Un Mezzogiorno oltre le medie: il ruolo delle eccellenze per un cambio di paradigma. Nuove opportunità per il sistema finanziario

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Un Mezzogiorno oltre le medie: il ruolo delle eccellenze per un cambio di paradigma. Nuove opportunità per il sistema finanziario Salvio CAPASSO Responsabile Servizio Imprese & Territorio SRM - Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo 18 Giugno 2019

1 INDICE 1. Una regione da raccontare Le filiere produttive Le interdipendenze 2. Alcuni fattori chiave per un futuro diverso Un nuovo rapporto Banca-Imprese

Rispetto al resto dell Italia c è ancora da recuperare Posto pari a 500 il dato del 2007, l indice sintetico al 2018 è 472,1 per il Mezzogiorno mentre il dato Italia è 503,9. La Puglia si posiziona meglio rispetto al Mezzogiorno 481. È evidente il gap con il resto del Paese. PIL Investimenti Imprese Export Occupazione Puglia Mezzogiorno Italia 92,8 83,9 96,3 112,3 95,7 90,0 69,0 98,8 118,8 95,5 95,7 80,4 99,5 126,9 101,4 Indice 2007=100 Fonte: elaborazione SRM

Nonostante le note debolezze strutturali, il Mezzogiorno 3 resta una realtà economica rilevante nell Ue È confrontabile con alcuni Paesi europei in termini di numerosità delle imprese manifatturiere ( 8 ) e di addetti ( 12 ). Italia Francia Germania Polonia Rep. Ceca Spagna Regno Unito Mezzogiorno Slovacchia Portogallo Imprese Manifatturiere 68.413 66.953 96.932 166.984 135.396 201.826 196.067 175.425 216.049 Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat ed Istat 387.866 21.001 Germania Italia Polonia Francia Regno Unito Spagna Romania Rep. Ceca Ungheria Paesi Bassi Portogallo Mezzogiorno Svizzera Austria 797,37 762 722,87 662,2 653,17 631,32 1.570,20 1.408,97 Occupati 000 Manifatturiere 2.576,00 2.494,78 2.083,40 3.866,20 3.260,30 115,6 7.542,00

Non è un area povera di industria! La sua «forza endogena» è rappresentata dalle filiere 4A e Pharma nelle quali risulta particolarmente specializzata: 4A+ Manifattura Valore Aggiunto 3,2 mld Export 4,2 mld Unità locali 9 mila Occupati 61 mila VALORE AGGIUNTO EXPORT UNITÀ LOCALI OCCUPATI 46,2% 57,3% 39,6% 44,0% 45,2% 45,6% 38,7% 44,8% 31,9% 35,3% 30,1% 31,4% Fonte: elaborazione SRM su dati Istat

Attraverso le filiere 4A e Pharma, il Sud ed in particolare la Puglia- compete nel Mondo 216 Paesi Il Mezzogiorno copre il 93% dei Paesi in cui sono presenti prodotti italiani 4A+Pharma, mentre la Puglia oltre l 80%. 200 Paesi 176 Paesi Variazione % Export filiere 4A+Pharma 8,5 Positivo è il trend dell export delle produzioni 4A+Pharma della Puglia, ma inferiori al dato meridionale e nazionale. Il saldo commerciale è positivo: oltre 1 mld (nel Sud 8,8 mld ed in Italia 22,2 mld ). 5,5 4,8 2,4 0,8 1,9 2017-18 media 2014-18 Fonte: elaborazione SRM su dati Istat

Inoltre, sono filiere legate alla supply chain nazionale Le interconnessioni produttive delle filiere 4A+Pharma Mercati di provenienza: integrazione verticale Mercati di destinazione: integrazione orizzontale Il Mezzogiorno ripercorre in «lungo» e in «largo» l Italia Anche se è importatore netto dalle altre regioni italiane (-32.687 mln ), l export interregionale risulta rilevante: Supera quello estero: 23,6 mld a fronte di 21,2 mld; Per ogni euro che va all estero se ne aggiunge poco più di un altro (1,1) destinato nel resto del Paese. Fonte: elaborazione SRM

Export Un esempio evidente di filiere «larghe»: le relazioni tra Campania e Puglia Scambi non solo commerciali.forte legame Innovazione CAMPANIA-PUGLIA. MedITech: Competence Center Campania Puglia Industry 4.0 Università di Bari ed Università Federico II di Napoli Export

C è ancora molto da fare.. IMPRENDITORIALITA, -SOPRATTUTTO GIOVANILE I fattori chiave capaci di dare spessore al tessuto produttivo del Mezzogiorno ed alla sua Sostenibilità. LAGRANDE IMPRESA E LE ECCELLENZE INNOVAZIONE e INDUSTRIA 4.0 FORMAZIONE PROFESSIONALE E MANAGERIALE IMPRENDITORIALITÀ -SOPRATTUTTO GIOVANILE UN SISTEMA FINANZIARIO SMART ATTRATTIVITÀ DEGLI INVESTIMENTI: ZES 8

Servono più imprese GRANDI ed ECCELLENTI nel Sud e soprattutto in Puglia Ancora scarsa è la presenza della grande impresa al Sud (da 250 addetti in su): soltanto il 13% delle grandi imprese nazionali (478 su 3.787) e si scende al 7% (85 su 1236) se si considera il settore manifatturiero. In Puglia 114 imprese (17 manifatturiere), il 24% del dato meridionale. Numerosissime sono quindi le piccole imprese che presentano sia una flessibilità nell azione sia debolezze strutturali e reddituali. Anche le imprese eccellenti non sono molto numerose. Tali imprese risultano estremamente competitive sui mercati grazie a politiche di gestione mature e innovative (smart manufacturing).

Performance economiche: imprese meridionali a confronto Settore manifatturiero. Valori medi in migliaia Imprese italiane Imprese meridionali Eccellenze italiane Eccellenze meridionali Fatturato Attivo Patrimonio Netto Valore Aggiunto Risultato operativo Utile d'esercizio 6.050 4.653 10.229 12.604 4.685 3.621 9.134 11.554 1.763 1.244 4.466 4.173 1.194 762 3.235 3.386 263 145 1.534 1.423 57 22 234 151

Considerando le variabili economiche di una media impresa manifatturiera si ripropongono i gap Mezzogiorno: potere di mercato inferiore e sempre più distante dall Italia 6.500 6.000 5.500 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500-1.170 Fatturato (valori medi in migliaia di ). Imprese manifatturiere -1.397 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: elaborazioni SRM su dati Aida 6.050 4.653

Lo scenario però cambia se il confronto si sviluppa sulle «eccellenze» Ottime performance delle eccellenze meridionali in riferimento sia al valore del fatturato che al suo trend 12.000 Fatturato (valori medi in migliaia di ) 12.604 10.000 10.229 8.000 6.000 4.000 6.050 4.653 2.000 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: elaborazioni SRM su dati Aida

Si dimostrano anche più attente agli investimenti Le eccellenze manifatturiere meridionali presentano una attenzione agli investimenti migliore rispetto anche alle relative imprese eccellenti nazionali 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 - Investimenti (valori medi in migliaia di ) 2012 2013 2014 2015 2016 2017 11.554 9.134 4.685 3.621 Fonte: elaborazioni SRM su dati Aida

Al Sud c è tanta voglia di fare impresa.. Il Mezzogiorno è l area dove si registra il maggior numero di iscrizioni di nuove imprese. Attualmente rappresentano il 32% dell Italia, mentre quelle pugliesi il 7%. Iscrizioni 2018 Iscrizioni al I trim 2019 NORD-OVEST 89.563 30.990 NORD-EST 62.795 21.198 CENTRO 76.774 25.598 SUD E ISOLE 119.360 36.624 ITALIA 348.492 114.410 Puglia 23.265 7.656 Le imprese del Mezzogiorno si stanno Sicilia strutturando sempre di più, soprattutto Calabria quelli pugliesi. È più alto il tasso di Campania crescita delle società di capitale Basilicata (Puglia 1,56%; Sud 1,45%), quasi Sardegna doppio rispetto alla media nazionale (0,81%). Media Italia Abruzzo 0,8 Fonte: elaborazioni SRM su dati Movimprese Tasso di crescita delle società di capitale. I Trim 2019 Molise Puglia 0,81 1,32 1,27 1,24 1,53 1,46 1,56 1,67

Sempre più spazio ai giovani.. Ripartizione territoriale delle imprese giovanili (%) 40,7 19,5 24 15,7 Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: SRM su dati Unioncamere Al I trim. 2019, sono attive 182.871 imprese giovanili, oltre il 40% del dato nazionale. In Puglia 33.040 Il Mezzogiorno è l area con il più elevato tasso di imprenditorialità giovanile (10,8%, in Italia 8,8%). In Puglia è il 10,1% 15..che si presentano aperti alle sfide del mercato % di aziende che hanno svolto attività di esportazione In Italia 28% 37% 32% % di aziende che hanno effettuato degli investimenti produttivi In Italia 43,1% 43% 35% 45,3% Meno di 35 anni Tra 35 e 50 anni Oltre 50 anni 37% Fonte: SRM OGI

inoltre PMI, start up innovative e Spin off stanno irrobustendo anche la base innovativa 299 PMI INNOVATIVE 98 97 94 81 72 64 64 in Puglia, 7 in Italia. 223 nel Mezzogiorno pari al 20,7% dell Italia (1.075). Lombardia Emilia Lazio Piemonte Veneto Campania Puglia 2630 1163 START UP INNOVATIVE 914 879 815 547 511 440 411 In Puglia 411, 9 in Italia. 2.530 nel Mezzogiorno pari al 24,4% dell Italia (10.379). Lombardia Lazio Emilia Veneto Campania Piemonte Sicilia Toscana Puglia SPIN OFF 151 139 127 123 96 92 92 in Puglia, 6 in Italia. 310 nel Mezzogiorno, il 22% del dato nazionale (1395). Toscana Lombardia Piemonte Emilia R. Lazio Puglia

Quello della sostenibilità è un punto cui Intesa Sanpaolo tiene molto Diverse, infatti, sono le azioni, i prodotti, le aree organizzative e gli strumenti messi in campo da Intesa Sanpaolo per lo sviluppo dei nuovi modelli di competitività. STRUTTURE DEDICATE: L Innovation Center ha l obiettivo di accelerare lo sviluppo economico delle imprese italiane, con specifico riguardo ai megatrend della nostra società, come l Industry 4.0 e l Economia Circolare. SUPPORTO FINANZIARIO: Plafond circular economy di 5 miliardi di euro che il gruppo ha messo stanziato nell ambito del piano d impresa 2018-2021. Dal 2015 Intesa Sanpaolo è l unico Financial Services Global Partner della Ellen MacArthur Foundation Due linee di credito -Accordo Intesa Sanpaolo-BEI per le imprese Midcap e per le PMI e Midcap che sviluppano progetti di economia circolare

Intesa Sanpaolo e sostenibilità: oltre la finanza IMPRESA 2022 Alleanza fra le imprese più avanzate da un lato e gli attori dell istruzione, della formazione, dell innovazione dall altro, con un ruolo della Banca che interviene non soltanto per garantire il supporto finanziario ordinario, ma anche per accompagnare la crescita attraverso misure di finanza straordinaria, consulenze strategiche e internazionalizzazione. CLIMATE CHANGE ACTION PLAN Controllo degli impatti ambientali diretti attraverso: Piano Ambientale del Gruppo Intesa Sanpaolo- individua obiettivi di medio e lungo termine di riduzione delle proprie emissioni CO2 e di consumo e produzione di energia da fonte rinnovabile. E stato adottato un Sistema di Gestione Ambientale e dell Energia (SGAE) che segue le più importanti norme internazionali di riferimento Il Gruppo è attento anche agli impatti generati dai cliente e dai fornitori Struttura dedicata Corporate Social Responsability (CSR) presidia gli ambiti di responsabilità sociale ed ambientale dlel Gruppo. La Direzione Studi e Ricerche Studi Intesa Sanpaolo studia con Assobiotec il settore della bioeconomia presentando periodicamente il Rapporto Bioeconomia

Le cinque direttrici di crescita Le filiere meridionali non sono solo lunghe ma anche larghe. Migliorare coordinamento tra le regioni. Assicurare una maggiore coerenza tra Piano nazionale I4.0 e azioni da sviluppare a livello regionale. La logistica deve essere efficiente e sostenibile a tutto tondo. Tenere in conto aspetti economici, operativi, ambientali e sociali (ruolo ZES). Il futuro si gioca sull innovazione. Passare rapidamente da Industria 4.0 a Società 4.0. Favorire ispessimento del sistema imprenditoriale e legame con il mondo della ricerca e con il sistema finanziario. Bisogna essere formati managerialmente e professionalmente. La risorsa umana diventa centrale per la competitività dei territori. Per il futuro occorre attivarsi per una reingegnerizzazione dei sistemi produttivi. Entra in gioco la quinta A, l Ambiente. Ruolo decisivo del Sud Italia.