Corso di perfezionamento. Strategie didattiche per favorire un atteggiamento positivo verso la matematica e la fisica

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Transcript:

Corso di perfezionamento Università degli Studi di Pisa Strategie didattiche per favorire un atteggiamento positivo verso la matematica e la fisica Laboratorio 9 Atteggiamento degli allievi verso la matematica nella scuola media superiore Gruppo: Daddi F., Fruendi G., Poletti D. Relazione per il 1 laboratorio di Ginetta Fruendi

Corso di perfezionamento... 1 Strategie didattiche per favorire un atteggiamento positivo verso la matematica e la fisica.. 1 Premessa...3 Le nostre classi...3 I dati... 4 La nostra analisi... 6 Conclusioni... 7 Scheda 1... 8 Scheda 3... 9 Scheda finale...10 Aggettivi e cibi 1 E...11 Aggettivi e cibi 1 G... 12 2

Premessa Nella prima parte del Corso di Perfezionamento, ho scelto di partecipare al laboratorio 9: l atteggiamento degli allievi. L indagine del nostro gruppo, composto tre docenti di scuola media superiore Daddi Francesco (Istituto statale d Arte), io stessa e Poletti Daniela (Istituto Tecnico Industriale), iniziata in modo indipendente, aveva come obiettivo quello di indagare sulle storie degli studenti delle nostre classi, per sapere qualcosa di più circa il loro atteggiamento verso la matematica. Non ci siamo posti, almeno in un primo momento, lo scopo di effettuare una vera e propria indagine statistica con un campione rappresentativo, ma quello più modesto, ma più utile per la nostra attività didattica, di capire come i nostri allievi si rapportassero con la matematica. Tra le varie modalità proposte, abbiamo scelto di chiedere ai nostri allievi di rispondere in forma anonima ai questionari della scheda 1, della scheda 3 e della scheda finale (allegati a questa relazione). Abbiamo ritenuto opportuno non riferire agli studenti che queste schede sarebbero state, in qualche modo, analizzate dai loro insegnanti, per lasciarli più liberi di esprimere le loro opinioni, senza sentirsi giudicati da chi poi li deve valutare. Le nostre classi Io ho proposto l attività a tre classi, due prime ed una seconda, del liceo scientifico nel quale quest anno presto servizio. Per quanto riguarda il lavoro svolto per la presentazione del laboratorio, abbiamo concentrato la nostra attenzione sui questionari compilati da tre classi prime: 1^A I.T.I. 26 alunni di cui 22 partecipanti al questionario, 1^G Liceo Scientifico 16 alunni tutti partecipanti, 1^A I.S.A. 17 alunni di cui 15 partecipanti. A nostro giudizio, queste sono classi che rivelano una preparazione generale insufficiente ma che soprattutto evidenziano numerose difficoltà dovute a disorganizzazione nel lavoro, metodo di studio dispersivo, difficoltà di comprensione e di esposizione, scarsa capacità di attenzione e concentrazione nonché scarsa scolarizzazione. 3

I dati Personalmente ho visionato le schede compilate da circa sessanta ragazzi. Nell enorme quantità di dati più o meno significativi raccolti, ho concentrato la mia attenzione sulla scheda finale. Molte sono le cose curiose scritte dai ragazzi soprattutto nell ultima parte della stessa. In particolare ho confrontato gli aggettivi proposti per descrivere la matematica dagli allievi delle due classi prime (le tabelle che riportano questi aggettivi sono allegate alla relazione). Nella 1 E, costituita per la maggior parte da allievi adeguatamente motivati e con una preparazione matematica di base sufficiente, gli aggettivi maggiormente utilizzati dopo importante, sono divertente, difficile ma anche interessante, utile; per qualcuno è anche affascinante, coinvolgente o stimolatrice. Un ragazzo la definisce affascinante, intrigante e lilla. Nella 1 G, formata da un gruppo di studenti, se si eccettuano tre o quattro allievi, scarsamente motivati e con grosse lacune nella preparazione, l aggettivo più ricorrente è noiosa, seguito da complicata (un allieva specifica: in realtà non piace a nessuno e uno aggiunge dopo noiosa e complicatissima, mal di testa). Per quanto riguarda i cibi che i miei allievi associano alla matematica, i più citati sono la mela e la pizza, la motivazione è per molti quella di poterle dividere in parti uguali. C è chi nomina i tordelli o i biscotti perché quando li mangia li conta, il minestrone perché nei compiti in classe fa sempre un po di confusione, o le cicale perché sono buone ma difficili da aprire (quest ultimo ragazzo ha definito la matematica nell ordine istruttiva, difficile ed ingegnosa). Per la presentazione del laboratorio, abbiamo deciso di considerare solo la parte iniziale della scheda finale delle nostre tre classi prime. Abbiamo fatto questa scelta perché la scheda 1 fa riferimento esplicitamente alle lezioni di matematica, che, nel periodo in cui è stata svolta l attività, cioè novembre, erano poche con noi come insegnanti (siamo tre docenti a tempo determinato); la scheda 3, inizialmente ritenuta da noi la più interessante, non ci ha dato particolari informazioni: i ragazzi si sono limitati a rispondere si o no senza dare motivazioni interessanti; mentre l ultima parte (b e c) della scheda finale presentava molte curiosità ma non si prestava ad una riflessione didattica costruttiva per il gruppo classe. Riportiamo qui una prima tabella con le percentuali di preferenze ottenute da ciascuna casella. I numeri in alto a destra indicano il numero esatto di preferenze ottenute da quella casella. Per facilitare la nostra analisi abbiamo semplificato la prima tabella riportata unendo i risultati delle due colonne alla estrema destra in un'unica colonna, lasciando invariata la colonna 4

centrale e unendo i risultati delle due colonne all estrema sinistra in un unico risultato. Come nella tabella precedente il numero in alto a destra in ogni cella si riferisce al numero esatto di preferenze in quella cella. Ogni volta scegli la casella (facendoci una crocetta) più vicina alla tua opinione. Alla matematica associ: ricordare mi piace mi è sempre piaciuta importante scoperta noiosa tutti la possono 3 5,7% 9 17,0% 6 11,3% 25 47,2% 11 20,8% 3 5,7% 17 6 11,3% 16 30.2% 9 17,0% 20 37,7% 14 26,4% 15 28,3% 12 capire 32,1% 22,6% 20 20 ricordare 9 eseguire 37,7% 37,7% 4 17,0% 9 mi piace 25 non mi riesce 7,5% 47,2% 17,0% non mi è mai 4 8 mi è sempre piaciuta 15 riuscita 7,5% 28,3% 15,1% importante 45 584,9% 5 regole scoperta9,4% 9,4% 25 47,2% 18 noiosa 34,0% tutti la possono 29 capire 54,7% 40 eseguire 75,5% 13 non mi riesce 24,5% 12 non mi è mai riuscita 22,6% 10 regole 18,9% 8 15,1% 14 26,4% 24 45,3% 6 11,3% 23 43,4% 13 24,5% 9 16 30,2% 8 15,1% 7 13,2% 2 20 37,7% capire 5 11,3% non mi piace 7 13,2% non mi è mai piaciuta 3,8% 0,0% non importante 31 1 5,7% 7 13,2% 13 17,0% 24,5% 5 5 8 9,4% 9,4% 15,1% 17 17 14 32,1% 26,4% 32,1% 22 2417 41,5% 45,3% 32,1% 6 11,3% 17 9 32,1% 17,0% 23 43,4% 13 24,5% 9 17,0% 5 9,4% 17 32,1% 22 41,5% 5 17 32,1% 1,9% ripetizione 14 26,4% divertente 2 solo alcuni la possono 3,8% capire 3 36 capire 5,7% creare 67,9% 6 14 non mi piace 11,3% 26,4% mi riesce 2 14 non mi è mai 3,8% 26,4% mi è sempre piaciuta riuscita 2 non importante 3,8% 17 32,1% ragionamenti 4 ripetizione 7,5% 21 39,6% divertente 15 28,3% solo alcuni 8 15,1% creare 23 43,4% mi riesce 19 mi è sempre 35,8% riuscita 26 49,1% ragionamenti

Dai dati precedenti emerge che gli studenti associano la matematica al ragionamento (contrapponendolo alle regole ) e al capire (contro il ricordare ); allo stesso modo, però, si nota come per i ragazzi sia importante eseguire in contrapposizione a creare. Non erano questi i risultati che ci aspettavamo. Ciascuno di noi, riflettendo sulla propria attività in classe ha riconosciuto di spingere i propri alunni a non imparare a memoria, a capire quel che stanno facendo ragionando criticamente sul proprio operato che come tale è diverso da quello del compagno. Secondo noi i nostri alunni cercano di ricordare a memoria delle regole che poi tentano in qualche modo di eseguire. Loro (i nostri alunni), invece, sostengono di capire e ragionare. Ad esempio, in tutte e tre le mie classi, ho proposto all inizio dell anno scolastico una riflessione sul ruolo dello zero nella divisione. La discussione con i ragazzi ha preso spunto dalle risposte che essi hanno dato a questa domanda: Quale è il risultato di 8 : 0 =? E di 0 : 8 =? E di 0 : 0 =?. Ho cercato insieme a loro di capire il perché delle risposte esatte, ma anche di dare delle spiegazioni per le loro risposte errate. Sembravano aver capito. In realtà la maggioranza dei miei studenti ha capito solo che occorre ricordare tre risultati utili e indovinare a chi appartengono, sperando che l insegnante non chieda loro la motivazione. Io e gli altri due perfezionandi del mio gruppo ci siamo chiesti, quindi, il perché di questi risultati, indipendenti sia dal tipo di scuola che dall età degli alunni a cui è stato proposto il questionario. La nostra analisi Probabilmente una spiegazione di questo fatto può essere ricercata nell associazione ragionamento-procedimento: i ragazzi devono impegnarsi per capire i vari procedimenti che vengono loro spiegati in classe e, talvolta, non riconoscono che quel capire, in realtà, non è altro che una ripetizione acritica e meccanica di determinati algoritmi. Aggiungiamo, inoltre, che per molti di loro è difficile raggiungere buoni risultati in questa materia e quindi, per loro è del tutto naturale associarle il ragionamento (processo faticoso e non sempre semplice da seguire); forse per gli studenti è già ragionamento il saper discriminare vari casi che si presentano nella risoluzione di un semplice esercizio. A capire associano una ripetizione acritica di determinati algoritmi, mentre per ragionamento intendono un processo faticoso e non semplice da eseguire. 6

Non è, tuttavia, a nostro parere, da sottovalutare l importanza dei termini che vengono scelti per formulare i questionari: il creare che è stato messo in contrapposizione a eseguire sicuramente ha scoraggiato molti studenti ad indicarlo. Per molti studenti la matematica è una cosa che è già stata, appunto, creata e non si aspettano di certo che l insegnante chieda loro nuove dimostrazioni oppure nuove teorie. Conclusioni E possibile dunque affermare che gli studenti non attribuiscono quel significato che noi vorremmo alle parole capire e ragionamento : per l insegnante, questi due termini hanno ovviamente un determinato senso, che non coincide con quello della metà dei discenti. Lo studente è interessato a saper svolgere gli esercizi per raggiungere la tanto sospirata sufficienza, e non si pone il problema di capire il perché di determinati procedimenti. Il capire diventa un saper ripetere meccanicamente i vari passaggi, sperando poi che l insegnante non chieda motivazioni dei procedimenti. Emerge la necessità di un linguaggio condiviso che, al di là dei termini utilizzati, riesca a far comunicare sullo stesso piano studenti e insegnanti. Il nostro proposito per il futuro è quello di proporre alla classe alcuni problemi che sappiano mettere in luce le nette differenze che ci sono tra una ripetizione di determinate azioni e un ragionamento vero e proprio. Chiaramente non è sufficiente fare questa attività una sola volta o raramente, ma dovrebbe essere parte integrante dell insegnamento quotidiano. In questo quadro non sarebbe male far vedere come in questa disciplina serva molta più fantasia ed ingegno di quanto si possa pensare in un primo momento. È chiaro che nel far tutto questo dovremmo cercare di non premiare lo studente che mette in atto la strategia scolastica capire-ragionamento-eseguire. 7

Scheda 1 Qui sotto sono elencate delle parole. Si riferiscono alle lezioni di MATEMATICA. 1) Leggile e cancella le parole che non conosci o le attività che non fai nell ora di matematica. 2) Quindi compila il questionario: per ogni parola non cancellata scegli (facendoci una crocetta sopra) la faccia corrispondente all emozione che ti suscita. spiegazione fare esercizi voto interrogazione libro calcoli geometria algebra lavorare da soli prendere appunti fare un problema lavorare con il computer andare alla lavagna fare espressioni teorema formula verifica scritta disegno matematica lavorare con la calcolatrice lavorare con altri 8

Scheda 3 Scegli la risposta (SI / NO) con cui ti trovi più d accordo. Segui quindi SOLO il percorso indicato dalla freccia che hai scelto, rispondendo alle domande che incontri. SI Secondo te è vero che in matematica c è sempre un perché per ogni cosa? NO Come mai hai risposto così? Prova a spiegare... Come mai hai risposto così? Puoi fare un esempio (o anche più) di qualcosa in matematica per cui non c è un perché? Questa caratteristica della matematica, cioè che in matematica c è sempre un perché per ogni cosa, che effetto ti fa? ti piace non ti piace ti è indifferente Prova a spiegare perché (ti piace / non ti piace / ti è indifferente) Questa caratteristica della matematica, cioè che in matematica non sempre c è un perché per ogni cosa, che effetto ti fa? ti piace non ti piace ti è indifferente Prova a spiegare perché (ti piace / non ti piace / ti è indifferente) 9

Scheda finale Ogni volta scegli la casella (facendoci una crocetta) più vicina alla tua opinione. Alla matematica associ: ricordare capire mi piace mi è sempre piaciuta importante scoperta noiosa tutti la possono capire eseguire non mi riesce non mi è mai riuscita regole non mi piace non mi è mai piaciuta non importante ripetizione divertente solo alcuni la possono capire creare mi riesce mi è sempre riuscita ragionamenti b) Descrivi la matematica con 3 aggettivi: 1. 2. 3. c) Quale cibo ti fa venire in mente la matematica? Perché? 10

Aggettivi e cibi 1 E Classe 1 E Descrivi la matematica con 3 aggettivi 1 aggettivo 2 aggettivo 3 aggettivo Quale cibo ti fa venire in mente la matematica? Perché? bella divertente importante spaghetti mi ispira matematica brutta difficile troppo impegnativa nessuno difficile importante laboriosa niente importante divertente creativa nessuno calcolo ragionamento scoperta logica precisa pratica creativa importante logica bella divertente utile difficile noiosa interessante i tordelli una torta di panna e meringhe la pizza i tordelli nessuno perché non si può associare la matematica ad un cibo perché pensando alla matematica non mi viene niente in mente perché per stabilire le razioni li conto perché può essere divisa in parti precise e in porzioni. Rappresenta l'unità e le frazioni. E solitamente rappresenta una circonferenza mi da un'idea di qualcosa di regolare perché tutte le volte che li mangio li conto perché non mi fa venire in mente nient'altro che numeri affascinante intrigante lilla coni vivi mi ispirano matematica strategica egocentrica oggettiva yogurt che ne so pozione(una miscela) preciso matematico logico chimica divertente importante laboriosa utile interessante complicata ragionata libera pazzoide interessante istruttiva utile la pizza la mela pizza la mela perché almeno in questo caso la matematica c'entra qualcosa perché quando eseguo gli esercizi me li gusto come la pizza perché quando la taglio la divido sempre in 4 parti abbastanza precise e uguali per le frazioni, metà un quarto un ottavo guardo dei film dove i professori di matematica mangiano una mela ragionamento scoperta calcolo la torta rappresenta un aerogramma istruttiva difficile ingegnosa cicale (crostaceo) sono buone ma difficili da aprire misteriosa coinvolgente stimolatrice gli gnocchi perché non lo so nemmeno io! a volte pompelmo sinceramente non lo so affascinante importante noiosa 11

Aggettivi e cibi 1 G Classe 1 G Descrivi la matematica con 3 aggettivi 1 aggettivo 2 aggettivo 3 aggettivo Quale cibo ti fa venire in mente la matematica? Perché? intelligente curiosa complessa intelligente complessa curiosa abbastanza importante divertente facile cioccolatini biscotti la focaccina di scuola quando faccio matematica e non mi riesce qualcosa mangio qualcosa al cioccolato e poi ci riprovo e solitamente mi riesce spesso hanno forma geometrica e si possono contare di solito è sempre prima o dopo la ricreazione noiosa inutile complicata hamburgher perché non mi piacciono gli hamburgher un po' noiosa abbastanza importante abbastanza importante qualche volta difficile un po' difficile a volte noiosa attenzione monotona regolare noiosa senza scopo difficile difficile monotona noiosa noiosa complicata inutile biscotti assolutamente niente nessuno minestrone bignè devo sempre contarli se no ne mangio troppi come si fa ad associare una materia di scuola con un bene primario? non mi fa venire in mente niente perché nei compiti in classe faccio sempre un po' di confusione perché quando faccio gli esercizi mi viene voglia di dolce abbastanza divertente importante ogni tanto noiosa abbastanza noiosa poco semplice un po' complicata complicata P.S. in realtà non piace a nessuno divertente hamburgher o pizza la frutta (mela) nessuno in questo momento ho fame alle elementari come esempio ha sempre utilizzato la frutta, maggiormente la mela no noiosa complicatissima mal di testa broccoli non mi piacciono i broccoli complicata lunga impegnativa nessuno perché quando mangio non penso alla scuola logica ragionamento applicazione 12