Appendice A. A.1 Amplificatore con transistor bjt

Documenti analoghi
3) Terminare la linea con una resistenza variabile ( Ω); dalla condizione di riflessione nulla verificare l impedenza caratteristica.

Misure su linee di trasmissione

Circuiti a transistor

Amplificatori a transistor e misure

Transistor bipolare a giunzione (bjt bipolar junction transistor)

Corso di ELETTRONICA 1 (Elettronici N.O.) 17/06/2003

ESERCITAZIONE DI ELETTRONICA I L Alimentatore Stabilizzato (Realizzazione Circuitale e Prova Sperimentale)

Amplificatore differenziale con stadio di uscita emitter follower a simmetria complementare

Dispositivi elettronici Esperienze di laboratorio

Banda passante di un amplificatore

Amplificatore differenziale con stadio di uscita emitter follower a simmetria complementare

Informazioni logistiche e organizzative Applicazione di riferimento. caratteristiche e tipologie di moduli. Circuiti con operazionali reazionati

Esonero del Corso di Elettronica I 23 aprile 2001

Schemi e caratteristiche dei principali amplificatori a BJT

Amplificatori operazionali

Page 1. Elettronica delle telecomunicazioni 2003 DDC 1. Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione. Contenuti del Gruppo A

ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA Circuiti con Amplificatori Operazionali

Esercitazione 6: Convertitori A/D Delta e Sigma-Delta

Il TRANSISTOR. Il primo transistor della storia

Indice. Cap. 1 Il progetto dei sistemi elettronici pag. 1

Laboratorio di Elettronica II. Esperienza 3. Progetto di un amplificatore con BJT

P4 OSCILLATORI SINUSOIDALI

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

A.S. 2014/15 CLASSE 4 BEE MATERIA: ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

Fondamenti di Elettronica Ing. AUTOMATICA e INFORMATICA - AA 2010/ Appello 09 Febbraio 2012

Page 1. Elettronica delle telecomunicazioni ETLCE - A1 08/09/ DDC 1. Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione. Contenuti del Gruppo A

Laboratorio di Sistemi e Segnali AA 2017/18 Esonero 1, Soluzioni A

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo

AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

Esercitazioni lab per informatici

Il comportamento di un amplificatore ideale, ad esempio di tensione, è descritto dalla relazione lineare V out = A V in (3.1)

Il TRANSISTOR. Il primo transistor della storia

ESERCIZIO Punto di riposo, R 1,R 2. Detta I C = I C1 = I C2 = 2.5mA e ipotizzando I B1 I C1,I B2 I C2, si ha

Laboratorio di Elettronica II. Esperienza 3. Progetto di un amplificatore con BJT

ν S R B2 Prova n 1: V CC R C R B1 C C R S C S C L out R L Prove d'esame

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE "G. MARCONI" Via Milano n PONTEDERA (PI) ANNO SCOLASTICO 2005/2006 CORSO SPERIMENTALE LICEO TECNICO

Stadi Amplificatori di Base

Elettronica I - Lab. Did. Elettronica Circuitale - BREVE INTRODUZIONE AGLI STRUMENTI DEL BANCO DI MISURA

Appunti di Elettronica per Fisici

Appunti di Elettronica per Fisici

5. Amplificatori. Corso di Fondamenti di Elettronica Fausto Fantini a.a

Piano di lavoro preventivo

LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLA CURVA DI RISPOSTA IN FREQUENZA DI UN AMPLIFICATORE A BJT AC180 SCHEMA

A Laurea in Fisica - Anno Accademico

Classe IV specializzazione elettronica. Elettrotecnica ed elettronica

Esercitazione 3. Biagio Provinzano Aprile Esercizio 1. I BJT npn hanno la stessa area e la stessa corrente di saturazione, consideriamo

Il blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una

Laboratorio di Elettronica II. Esperienza 1. Misura delle NON idealità dell Op-Amp UA741

Amplificatori a Transistori con controreazione

Corso di ELETTRONICA II modulo. Ingegneria Clinica, Ingegneria Biomedica e Ingegneria dei Sistemi. Prof. Domenico Caputo. Esame del 19 febbraio 2009

Generatore di onda quadra e contatore asincrono

Generatore di Funzioni

I transistor in alta frequenza

Amplificatori alle alte frequenze

Amplificatore monotransistore

Elettronica I - Seconda Esercitazione - RISPOSTA IN FREQUENZA DI CIRCUITI CON AMPLIFICATORI OPERAZIONALI

Esperimentazioni di Fisica 3. Appunti sugli. Amplificatori Differenziali. M De Vincenzi

Alimentatore Tektronix PS283. Silvia Roncelli Lab. Did. di Elettronica Circuitale 1

RADDRIZZATORE AD UNA SEMIONDA AMPLIFICATORE LOGARITMICO

Curva caratteristica del transistor

Elettronica per le Telecomunicazioni/Informatica

A.R.I. - Sezione di Parma. Corso di preparazione esame patente radioamatore Semiconduttori. Carlo Vignali, I4VIL

PROVA SCRITTA DI CIRCUITI ELETTRONICI ELEMENTARI (D.M. 270/04) 27/01/2017 [A] PROVA SCRITTA DI FONDAMENTI DI ELETTRONICA (D.M

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

Amplificatori operazionali

9.Generatori di tensione

Ricerca ed organizzazione appunti: Prof. ing. Angelo Bisceglia

Elettronica generale - Santolo Daliento, Andrea Irace Copyright The McGraw-Hill srl

Esercitazione 4 : CONVERTITORE D/A CON RETE A SCALA

Appunti di ELETTRONICA Amplificatore operazionale (amp. Op oppure A. O.) - +

Formulario di CIRCUITI ELETTRONICI ANALOGICI L-A

CAPITOLO 7 DISPOSITIVI INTEGRATI ANALOGICI

Misure con l oscilloscopio (e non) su circuiti con amplificatori operazionali

ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA (C.I.) Modulo di Elettronica. Lezione 7. a.a

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA AC2. Circuiti in corrente alternata

POLITECNICO DI TORINO TERZA ESERCITAZIONE ATTENZIONE

Laboratorio di Elettronica T Esperienza 7 Circuiti a diodi 2

I transistor in alta frequenza

Multivibratore bistabile, monostabile e astabile con TIMER 555

Materiale didattico > Uso delle basette per montaggi senza saldature

Nome: Fabio Castellini Sesta esperienza Data: 19/05/2015 I FILTRI PASSIVI

L amplificatore operazionale

Esercitazione n 3: Amplificatore a base comune

Amplificatore con BJT: V RE = 0,1 x V CC = 0,1 x 10 = 1 V V CE = V CC / 2 = 10 / 2 = 5 V

Esercitazione 3 (B7- U9) Misure su amplificatori. Modulo SISTEMI ELETTRONICI AA ESERCITAZIONI DI LABORATORIO - 3. Scopo dell esercitazione

Modello di Ebers-Moll del transistore bipolare a giunzione

Generatori di tensione

Coppia differenziale MOS con carico passivo

ESERCIZIO 1. Soluzione. Per risolvere il problema utilizzo il modello di Ebers-Moll, grazie al quale potrò calcolare L E, W, L C, infatti so che

Telecomando infrarossi

Relazione di Laboratorio Elettronica

Appunti di Elettronica per Fisici


OSCILLATORE A SFASAMENTO

Maturità Elettronica e Telecomunicazioni TEMA DI ELETTRONICA

Transcript:

Appendice A A.1 Amplificatore con transistor bjt Il circuito in fig. A.1 è un esempio di amplificatore a più stadi. Si utilizza una coppia differenziale di ingresso (T 1, T 2 ) con un circuito current mirror (T 3, T 4 ) che fornisce la corrente di emettitore alla coppia differenziale; lo stadio di uscita è un emitter follower di tipo Darlington con una coppia a simmetria complementare come secondo transistor (T 5, T 6 T 7 ); l accoppiamento tra T 5 e T 6 è fatto tramite un diodo zener per avere una tensione di uscita nominale di 0 V e rendere quindi il circuito utilizzabile in corrente continua. Figura A.1: Circuito amplificatore a più stadi con transistor bjt. Sia l amplificatore differenziale di ingresso sia il circuito current mirror possono dare risultati soddisfacenti solo se vengono realizzati con transistor monolitici. Si utilizza quindi un chip che contiene quattro transistor di tipo N P N realizzati sullo stesso substrato di Silicio (fig. A.2). I tre transistor dello stadio di uscita (T 5, T 6 e T 7 ) sono invece dispositivi discreti NP N (2N2222 e 2N2219) e P NP (2N2905). Le caratteristiche principali di questi componenti sono riassunte nella tab. A.1. La corrente I M nel current mirror è determinata dalla tensione di alimentazione e dal valore di R 3 : I M = (30 V 0.65 V )/22 kω = 1.33 ma. La corrente negli emettitori della coppia differenziale avrebbe questo stesso valore (a meno delle correnti delle 147

148 APPENDICE A. Figura A.2: Chip contenente 4 transistor N P N monolitici. basi) nel caso di un circuito ideale. Risulta invece leggermente maggiore a causa della conduttanza di uscita non nulla del transistor T 4 : I E = I M + g oe (V CE4 V CE3 ). Con g oe = 10 µa/v e V CE4 V CE3 8 V, si ha I E 1.40 ma; in ciascuno dei due transistor T 1, T 2 si ha quindi I C I E = 0.70 ma e V C = 15 V I C R 1,2 8.0 V. Queste condizioni, riassunte nella tabella A.1, costituiscono un buon punto di lavoro, perchè la tensione di collettore di T 1 (e di T 2 ) si trova molto vicino al valore intermedio tra i +15 V che si hanno quando il transistor arriva a spengersi e gli 0 V al confine con la regione di saturazione (supponendo che la componente di modo comune del segnale sulle basi sia nulla). T 1, T 2 T 3 T 4 T 5 T 6, T 7 I E 0.70 1.33 1.40 3.1 1 ma h F E 100 100 110 35 100 g fe 24 46 49 66 ma/v g ie 0.24 0.46 0.49 0.60 ma/v g oe 10 22 31 µa/v Tabella A.1: Principali caratteristiche dei transistor utilizzati nel circuito di fig. A.1. Ovviamente nella progettazione reale di un circuito è più facile che il calcolo precedente debba essere percorso in senso inverso, partendo cioè dalle esigenze del punto di lavoro e determinando (magari per approssimazioni successive) i valori dei componenti necessari per soddisfarle. Il guadagno di tensione di modo differenziale del primo stadio sarà (eq. 4.49): A v = 1 g fe R L 1 + g oe R L (A.1) = 1 24 ma/v 10 kω 220 1 + 10 µa/v 10 kω (A.2) e con buona approssimazione questo sarà anche il guadagno del circuito completo, in quanto lo stadio di uscita ha guadagno vicino a uno. Il guadagno di modo comune sarà 0.05 (eq. 4.50 con R C = 10 kω e R E = 1/g oe4 = 100 kω); la reiezione di modo comune è CMRR = A d /A c = 4400. In queste condizioni, l effetto della deriva con la temperatura della tensione V BE della coppia T 1 -T 2 ( 2.3 mv/ K) si riduce a 0.52 µv/ K differenziali riferiti all ingresso. La dizione riferiti all ingresso indica quale è l ampiezza del segnale utile

A.1. AMPLIFICATORE CON TRANSISTOR BJT 149 equivalente che applicato all ingresso produce all uscita lo stesso effetto della fonte di errore considerata, cioè con un errore del 100%. Se si prendesse il segnale di uscita direttamente dal collettore di T 2 si avrebbero numerosi inconvenienti: con segnale di ingresso 0 V si avrebbe una tensione di uscita continua di 8 V, invece di zero; la resistenza di uscita del circuito sarebbe di circa 9 kω (dal parallelo di R 1 oppure R 2 e della corrispondente g oe ); il comportamento sarebbe quindi ben diverso da quello di un generatore di tensione, come ci si aspetta di trovare all uscita di un amplificatore di tensione; la disponibilità di corrente all uscita sarebbe assai limitata: massimo 1.5 ma con l uscita chiusa su resistenza molto piccola verso massa. Lo stadio di uscita costituito dai transistor T 5, T 6, T 7 e dai diodi D Z, D 1 e D 2 ha lo scopo di eliminare questi problemi. Il diodo zener D Z viene scelto in maniera da avere V Z +V BE5 +V BE6 R 8 I E6 = V C2 (la corrente I E6, per le convenzioni adottate, è negativa); in questo modo la tensione di uscita risulta 0 V in assenza di segnale. Idealmente V Z = 8.0 V 0.65 V 0.65 V = 6.7 V (la tensione ai capi di R 8 è di pochi mv e quindi è trascurabile). I diodi zener disponibili in commercio hanno, intorno a questo valore, tensioni intervallate di circa 0.6 V tra un modello e l altro. Quindi nel peggiore dei casi la tensione di uscita sarà all interno dell intervallo V out = ±300 mv. Questo equivale ad una tensione di offset riferita all ingresso di ±300 mv/a v = ±1.4 mv. La resistenza di uscita di 9 kω della coppia differenziale vista attraverso l emitter follower Darlington risulta h F E5 h F E6,7 volte più piccola e quindi dell ordine di grandezza degli ohm (eq. 4.38). Molto più difficile è calcolare il contributo del termine h ie /(h fe + 1) nella eq. 4.38. Infatti, il circuito di polarizzazione dei transistor T 6 e T 7 è piuttosto semplice e non permette di stabilire con grande precisione il punto di lavoro. La corrente nei due transistor a riposo può variare dalla frazione di ma fino a qualche ma e di conseguenza il termine trascurato nell impedenza di uscita può variare da un minimo di una frazione di ohm ad un massimo di qualche ohm. Si tratta comunque di valori sufficientemente piccoli da permetterci di considerare il circuito di uscita come equivalente ad un discreto generatore di tensione. Infine, la resistenza R 4 ha funzione di protezione della coppia differenziale da un accidentale cortocircuito sul transistor T 4 e le resistenze R 5 ed R 6 hanno funzione di protezione da eventuali autooscillazioni del circuito a causa delle capacità parassite.

150 APPENDICE A.

Appendice B Esperienze di Laboratorio 151

152 APPENDICE B. ESPERIENZE DI LABORATORIO

Misurare il valore di C T per V D = 1... 30 V per frequenze di 100 khz... 10 MHz. Misurare la capacità dei contatti a vuoto. Confrontare i dati ottenuti con il modello teorico: C 0 C T = C a + 1 VD /V J Misurare lo storage time t s per diversi valori di corrente I F (ad es. 50... 100mA) e diversi rapporti I F /I R (0.5... 1... 2). Confrontare i dati ottenuti con il modello teorico ( t s = τ log 1 + I ) F I R

Regolare il generatore per una tensione MASSIMA di 4.5 V sotto carico (cioe con il diodo laser collegato). Allineare laser e fotodiodo per la massima ampiezza del segnale. Misurare il tempo di risposta del fotodiodo e confrontarlo con il valore Cd RL. Applicare una tensione di contropolarizzazione al fotodiodo, usando il circuito modificato di fig. 2; misurare il tempo di risposta e l ampiezza del segnale in funzione della tensione di contropolarizzazione. ATTENZIONE: Montare la guida di sostegno di laser e fotodiodo in posizione verticale con il fascio laser diretto verso il basso. Usare un duty cycle MASSIMO del 10% (il laser si accende durante la semionda negativa) ed una frequenza MINIMA di 1 khz. Realizzazione pratica del circuito di fig. 2.

I transistor T 1... T 4 sono contenuti nel chip NTE2321 ; T 5 : 2n2222 ; T 6 : 2n2219 ; T 7 : 2n2905 ; D 1, D 2 : 1n4148.

156 APPENDICE B. ESPERIENZE DI LABORATORIO 1. Montare il circuito, esclusi i transistor T 6 e T 7. 2. Con il circuito non collegato, regolare due sezioni dell alimentatore al valore 15 V, spegnere l alimentatore e collegare il circuito. 3. Accendere l alimentatore e verificare che tutte le tensioni siano corrette. In particolare le tensioni ai capi dei diodi D 1 e D 2 devono essere di circa 0.65 V. 4. Ad alimentazione spenta, completare il circuito montando i transistor T 6 e T 7. 5. Misurare la tensione di offset all uscita e verificare che sia compresa nei valori previsti. 6. Misuare l amplificazione di modo comune e l amplificazione di modo differenziale in bassa frequenza (f 1kHz). 7. Misurare l amplificazione di modo comune e l amplificazione di modo differenziale in funzione della frequenza. 8. Misurare l ampiezza massima dei segnali di ingresso che non danno luogo a distorsione apprezzabile, sia in modo comune che in modo differenziale. 9. Misurare la risposta all onda quadra dell amplificatore. Confrontare le costanti di tempo ottenute con le caratteristiche della banda passante determinata in precedenza. 10. Misurare la risposta all onda quadra del solo primo stadio dell amplificatore, prelevando il segnale dal collettore dei transistor T 1 e T 2 con una sonda sia in modalità 1 sia 10. Confrontare i risultati ottenuti con quelli dell amplificatore completo. 11. Misurare le impedenze di ingresso e di uscita agli estremi ed al centro della banda passante (chiudendo l amplificatore su una resistenza di carico da 50Ω il segnale di uscita si riduce a... Inserendo una resistenza da 10kΩ in serie all ingresso il segnale di uscita si riduce a...). 12. Misurare il contenuto armonico per diverse ampiezze del segnale di uscita (1V pp, 2V pp, 4V pp,...). 13. Riportare in una tabella i risultati ottenuti, specificando le condizioni di misura. 14. Confrontare i risultati ottenuti con i valori previsti dai modelli.

Collegare un generatore all ingresso clock; regolare per una frequenza bassa (< 10Hz) e verificare che la sequenza di conteggio sia corretta, per diversi valori di N. Aumentare la frequenza di clock e misurare (con l oscilloscopio) i ritardi tra l ingresso Ck e le uscite Q ed RC ed il tempo di propagazione attraverso le porte NAND. Aumentare ancora la frequenza e determinare (se possibile) la frequenza massima di conteggio.