BOZZA DISCORSO PRESIDENTE MARINI PER FORUM COESIONE: GOVERNANCE MULTILIVELLO DEI FONDI DEL QUADRO STRATEGICO COMUNE Molti obbiettivi non possono essere conseguiti con un azione individuale: la loro realizzazione ci impone un azione collettiva. L Unione europea, gli Stati membri e le loro regioni e comuni si dividono i compiti Dichiarazione di Berlino, adottata dai capi di Stato e di governo il 25 marzo 2007, in occasione del cinquantesimo anniversario dellafirma dei Trattati di Roma Questa frase, seppur breve, racchiude in se l elemento fondamentale del concetto di governancemultilivello europea, intesa come un azione coordinata dell Unione, degli Stati membri, degli enti regionali e locali fondata sul partenariato e volta a definire ed attuare le politiche dell UE. La Grande Contrazione che stiamo attraversando, la crisi deflagrata nel 2008 e che si prolunga dolorosamente senza che si intraveda uno sbocco pone richieste pressanti di intervento alla politica e achi riveste responsabilità di governo. Questa situazione ha determinato una forte perdita di fiducia dei cittadini europei nei confronti di un impostazione di politica economica che pensa di poter uscire con il solo rigore finanziario dalla stretta della recessione, ignorando la dura lezione della Grande Depressione degli anni 30. Da ciò una sfiducia anche verso le istituzioni comunitarie, percepite per tali motivi sempre più come distanti dai bisogni concreti delle persone. La crisi economica evidenzia dunque l'importanza di una buona governancesoprattutto a livello europeoe la necessità di coinvolgere strettamente gli enti regionali e locali nella definizione e attuazione dellestrategie comunitarie, tenuto conto del loro essere più vicini alla cittadinanza, nonchè responsabili dell'attuazione di circa il 70%della normativa europea, svolgendo pertanto un ruolo essenziale nella realizzazione del Piano europeodi ripresa economica. Per di più, in un contesto caratterizzato dalla contrazione delle finanzepubbliche, potrebbero manifestarsi tentativi di rinazionalizzazione delle politiche comuni e dicentralizzazione delle risorse, mentre invece la globalizzazione rende ancora più importante il ricorsoalla governancemultilivello. 1
La capacità dell'unione europea di adattarsi al nuovo contesto mondiale dipende in effetti in largamisura dalla capacità di reazione, azione e interazione dei suoi enti regionali e locali. È dunqueessenziale dotare l'unione europea di un sistema di governancein grado di rispondere nello stessotempo: alle esigenze legate all'affermarsi della globalizzazione e all'emergere di un mondo multipolare,da cui dipendono le sfide che l'ue è chiamata ad affrontare; alle sfide poste dall'avanzare del processo di integrazione europea, che elimina le frontiere, uniscei mercati e avvicina i cittadini, nel rispetto delle sovranità e delle identità nazionali. Per garantire e sviluppare il modello europeo, è infatti essenziale attenuare due dei rischi fondamentalidella globalizzazione: il rischio che le nostre società diventino omologate, mentre occorre invece salvaguardare la diversità, il rischio che le disuguaglianze tra e negli Stati membri si accentuino, mentre occorre invece difendere lasolidarietà e promuovere la convergenza. I recenti risultati elettorali in alcuni Paesi europeicontengono al tempo stesso elementi di speranza e di preoccupazione, posto che il comprensibile rifiuto di eccessive politiche di austerità si va combinando con pericolosi rigurgiti di estremismi antieuropei. Per questo l Unione ha davanti a se, oltre alla necessità di risolvere e regolare i problemi della governance economica, una sfida ancor più grande: recuperare la fiducia dei cittadini europei nella capacità dell Unione di garantire la stabilità finanziaria ed il rilancio della crescita economica, e di investirein politiche per la crescita. Questa situazione evidenzia dunque l importanza di una buona governance intesa come necessità di coinvolgere strettamente gli enti regionali e locali nella definizione e attuazione delle strategie comunitarie e, fra queste, in primis la politica di coesione. La politica di coesione non solo costituisce uno strumento fondamentale per il superamento del rigore, ma è anche quella politica che per sua natura risponde ad un 2
approccio bottom up, sulla base di una diagnosi territoriale che permette l individuazione delle forze e debolezze dei territori che devono essere sostenuti dai fondi strutturali. Proprio per questo motivo è la politiche europea che coinvolge direttamente le Regioni e le autorità locali nella sua attuazione e, coerentemente con i rispettivi ordinamenti nazionali, anche, nella gestione e finanziamento. La fase attuale di definizione delle regole che disciplineranno i fondi strutturali per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 è dunque cruciale per assicurare l applicazione della governance multilivello nella politica di coesione. Nel corso del mio lavoro come Relatrice del Parere del Comitato delle Regioni sulla Proposta di Regolamento della Commissione sui fondi del Quadro Strategico Comune, che il Comitato ha adottato la scorsa settimana, la difesa del ruolo delle regioni ed autorità locali nelle proposte di Regolamento della Commissione sono state la mia priorità. Il Parere sottolinea la necessità di un pieno coinvolgimento delle autorità locali e regionali nella elaborazione negoziazione, applicazione dei diversi documenti strategici: Quadro Strategico Comune, il Contratto di Partenariato ed i programmi operativi.considerando ingiusta, a tale proposito, l assimilazione delle autorità regionali e locali ai partner economico-sociali e agli altri organismi della società civile, abbiamo proposto un emendamento concreto all art 5 della Proposta della Commissione, teso a riconoscere il ruolo delle regioni nella preparazione e negoziazione del Contratto almeno per quei Paesi membri i cui ordinamenti istituzionali prevedano significative competenze e poteri per le Regioni. A questo proposito saluto positivamente la pubblicazione, lo scorso 24 Aprile da parte della Commissione Europea, del Documento di Lavoro sul Codice di Condotta sul Partenariato che evidenzia l attenzione della Commissione all elemento del Partenariato nell attuazione dei Fondi strutturali. La necessità di redigere un Codice di Condotta proviene dalla diversità dei quadri istituzionali di ciascun Stato Membro; del diverso ruolo delle regioni ed autorità locali al loro interno. E dunque apprezzabile la volontà della Commissione di fissare dei requisiti 3
minimi necessari per arrivare ad un partenariato di qualità per l attuazione dei fondi strutturali, conferendo un ampia flessibilità agli Stati Membri su come organizzare la partecipazione dei diversi partner. Esprimo la mia soddisfazione nei confronti di questo documento, vi ho ritrovato degli elementi che costituiscono delle richieste espresse nel nostro Parere, in alcuni casi anche oggetto di specifici emendamenti. Il Documento di Lavoro della Commissione prevede, ad esempio, che il Codice di Condotta integri la proposta di Regolamento della Commissione, sia dal punto di vista della partecipazione delle autorità regionali e locali nell elaborazione del Contratto di Partenariato, che per quanto riguarda il coinvolgimento delle aree urbane ricomprese in Investimenti territoriali Integrati. In particolare la Commissione, riconosce il ruolo decisivo delle autorità regionali e locali nell attuazione della Strategia Europa 2020 e nell attuazione dei fondi strutturali e per questo include nel Codice di Condotta : - I diversi livelli territoriali esistenti in uno Stato Membro in funzione alle loro competenze - Gli Stati Membri devono fare in modo che le comunità coinvolte in Investimenti Urbani Integrati, siano direttamente implicati nella preparazione, nell attuazione e gestione e controllo del programma. - Gli Stati membri devono assicurare che le zone urbane coinvolte in azioni di sviluppo integrato siano rappresentate nel partenariato Questi ultimi due elementi si ritrovano nelle richieste avanzate nel Parere del CdR di un coinvolgimentoe di un attenzione maggiore all elemento urbano Avviandomi verso le conclusioni, mi preme evidenziare il riferimento, nel documento della Commissione,ai Patti Territoriali tra i vari livelli di governolocale, regionale e nazionale. Concetto nato in seno al CdR per dare alla strategia Europa 2020 una dimensione territoriale aumentando la responsabilità a livello subnazionale. 4
Le Parti firmatarie del Patto Territoriale si impegnano a coordinare e sincronizzare le loro agende politiche concentrando le proprie attività e risorse finanziarie al raggiungimento degli obbiettivi di Europa 2020. Il Documento della Commissione propone di integrare le proposte di regolamento con la richiesta per cui uno Stato Membro debba tenere conto in maniera effettiva degli accordi di governance multilivello contenuti nei Patti territoriali, nella Preparazione del Contratto di partenariato. Concludo dicendo che se le proposte contenute in questo documento di lavoro verranno effettivamente inserite nel Regolamento della Commissione che disciplina i Fondi del Quadro Strategico Comune, un grande passo verrà compiuto verso la governancemultilivelllo;una governance che riprendendo il Libro Bianco del Comitato delle Regioni sulla Governance Multilivello del 2009 implichi la responsabilità condivisa dei diversi livelli di potere interessati basata su tutte le fonti di legittimità democratica e sulla rappresentatività degli attori coinvolti. 5