono percepire che si tiene conto delle loro osservazioni e delle loro richieste) 15.Quali abilità/conoscenze/competenze degli alunni sono state valorizzate e quali appreso ex novo nell attuazione del progetto? I corsisti hanno svolto azioni didattiche in cui è stata sollecitata e concretizzata una attenzione autentica alle problematiche del fenomeno migratorio e ai suoi risvolti sul piano economico/sociale, con approfondimenti sulle culture "altre" per quanto riguarda le differenze di genere, di provenienza, di abilità, di condizione economica; attraverso la valorizzazione del contributo e il confronto di tutti gli studenti delle sedi del CPIA di differenti provenienze e culture, si è giunti ad una condivisione di esperienze di vita vissuta emozionanti e coinvolgenti. I corsisti stranieri hanno preparato performance teatrali su temi riguardanti il tema del "viaggio" e approdo sulle coste italiane, altri hanno prodotto racconti autobiografici relativi al loro ingresso in Europa. Sono state rafforzate abilità e competenze nel campo della socializzazione e della consapevolezza delle diversità delle culture, valorizzando esperienze di vita vissuta e predisposizioni creative dei corsisti nei vari ambiti disciplinari. 16. Quale è stato il ruolo degli altri soggetti partecipanti all attività/progetto? I soggetti che sono stati coinvolti nelle attività hanno avuto importanti ruoli di supporto, pianificazione, organizzazione e di mediazione culturale tra persone provenienti da varie etnie; hanno inoltre messo a disposizione spazi e risorse per lo svolgimento delle attività.
17. Monitoraggio in itinere (sono stati stabiliti fin dall inizio modalità e momenti in cui la classe, durante lo svolgimento delle attività/progetto si ferma per verificare come stanno procedendo le attività per far sì che tutti siano a conoscenza di quello che si sta realizzando e per apportare eventuali aggiustamenti? All attività di monitoraggio partecipano anche gli alunni?) Il monitoraggio delle attività è stato continuo con diversi momenti di riflessione e confronto su aspetti organizzativi e produttivi che hanno visto la partecipazione dei corsisti ai vari step di verifica delle azioni educative, attraverso l'utilizzo di questionari, mappe concettuali, materiali multimediali. 18. Valutazione finale (l obiettivo prefissato per l attività/progetto è stato raggiunto? Sono stati individuati i punti di criticità e i punti di eccellenza del processo seguito, dei metodi adottati, dell organizzazione delle relazioni? Sono state valutate le ricadute dell attività/progetto sui curricoli degli alunni, sulle competenze degli insegnanti, sull organizzazione interna della scuola, sui rapporti con altri enti e altre istituzioni? L autovalutazione degli alunni ha analizzato: a. che cosa di ciò che hanno appreso a casa, a scuola, sui campi sportivi, da insegnanti, parenti, amici è servito loro per realizzare il progetto; b. che cosa hanno imparato di nuovo? Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti nella totalità del processo educativo/produttivo con ricadute positive dell'attività su tutta la comunità educante che si è ritrovata più coesa e socializzante. I curricoli hanno visto lo sviluppo interdisciplinare di tematiche relative alla cultura della solidarietà e al rispetto della diversità, con particolare riguardo alla valorizzazione delle differenze e alla consapevolezza della crescente interdipendenza globale tra popoli e nazioni. 19. A conclusione del progetto c è stata una presentazione del percorso realizzato e dei risultati ottenuti? Gli alunni sono stati coinvolti nell attività di valutazione Il Progetto è stato costellato da vari momenti di presentazione dei percorsi attivati e tra questi ricordiamo: 1) Partecipazione alla mostra presepistica c/o la Caserma Grippo di Cosenza con presepi prodotti dai corsisti del CPIA; 2) Partecipazione e collaborazione col Soroptmist International Club di Cosenza al Progetto "scuola in Carcere"con inaugurazione di una biblioteca per le detenute e all'orange Days; 3) Raccolta di fondi per L Uovo della Ricerca AIRC; 4) Progetto "Italia Canada" con organizzazione di un Convegno sul confronto tra vecchie e nuove migrazioni, seguito da un Ethnic
20. La pubblicizzazione (i risultati ottenuti e il processo seguito per ottenerli vengono pubblicizzati per i destinatari interessati al problema affrontato (genitori, collegio docenti, istituti culturali, associazioni, autorità locali, ecc.? I risultati e il prodotto del progetto vengono utilizzati da parte del territorio (Ente locale, associazioni, ecc.) come contributo per risolvere il problema affrontato?) utilizzati da parte del territorio (Ente locale, associazioni, ecc.) come contributo per risolvere il problema affrontato? Dance Party; 5) Progetto Minifocus sede Spezzano: Conoscere, valorizzare, rispettare il Parco Nazionale della Sila"; 6) Progetto "Noi scegliamo la non Violenza" sul rispetto delle pari opportunità; Il processo di valutazione è stato condiviso con tutti gli operatori coinvolti e i corsisti italiani e stranieri. Le iniziative del CPIA hanno visto la partecipazione diffusa delle scuole che sono state invitate alle varie manifestazioni organizzate sul territorio provinciale di competenza del CPIA. L'intera comunità scolastica è stata informata con una capillare pubblicizzazione degli eventi attraverso locandine, articoli sulla stampa locale e sul sito del CPIA. Le associazioni presenti hanno visto un positivo riconoscimento della loro azione di solidarietà e accoglienza. 21. La riproducibilità dell esperienza (la documentazione dell esperienza viene realizzata in modo da poter essere utilizzata per riproporre altrove il progetto?) Tutte le attività svolte ai fini del Progetto sono state documentate attraverso materiale cartaceo, fotografico, multimediale nei vari momenti di produzione/ realizzazione. (Lo schema delle buone pratiche è tratto dalla pubblicazione UNICEF La pratica dell accoglienza. Passo dopo passo ) LA DOCENTE REFERENTE UNICEF PROF. SSA MARIA ESPOSITO