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Transcript:

Le aspettative dei partecipanti al corso Confronto, condivisione di esperienze Unione di pratica e di teoria Conoscenza delle dinamiche relative all attenzione Conoscenza del Disturbo dell Attenzione ed Iperattività Strategie, tecniche, indicazioni operative, consigli, spunti per stimolare e migliorare l attenzione Acquisizione di competenze da poter trasferire anche ad altri contesti (ad esempio a quello familiare) Ricadute positive sulle capacità relazionali. Alcuni spunti per la didattica dall incontro di mercoledì I punti di partenza: Stare attenti è difficile Non diamo per scontate le nostre capacità attentive L attenzione del bambino non è qualitativamente uguale a quella dell adulto L attenzione evolve Noi insegnanti costituiamo modelli di attenzione. Suggerimenti per la didattica Curare la qualità degli stimoli che presentiamo (stimoli accattivanti, che costituiscano una novità, che colpiscano la curiosità del bambino); osservare le motivazioni dei bambini, fare leva su di esse, per poi educare gradualmente e suscitare nuove motivazioni; aiutare i bambini ad individuare, tra i tanti stimoli e le tante informazioni che li raggiungono, quelli necessari rispetto agli obiettivi di volta in volta da raggiungere; aiutarli a lasciare sullo sfondo quelli irrilevanti (ricordiamo che tale capacità deve essere educata); ricordare che l attenzione prolungata è in evoluzione e che essa è possibile solo per compiti semplici, che non richiedano alti livelli di concentrazione: suddividere i compiti complessi in subunità, da presentare anche in giorni diversi; curare la quantità di stimoli presenti nell ambiente: no ad un ambiente povero di stimoli ma no anche ad un ambiente eccessivamente carico di stimoli.

Gli aspetti metacognitivi Cosa pensano i bambini della propria attenzione? Cosa fai quando sei attento? (3) 4 5 anni: ascolto, sto in silenzio, sto fermo, guardo chi sta parlando, penso, sto seduto, ripeto, non faccio commedia, non faccio i capricci, faccio il bravo (mi concentro). 6 7 anni: sto fermo, guardo chi sta parlando, non gioco, sono in posizione di ascolto (braccia conserte, sguardo su chi parla, ascolto), sto seduto, sto zitto, lavoro, non parlo, scrivo, mi concentro, ascolto, rifletto, ho gli occhi aperti, sto in silenzio, sono concentrato sul compito 10 anni: ascolto, sto seduto, sono calmo, non scrivo, non faccio smorfie, non rido, non disegno. Cosa a volte ti impedisce di stare attento? (I fattori di distrazione) (3) 4 5 anni: voci, rumori, giocare con tante cose, sonno, malessere, mancanza di interesse, disturbi, chiasso, suoni a volume troppo alto, eventi attorno a noi, presenza di altri bambini che infastidiscono, influenza di bambini disattenti, urla, bambini che non ascoltano, che chiacchierano e che danno fastidio, il diavoletto, il cuoricino che mi dice un po male, la presenza di tanti bambini, la confusione. 6 7 anni: voci vicine, confusione, rumori, fare più cose insieme, parlare, scrivere (bigliettini), ricordi spiacevoli, paura, 10 anni: pensieri, stanchezza, tristezza, più fonti (di stimolazione) contemporanee, malessere, dolore, risate, calci, non riuscire a vedere la lavagna.

La valutazione dell attenzione Con i bambini piccoli, soprattutto in età prescolare, la valutazione dell attenzione può essere fatta quasi esclusivamente mediante l osservazione da parte dell adulto, che, sebbene non oggettiva, rappresenta comunque la modalità più attendibile di valutazione. Esistono numerose scale e griglie per la valutazione dell attenzione, più o meno recenti e di origine geografica diversa, soprattutto americana ed europea. E importante, però, ricordare che più che l attenzione in generale vale la pena considerare i suoi aspetti costitutivi, anche perché si possono trovare differenze anche importanti tra essi. Così, è opportuno osservare e valutare la presenza e la qualità dei seguenti fattori: la selettività la focalizzazione l attenzione prolungata lo shift d attenzione (la capacità di spostare velocemente il fuoco attentivo da un oggetto all altro). Questionario di metacognizione e attenzione QMAI La versione per gli insegnanti si compone di 5 aree: strategie di gestione: autovalutazione e consapevolezza degli aspetti attentivi; percezione dell attenzione; organizzazione della lezione; utilità delle strategie; valutazione dei comportamenti attentivi degli alunni.

I segnali di distrazione I fattori responsabili della nostra distrazione possono essere di vario genere: Fattori personali: malessere, stanchezza, preoccupazioni, emozioni. Condizioni ambientali: rumori, luci non adeguate, disordine eccessivo, persone o animali in movimento, eccesso di stimoli. Fretta. Presenza di stimoli interessanti o molto piacevoli. Obiettivi educativi Favorire la consapevolezza metacognitiva dei fattori distraenti Promuovere la capacità di controllo dei propri processi attentivi Promuovere la consapevolezza degli effetti della distrazione Individuare i fattori ambientali e quelli personali Avviare alla ricerca di strategie personali per superare i momenti di distrazione Comprendere che la distrazione non è sempre sbagliata : a volte vogliamo farci distrarre e lo facciamo volontariamente. Le caratteristiche di un insegnante che promuove l attenzione L opinione delle corsiste Sorriso Creare clima relazionale positivo Gratificare Competenza Abilità comunicative Apertura Disponibilità Accoglienza Capacità di trasmettere i contenuti disciplinari Assenza di giudizio sulla persona Tono di voce Sguardo Aspetto fisico curato Prossemica Competenze metodologiche Leadership democratica Sincerità Qualità della presenza Lezioni divertenti Attenzione al singolo Attenzione al gruppo Simpatia

Humor Capacità di suscitare interesse e motivazione Possiamo racchiudere le caratteristiche individuate in alcune grandi categorie, riconducibili a competenze: COMPETENZE COMUNICATIVE: Comunicazione verbale: Capacità di trasmettere i contenuti disciplinari Lezioni divertenti Simpatia Humor Comunicazione non verbale: Sorriso Tono di voce Sguardo Aspetto fisico curato Prossemica COMPETENZE PROFESSIONALI Competenza disciplinare Competenze metodologiche COMPETENZE UMANE E RELAZIONALI Creare clima relazionale positivo Gratificare Apertura Disponibilità Accoglienza Assenza di giudizio sulla persona Leadership democratica Sincerità Qualità della presenza Attenzione al singolo Attenzione al gruppo Capacità di suscitare interesse e motivazione

Alcune indicazioni operative: Cosa fare e cosa evitare quando si intende sollecitare l attenzione dei bambini ed aiutarli a migliorarla qualitativamente per ridurre i tempi delle attività (preoccupazione di tutti noi insegnanti, come emerso anche nello scorso incontro), rendere più facili e stabili gli apprendimenti, promuovere il benessere emotivo di tutti. Da evitare Lavori troppo lunghi, anche se semplici Compiti che richiedono capacità organizzative elevate Lavori complessi che richiedono un mantenimento prolungato dell attenzione Sovraccarico di stimoli nell ambiente Stimoli poco attraenti (fotocopie sbiadite, immagini troppo piccole o non belle, musiche noiose o troppo rumorose, ) Tono di voce monotono Proposta di lavori completamente avulsi dalle motivazioni e gli interessi degli alunni (ricordiamo che anche la motivazione e l interesse possono essere stimolati da noi insegnanti). Da fare Suscitare l interesse verso l attività proposta (con domande, immagini, narrazioni, canzoncine, ) Inserire il corpo ed il suo linguaggio nelle lezioni (mimica, gestualità, movimenti) Usare intenzionalmente gli aspetti paraverbali del linguaggio (tono di voce, pause, ritmo, ecc.) Usare opportunamente l umorismo (purché non veicoli aggressività larvata) Utilizzare pennarelli o gessi colorati per disegnare o scrivere a sostegno della lezione (non solo voce) Creare aspettative, attesa, entusiasmo per ciò che si spiegherà o su cui comunque si lavorerà Cercare e mantenere il contatto oculare, soprattutto con i più distraibili Essere ben visibili a tutti Usare un tono di voce che raggiunga tutti Evitare fonti sonore che coprano la propria voce o che comunque interferiscano troppo con essa Posizionare i bambini più distraibili più vicini all insegnante (o alle immagini da guardare) Dare istruzioni semplici e brevi Nei compiti più complessi, suddividere le istruzioni in varie parti Inserire il maggior numero possibile di esemplificazioni quando si spiega un lavoro Utilizzare più canali sensoriali (non solo l udito!)

Evitare le pause troppo lunghe ed i ritmi troppo lenti Promuovere il lavoro in piccoli gruppi Presentare le attività in modo ludico Prestare attenzione al momento della giornata scolastica in cui si propongono le attività o gli argomenti. E soprattutto Aiutare i bambini ad acquisire consapevolezza dei propri processi attentivi, così da poterli controllare e gestire dei fattori distraenti, così da evitarli, se si vuole dei possibili effetti della distrazione degli effetti dello stare attenti (velocizzare il compito, migliorare la qualità dei risultati, migliorare la performance, ecc.). Così da divenire sempre più in grado di scegliere. Alcuni giochi per allenare l attenzione Riordinare una sequenza di tre o più oggetti Scoprire l oggetto scomparso E arrivato un bastimento e giochi simili per la memoria uditiva sequenziale Riconoscere oggetti al tatto Riconoscere i compagni dalla voce Trovare l intruso in un insieme Il compagno scomparso Il gioco dei mimi Potrebbe essere opportuno e risultare funzionale far precedere alla proposta del gioco o dei giochi un attività preliminare che favorisca l attenzione facendo scaricare eventuali tensioni e creando un giusto clima relazionale. Ad esempio: muoversi liberamente con una musica di sottofondo sforzandosi di non urtare gli altri e, ad un segnale, disporsi in cerchio, magari seduti per terra, pronti ad ascoltare la/le proposta/e dell insegnante ed eventualmente scegliere il gioco da svolgere. L attenzione e il clima relazionale E indubbio che perché ci sia attenzione vera è importante che le persone (adulte o bambini che siano) si sentano a proprio agio e vivano una situazione di benessere emotivo e di serenità relazionale. Attenzione allora a curare il clima relazionale nelle sezioni, nelle classi e nei gruppi di lavoro.

Le caratteristiche dell insegnante Considerazione positiva incondizionata Empatia Congruenza L ascolto empatico Ascoltare sia i contenuti verbali sia i sentimenti Spesso i sentimenti non sono veicolati dalle parole ma dagli aspetti paraverbali del linguaggio e certamente dal non verbale Rimandare alla persona che stiamo ascoltando sia i contenuti sia i sentimenti. Perché? Per farla sentire ascolta davvero Per essere certi di aver compreso Per dare all altro la possibilità di spiegarsi bene Per evitare di far sentire l altro giudicato, non compreso, solo con i propri problemi Per aprire alla comunicazione.

Il Disturbo da Deficit dell Attenzione/Iperattività Dal DSM-IV (American Psychiatric Association) Disattenzione: 6 o più dei seguenti sintomi sono presenti e persistono per almeno 6 mesi con una intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo: a) Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici (sul lavoro,o in altre attività) b) Spesso ha difficoltà a mantenere l attenzione sui compiti o sulle attività di gioco c) Spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente d) Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni) e) Spesso ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività f) Spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto g) Spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per esempio, giocattoli, compiti di scuola, matite, libri, strumenti ) h) Spesso è facilmente distratto da stimoli estranei i) Spesso è sbadato nelle attività quotidiane Iperattività-impulsività: 6 o più dei seguenti sintomi sono presenti e persistono per almeno 6 mesi con una intensità che provoca disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo: Iperattività: a) Spesso muove con irrequietezza mani o piedi e si dimena sulla sedia b) Spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto c) Spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo d) Spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo e) È spesso sotto pressione o agisce come se fosse motorizzato f) Spesso parla troppo Impulsività: g) Spesso spara le risposte prima che le domande siano state completate h) Spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno i) Spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti E inoltre necessario siano presenti le seguenti altre condizioni:

- Alcuni dei sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività che causano compromissione erano presenti prima dei 7 anni di età - Una certa menomazione a seguito dei sintomi è presente in due o più contesti (ad esempio a scuola e a casa) - Deve esserci una evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico (o lavorativo) - I sintomi non risultano meglio attribuibili ad un altro disturbo mentale (per esempio, Disturbo dell Umore, Disturbo d Ansia, ) Le cause Cause organiche, biologiche (danno cerebrale minimo, ecc.) Cause psicologiche (eventi o situazioni stressanti di vario genere) Tempi Insorgenza: difficoltà di inibizione comportamentale tra i 3 e i 4 anni, difficoltà propriamente attentive tra i 5 e i 7 anni. Evoluzione: solitamente positiva, la situazione normalmente evolve positivamente e si risolve intorno ai 12-14 anni. Incidenza 3-5% della popolazione infantile Maschi/femmine rapporto 5-7/1 Attenzione e televisione Una recente ricerca americana trova relazioni statisticamente significative tra tempo trascorso davanti alla TV e Disturbi dell attenzione Iperattività Disturbi dell apprendimento Disturbi del linguaggio Sovrappeso e obesità Una ricerca italiana condotta dall Università La Sapienza di Roma nel 2007 su un campione di 2500 bambini da 6 a 12 anni del centro Italia ha evidenziato i seguenti dati: I bambini guardano la TV in media 3h 30 al giorno Il 47% ha il televisore in camera

L intelligenza dei bambini è normale Immaturità Aumento disturbi del linguaggio e dell apprendimento Presenza di disturbi emotivi (le massicce dosi di immagini che colpiscono i bambini ne danneggiano l immaginario e di conseguenza anche il mondo emotivo) Cosa possiamo fare a scuola Mantenere il contatto oculare per controllare e stimolare l attenzione del bambino Dare le consegne con istruzioni brevi e semplici Controllare le fonti di distrazioni presenti nell aula Avvicinarsi frequentemente ai bambini durante lo svolgimento di compiti ed attività Permettere brevi e frequenti pause Rendere le lezioni stimolanti e ricche di novità Variare il tono della voce ed il ritmo del discorso Interagire frequentemente con i bambini (con le parole e con il corpo) Ideare situazioni di gioco che possano veicolare gli apprendimenti Lasciare ogni giorno del tempo per riordinare il materiale Proporsi come modello di attenzione e di ordine Spiegare frequentemente ai bambini quali sono i comportamenti accettabili e quali quelli inaccettabili e perché (cioè quali sono le conseguenze concrete dei loro comportamenti) Evitare le situazioni competitive Fare leva sui punti di forza per potenziare l autostima Riferimento bibliografico Claudio Vio, Gian Marco Marzocchi, Francesca Offredi, Il bambino con Deficit di Attenzione/ Iperattività, Erickson