LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONFRONTO SUI BILANCI PREVENTIVI 2010 CGIL, CISL e UIL -SPI CGIL, FNP CISL, UILP - FP CGIL, FP CISL, FPL UIL LA CONTRATTAZIONE SOCIALE TERRITORIALE 2010 La complessità della situazione generale caratterizzata da una crisi economica sempre più grave e duratura con effetti devastanti sulle condizioni di lavoro e di vita delle persone e con gravi conseguenze sull intero impianto di tutele sociali per pensionati e lavoratori; da una grave recessione sul piano dello sviluppo economico-produttivo e dal rischio di un drastico ridimensionamento delle politiche di welfare da un quadro politico (risultato elettorale, quello del 6 e 7 giugno u.s.) che ha ridisegnato una nuova mappa amministrativa in alcuni comuni della provincia rispetto ai quali si ribadisce l esigenza di sviluppare confronti e concertazione richiede nuove responsabilità da parte degli amministratori pubblici locali e nuove modalità di confronto con le organizzazioni sindacali. Confronti indispensabili per il momento difficile che stanno vivendo i lavoratori e i pensionati, caratterizzato dall incertezza dei finanziamenti statali, dall assenza di interventi decisivi a sostegno del potere d acquisto, dall allargamento della forbice tra le fasce povere e quelle ricche: elementi che complessivamente compromettono l intero impianto di tutela socio-economica per le persone. Quindi la stagione sulla contrattazione territoriale sociale che prenderà il via già da questo mese di settembre, con la presentazione da parte delle amministrazioni comunali delle prime linee di indirizzo sui bilanci di previsione per l anno 2010, non potrà, non tenere conto del nuovo contesto politico generale che si è determinato. Per questi motivi i sindacati confederali e dei pensionati, intendono iniziare una coerente fase di confronti concertativi sui bilanci con tutti i Comuni della nostra Provincia e se la contrattazione territoriale sulle politiche di bilancio 2009 ha fatto registrare in questa provincia una pratica negoziale che ha coinvolto soltanto 8 comuni sottoscrittori di Intese o Verbali di accordo, comprendendo in questo dato anche numerose intese sulle misure anticrisi, i prossimi confronti sulle finanziarie degli Enti locali dovranno consolidarsi ed estendersi alla maggior parte dei comuni di questa provincia. 1
Le OO.SS. in premessa sosterranno la contrattazione territoriale sociale,se necessario, con una coerente fase di mobilitazione per il raggiungimento degli obiettivi, a partire dalla difesa dei redditi delle famiglie più numerose e disagiate e dalla tutela delle condizioni di vita dei meno abbienti compresi i lavoratori che, anche nella nostra provincia si trovano e si troveranno sempre più esposti a rischio povertà per la perdita del posto di lavoro, per la collocazione in mobilità, per la crescita delle imprese che fanno ricorso alla cassa integrazione, per la riduzione degli avviamenti al lavoro. Le parti rilevano inoltre l insufficienza delle misure finora adottate dal governo in particolare a sostegno del reddito dei lavoratori e dei pensionati e pertanto chiedono risposte sempre più urgenti su tematiche precise e definite quali POLITICHE DIFESA DEI REDDITI DA LAVORO E DA PENSIONE 1. Consolidamento di un fondo per integrazione al reddito con la predisposizione di misure urgenti ed adeguate che possano contrastare la crisi e dare idonee tutele ai lavoratori 2. Difesa dei redditi e di un welfare sociale sempre più rispondente ai nuovi bisogni della popolazione anziana in continua crescita. 3. Fiscalità locale: garantire l equità del prelievo soprattutto per i ceti meno abbienti: rimodulando l addizionale comunale IRPEF. (eliminarla per i redditi fino a oppure prevedere una rimodulazione differenziarla per fasce di reddito,riducendola in modo proporzionale per le fasce più basse). 4. Agevolazioni sociali per i servizi indispensabili quali l'acqua, l'energia, il riscaldamento, la raccolta dei rifiuti urbani ( la cui chiusura del ciclo può permettere l abbattimento dei costi per gli utenti), al fine di assicurare un livello di tutela per le persone economicamente disagiate e per garantire alle stesse, attraverso l adozione della TARIFFA SOCIALE, di usufruire di servizi essenziali e primari senza pregiudicare le proprie condizioni di vita. 5. Limitare gli eventuali incrementi dei costi dei servizi a domanda individuale al dato dell inflazione programmata. ISEE Uniformarsi al regolamento regionale prevedendo l utilizzo generalizzato dell ISEE come strumento di equità per la compartecipazione alla spesa nei servizi a domanda individuale, ma anche per definire le fasce di reddito da individuare per le esenzioni totali o parziali dalle imposte locali. La compartecipazione al costo da parte dell utente dovrà essere progressiva e lineare prevedendo una soglia minima ISEE al di sotto della quale non va richiesta alcuna compartecipazione alla spesa. 2
Aumentare i controlli sulla veridicità delle dichiarazioni ISEE anche attraverso il potenziamento dei controlli da parte della Guardia di Finanza, perché questo strumento che pure imperfetto è il più equo, rischia di perdere efficacia e credibilità. Sono troppi i redditi zero non plausibili rispetto al tenore di vita di chi li denuncia. Politiche Abitative: Destinazione di maggiori risorse al contributo affitti. Agevolazioni per canoni concordati e contrattati di affitto per fasce di utenti. Aumentare la disponibilità di piccoli alloggi di Edilizia Pubblica tipologicamente adatte a persona anziana. Anche in provincia di Grosseto, soprattutto nei centri di medie dimensioni, il problema del caro-casa continua a permanere nodale ed investe un gran numero di persone, in funzione del diminuito potere di acquisto reddituale e di estensione delle fasce di povertà. Ciò costituisce un fattore critico dirompente per l incidenza del costo in rapporto alle risorse (arrivando anche a percentuali insostenibili del 40-50% del reddito). Immigrazione: gli immigrati sono, più di altri cittadini, esposti a situazioni di sfruttamento e di discriminazione, l'azione a sostegno di questi lavoratori e delle loro famiglie deve garantirne l assistenza non come fatto temporaneo, bensì come opportunità, per aiutarli a integrarsi nelle nostre comunità. Non intendiamo proporre percorsi privilegiati di accesso al Welfare locale, ma di prevenire che li escluda. Prevedere progetti specifici contro lo sfruttamento, l'abbandono scolastico, per l insegnamento della lingua italiana e l educazione civica. Attrezzare gli sportelli informativi dei Comuni con l ausilio di mediatori culturali per far conoscere agli immigrati i loro diritti e i loro doveri. Politiche per la sicurezza: Il senso di insicurezza percepito dai cittadini assume contorni sempre più preoccupanti e l allarme sociale è alto. Episodi di microcriminalità, truffe agli anziani, episodi di violenza contro le donne e non solo, sono le spie di una situazione di disagio. Per questo sono necessarie azioni di prevenzione, di aiuto e di sostegno alle vittime di reati; intervenendo, con il contributo della polizia municipale e delle altre forze dell ordine, per iniziative periodiche di informazione nei confronti della cittadinanza più fragile. Politiche Educative: Le politiche educative vanno pensate e collocate secondo l ottica dell educazione dagli 0 anni e per tutta la vita, in modo da garantire diritto di cittadinanza a tutte le persone indipendentemente dal censo e dal gruppo socio-culturale cui appartengono. Premesso il primato della gestione diretta dei servizi all'infanzia, continuare nel confronto specifico già iniziato sull accesso agli asili nido e scuole dell infanzia (eliminare le liste di 3
attesa e dare risposte ai bisogni dei bambini e delle famiglie), sui progetti educativi, sulla formazione del personale, sugli aspetti logistici, attuando anche un costante monitoraggio di tutti i servizi per l infanzia operanti nel territorio sia pubblici che privati al fine di sviluppare un offerta educativa integrata. Da non sottovalutare l azione nei confronti dell educazione permanente rivolta agli adulti, in primis verso i migranti non alfabetizzati. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, POLITICHE DELLE ENTRATE Aumentare l efficienza e l efficacia dei servizi anche con la riorganizzazione del lavoro per processi lavorativi e per obbiettivi, sfruttando ancora meglio processi informatici. Stabilizzare i rapporti di lavoro dei dipendenti pubblici -Norme di garanzia relative alla copertura finanziaria dei Contratti di lavoro e contratti integrativi Proseguire nella lotta all evasione e elusione fiscale anche a livello territoriale con la conseguente destinazione dell ammontare delle risorse prevedibilmente recuperabili Contenimento delle spese generali per l Amministrazione e per la politica - Limitare l uso di consulenze, appalti e collaborazioni esterne - Gestione, ove possibile associata di servizi e attività comunali (Uffici Tecnici, piani strutturali, ecc)- Razionalizzare e riqualificare la spesa pubblica combattendo gli sprechi e ridefinendo le priorità. Rendere i servizi locali di pubblica utilità esternalizzati capaci di creare reali vantaggi ai cittadini in termini di convenienze rispetto a costi, tariffe, qualità degli stessi. Sanare, anche a livello locale, la piaga dei costi della politica 4
Poiché l azione di confronto sindacale si muove su due livelli, a livello dei singoli bilanci comunali e a livello di zona-distretto o S.d.S. in particolare sulle POLITICHE SOCIALI E SOCIO ASSISTENZIALI si ritiene quanto mai opportuna ed efficace la rilevazione e l analisi dei bisogni quali strumenti conoscitivi fondamentali per l attivazione di servizi sociali e assistenziali. Ogni Comune singolarmente o in collaborazione con altri, dovrebbe promuovere questa rilevazione, per comprendere al meglio la propria realtà sociale e individuare azioni mirate a garantire i servizi esistenti e cogliere le nuove esigenze delle fasce più deboli Chiediamo pertanto, di non diminuire la spesa sociale rispetto a quella dell anno precedente, pur nella difficoltà prodotta dai tagli previsti dal governo. Di limitare le esternalizzazioni ai servizi non strategici della Pubblica Amministrazione e valutarne i riflessi sulla qualità delle prestazioni e i diritti degli operatori. Di continuare nel processo di trasformazione dell'assegno di cura in buono servizio Riguardo alla programmazione dei servizi per la non autosufficienza ed alla gestione del fondo deliberato dalla R.T., che stabilisce risorse aggiuntive e non sostitutive a quelle impegnate dai comuni, chiediamo di conoscere i servizi già erogati dai Comuni, per valutare con la SdS la programmazione di quelli aggiuntivi. Si conviene, pertanto, di verificare la scelta del Distretto socio-sanitario e di ambito sociale, o S.d.S. come modalità di programmazione e di gestione dei servizi, coinvolgendo l ASL 9 l effettiva distrettualizzazione del territorio provinciale; la finalizzazione di maggiori risorse per i servizi territoriali (cure domiciliari prevenzione consultori familiari); Riaffermazione della priorità dell ADI Verifica andamento punti unici di Accesso e Punti Insieme per la presa in carico dei bisogni Verifica attuazione dell U.V.M. per la predisposizione dei piani assistenziali L aumento di risposte per la fascia minori- giovani (asili nido, piano giovani ecc) Il superamento delle liste di attesa Le rette delle strutture residenziali e semiresidenziali 5
Accoglienza, permessi, ricongiungimenti familiari, casa per i migranti Per quanto relativo alla programmazione dei servizi per la Non Autosufficienza e alla gestione del relativo fondo deliberato dalla Regione toscana, fondo che stabilisce risorse aggiuntive e non sostitutive a quelle già impegnate dai Comuni, dobbiamo conoscere con esattezza la quantità e la qualità dei servizi già erogati con risorse Comunali, per essere poi in grado di valutare con la Giunta della SdS la programmazione dei servizi aggiuntivi. 6