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December 2017 Benda Paolo bendapaolo@gmail.com [Volume 1, Numero 1] ETEREcam La ricerca Il desiderio di conoscenza mi spinge a ricercare, a fare ipotesi e a formulare nuove teorie. Ma è veramente importante che la teoria sia corretta? Naturalmente no. Anche se è sbagliata, è comunque un passo verso la conoscenza. Secondo la fisica ci sono molte più informazioni in un risultato negativo che in uno positivo. Il NO crea la strada che eventualmente porta al SI. Il cervello consiste di minuscole cellule nervose chiamate neuroni. I neuroni si diramano e si connettono con altri neuroni che formano una rete. Ogni connessione che si forma corrisponde a un pensiero o a un ricordo. Il cervello forma concetti basati su memoria associativa. Ad esempio, tutte le idee, i pensieri, i sentimenti sono costruiti e interconnessi in questa rete neuronale e sono tutti connessi Sommario Articoli di particolare interesse La ricerca 1 Quale realtà 2 Un processo estremamente straordinario 3 Titolo articolo 4 Notizie singole Brano interno 2 Brano interno 3 Brano interno 4 Brano interno 5 Ogni tassello delle informazioni che processiamo, ogni bit di informazioni che riceviamo dall esterno è stato inevitabilmente influenzato dalle nostre esperienze precedenti e dalle nostre reazioni emozionali e agli schemi che noi abbiamo sedimentato.

2 Quale realtà? La tesi che la materia non esista ma che sia solo un ologramma, un prodotto dell interazione tra onde, può apparire strana. I progressi della fisica quantistica in questa direzione confermano che colori, suoni, odore, sensitività e anche la percezione della distanza sono onde che, dopo essere state percepite e trasformate in impulsi e interpretate nel cervello, costruiscono l idea illusoria per la realtà della materia. Ma se tutto è un illusione, allora quale è il nostro ruolo in tutto ciò? A causa del nostro coinvolgimento nella realtà siamo portati a credere che la materia esista in modo oggettivo, e questa sia la ragione per cui la vediamo, ma ad uno studio più approfondito ci rendiamo conto che è esattamente il contrario, le cose esistono e prendono forma solo quando noi le osserviamo. Proprio come succede per gli ologrammi, la realtà diventa tridimensionale quando viene illuminata dai nostri sensi. I Fotoni Siamo abituati ad avere l idea che i nostri occhi siano la finestra del mondo. La scienza, comunque ci mostra che noi non vediamo veramente attraverso gli occhi. Perché il processo di visione sia completo c è bisogno che milioni di cellule nervose piazzate negli occhi possano spedire un messaggio al cervello come se ci fosse un filo. I fasci di luce (fotoni) che viaggiano da un oggetto agli occhi passano attraverso le lenti che si trovano nella parte frontale dell occhio, e li sono rifratti, e messi sottosopra sulla retina nella parte posteriore dei nostri occhi. Dopo un certo numero di reazioni chimiche che avvengano tra i coni e i bastoncini, questa immagine si trasforma in un impulso elettrico. Questo impulso è spedito indietro al cervello attraverso una serie di collegamenti del sistema nervoso. Il cervello trasforma questo flusso in un immagine tridimensionale significativa.

3 Un processo estremamente straordinario. I raggi di luce si trasformano in segnali elettrici, e quindi questi segnali si presentano a noi come un mondo colorato e tridimensionale. Tutti questi fatti ci portano ad una conclusione. Durante la nostra vita noi abbiamo sempre pensato che il mondo esista al di fuori di noi stessi. Mentre si trova dentro di noi. Anche se noi crediamo che il mondo sia li fuori, esso si trova localizzato in una parte del nostro cervello. Questo mostra che ogni persona durante la sua vita sta ad osservare tutto quello che esiste nel suo cervello e non può raggiungere gli specifici oggetti materiali che crediamo causino la nostra stessa esistenza. Le immagini che vediamo sono copie di oggetti localizzati nel nostro cervello e non il contrario. Comunque, noi le riconosciamo come cose che esistono la fuori. Non possiamo sapere fino a che punto queste copie assomiglino all originale e se l originale effettivamente esista. Daniel Dennett E conoscenza condivisa che la scienze contemporanea escluda il colore dal mondo della fisica, rimpiazzandolo con una radiazione elettromagnetica colorata di lunghezza d onda variabile.

Fotoni ed energia pranica da una mano La luce non può penetrare attraverso il nostro cranio. Nello spazio fisico dove è localizzato il cervello è completamente buio, e la luce non ci può arrivare. Non importa quanto incredibile questo possa sembrare, noi possiamo osservare un mondo luminoso e pieno di colori in questo buio totale. Bellezza naturale e vivida, visione luminosa, variazione di colori, tutto viene creato in un cervello buio. La luce che noi riceviamo da fuori causa specifiche attività nelle cellule degli occhi. E queste attività formano un modello che guida la nostra percezione visiva. Ma c è ancora di più : la luce, nel modo in cui la percepiamo, non esiste fuori dal nostro cervello. Anche la luce, è creata nel nostro cervello. Quello che noi chiamiamo luce, che si assume esista fuori dal nostro cervello, in realtà consiste di onde elettromagnetiche e particelle di energia chiamati fotoni. Quando queste onde elettromagnetiche e i fotoni raggiungono la retina, si trasformano in impulsi che formano la luce nel cervello nel modo in cui noi tutti la conosciamo. Ecco come la luce è definita nel linguaggio della fisica : Il termine luce è usato per indicare onde elettromagnetiche e fotoni. Lo stesso termine è usato in fisiologia con il significato della sensazione che una persona prova quando onde elettromagnetiche e fotoni raggiungono la retina degli occhi. Sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo, la luce è energia che arriva agli occhi di una persona e la persona la percepisce con l aiuto della retina. La luce pertanto appare come il risultato di un effetto che alcune onde elettromagnetiche e particelle provocano dentro di noi. In altre parole, non c è luce fuori dei nostri corpi; noi creiamo la luce che vediamo nel nostro cervello. C è solo energia che esiste con proprietà ondulatorie. Per esempio le onde dopo averci raggiunto sono trasformate per vedere un mondo luminoso e pieno di luce e colori. Ne consegue che nessuno vede niente. Tutte le onde e vibrazioni del mondo sono trasformate nel nostro cervello per poter costruire una certa immagine che quindi è solo un risultato di attività cerebrale. Questo non significa affatto che la vista sia la stesso cosa del mondo delle onde.

6 PIP Polycontrast Interference Photography Alla fine degli anni '80, utilizzando la tecnologia dei microchip, Harry Oldfield sviluppò uno scanner in grado di fornire un'immagine in tempo reale del campo energetico in movimento. Credeva che il futuro dell'analisi consistesse nel trovare uno scanner efficace che potesse "vedere" gli squilibri nel campo energetico piuttosto che la malattia nel corpo fisico. Questo sistema è diventato noto come Polycontrast Interference Photography o PIP. Harry pensava che il campo energetico umano potesse interferire con i fotoni - "pacchetti energetici" di luce - o persino ciò che potrebbe essere chiamato "fotoni di energia sottile" in qualche modo. Decise che la luce ambientale (circostante) sarebbe stata disturbata dal campo, sia quando il raggio incidente si spostava verso l'oggetto, sia quando il raggio riflesso rimbalzava sull'oggetto. Nel complesso, l '"oggetto" del suo interesse erano gli esseri umani. Analisi dei colori Il colore viola si manifesta durante i processi energetici di maggiore intensità, intesi come intense attività mentali, stati di esaltazione psichica, scambi bioenergetici tra l'operatore e il paziente, ecc. In questi casi lo scambio energetico è accompagnato dal colore viola nell'aura. Le righe viola che sembrano estendersi dal corpo indicano lo scambio energetico tra il corpo e l'ambiente circostante. Appaiono nei punti dove il corpo assorbe l'energia e possono essere definite come canali di assorbimento. Si manifestano nei punti dove ci sono dei blocchi, ovvero deficit energetici (malattia).

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