RELAZIONE SANITARIA. Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige. AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL Abteilung 23 - Gesundheitswesen



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2008 RELAZIONE SANITARIA Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL Abteilung 23 - Gesundheitswesen PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Ripartizione 23 - Sanità

RELAZIONE SANITARIA 2008 A CURA DELL OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO PROVINCIALE Osservatorio Epidemiologico Provinciale Ripartizione Sanità Via Canonico M. Gamper 1 39100 Bolzano Tel. 0471 41 80 40 Fax 0471 41 80 48 Consultabile sul sito www.provincia.bz.it/oep per contatti: oep@provincia.bz.it Provincia Autonoma di Bolzano 2009 È ammessa la riproduzione parziale del contenuto citandone la fonte Realizzato con il contributo di EXPLORA- Ricerca & Analisi statistica Vigodarzere (PD)

Popolazione assistibile La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione sul territorio, speranza di vita, aspetti della natalità ed indicatori di dinamica demografica. 1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE Nella Relazione Sanitaria sono utilizzati diversi criteri per la determinazione della popolazione residente di riferimento a seconda dei diversi ambiti considerati: gli anni vissuti, la popolazione per teste o la popolazione al 31 dicembre riferita dall Istituto Provinciale di Statistica (ASTAT). La popolazione in anni vissuti considera il numero di giornate nell anno in cui un cittadino residente è risultato effettivamente in carico al Servizio Sanitario Provinciale (SSP). La popolazione per teste considera tutte le persone residenti in provincia che almeno per un giorno tra il 01/01 ed il 31/12 sono risultate assistibili dall Azienda Sanitaria provinciale, includendo quindi anche tutti i residenti che nel corso dell anno sono entrati a far parte della popolazione (nati e trasferiti in provincia) o ne sono usciti (deceduti o trasferiti fuori provincia). L Ufficio provinciale di statistica (ASTAT) definisce invece la popolazione provinciale ufficiale al 31 dicembre dell anno di riferimento, sulla base dei dati forniti dagli uffici anagrafici di tutti i comuni dell Alto Adige. Questa popolazione annovera tutti i residenti in vita al 31 dicembre, 1 escludendo quindi i soggetti che risultano aver abbandonato la popolazione nel corso dell anno (per morte od emigrazione), e che per una parte dell anno sono stati comunque in carico al SSP. 1.1. DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO Popolazione residente in anni vissuti: 486.892 abitanti La popolazione residente nel 2008 secondo l anagrafe sanitaria, espressa in anni vissuti, è pari a 486.892 unità, per una densità di 65,8 abitanti per km 2. Il 55,9% del territorio provinciale presenta un basso grado di urbanizzazione*, il 20,3% è mediamente urbanizzato ed il 23,8% ha invece un alto grado di urbanizzazione. La distanza media, pesata per la popolazione, dai centri comunali al più vicino ospedale è di 11,2 Km. Il 61,5% della popolazione risiede in centri che si trovano a non più di 10 Km da un ospedale, il 20,8% tra 10 e 20 Km, il 16,0% tra 20 e 40 Km ed il 1,7% tra 40 e 60 Km. * Secondo la definizione Eurostat un livello alto si ha con densità abitativa superiore a 500 ab./kmq ed un ammontare di popolazione di almeno 50.000 abitanti, un livello medio per densità superiori a 100 ab./kmq e popolazione non superiore a 50.000 abitanti, un livello basso negli altri casi.

Popolazione assistibile 1.2. STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE Età media: 40,8 anni Indice di vecchiaia: 112,3% Indice di dipendenza: 52,9% Il rapporto medio di mascolinità è pari a 96,6 uomini per 100 donne. L età media della popolazione è pari a 40,8 anni (39,4 anni per la popolazione maschile e 42,2 per quella femminile), ed è cresciuta di 0,7 anni nell ultimo quinquennio. L'indice di vecchiaia è pari a 112,3 anziani (con più di 65 anni) ogni 100 bambini (con meno di 14 anni). Tale indice è cresciuto di quasi nove punti negli ultimi cinque anni, ed evidenzia valori più elevati tra le donne (133,3%) rispetto agli uomini (92,7%). Il valore dell indice provinciale rimane tuttavia significativamente inferiore a quello nazionale, pari a 142,6% (ISTAT, 2007). L indice di dipendenza, e cioè il rapporto tra la parte della popolazione presumibilmente non attiva per motivi d età (bambini + anziani) e la popolazione in età attiva (con più di 14 anni e 2 meno di 65), è pari a 52,9%, ed ha evidenziato una costante crescita nell ultimo decennio. Questo indicatore è più elevato tra le donne (56,7%) rispetto agli uomini (49,0%). Il valore nazionale dell indice è pari a 51,7% (ISTAT, 2007). 1.3. SPERANZA DI VITA Speranza di vita alla nascita (2006) Maschi: 78,8 anni Speranza di vita alla nascita (2006) Femmine: 84,6 anni La speranza di vita alla nascita secondo le tavole di mortalità provinciali del 2006 è pari a 78,8 anni per gli uomini e 84,6 anni per le donne. Secondo le stime ISTAT per il 2007 si rileva in Provincia di Bolzano una più elevata speranza di vita rispetto alla media nazionale (79,1 vs. 78,4 per gli uomini e 84,8 vs. 83,8 per donne), con valori che risultano superiori solo nella Regione Marche. La speranza di vita alla nascita è in costante crescita negli ultimi anni. Nell ultimo quarto di secolo sono stati guadagnati 9,7 anni di speranza di vita alla nascita per gli uomini e 7,4 anni per le donne.

Popolazione assistibile La sopravvivenza delle donne è maggiore rispetto agli uomini a tutte le età ed in particolare la probabilità di morte è doppia negli uomini rispetto alle donne all età di 16 anni, è tre volte superiore a 24 anni e quattro volte superiore all età di 26. Il differenziale nella speranza di vita tra maschi e femmine è tuttavia in progressiva diminuzione nel corso degli anni (da 8,1 anni delle tavole 1977-79 si passa a 5,8 delle tavole più recenti). 1.4. NATALITÁ Bambini nati in Provincia di Bolzano: 5.607 Bambini nati da madri residenti in Provincia di Bolzano: 5.268 Innalzamento dell età media al parto per i genitori: 31,3 anni per la madre e 34,7 anni per il padre Donne straniere residenti che hanno partorito in Provincia di Bolzano: 18,4% Mamme altoatesine con più di 35 anni che hanno effettuato un amniocentesi: 11,6% Il numero medio di figli per donna in età feconda supera di poco l unità: quindi, per una quota 3 rilevante delle donne, quello partorito, sarà l unico figlio. Questa condizione, insieme all età sempre più avanzata delle madri, indica un recupero di fecondità in età matura e necessita di una maggiore attenzione alla gravidanza e al parto. Nel corso del 2008 in Provincia di Bolzano sono nati 5.607 bambini, di cui 5.268 da madri residenti in provincia (94,0%), registrati attraverso il Certificato di assistenza al parto (Cedap). Quasi tutti i parti sono avvenuti negli otto punti nascita presenti in provincia, solo 12 parti sono avvenuti a domicilio. In generale i dati altoatesini, confrontati con i dati medi nazionali, offrono un quadro positivo sia dell assistenza in gravidanza sia degli esiti neonatali. Nell ambito del ricorso ad indagini invasive prenatali, si riscontrano sempre notevoli differenze tra il comportamento delle mamme altoatesine rispetto alle donne nel resto del territorio nazionale: le donne altoatesine che si sottopongono ad amniocentesi sopra i 35 anni (fattore di rischio che comporta l effetto dell intervento) rappresentano l 11,6% delle donne in gravidanza contro una media nazionale di ca. il 37,0%*. * Fonte: Ministero della Salute Rapporto Cedap 2005

Popolazione assistibile 1.4.1. Caratteristiche dei genitori Età media al parto delle donne: 31,3 anni Mamme residenti che hanno partorito nel corso del 2008: 5.171 Donne con più di 35 anni alla nascita del figlio: 29,7% Donne nubili al momento del parto: 42,7% Madri casalinghe: 20,6% Padri occupati: 93,2% Padri con il diploma di scuola media inferiore: 49,7% L età media delle donne al parto, se pur lievemente, è in continuo aumento negli ultimi anni: da 31,1 del 2005 è passata a 31,3 nel 2008. Considerando la distribuzione per età delle donne che hanno partorito nel 2008, più di 6 su 10 hanno oltre 30 anni (63,7%), quasi 1 su 3 oltre 35 anni (29,7%) e il 5,1%, pari a 299 donne, oltre 40 anni. Anche l età media del padre, pari a 34,7 anni nel 2008, mostra un lieve aumento rispetto agli anni precedenti. Particolare attenzione va 4 comunque rivolta anche alle mamme giovani e alle coppie di adolescenti: si contano, infatti, 80 parti di donne con età inferiore ai 20 anni, pari a 1,4% dei parti totali (si tratta generalmente di coppie particolarmente in difficoltà a gestire la propria crescita personale e il ruolo genitoriale, con carenza obiettiva di risorse sociali ed economiche). Quasi una donna altoatesina su due (42,7%) risulta essere nubile al momento del parto. Questa percentuale continua ad essere significativamente più alta rispetto a quella registrata a livello nazionale dove solo il 17,7%* delle nascite avviene fuori dal matrimonio: questa è una scelta che tende a diffondersi lì dove le donne godono di maggiore indipendenza economica e di conseguenza di maggiore sicurezza. Per quanto riguarda il titolo di studio, il 56,9% delle madri registra una scolarizzazione medioalta (diploma di scuola media superiore, laurea) contro il 44,5% degli uomini. Significativamente inferiore risulta invece la percentuale di donne occupate (74,1% delle madri contro il 93,2% dei padri). Nel 2008 la percentuale di donne straniere residenti, che hanno partorito in Alto Adige, è salita al 18,4% (+3,8 punti percentuali rispetto al 2005). * Fonte: Ministero della Salute Rapporto Cedap 2005

Popolazione assistibile 1.4.2. Gravidanza e parto Numero visite effettuate in gravidanza: 6,7 Donne che hanno eseguito almeno un indagine prenatale invasiva: 8,3% Valore percentuale dei tagli cesarei in Provincia di Bolzano per donne residenti: 27,4% Parti presso l ospedale di Vipiteno avvenuti per via vaginale: 72,0% Numero dei parti gemellari: 92, pari all 1,8% del totale dei parti Donne ricorse a tecniche di procreazione medica assistita: 94, pari all 1,8% del totale delle partorienti Il certificato di assistenza al parto consente, inoltre, la raccolta di informazioni relative a visite ed esami strumentali eseguiti dalla madre nel corso della gravidanza. Nel 2008 in media ogni donna in gravidanza si è sottoposta a 6,7 visite di controllo. A tale riguardo, l Organizzazione Mondiale della Sanità propone un modello di assistenza basato, per le gravidanze a basso rischio, su una media di 4 visite di controllo. Il 59,1% delle madri ha effettuato la prima visita entro l ottava settimana, quindi in epoca gestazionale precoce. 5 Tra le donne residenti che hanno partorito in Alto Adige nel 2008, 428 (8,3%) hanno eseguito almeno un indagine prenatale invasiva (nel 2005 la percentuale era del 9,8%). Il 3,7% ha effettuato un amniocentesi (tecnica di diagnosi prenatale che permette di rilevare eventuali alterazioni cromosomiche fetali, come ad es. la sindrome di Down) e il 2,5% ha effettuato una villocentesi. Valutando le modalità del parto, il 66,3% dei parti è avvenuto per via vaginale e il 6,2% per via vaginale operativa (ventosa o forcipe). Mentre nel corso degli ultimi anni, in controtendenza con il resto d Italia, si registrava un leggero calo nei valori dei parti cesarei, nel 2008 si rileva invece anche in Provincia di Bolzano un aumento del parto per via chirurgica (dal 24,5% del 2007 si passa al 27,4% del 2008). Se si considera la percentuale di parti cesarei depurata NTVS (Nullipar, Terminal, Single, Vertex), indicatore che misura l appropriatezza della modalità del parto depurandolo da fattori che possono aumentare il ricorso al cesareo stesso, il valore calcolato è pari al 23,6%. Si registra una forte variabilità tra i punti nascita nella differenza tra le percentuali di parti cesarei grezze e depurate. In corrispondenza a differenze elevate tra percentuali grezze e depurate si osserva una più alta concentrazione di casi complessi che richiedono in misura maggiore il ricorso al taglio cesareo. Valori depurati maggiori dei valori grezzi possono essere invece indicativi di un ricorso eccessivo all espletamento del parto per via chirurgica.

Popolazione assistibile I parti plurimi costituiscono l 1,8% del totale (92 parti gemellari per un totale di 198 bambini). La quota di gravidanze plurime associata alla procreazione medico assistita è pari al 37,0%. Nel 2008 94 donne, pari all 1,8% del totale delle partorienti, sono ricorse a tecniche di procreazione assistita, contro lo 0,9% registrato a livello nazionale nel 2005. La percentuale dei nati vivi prematuri (con età gestazionale inferiore o uguale a 36 settimane), invertendo il trend registrato negli ultimi anni, è aumentata all 8,1%, riportandosi al valore osservato nel 2005. 1.5. DINAMICA DEMOGRAFICA Tasso di crescita: 8,0 per 1.000 abitanti Tasso di crescita naturale: 3,1 per 1.000 abitanti Tasso di crescita migratoria: 4,9 per 1.000 abitanti Tasso di Fecondità Totale: 1.620,0 per 1.000 abitanti Tasso di Fecondità Totale (2006-2008): 1.603,7 per 1.000 abitanti 6 La crescita della popolazione nel corso del 2008 è stata pari a 8,0 unità per 1.000 abitanti, superiore al valore nazionale (6,7 il dato ISTAT 2007). La componente più importante della crescita della popolazione è costituita dal saldo migratorio, pari al 4,9. La crescita naturale, pari al 3,1, si conferma ai livelli più elevati tra le regioni italiane.

Aspetti della salute Vengono di seguito descritti, in due capitoli specifici, i principali fattori di rischio per la salute della popolazione ed i principali esiti di salute in termini di morbosità e mortalità delle malattie più importanti. Lo stato di salute di una popolazione è difficilmente misurabile e dipende oltre che dall offerta di servizi, sanitari e non, anche da molteplici altri fattori di natura biologica, ambientale e culturale. Accanto agli indicatori tradizionalmente utilizzati per sintetizzare lo stato di salute di una popolazione, quali speranza di vita alla nascita e mortalità infantile, vengono di seguito considerati altri aspetti legati alle condizioni di salute della popolazione, quali ad esempio, gli stili di vita, l incidenza delle neoplasie, la diffusione del diabete, delle malattie del sistema circolatorio, delle malattie respiratorie ed infettive, la salute mentale. 2. ASPETTI DELLA SALUTE 2.1. STILI DI VITA L assunzione di stili di vita corretti è al centro del programma Guadagnare salute promosso dal Ministero della Salute. Agendo su scorretta alimentazione, inattività fisica, fumo ed abuso di alcol, individuati quali principali fattori di rischio di malattie cronico-degenerative, diventa 7 possibile influenzare positivamente lo stato di salute e garantire la sostenibilità del sistema sanitario. 2.1.1. Alimentazione Persone in sovrappeso nella fascia 18-69 anni (2007-08): 26,0% Persone obese nella fascia 18-69 anni (2007-08): 9,9% Maschi in eccesso ponderale nella fascia 18-69 anni (2007-08): 46,5% Femmine in eccesso ponderale nella fascia 18-69 anni (2007-08): 24,8% Persone nella fascia 18-69 anni che consumano almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura (2007-08): 6,2% Un alimentazione scorretta, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, può essere uno dei fattori principali nella determinazione di stati patologici tra i quali ipertensione arteriosa, malattie dell apparato cardiocircolatorio, sovrappeso e obesità (determinato anche dalla scarsa attività fisica), malattie metaboliche come ad esempio il diabete mellito.

Aspetti della salute Il 35,9% della popolazione tra 18 e 69 anni presenta un eccesso ponderale (26,0% sovrappeso, 9,9% obesi). L eccesso ponderale è maggiore tra gli uomini (46,5%) rispetto alle donne (24,8%), e tra le persone con un basso livello di istruzione (43,1%) rispetto a quelle maggiormente istruite (25,8%). 2.1.2. Attività fisica Persone fisicamente attive nella fascia 18-69 anni (2007-08): 50,4% Persone sedentarie nella fascia 18-69 anni (2007-08): 6,3% Persone di 3 anni o più che praticano sport in modo continuativo (2007): 36,1% Uno stile di vita sedentario non rappresenta solo una predisposizione all obesità, ma è anche un fattore di rischio per patologie importanti come la cardiopatia coronarica, il diabete mellito ed alcuni tipi di cancro. Il 50,4% della popolazione tra 18 e 69 anni è attivo dal punto di vista fisico 8 (per il lavoro che svolge o perché aderisce alle raccomandazioni sull attività fisica), mentre il 6,3% è completamente sedentario. 2.1.3. Abitudine al fumo Fumatori nella fascia 18-69 anni (2007-08): 34,1% Fumatori nella fascia 18-24 anni (2007-08): 54,2% Fumatori maschi nella fascia 18-69 anni (2007-08): 34,8% Fumatrici femmine nella fascia 18-69 anni (2007-08): 23,6% Numero medio di sigarette fumate al giorno (2007): 12,7 Numero di decessi attribuibili al fumo (2006): 1.229,9 Il fumo è la prima causa di morte facilmente evitabile. È responsabile di circa il 28% delle morti per tumore e del 34% dei decessi complessivi in provincia. Sono attribuiti al fumo il 75% dei casi di cancro alla cavità orale, alla faringe e all esofago e l 80% dei tumori polmonari. Il fumo è inoltre responsabile di altre patologie, quali l infarto miocardio, l ictus, la bronchite cronica ostruttiva ed altri disturbi dell apparato respiratorio. L abitudine al fumo è diffusa nel 34,1% della popolazione provinciale tra i 18 ed i 69 anni d età (il 34,8% tra gli uomini ed il

Aspetti della salute 23,6% tra le donne). L abitudine è più diffusa tra i giovani: fuma il 54,2% dei soggetti con età compresa tra 18 e 24 anni. 2.1.4. Abuso di sostanze Utenti in carico ai SerD per abuso di sostanze: 833 Prevalenza di utenti in carico ai SerD per abuso di sostanze nella fascia 15-54 anni: 3,1 per 1.000 abitanti Incidenza di utenti in carico ai SerD per abuso di sostanze nella fascia 15-54 anni: 3,5 per 10.000 abitanti Dimissioni ospedaliere per cause droga correlate: 138 Tasso di dimissione ospedaliera per cause droga correlate nella fascia di età 15-54 anni: 51,8 per 100.000 abitanti Alcoldipendenti in carico ai SerD: 1.974 Prevalenza di alcoldipendenti in carico ai SerD: 4,1 per 1.000 abitanti Dimissioni ospedaliere per cause alcool correlate: 943 Tasso di dimissione ospedaliera per cause alcool correlate: 1,9 per 1.000 abitanti Bevitori a rischio nella fascia di età 18-69 anni (2007-08): 32,0% 9 Oltre ad influenzare direttamente la salute, la dipendenza da sostanze influenza negativamente anche il comportamento sociale dell individuo. Nel 2008, sono stati assistiti dai servizi per le dipendenze provinciali (SerD) 833 soggetti con problemi derivanti da consumo di sostanze, pari ad un indice di prevalenza di 3,1 utenti in carico ogni 1.000 abitanti in età compresa tra 15 e 54 anni. L OMS stima che circa il 9% dei costi complessivi per la salute nella regione Europea sia imputabile all abuso di bevande alcoliche. L alcool è determinante nell incremento del rischio per patologie quali la cirrosi epatica, alcuni tumori, l ipertensione, l ictus ed alcune malformazioni congenite. I bevitori a rischio (bevitori "binge" oppure bevitori fuori pasto o forti bevitori) in Provincia sono pari al 32,0% della popolazione tra 18 e 69 anni, e tra questi il 24,4% beve prevalentemente fuori pasto, il 16,9% è bevitore binge (consumo di 6 o più unità alcoliche in una unica volta nell'ultimo mese) ed il 12,4% è un forte bevitore (consumo di almeno 3 unità alcoliche al giorno per gli uomini e 2 per le donne). 2.2. MORBOSITÁ E MORTALITÁ In questo capitolo sono illustrare le malattie maggiormente diffuse nella popolazione: quelle

Aspetti della salute croniche in generale, le malattie infettive, i tumori, il diabete, i disturbi psichici, le malattie del sistema cardiocircolatorio e dell apparato respiratorio. Per le diverse patologie sono riportate le informazioni disponibili in termini di prevalenza, incidenza e mortalità. 2.2.1. Diffusione delle malattie croniche Popolazione affetta da almeno una malattia cronica: 25,8% Età media dei malati cronici: 61,9 anni Popolazione anziana affetta da almeno una patologia cronica: 73,6% Popolazione ipertesa: 14,3% Persone nella sola città di Bolzano affette da una cardiovasculopatia: ca. 21.000 Donne affette da ipotiroidismo: 5,9% Popolazione affetta da una neoplasia: 4,3% Uomini affetti da una malattia cronica respiratoria: 3,6% Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Si tratta 10 di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, le neoplasie, il diabete, le malattie respiratorie croniche ecc.. Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le malattie croniche possono essere anche particolarmente invalidanti, così che la lotta a queste malattie rappresenta una priorità per la salute pubblica. Le malattie croniche si manifestano clinicamente soprattutto in età anziana, quindi esiste una correlazione tra età media della popolazione e prevalenza dei malati cronici. La popolazione altoatesina assistibile è una popolazione abbastanza giovane, con un età media per il 2008 pari a 40,8 anni e un indice di vecchiaia pari a 112 (ovvero sono presenti 112 anziani ogni 100 giovani). A livello territoriale il Comprensorio Sanitario di Bolzano presenta una struttura demografica nettamente più anziana rispetto ai comprensori di Bressanone e di Brunico. Nel corso del 2008, la quota di altoatesini con almeno una malattia cronica è risultata essere pari al 25,8% della popolazione (1 persona su 4). Le donne registrano rispetto agli uomini un rischio leggermente più elevato di contrarre almeno una malattia cronica: valori più elevati per il genere femminile si registrano soprattutto nelle patologie autoimmuni e in quelle endocrinopatiche, come tiroidite di Hashimoto e ipotiroidismo. 14 persone ogni 100 in Alto Adige sono affette da ipertensione; a 4 persone ogni 100 è stata diagnosticata una neoplasia ed a 3 il diabete; 4 persone ogni 100 presentano una sindrome dislipidemica. Se consideriamo solo la popolazione anziana (con 65 anni e più), oltre 70 persone ogni 100 registrano almeno una patologia cronica. Analizzando i tassi standardizzati per aree territoriali emerge come distretti rurali quali quelli di

Aspetti della salute Laives-Bronzolo-Vadena, della Val Passiria e dell Alta Val d Isarco registrano stime di prevalenza di malati cronici molto simili ai distretti urbani di Bolzano e Merano. La prevalenza delle singole malattie sul territorio non è sempre omogenea: il Comprensorio Sanitario di Bolzano presenta soprattutto una maggiore prevalenza di assistiti affetti da malattie respiratorie croniche e tiroidite di Hashimoto. Nel comprensorio meranese si registra una maggiore diffusione di malattie dislipidemiche. I comprensori di Bressanone e di Brunico, invece, nei quali mediamente si evidenziano tassi più bassi, si caratterizzano per una maggiore prevalenza di malattie quali Parkinson (Bressanone) e psicosi (Brunico). 2.2.2. Malattie infettive Casi di malattie infettive di classe II notificate: 4.955 Tasso di notifica di malattie infettive di classe II: 1.107,7 per 100.000 abitanti Casi di malattie infettive di classe III notificate: 56 Tasso di notifica di malattie infettive di classe III: 11,5 per 100.000 abitanti Dimissioni ospedaliere per malattia infettiva: 2.124 Tasso di dimissione ospedaliera per malattia infettiva: 436,2 per 100.000 abitanti Casi di decesso per malattia infettiva (2006): 39 Tasso di mortalità per malattia infettiva (2006): 8,1 per 100.000 abitanti Nuovi casi di AIDS: 4 Casi prevalenti di AIDS: 121 Tasso di incidenza di AIDS: 0,8 per 100.000 abitanti Tasso di prevalenza di AIDS: 24,9 per 100.000 abitanti 11 Le malattie infettive maggiormente notificate nel 2008 sono state quelle legate all infanzia, e tra queste la rosolia, con 1.950 casi, pari ad un incidenza di 400,5 per 100.000 abitanti. Nel 2008 sono stati inoltre notificati 54 casi di tubercolosi (tra cui 25 di cittadini stranieri), pari a 11,1 per 100.000 abitanti (8,3 nel 2007). Tra il 1982, anno della prima diagnosi in Italia, ed il 2008, sono stati segnalati 266 casi di AIDS tra i residenti in Provincia di Bolzano. I nuovi casi segnalati nel 2008 sono stati 4, pari a 0,8 per 100.000 abitanti. I nuovi casi segnalati in Italia nel 2008 sono stati 977 per una corrispondente incidenza di 1,6 casi per 100.000 abitanti. Il tasso di notifica delle nuove infezioni da HIV in Provincia nel 2007 è pari a 8,2 per 100.000 abitanti (4,7 nel 2006).

Aspetti della salute 2.2.3. Tumori maligni Nuovi casi attesi di tumore maligno Maschi (2008): 1.635 Nuovi casi attesi di tumore maligno Femmine (2008): 1.122 Tasso annuo di incidenza di tumori maligni Maschi (2001-2005): 620,1 per 100.000 maschi Tasso annuo di incidenza di tumori maligni Femmine (2001-2005): 465,7 per 100.000 femmine Decessi attesi per tumore maligno Maschi (2008): 619 Tasso annuo di mortalità per tumore maligno Maschi (2001-2005): 265,4 per 100.000 maschi Decessi attesi per tumore maligno Femmine (2008): 503 Tasso annuo di mortalità per tumore maligno Femmine (2001-2005): 210,0 per 100.000 femmine 12 Le stime di incidenza dei tumori maligni diagnosticati nella popolazione residente in Provincia di Bolzano sono riferite al quinquennio 2001-2005 (casi aggiornati al 30.06.2009, dato non ancora definitivo). Il numero medio di nuovi casi per anno diagnosticati nel periodo è pari a 1.446 tra i maschi ed a 1.114 tra le femmine. Escludendo i tumori della pelle (ICD X: C44), i nuovi casi attesi per il 2008 sono pari a 1.557 per i maschi (591,8 ogni 100.000 residenti) e 1.158 per le femmine (442,3 per 100.000). I tumori giovanili (0-14 anni) osservati in media ogni anno sono stati 26 casi tra i maschi e 21 tra le femmine. Escludendo la cute (ICD X C44), i tumori più frequenti tra i maschi sono quelli della prostata (25,8% dei casi), del colon-retto (12,6%), del polmone (9,8%), della vescica (9,7%) e dello stomaco (5,6%). Nelle femmine, il tumore della mammella (27,4% dei casi) è al primo posto tra tutte le neoplasie, seguito dal tumore del colon-retto (12,5%), dello stomaco (5,6%), dai melanomi (5,4%) e dal tumore del polmone (5,2%). Nel periodo 2001-2005 sono deceduti per tumore in media 619 maschi ogni anno (265,4 decessi ogni 100.000 residenti), e 503 femmine (210 decessi ogni 100.000). Per l anno 2008 è quindi possibile stimare per la Provincia di Bolzano un totale di 1.287 decessi per tumore di cui 722 tra i maschi e 565 tra le femmine. Tra i maschi, le cause di morte per neoplasia più frequenti risultano il tumore del polmone (20,2% dei casi), del colon-retto (12,0%), della prostata (11,0%), dello stomaco (8,2%) e del

Aspetti della salute fegato (6,3%). Nelle femmine, i decessi dovuti al tumore della mammella (16,7%) rappresentano la quota più importante, seguiti dai decessi per tumore del colon-retto (11,9%), del polmone (9,1%), dello stomaco (8,4%) e del pancreas (8,2%). Per i confronti con le altre regioni italiane si invia al sito dell'associazione Italiana dei Registri Tumori: http://www.registri-tumori.it/cms/ 2.2.4. Diabete Prevalenza dei pazienti diabetici sul totale della popolazione assistibile: 3,5% Età media: 67,7 anni Tre quarti della popolazione diabetica soffre anche di una cardiovasculopatia, due terzi è anche ipertesa Circa il 70% dei diabetici effettua almeno un monitoraggio di creatinina e di emoglobina glicata all anno Diabetici che hanno assunto almeno un farmaco per il diabete (antidiabetico orale, antiaggregante, ipolipemizzante o l'insulina): 84,2% Tasso di ospedalizzazione per diabete: 132,1 ricoveri di residenti per 100.000 abitanti 13 Il diabete mellito, con le sue complicanze, è uno dei maggiori problemi sanitari dei paesi economicamente evoluti e la sua prevalenza è in continua crescita, anche a causa dell aumento dell obesità e della sedentarietà. La prevalenza in letteratura è stimata intorno al 4,6% della popolazione generale (ISTAT, 2007), ma vi è un ulteriore 3% di soggetti con diabete non diagnosticato. Esistono due forme principali di diabete mellito: il diabete di tipo I (l 8% dei casi) è una forma infantile-giovanile, che richiede il trattamento insulinico; il diabete di tipo II (oltre il 90% dei casi) è caratteristico dell età adulta - senile ed è spesso controllabile con dieta, esercizio fisico e/o ipoglicemizzanti orali. Nel 2008 in Provincia di Bolzano sono stati assistiti 17.523 pazienti diabetici (17.109 in anni vissuti), con una prevalenza sul totale della popolazione assistibile del 3,5%. La prevalenza di malati aumenta progressivamente con l avanzare dell età, divenendo l 11,1% tra i 65 ed i 74 anni e giungendo al 13,8% dopo i 75 anni. L età media della popolazione diabetica è di 67,7 anni. La percentuale di maschi è leggermente maggiore (52,1%) rispetto alle femmine ed è superiore

Aspetti della salute soprattutto nella fascia d età tra i 45 ed i 74 anni. La prevalenza della patologia è poco omogenea all interno del territorio provinciale. Nei grandi centri urbani si registrano tassi di prevalenza standardizzati superiori alla media provinciale: questo è dovuto ad un maggiore ricorso al Sistema Sanitario Provinciale da parte del paziente diabetico residente nei centri urbani. A livello provinciale tre quarti della popolazione diabetica soffre anche di una cardiovasculopatia, due terzi è anche ipertesa, il 6,6% ha una neuropatia ed il 4,8% soffre di insufficienza renale grave. In Provincia di Bolzano il 70,9% dei diabetici effettua almeno un monitoraggio di creatinina all anno ed il 69,5% di emoglobina glicata (il valore nazionale riportato nelle Linee Guida nazionali AMD per la glicata è pari all 84%, a fronte del 100% auspicabile). Per quanto riguarda la terapia farmacologia, nel corso del 2008 il 64,9% dei pazienti diabetici ha assunto almeno un antidiabetico orale, il 36,2% almeno un antiaggregante, il 36,2% un ipolipemizzante ed il 17,3% si è curato con l insulina. Il trattamento farmacologico del diabete prevede nella maggior parte dei casi l associazione di più farmaci: l 84,2% dei diabetici ha assunto almeno uno di questi farmaci nell arco dell anno. Il tasso di ospedalizzazione per diabete nella Provincia di Bolzano è pari a 132,1 ricoveri di 14 residenti per 100.000 abitanti (esclusi i ricoveri effettuati presso le strutture austriache). Se si considera solo la popolazione con età superiore a 18 anni il tasso sale a 138,4 ricoveri per 100.000 abitanti. Nello specifico, il tasso di ospedalizzazione per diabete con complicanze a lungo termine (complicazioni renali, oculari, neurologiche, circolatorie periferiche o altre complicanze specificate e non) risulta pari a 65,8 ricoveri per 100.000 abitanti con età maggiore di 18 anni. 2.2.5. Disturbi psichici Pazienti assistiti dai Centri di Salute Mentale: 9.197 Prevalenza di pazienti assistiti dai Centri di Salute Mentale: 18,9 per 1.000 abitanti Dimissioni ospedaliere per malattia psichica: 3.163 Tasso di dimissioni ospedaliera per malattia psichica: 649,6 per 100.000 abitanti Pazienti assistiti dai servizi psicologici: 7.172 Pazienti assistiti dal Servizio di Psicologia Viaria: 1.585 Prevalenza di pazienti assistiti dai servizi psicologici: 14,7 per 1.000 abitanti Casi di suicidio: 51 Tasso di suicidio: 10,5 per 100.000 abitanti

Aspetti della salute Il servizio psichiatrico è una struttura complessa, che attraverso il coordinamento tecnico e gestionale delle strutture operative garantisce il funzionamento integrato delle stesse, la continuità terapeutica, l unitarietà della programmazione e dell attuazione dei progetti terapeutici e di risocializzazione. Le strutture sanitarie di cui si avvale il servizio psichiatrico sono il Centro di Salute Mentale (CSM), il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), il servizio day and night hospital, i centri di riabilitazione ed altre strutture per l attività in regime residenziale e semiresidenziale. Nel corso del 2008 sono state 9.197 le persone assistite dai Centri di Salute Mentale provinciali, pari a 18,9 per 1.000 abitanti, mentre 3.163 sono state le dimissioni ospedaliere di pazienti con diagnosi principale di tipo psichiatrico (649,6 per 100.000 abitanti). Tra le diagnosi di dimissione prevalgono le psicosi affettive (29,0% delle dimissioni). Gli assistiti dai servizi psicologici nel corso del 2008 sono stati 7.172, pari a 14,7 ogni 1.000 abitanti. Gli utenti assistiti dal servizio di psicologia viaria sono stati 1.585. Nel 2008 ci sono stati 51 casi di suicidio (10,5 per 100.000 abitanti), a fronte di una media del quinquennio 2004-2008 è pari a 47,8 casi per anno. 2.2.6. Malattie dell apparato circolatorio 15 Prevalenza di malattie croniche vasculopatiche Maschi: 154,1 per 1.000 maschi Prevalenza di malattie croniche vasculopatiche Femmine: 173,4 per 1.000 femmine Prevalenza della malattia ipertensiva Maschi: 132,0 per 1.000 maschi Prevalenza della malattia ipertensiva - Femmine: 153,0 per 1.000 femmine Decessi per malattie del sistema circolatorio Maschi (2006): 563 Decessi per malattie del sistema circolatorio Femmine (2006): 818 Tasso di mortalità per malattie del sistema circolatorio Maschi (2006): 239,1 per 100.000 maschi Tasso di mortalità per malattie del sistema circolatorio Femmine (2006): 336,0 per 100.000 femmine Dimissioni ospedaliere per malattie del sistema circolatorio Maschi: 4.961 Dimissioni ospedaliere per malattie del sistema circolatorio Femmine: 4.221 Tasso di ospedalizzazione per malattie del sistema circolatorio Maschi: 2.073,9 per 100.000 maschi Tasso di ospedalizzazione per malattie del sistema circolatorio Femmine: 1.704,3 per 100.000 femmine

Aspetti della salute La malattie cardiocircolatorie rappresentano la prima causa di morte nei paesi sviluppati, e sono responsabili del 39,0% dei decessi in Provincia di Bolzano. I principali fattori di rischio per le malattie dell apparato cardiocircolatorio sono rappresentati dall ipertensione, dall ipercolesterolemia, dal diabete e dall obesità. Un soggetto iperteso ha un rischio tra 2 e 4 volte superiore rispetto ad una persona non ipertesa di morire di una malattia coronarica, e di oltre 4 volte superiore di morire di ictus. Si stima che il 25% dei decessi per malattie coronariche o ictus sia relazionato all ipertensione. I soggetti con ipercolesterolemia presentano un rischio di morte per cardiopatia ischemica e ictus doppio rispetto ai soggetti con colesterolemia normale. Nel 2008, rispetto alla popolazione generale provinciale, si stima una prevalenza di 163,9 casi ogni 1.000 residenti di malati cronici cardiovasculopatici (154,1 per 1.000 tra i maschi e 173,4 per 1.000 tra le femmine) e 142,7 casi per 1.000 di ipertensione (132,0 tra i maschi e 153,0 tra le femmine). Le dimissioni ospedaliere complessive per malattie cardiovascolari sono state complessivamente 9.182 (1.885,8 per 100.000 abitanti). Tra le dimissioni per malattie ischemiche (1.039) si contano 654 dimissioni per infarto miocardico acuto (389 maschi e 265 femmine). Rispetto all anno precedente, tra gli uomini, le dimissioni per infarto sono diminuite di 4 casi, mentre ci sono state 30 dimissioni in più tra le donne. La patologia più frequente tra le cause di morte per malattie del sistema circolatorio nel 2006 è 16 rappresentata dalle malattie ischemiche del cuore (infarto, angina pectoris ed ischemie cardiache), con 259 decessi tra i maschi (110,0 per 100.000) e 280 decessi tra le femmine (115,0 per 100.000). 2.2.7. Malattie respiratorie Prevalenza di malattie croniche broncopatiche - Maschi: 36,5 per 1.000 maschi Prevalenza di malattie croniche broncopatiche - Femmine: 29,5 per 1.000 femmine Decessi per malattie dell apparato respiratorio Maschi (2006): 153 Decessi per malattie dell apparato respiratorio Femmine (2006): 108 Tasso di mortalità per malattie dell apparato respiratorio Maschi (2006): 65,0 per 100.000 maschi Tasso di mortalità per malattie dell apparato respiratorio Femmine (2006): 44,4 per 100.000 femmine Dimissioni ospedaliere per malattie dell apparato respiratorio Maschi: 3.186 Dimissioni ospedaliere per malattie dell apparato respiratorio Femmine: 2.351 Tasso di ospedalizzazione per malattie dell apparato respiratorio Maschi: 1.331,9 per 100.000 maschi Tasso di ospedalizzazione per malattie dell apparato respiratorio Femmine: 949,2 per 100.000 femmine

Aspetti della salute Le malattie dell apparato respiratorio in generale rappresentano la terza causa di morte (7,5%) in provincia dopo le malattie del sistema circolatorio ed i tumori. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è responsabile di oltre la metà dei decessi per malattie polmonari, con un trend in continuo aumento. Il fumo di tabacco è il più importante fattore ambientale per lo sviluppo di bronchite cronica e BPCO: il 15-20% dei fumatori accusa un ostruzione bronchiale clinicamente significativa ed una frazione minore un insufficienza respiratoria invalidante. La prevalenza stimata nel 2008 di broncopatie croniche in Provincia di Bolzano è pari a 32,9 casi per 1.000 abitanti (36,5 tra i maschi e 29,5 tra le femmine). Le dimissioni nel 2008, di residenti da strutture provinciali con una malattia del sistema respiratorio come diagnosi principale, sono state complessivamente 5.537, con un tasso di ospedalizzazione pari a 1.137,2 per 100.000. Le diagnosi più frequenti di ricovero sono state polmoniti ed influenza. Le polmoniti e le influenze sono diventate nel 2006 la causa di decesso più importante tra le malattie respiratorie, con un tasso pari a 27,2 per 100.000 tra gli uomini ed a 20,5 per 100.000 tra le donne. 2.2.8. Mortalità per causa 17 Tasso di mortalità (decessi con causa codificata) - Maschi (2006): 735,4 per 100.000 maschi Tasso di mortalità (decessi con causa codificata) - Femmine (2006): 747,1 per 100.000 femmine La fonte di riferimento per i dati di mortalità è costituita dal Registro Provinciale di Mortalità, che gestisce ed elabora le informazioni contenute nei certificati di morte ISTAT e provvede alla codifica da assegnare alla causa principale del decesso. La codifica è quasi completa fino all anno 2006, mentre non è disponibile per i decessi avvenuti successivamente. Il numero di decessi registrato nel 2006 nella popolazione residente è pari a 3.632, per un corrispondente tasso di mortalità grezzo del 7,6 per 1.000. La causa principale di decesso nell anno 2006 è costituita dalle malattie del sistema circolatorio, che interessa il 45,1% dei casi della popolazione femminile ed il 32,7% di quella maschile. Tra gli uomini è più evidente la mortalità per tumore (37,2%) rispetto alle donne (28,4%), così come quella per traumatismi ed avvelenamenti (6,2% vs. 2,9%).

Aspetti della salute 18

Assistenza sanitaria collettiva Il livello di Assistenza sanitaria collettiva comprende le attività e le prestazioni volte a tutelare la salute e la sicurezza della comunità da rischi infettivi, ambientali, legati alle condizioni di lavoro ed agli stili di vita. 3. ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA Il Piano Sanitario Provinciale, in conformità a quanto previsto dalla normativa nazionale, prevede il livello essenziale di assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. L obiettivo del livello è quello di promuovere la salute della popolazione nel suo complesso garantendo le seguenti prestazioni: 1. Profilassi delle malattie infettive e parassitarie; 2. Tutela della collettività e dei singoli dai rischi connessi con gli ambienti di vita, anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; 3. Tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi con gli ambienti di lavoro; 4. Sanità pubblica veterinaria; 5. Tutela igienico-sanitaria degli alimenti; 6. Attività medico-legali. Sono esclusi da questo livello gli interventi di prevenzione individuale, fatta eccezione per le vaccinazioni organizzate in programmi che hanno lo scopo di aumentare le difese immunitarie della popolazione (come quelle incluse nel Piano Nazionale Vaccini) e per gli screening oncologici, quando sono organizzati in programmi di popolazione. 19 3.1. SCREENING ONCOLOGICI Attraverso i programmi di screening oncologici si persegue l obiettivo di individuare la malattia in fase preclinica o i suoi precursori nella popolazione generale o in suo sottogruppo. I programmi sono rivolti ad una popolazione asintomatica, che viene invitata a sottoporsi ad un test. I tumori per i quali è stata dimostrata l efficacia di un programma di screening in termini di riduzione di incidenza e mortalità sono il tumore della mammella e della cervice uterina per la popolazione femminile, del colon retto per la popolazione generale. In Provincia di Bolzano sono attivi programmi di screening per il tumore della mammella e per quello della cervice uterina.

Assistenza sanitaria collettiva 3.1.1. Tumore della cervice uterina Donne nella fascia di età 23-65 anni che hanno effettuato almeno un Pap-test negli ultimi tre anni (2006-2008): 104.976 (74,8%) Esiti di carcinoma tra le donne che hanno effettuato un Pap-test negli ultimi tre anni (2006-2008): 11 (0,01%) Displasie gravi tra le donne che hanno effettuato un Pap-test negli ultimi tre anni (2006-2008): 69 (0,1%) Il test di screening raccomandato per il tumore della cervice uterina è l esame del Pap-test, da effettuare ogni tre anni per le donne di età compresa tra 25 e 64 anni. L efficacia di questo screening è stata dimostrata sia dalla riduzione della mortalità nelle aree in cui è stato applicato che da studi specifici. Il programma di screening provinciale allarga la fascia di invito alle donne in età compresa tra 23 e 65 anni; l invito ad effettuare il test di screening viene spedito solo alle donne che nel 20 corso degli ultimi tre anni non risultano aver eseguito l esame in una struttura sanitaria provinciale. Va infatti sottolineato che una quota consistente delle donne altoatesine esegue spontaneamente un attività di prevenzione, sottoponendosi periodicamente all esame del Paptest, anche ad intervalli inferiori a tre anni. Il 74,8% delle donne residenti risulta aver effettuato almeno un Pap-test negli ultimi 3 anni (2006-2008). In 11 casi l esito è stato un carcinoma (0,01%), in 69 casi (0,1%) una displasia grave ed in 258 casi una displasia lieve o media (0,2%). 3.1.2. Tumore della mammella Adesione al terzo ciclo dello screening del tumore alla mammella (2007-09, dati parziali): 56,8% Casi positivi al terzo ciclo dello screening del tumore alla mammella (2007-09, dati parziali): 62 Tasso di identificazione al terzo ciclo dello screening del tumore alla mammella (2007-09, dati parziali): 0,2% Il test di screening raccomandato per il tumore della mammella consiste in una mammografia ogni due anni per le donne in età compresa tra 50 e 69 anni. La partecipazione ad un

Assistenza sanitaria collettiva programma di screening organizzato su invito può arrivare a ridurre del 35% la probabilità di morire per un tumore della mammella. In Alto Adige il programma di screening per questo tumore è attivo dal 2003 a livello provinciale, ed il terzo ciclo di screening si concluderà nell autunno del 2009. Tra le donne invitate al terzo ciclo, il 56,8% ha aderito al programma di screening, ed in 62 casi è stata riscontrata una positività al test di screening (0,2%). 3.2. PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE Dosi vaccinali somministrate alla popolazione d età inferiore a 18 anni: 161.736 Dosi vaccinali somministrate riferite a vaccinazioni obbligatorie per legge: 48,0% Copertura vaccinale a 24 mesi di età per la polio: 89,7% Copertura vaccinale a 24 mesi di età per difterite-tetano: 89,7% Copertura vaccinale a 24 mesi di età per epatite B: 89,2% Copertura vaccinale a 24 mesi di età per morbillo: 69,3% Copertura vaccinale a 24 mesi di età per malattie da haemophilus influenzae tipo b: 89,6% Persone coinvolte nell ambito di inchieste e/o sorveglianze epidemiologiche su specifiche malattie infettive sottoposte ad obbligo di notifica: 6.692 Vaccinazioni antitubercolari eseguite: 117 Prove di cutireazione alla tubercolina eseguite: 2.231 21 Con delibera n. 4699 del 28/12/2007 è stato approvato il calendario vaccinale provinciale, il quale prevede l armonizzazione in un unico schema di tutte le vaccinazioni per i bambini indicate dall Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Piano Nazionale Vaccini 2005-2007 (Tabella 3.2.1). In Italia, per i nuovi nati, sono obbligatorie le vaccinazioni contro difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B. A livello provinciale sono raccomandate, inoltre, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia (MPR), pertosse, infezioni da Haemophilus influenzae b (Hib), da pneumococco, da meningococco C e la vaccinazione contro i Papillomavirus responsabili del carcinoma della cervice uterina (HPV). Nel 2008 in Alto Adige sono state somministrate, alla popolazione d età inferiore a 18 anni, 161.736 dosi vaccinali; di queste il 48,0% (77.576) si riferiscono a vaccinazioni obbligatorie per

Assistenza sanitaria collettiva 22 legge (Tabella 3.2.2). Le coperture vaccinali a 24 mesi per la coorte di nascita del 2006 presentano, a livello provinciale, valori inferiori al livello ottimale del 95%; ancora insufficiente è la copertura contro il morbillo (Tabella 3.2.3). La sorveglianza delle malattie infettive si basa in particolare sul Sistema Informativo delle Malattie Infettive (SIMI), che prevede il coinvolgimento del medico curante, ospedaliero o di base, il quale diagnostica la malattia infettiva ed effettua la segnalazione ai servizi di igiene e sanità pubblica dell Azienda Sanitaria. Gli operatori dei servizi, in base all eziopatogenesi ed alla rilevanza epidemiologica della patologia, adottano le adeguate misure di profilassi a tutela della salute pubblica. Nell ambito dell attività di profilassi delle malattie infettive e parassitarie, i quattro servizi di igiene e sanità pubblica hanno svolto inchieste e/o sorveglianze epidemiologiche su specifiche malattie sottoposte ad obbligo di notifica: le più numerose in particolare sono quelle condotte in caso di infestazioni da ectoparassiti ovvero infezioni causate da campylobacter, salmonellosi, legionellosi ed altri agenti responsabili di tossinfezioni alimentari. Tale attività di profilassi ha coinvolto, nel corso del 2008, soprattutto collettività per un totale di 6.692 persone (Tabella 3.2.4). Relativamente alla tubercolosi, le necessarie attività di profilassi vengono svolte in tutto il territorio provinciale dal servizio Pneumologico aziendale (Tabella 3.2.5). Il numero di vaccinazioni antitubercolari eseguite nel 2008 risulta considerevolmente inferiore rispetto all anno precedente (117 rispetto alle 227 del 2007, -48,5%); nel corso dell anno sono state eseguite circa 2.200 prove di cutireazione alla tubercolina evidenziando una riduzione del 25,2% rispetto al 2007 (Tabella 3.2.6). Questa diminuzione delle vaccinazioni, nonché delle prove di cutireazione alla tubercolina è da porre in relazione essenzialmente al cambiamento nella normativa prevista a livello nazionale (L. 388/2000), ed alle indicazioni contenute in recenti linee guida redatte da alcune società scientifiche che riducono ulteriormente le attività di profilassi della tubercolosi, concentrandosi di fatto solo su alcuni selezionati gruppi a rischio (neonati o bambini appartenenti a gruppi ad alto rischio di infezione ed operatori che lavorano in ambienti ad alto rischio di esposizione). 3.3. TUTELA DAI RISCHI CONNESSI CON GLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO In questo sottolivello sono comprese tutte le attività e le prestazioni finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza della comunità, con particolare riferimento ai rischi connessi agli ambienti di vita (strutture a carattere collettivo, piscine pubbliche o private aperte al pubblico,

Assistenza sanitaria collettiva laboratori di produzione e di commercializzazione dei prodotti cosmetici, centri di bellezza ed estetica) ed agli ambienti di lavoro. 3.3.1. Ambienti di vita Strutture provinciali di carattere collettivo controllate per l accertamento delle condizioni igienico-sanitarie: 267 Istituti prescolastici e scolastici pubblici e privati controllati: 7,9% Strutture sanitarie pubbliche controllate: 15,0% Strutture sanitarie private controllate: 7,2% Strutture sociali controllate: 60,8% Campioni di acqua di piscina prelevati per eseguire analisi chimico-fisiche: 327 Campioni di acqua di piscina con valori non regolari alle analisi chimico-fisiche eseguite: 19,3% Campioni di acqua di piscina prelevati per eseguire analisi microbiologiche: 785 Campioni di acqua di piscina con valori non regolari alle analisi microbiologiche eseguite: 7,1% Laboratori di produzione di prodotti cosmetici controllati: 36,4% Centri di bellezza ed estetica controllati: 12,3% Centri per il tatuaggio e/o piercing controllati: 41,4% 23 L attività di controllo, vigilanza e accertamento delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture a carattere collettivo, in relazione alle diverse utilizzazioni, viene svolta principalmente dai servizi di igiene e sanità pubblica (Tabelle 3.3.1 e 3.3.2). I servizi eseguono i controlli analitici sulle condizioni di salubrità e sicurezza degli edifici, con attenzione sia agli utenti che ai lavoratori. Forniscono, inoltre, assistenza agli enti preposti ed ai soggetti gestori delle strutture nella definizione di eventuali azioni di miglioramento delle condizioni igieniche e di sicurezza degli edifici. Nel 2008, sono state valutate le condizioni igienico sanitarie di 267 strutture provinciali di carattere collettivo; tra queste, le strutture maggiormente controllate sono state le strutture sanitarie private (27,3%), gli istituti prescolastici e scolastici pubblici e privati (25,1%), i punti vendita e/o di confezionamento di prodotti fitosanitari (20,2%) e le strutture sociali (16,9%) (Tabella 3.3.3). I servizi di igiene e sanità pubblica svolgono, inoltre, attività di controllo delle piscine pubbliche o private aperte al pubblico. In tale ambito vengono effettuate verifiche e controlli analitici delle acque per tutti gli impianti natatori e piscine destinate a scopo ludico-ricreativo o riabilitativo.