Il trattamento dei tumori pt1 diagnosticati allo screening. Indicatori di qualità e rischio di progressione

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Transcript:

Il trattamento dei tumori pt1 diagnosticati allo screening. Indicatori di qualità e rischio di progressione Carlo Senore*, Alberto Prunelli &*, Alessandra Santarelli*, Marco Silvani*, Paola Cassoni #, Mauro Risio^, Alessandra Pittaro #, Nereo Segnan*, Giorgio Saracco & *CPO Piemonte, Torino; & AOU S Luigi Orbassano, Torino; # Università Torino; ^FPO Candiolo, Torino

BACKGROUND Si osserva una ampia variabilità nelle scelte di trattamento dei pazienti con tumore colo rettale (CCR) in stadio pt1 nei programmi italiani di screening.

OBIETTIVI Descrivere le caratteristiche dei casi diagnosticati in un programma di screening di popolazione, valutare alcuni indicatori di qualità del trattamento e stimare il rischio di mortalità e progressione della malattia

POPOLAZIONE Tutti i pazienti con CCR classificato come pt1, diagnosticato nell ambito dello screening con sigmoidoscopia (RS) o sangue occulto (FIT) nel periodo 2000-2012, nell ambito dei programmi pilota (SCORE2 e SCORE3) e del programma regionale.

METODI Per ciascun caso è stata acquisita e valutata la documentazione clinica e anatomopatologica relativamente alla diagnosi e al trattamento iniziali. RECORD-LINKAGE DELL ARCHIVIO DEL PROGRAMMA DI SCREENING REGIONALE CON ARCHIVIO REGIONALE DI MORTALITA (31/12/2012) ARCHIVIO SCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERA (31/12/2011) REGISTRO TUMORI (31/12/2008) ANAGRAFE ASSISTITI REGIONALE (31/12/2012)

RISULTATI 180 CCR pt1 : 69 nel programma RS e 111 nel programma FIT 39% di tutti i CCR diagnosticati nel periodo. L indicazione chirurgica è stata posta nel 73.9% dei casi (N=134); considerando solo le lesioni asportate in endoscopia questa percentuale scende al 67.1%.

RISULTATI 180 Pazienti con cancro pt1 69 RS 111 FIT 40 (22.2%) SOLO BIOPSIA 113 (62.8%) RESEZIONE EN BLOC 27 (15.0%) RESEZIONE PIECEMEAL 40 (100.0%) CHIRURGIA 77 (68.1%) CHIRURGIA 36 (31.9%) NO CHIRURGIA 10 (37.0%) NO CHIRURGIA 27 (63.0%) CHIRURGIA

INVIO IN CHIRURGIA

DISTRIBUZIONE DEI PARAMETRI DI RISCHIO METASTATICO 14 DEI 26 CASI NON VALUTATI ERANO STATI ASPORTATI CON RESEZIONE PIECEMEAL

SOPRAVVIVENZA 145 pazienti con follow-up 36 mesi mediana 78-10-90 percentile: 43-152 6 casi di morte attribuibile a CCR 6.14*1000 persone/anno-pa (IC95%:2.76-13.66) 5 dei 142 pazienti con CCR pt1n0 sono deceduti per CCR 5.24*1000 PA (IC95%:2.18-12.58) 4/103 con resezione chirurgica; 1/39 con resezione endoscopica 2 hanno avuto una progressione di malattia 1/103 con resezione chirurgica e 1/39 con resezione endoscopica

SOPRAVVIVENZA DUKES A 100,0% 99,0% 98,0% 97,0% 96,0% 95,0% 94,0% 93,0% 92,0% 91,0% 90,0% 89,0% 88,0% 87,0% 86,0% 85,0% 84,0% 83,0% 82,0% 81,0% 80,0% 79,0% 78,0% 77,0% 76,0% 75,0% 0 6 12 18 24 36 42 48 54 60 66 72 mesi follow-up Resezione chirurgica resezione endoscopica

Qualita del trattamento In 21 (15.7%; IC95%:10.18-23.19) dei 134 pazienti operati sono state registrate complicanze chirurgiche, che hanno comportato un reintervento in 7 casi (5.3%; 33% dei casi con complicanza). Il numero di linfonodi asportati risulta < 7 in 59 casi (44.4%) nessun linfonodo in 12 di questi casi.

Qualita del trattamento La completezza del referto istologico in relazione alla valutazione dei criteri di rischio metastatico è passata da 65.0% nel periodo 2000-2003 a 88.9% nel periodo 2008-2012 (p<0.05). La proporzione di casi asportati en bloc all endoscopia per cui è stato richiesto un secondo parere è passata dal 5.0% al 24.4%.

CONCLUSIONI Il rischio di metastasi linfonodali è basso tra i pazienti inviati in chirurgia successivamente a resezione endoscopica. Il rischio chirurgico non è trascurabile. Gli indicatori di qualità del trattamento evidenziano aree di possibile miglioramento del percorso diagnostico-terapeutico