Ministero del Lavoro, della Salutee e delle Politiche Sociali



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Ministero del Lavoro, della Salutee e delle Politiche Sociali Progetto per la promozione dell accesso della popolazione immigrata ai servizi sociosanitari e lo sviluppo delle attività di informazione ed orientamento socio-sanitario nelle ASL italiane

Sintesi del Progetto Per affrontare il cambiamento epocale nel quale ci troviamo occorre puntare su un nuovo tipo di educazione, occorre conoscere le proprie peculiarità e quelle degli altri e saperle poi mettere in comune per creare lo spazio comunitario di una società civile. Le società democratiche contemporanee si basano su istituzioni e, nel contesto che ci riguarda, su servizi la cui caratteristica fondamentale è l impersonalità delle prestazioni, per cui trattano i cittadini-utenti indipendentemente dalla loro identità individuale, etnica, religiosa, ecc. Le istituzioni, i servizi, trattandoci come cittadini liberi e uguali, non sono tenuti a sforzarsi di riconoscere le identità particolari di ciascuno. Oggi più che in passato la realtà delle molteplici appartenenze e della multiculturalità è diventata il problema centrale con cui dobbiamo confrontarci per trovare risposte adeguate. Tutte le culture usano dei segni di riconoscimento che sono al contempo fisici e simbolici anche se in ognuna di esse non sono gli stessi. Partendo dal dato di fatto dell importanza emergente dell immigrazione, del significato e del valore che il fenomeno ha per il paese di accoglienza, occorre tendere a far nascere nell immigrato un sentimento di appartenenza alla nuova società in cui si inserisce, senza che ciò significhi la rottura dei legami culturali con il paese di provenienza. Una delle necessità fondamentali è parlare con lui, farlo entrare nel nuovo mondo, e soprattutto ascoltare lui, la sua storia, il suo vissuto. È interesse e responsabilità delle istituzioni preposte al benessere fisico, materiale, sociale e psicologico di tutti i cittadini, intervenire per promuovere una cultura personale adeguata, incentivare e sostenere l attività di prevenzione ed intervento socio-sanitario, nonché facilitare l accesso e ridurre gli ostacoli che impediscono di fatto il proficuo utilizzo delle strutture socio-sanitarie pubbliche e del privato sociale. Occorre favorire e potenziare l interazione delle persone immigrate con i servizi sociosanitari e gli operatori al fine della maggiore efficacia dell intervento e della rimozione degli ostacoli che impediscono il successo dell incontro domanda offerta, garantendo il rispetto delle differenze. Una strategia possibile per migliorare l interazione fra i servizi socio-sanitari e i cittadini immigrati è quella di inserire il mediatore linguistico-culturale che sappia accogliere e decodificare le aspettative di ognuna delle parti coinvolte nella comunicazione. La figura del mediatore linguistico-culturale costituisce uno strumento efficace per aiutare lo straniero ad inserirsi, e un mezzo per includerlo nella nuova società che si va formando poiché, per provenienza, conoscenze e motivazione personale, si pone come un ponte lanciato verso il nuovo modello di integrazione sociale che ci si avvia a costruire. In tal senso si intende perseguire l obiettivo generale di sviluppare modelli di promozione dell accesso ai servizi sociosanitari delle popolazioni immigrate e di promuovere attività di informazione e orientamento fornendo un supporto per la creazione di servizi informativi socio-sanitari transculturali nelle ASL italiane. Uno degli strumenti che si intende utilizzare è quello di preparare adeguatamente dei cittadini stranieri in qualità di mediatori interculturali al fine di agevolare i rapporti tra le singole amministrazioni e gli stranieri appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali, linguistici e religiosi, per rendere possibile il loro inserimento in una quota significativa di ASL italiane con rilevante presenza di popolazione immigrata a sostegno del processo di integrazione socio-sanitaria della popolazione straniera. Sulla base dell esperienza pluriennale sotto descritta ci proponiamo anche di realizzare un percorso formativo specialistico per mediatori linguistico-culturali da impiegare nell attività di informazione ed orientamento socio-sanitario della popolazione immigrata. Inoltre sulla base dell esperienza del progetto ci proponiamo di realizzare un attività di consulenza tecnica, in partnership con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, per fornire a una quota significativa di ASL italiane la possibilità di utilizzare dei mediatori linguisticoculturali per la realizzazione e gestione di servizi informativi socio-sanitari transculturali per la

promozione della salute delle comunità di popolazioni migranti, che tenga conto della loro rilevanza numerica nel contesto territoriale interessato. Titolo del progetto Progetto per la promozione dell accesso delle popolazioni immigrate ai servizi sociosanitari e lo sviluppo delle attività di informazione ed orientamento socio-sanitario nelle ASL italiane Durata del Progetto Mesi: 18 ATTIVITÀ Formazione di mediatori linguistico-culturali Si propone di realizzare un percorso formativo specialistico per mediatori linguistico-culturali da impiegare nell attività di informazione ed orientamento socio-sanitario della popolazione immigrata. In tal modo riteniamo che si possa concretamente rispondere ad un bisogno formativo specialistico che non trova oggi soddisfazione in alcun percorso formativo definito, pur in presenza di una domanda di utilizzo di mediatori linguistico-culturali che si sta diffondendo nelle strutture socio-sanitarie territoriali ed ospedaliere italiane. Intendiamo proporre un percorso formativo basato su un duplice canale: teorico e di stage nell ambito delle attività di accoglienza, informazione e orientamento presso tutte le strutture delle diverse ASL italiane che offrono tali servizi. Riteniamo che l efficacia di tale percorso possa essere testata solo attraverso una concreta esperienza di lavoro in un equipe transculturale: solo attraverso tale percorso è possibile acquisire le competenze e le esperienze necessarie per passare dal livello del sapere, a quello del saper fare e del saper essere. In tal modo si potrà ottenere da un lato il risultato di offrire direttamente una concreta occasione di inserimento lavorativo a mediatori linguistico-culturali formati ad hoc e dall altro di preparare figure professionali che potranno trovare una concreta collocazione nel mercato del lavoro socio-sanitario nelle ASL sul territorio nazionale. A tal fine verrà realizzato un pacchetto didattico-formativo (pubblicazioni e dispense disponibili anche su supporto informatico) che potrà essere trasferito alle Regioni e alle Aziende Sanitarie Locali. Inoltre sulla base della sperimentazione nell ambito del lavoro di stage condotto con lo staff multiculturale nelle strutture sanitarie, si potrà offrire una consulenza tecnica ed un sostegno economico a carico dell INMP per inserire i mediatori formati nei successivi 6 mesi dopo la fine della formazione nelle ASL che intendessero attrezzarsi per la creazione di gruppi di lavoro transculturali in grado di rispondere alle crescenti esigenze informative e di orientamento della popolazione straniera presente in Italia. Tale attività di consulenza tecnica e di inserimento lavorativo potrà essere utilizzata dalle ASL italiane per la realizzazione di una rete di servizi informativi socio-sanitari per la promozione della salute delle comunità di popolazioni migranti.

Metodologia: Formazione: Il percorso di formazione specialistica per mediatori linguistico-culturali, all intervento in ambito socio-sanitario, avrà la durata di 400 ore, con attività teorica (200 ore) e lo stage (200 ore) presso servizi socio-sanitari a contatto con la popolazione immigrata. L impiego successivo di tali mediatori è previsto presso un campione di 40 ASL italiane che hanno una significativa presenza della popolazione immigrata, per un numero totale di mediatori pari a 80. Si prevede l implementazione delle seguenti attività: 1. Pre-iscrizione di cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia con i seguenti requisiti: Origine straniera con esperienza personale di immigrazione Presenza in Italia da almeno 4 anni Buona conoscenza della lingua italiana (parlata e scritta), e di almeno altre due lingue Buona conoscenza della realtà socio culturale del paese di origine Buona conoscenza della realtà socio-politico-culturale italiana Diploma di studio superiore Disposizione al lavoro sociale e relazionale; 2. Costituzione di una commissione esaminatrice composta da: un mediatore linguistico-culturale con esperienza pluriennale e formazione nel campo socio-sanitario; due docenti universitari che lavorano da anni nel campo dell immigrazione, un esperto in materia designato dall INMP; 3. Pre-selezione dei cittadini stranieri sulla base del curriculum vitae e delle certificazioni riguardo ai requisiti richiesti; 4. Prova scritta per i candidati che abbiano superato la pre-selezione, volta a valutare: - la conoscenza della lingua scritta italiana - la comprensione, la capacità di ragionamento e l approccio al tema scelto - la conoscenza della legislazione vigente in materia di immigrazione - la conoscenza di problemi ed ostacoli che incontrano i cittadini immigrati nei loro rapporti con le strutture socio-sanitarie-scolastiche del paese ospitante; 5. Colloquio orale per i candidati che abbiano superato il test scritto condotti dalla commissione esaminatrice al fine di valutare la comprensione e la conoscenza della lingua italiana, le precedenti esperienze lavorative e/o di formazione nel settore specifico e le motivazioni che lo spingono ad iscriversi al corso. 6. I curricula, le prove scritte ed i colloqui orali saranno valutati dalla Commissione seguendo un punteggio che va dalla A (ottimo) alla E (insufficiente); il punteggio massimo sarà quindi AAA. Si valuteranno positivamente la conoscenza di altre lingue e realtà culturali, e precedenti esperienze lavorative o di formazione nel settore specifico. 7. Nella graduatoria definitiva volta ad individuare i primi 80 candidati, si cercherà, per quanto possibile, di mantenere un equilibrio fra le diverse regioni del mondo, selezionando i migliori di ogni area geografica. 8. Gli 80 candidati rientrati nella graduatoria degli ammessi potranno frequentare il corso al fine di ottenere l attestato di partecipazione al corso di formazione per mediatore linguistico-culturale per l area socio-sanitaria. La partecipazione di tali candidati verrà sostenuta con un contributo di 4.000 ciascuno, per il rimborso dell attività condotta nello stage. 9. Gli 80 corsisti verranno inseriti nello staff multidisciplinare (composto da diverse professionalità: dal medico, all operatore sanitario, allo psicologo, allo psichiatra, all antropologo, all assistente sociale, all orientatore, al consulente legale) che si attiverà presso 10 ASL selezionate, all interno del totale di 40, per svolgere il ruolo di Focal point di un area geografica (distribuite nel Nord, Centro e Sud Italia) in cui raccogliere i corsisti. Per l area del Centro Italia il corso teorico e lo stage si svolgeranno presso la sede dell INMP di Roma. 10. Durante le 200 ore di stage presso le 10 strutture Focal point i corsisti saranno affiancati da mediatori linguistico-culturali esperti in funzione di tutor;

11. Verranno selezionati i relatori del corso teorico fra gli esperti delle diverse discipline coinvolte nel percorso formativo, preferendo coloro che abbiano una pluriennale esperienza nel campo dell immigrazione; 12. Si prevede inoltre di sottoporre ai partecipanti al corso delle schede di valutazione all inizio del corso, durante il periodo di stage ed alla fine del corso; 13. Si prevede la creazione di una Segreteria di coordinamento per garantire un efficiente e costante criterio di rotazione dei corsisti e svolgere compiti di tipo organizzativo quali la gestione dell agenda dei mediatori tutor e garantire su richiesta appuntamenti sulla base dell origine geografica e dell appartenenza linguistico-culturale dell utente straniero e del mediatore culturale; Consulenza e inserimento lavorativo: 1. L attività di consulenza sarà realizzata in collegamento con la rete territoriale delle 40 ASL italiane selezionate a cui verrà chiesto di designare un referente di progetto; 2. L inserimento in stage post-formazione potrà essere realizzato per 6 mesi dopo la fine della formazione, presso le 40 ASL selezionate, con un contributo di 5.200 ciascuno. 3. Si renderà disponibile uno staff di consulenti (composto da diverse professionalità: dal mediatore culturale esperto, al medico, all operatore sanitario, allo psicologo, allo psichiatra, all antropologo, all assistente sociale, all orientatore scolastico, al consulente legale) per la realizzazione e la valutazione dell inserimento di mediatori linguistico culturali in servizi informativi socio-sanitari per la promozione della salute delle popolazioni migranti. 4. La consulenza potrà essere estesa alla valutazione ed implementazione di percorsi organizzativi per la facilitazione dell integrazione sociale degli stranieri; 5. Creazione di una Segreteria di coordinamento per gestire i contatti con le istituzioni esterne a cui viene fornita consulenza ed organizzare la presenza dei consulenti a contratto sulla base della tipologia di problema da valutare. Effetti attesi: Formazione con acquisizione di competenze professionali specifiche e inserimento lavorativo nell attività dello staff multidisciplinare per quaranta mediatori linguistico-culturali. Creazione di un modello replicabile in altre realtà del paese. Formulazione di consulenza tecnica finalizzata a fornire indicazioni alle istituzioni socio-sanitarie per la realizzazione di servizi informativi socio-sanitari per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per la realizzazione di percorsi per la facilitazione dell integrazione sociale. Inserimento dei mediatori linguistico culturali nelle ASL italiane selezionate. Sostegno psicologico e di educazione sanitaria Nel corso dello stage presso le 10 ASL focal point selezionate, nell ambito dei servizi informativi sociosanitari per la promozione della salute delle popolazioni migranti verrà promossa un attività di sostegno psicologico e di educazione sanitaria della popolazione immigrata che accede a tali servizi. Questa attività utilizzerà uno staff multidisciplinare i cui compiti principali consisteranno nella fornitura dei seguenti servizi: Interpretariato linguistico, mediazione culturale e traduzione di documentazione; Favorire l identificazione dei bisogni delle persone e delle risposte alle richieste presentate; Favorire la conoscenza e l uso appropriato dei servizi presenti sul territorio; Realizzazione di campagne informative Nell ambito del progetto si prevede di attivare, presso le 10 ASL che svolgeranno il ruolo di focal point per le diverse aree geografiche, delle campagne informative rivolte a:

Promuovere l educazione sanitaria, la cura e la prevenzione delle patologie; Facilitare l informazione e la comprensione delle norme e dei modelli di organizzazione; Svolgere attività di informazione e di orientamento, fornendo tempestivamente materiale ed informazioni sulla legislazione relativa all immigrazione ed all asilo politico e sulle possibilità di accesso ai servizi socio-sanitari; Produzione di materiali di informazione ed orientamento multilingue, nelle lingue più richieste, in base ai risultati della rilevazione indicata nel progetto; Accessibilità su Internet, nel sito Web dell'inmp e in altri disponibili, dei contenuti informativi e formativi per la realizzazione di interventi di formazione permanente rivolti a mediatori linguistico-culturali in ambito socio-sanitario. Modalità di gestione del progetto Condivisione degli obiettivi operativi, delle procedure gestionali, di monitoraggio degli obiettivi intermedi e di valutazione dei risultati finali con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Caratteristiche del soggetto proponente L Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti ed il Contrasto delle Malattie della Povertà rappresenta il consolidamento e la prospettiva di ulteriore sviluppo di un lavoro scientifico, clinico, di ricerca e formazione che ha preso avvio all inizio degli anni ottanta con la creazione della Struttura Complessa di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell Istituto dermosifilopatico Santa Maria e San Gallicano IRCCS presso gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma. In questo pluriennale percorso la Struttura Complessa del San Gallicano ha svolto un attività più che ventennale di accoglienza, cura, ricerca scientifica e formazione specializzata riguardo alle condizioni di salute delle popolazioni migranti, richiedenti asilo, vittime della tratta, senza fissa dimora e nomadi, e di contrasto delle patologie della povertà, e pertanto tale Struttura è già stata individuata come Centro di Riferimento e Consulenza della regione Lazio e delle Aziende Sanitarie per quanto riguarda le iniziative di formazione e tirocinio degli operatori socio-sanitari sulle materie concernenti la salute degli immigrati (Delibera Regionale n.1358, 15.04.98); dal 28.03.2002 (Delibera Regionale n. 387) svolge anche le funzioni di Centro territoriale per i malati del Morbo di Hansen e dal 2004, con Delibera Regionale n. 693 del 30/7/2004, è stata costituita come Centro di Riferimento Regionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti, senza fissa dimora, nomadi e a rischio di emarginazione Infatti il comma 827 dell art. 1 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, che prevede la nascita dell Istituto Nazionale, riconosce questa continuità di azione prevedendo che in esso occorra far confluire il Centro di riferimento della Regione Lazio per la promozione della salute delle popolazioni migranti, senza fissa dimora, nomadi e a rischio di emarginazione, già operante presso l Istituto dermosifilopatico Santa Maria e San Gallicano IFO.

L esperienza pregressa Una lapide marmorea sulla parete del grande atrio dell Istituto Dermosifilopatico S. Maria e S. Gallicano di Roma, reca incise le parole: BENEDICTUS XIII P.O.M.NEGLECTIS REJECTISQUE AB OMNIBUS PRURIGINE LEPRA ET SCABIES (omissis) A FUNDAMENTIS EREXIT. ANNO SALUTIS MDCCXXV, e ricorda a chi entra che l Ospedale fu fondato nell anno santo 1725 dal papa Benedetto XIII per accogliere e curare i malati di Roma e i pellegrini che giungevano nella città da tutta Europa, specialmente i poveri e gli esclusi affetti da malattie della pelle, in particolare la lebbra e la scabbia. Da allora l Istituto ha sempre rivolto un attenzione particolare ai malati più poveri ed emarginati e, nel 1936, ha acquisito lo status giuridico di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). In linea con l ispirazione originaria, e in risposta a concreti principi etici, è iniziata negli anni ottanta un attività di accoglienza e cura gratuite dedicate alle persone più deboli ed emarginate, italiani e immigrati, a rischio di essere escluse dall accesso alle cure sanitarie a causa della povertà, dell ignoranza, o a causa di problemi con la legge. Tutto questo in linea anche con il dettato dell articolo 3 della nostra Costituzione che afferma: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e dell articolo 32 che sottolinea: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti, principi a cui iniziano a dare attuazione le recenti disposizioni legislative. Nel 1985, questo lavoro ottenne un riconoscimento ufficiale e fu creato il Servizio di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale. Lavorando in sinergia con le istituzioni assistenziali e con i centri del privato sociale il Servizio è stato la prima struttura pubblica di Roma che ha offerto prestazioni mediche gratuite alle persone delle fasce deboli della popolazione e per anni ha rappresentato l unico punto di riferimento per l assistenza, cura e ricerca clinico-scientificoepidemiologica, sociale, antropologica sugli immigrati, nomadi, tossicodipendenti, senza fissa dimora, persone che altrimenti non si sarebbero rivolte agli ospedali. Il Servizio ha quindi rappresentato un valido osservatorio per lo studio e il monitoraggio delle condizioni di salute di particolari gruppi deboli, e dei rischi di salute a cui sono soggetti. La pratica clinica adottata è caratterizzata dalla triade: 1) facilitazione all accesso del servizio socio-sanitario per tutte le persone; 2) riduzione dei costi attraverso l adozione di prestazioni sanitarie appropriate; 3) migliore efficacia dei risultati in termini diagnostici e terapeutici. Il Servizio si è in seguito trasformato in Struttura Complessa che è rivolta alla sperimentazione di strategie integrate per la promozione della salute delle popolazioni migranti, richiedenti asilo, vittime della tratta, senza fissa dimora e nomadi nella Regione Lazio, attraverso interventi clinici di prevenzione, diagnosi precoce e cura delle patologie più diffuse, nonché interventi di formazione nei confronti degli operatori socio-sanitari. Gli operatori della Struttura hanno portato avanti un opera di diffusione e di formazione sui problemi dei loro pazienti, in collaborazione con gli altri Servizi dell Istituto San Gallicano, che fornivano visite e analisi e contribuivano nelle ricerche e negli studi. Oltre alla specifica attività clinicoscientifico-epidemiologica, hanno offerto la loro opera professionale a persone emarginate con un approccio rispettoso e accogliente, promosso un lavoro di rete fra le istituzioni pubbliche e quelle private con obiettivi analoghi e compiuto, in collaborazione con queste, un opera di formazione riguardo a questioni concernenti politiche della salute, pari opportunità, condivisione delle ricerche scientifiche (collaborazioni con ospedali e istituzioni in Europa, Africa, Sud Est asiatico e America Latina), formazione e impiego di mediatori linguistico-culturali.

Obiettivi dell INMP I compiti assegnati all Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti ed il Contrasto delle Malattie della Povertà dal decreto del Ministro della Salute del 3 agosto 2007 sono: a. svolgere, in conformità alle programmazioni nazionale e regionali, attività di ricerca per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà; b. elaborare e attuare, direttamente o in rapporto con altri Enti, programmi di formazione professionale, di educazione e comunicazione sanitaria con riferimento agli ambiti istituzionali di attività; c. supportare, in collaborazione con l Organizzazione Mondiale della Sanità e con altre Organizzazioni internazionali, l organizzazione del trattamento delle malattie della povertà nei Paesi in via di sviluppo attraverso la ricerca clinica ed altri strumenti; d. elaborare piani di ricerca clinica e modelli, anche sperimentali, di gestione dei servizi sanitari specificamente orientati alle problematiche assistenziali emergenti nell ambito delle malattie della povertà, anche in collaborazione con l Unione Europea e Organismi dedicati dell Organizzazione Mondiale della Sanità; e. istituire una rete delle Organizzazioni italiane, europee e internazionali, pubbliche, del privato sociale e del volontariato che si occupano della promozione della salute delle popolazioni migranti e del contrasto delle malattie della povertà; f. assicurare le attività assistenziali tramite le strutture delle regioni partecipanti.