ALLA SCOPERTA DEL GIARDINO Documentazione Progetto per lo Sviluppo e l Apprendimento 2013/14 NIDO D INFANZIA CAPPELLINI
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Le tante facce della documentazione Le documentazioni che raccolgono le esperienze, i momenti di vita dei bambini al nido/scuola, sono sempre molto apprezzate dalle famiglie che hanno modo, cosi, di conoscere almeno attraverso le immagini e le parole delle insegnanti tutti quegli episodi di vita che non hanno condiviso direttamente con i loro figli. Accanto a questa finalità più informativa, la documentazione è vista dall equipe educativa quale prezioso strumento capace di far conoscere obiettivi e modalità del fare educativo al nido; nonché occasione per riflettere in itinere grazie al fatto che il lavoro documentativo riesce a registrare e monitorare le risposte dei bambini alle proposte realizzate dall adulto. Questa documentazione vuole quindi permettere alle famiglie di avere uno sguardo più sistemico sull intera esperienza del bambino al nido evidenziando come le proposte progettate ed elaborate dal gruppo di lavoro, in maniera sinergica, riescano a sostenere e orientare la crescita e i bisogni evolutivi che i bambini manifestano. La documentazione intesse storie che definiscono l identità del servizio nido quale luogo educativo dove nulla è lasciato al caso, ma ogni proposta definita in obiettivi, materiali, spazi e tempi rappresenta il frutto di una continua formazione e riflessione da parte dell equipe educativa. Il progetto per lo sviluppo e l apprendimento al nido Ogni anno il gruppo di lavoro elabora la programmazione educativa per strutturare e organizzare spazi interni ed esterni al nido, tempi, materiali, routine, in rapporto al numero e all età dei bambini e offrire opportunità significative per lo sviluppo affettivorelazionale, motorio, sociale e cognitivo del bambino. Gli educatori formulano, inoltre, il progetto per lo sviluppo e l'apprendimento in cui vengono definiti percorsi, a partire da un osservazione diretta dei bisogni / interessi che manifestano, dove il bambino è protagonista nella relazione con gli altri, nelle esperienze di gioco e può sperimentare, provare, scegliere. Per permettere che tutti i bambini arrivino a sviluppare appieno le loro capacità il collettivo prevede diversifica le modalità di lavoro: a piccolo e/o grande gruppo o individuale, così come prevede momenti di intersezione tra bambini di età diverse. Gli educatori insieme alla coordinatrice pedagogica, negli incontri di collettivo, riflettono e verificano le scelte educative e metodologiche attraverso l'analisi delle osservazioni effettuate sia durante le attività di routine sia durante le varie esperienze proposte al fine di monitorare le proposte fatte e di renderle effettivamente rispondenti ai bisogni e agli interessi dei bambini. Il progetto di seguito illustrato nasce dall'osservazione iniziale dei bambini di tutte le sezioni, dalla quale sono emerse caratteristiche e peculiarità che lo hanno ispirato. 3
Contenuti e motivazioni Oggi per i bambini il vissuto dello spazio naturale è diventato un vissuto raro a causa di ritmi e stili di vita che si concentrano prevalentemente nel chiuso degli spazi urbani o in posti all'aperto strutturati ed attrezzati. Partendo da questa premessa, si vuole rileggere il senso e l'utilizzo del giardino al nido: il gioco all aperto non è solo un gioco libero, motorio e di evasione, ma può diventare fonte di scoperta/ricerca; uno spazio stimolante, che attiva interesse e curiosità verso la natura capace di mettere in gioco le competenze dei bambini. Il progetto vuole far ripensare lo spazio del giardino sia negli arredi e materiali presenti sia nelle modalità di utilizzo per farlo vivere come un grande laboratorio all'aperto, luogo dove cresce l'esperienza di sè e del mondo. Questa rivalutazione del giardino presuppone e richiede uno sguardo diverso dell'adulto educatore: un adulto che accompagna, sostiene, non indirizza e non conduce ma stimola un contatto vero e personale con l ambiente giardino. Necessaria anche una messa in discussione di alcuni assunti/pregiudizi che condizionano l utilizzo, ad es. il cattivo tempo, il freddo che non può diventare un limite all esperienza del bambino con l esterno. In questi termini viene ripensata anche la preparazione all uscita in giardino. 4
IL PERSONAGGIO FANTASTICO E LA TRAMA NARRATIVA La trama narrativa si presta ad essere un contenitore ludico dentro il quale collocare le varie esperienze proposte, al fine di creare un legame tra i diversi momenti di gioco e rendere più attraente e motivante l'intero percorso. Il personaggio mediatore è il Signor Aquilone, che stanco di stare sempre solo sulla sua nuvoletta, decide di volare alla ricerca di nuovi amici. Così un giorno vola sul giardino e attirato dalle voci dei bambini, scende e si ferma a guardare. Il signor Aquilone, sotto forma di pupazzo di pezza creato uguale a quello della storia omonima di Nicoletta Costa, vuole essere per i bambini un facilitatore: utilizzato dalle educatrici nella relazione adulto/bambino ha l obiettivo di offrire un amico nel quale il bambino può rispecchiare la propria esperienza di vita, instaurando al contempo una relazione rassicurante e spesso ricercata quale elemento di sicurezza e benessere. 5
Nella sezione dei bambini grandi la scelta di collocare il Signor Aquilone su di una nuvoletta che i bambini hanno costruito per lui e collocato nell angolo della parola, ha dato la possibilità di condividere con lui routine e giochi; consolidando il legame con i bambini e facilitando le loro autonomie, visto che spesso si dimostravano orgogliosi ed entusiasti del nuovo amico. 6
GIARDINO COME CONOSCENZA SENSORIALE DAL DIARIO DELLE EDUCATRICI Tutti i bambini hanno accolto favorevolmente questa esperienza, partecipando spontaneamente e scegliendo quali materiali esplorare con i sensi. Hanno assaggiato, annusato, manipolato, toccato ricchi si sono rivelate anche gli scambi comunicativi tra pari. Il rispetto dei tempi di sonno/veglia dei bambini ha permesso loro di inserirsi nell'esperienza in qualunque momento: i materiali erano sempre disponibili in sezione e in giardino; le educatrici li hanno mostrati dando rilevanza agli odori, sapori e forme lasciando che ogni bambino ne approfittasse a piacimento. 7
Dal diario delle educatrici L arricchimento di possibilità di gioco in giardino si è realizzato attraverso la disponibilità dei genitori che hanno costruito pannelli sensoriali a partire da materiali naturali e di recupero. L esperienza con l acqua quale elemento naturale particolarmente gradito ai bambini viste è stata un ulteriore occasione per condividere con i pari nella piscinetta del giardino modalità di gioco e rituali già conosciuti dai bambini grazie al momento del bagnetto. 8
MI PREPARO AD USCIRE Il Signor Aquilone porta ai bambini una sorpresa: gli indumenti giusti per uscire in giardino Dal diario delle educatrici Gli elementi che hanno reso questo momento particolarmente significativo, anche in vista di una maturazione personale nelle autonomie, sono stati: la novità di avere vestiti nuovi per vivere l esterno, la presenza del personaggio mediatore che ha incoraggiato molti bambini a vestirsi in modo autonomo, l entusiasmo e la partecipazione di molti coinvolti e orgogliosi di fare da soli. L educatrice presente aveva il compito di sostenere senza aiutare lasciando ad ogni bambino il giusto tempo per provare a indossare l impermeabile e gli stivali collocati nelle caselle personali. 9
ESPLORO GIOCO INVENTO Un idea nuova di giardino L idea di vivere anche all esterno le esperienze ludiche solitamente vissute internamente al nido ha permesso di: Rispondere in maniera più efficace al loro bisogno di esplorazione, movimento e manipolazione, Conoscere nuovi elementi naturali più facilmente collocabili all esterno, Promuovere l interazione tra bambini di età diverse attraverso un gioco comune, Stimolare la scoperta e l iniziativa dei bambini. I laboratori dei genitori La partecipazione delle famiglie ha permesso la costruzione di giochi sonori, tattili e piccoli contesti costruiti con materiali naturali (es la capanna, le tende sensoriali ). Si è così ampliata e diversificata l offerta ludica del giardino rendendolo più interessante e in continuità con gli spazi e le azioni che i bambini vivono all interno. Intersezione a piccolo gruppo La strutturazione dei nuovi angoli gioco non voleva solo ampliare le opportunità ludico-motorie ma favorire l organizzazione spontanea dei bambini attraverso la scelta di quale materiale /angolo utilizzare a secondo di un interesse prevalente o bisogno. Infatti, la scelta di allestire con materiali flessibili e duttili ha permesso la personalizzazione dell attività ludica. L intersezione tra bambini di età diverse ha consentito di sperimentare modi e stili diversi di relazione, per esempio attraverso l imitazione dei più piccoli verso i più grandi. 10
Le capanne Dal diario delle educatrici L angolo tana realizzato con due diversi tipi di tende, soprattutto all'inizio, non ha suscitato quell'attenzione che pensavamo, i bambini medi e piccoli hanno cominciato a giocare dentro le tende in un secondo momento e in particolare quando, grazie alle tante uscite in intersezione, sono nate delle alleanze con i bambini grandi che invece ne hanno fatto un uso maggiore da subito. I bambini medi e grandi nelle capanne hanno sperimentato all'inizio soprattutto il gioco del cucù e la corsa dentro/fuori, questo gioco è stato molto osservato e imitato dai bambini della sezione Piccoli. Inizialmente il loro interesse era rivolto principalmente all'esplorazione dell'ambiente o allo scambio con i bambini della stessa sezione piuttosto che alla relazione con i bambini più grandi. 11
Le tende sensoriali Dal diario delle educatrici L angolo delle tende sensoriali realizzate con materiali naturali sono apparsi inizialmente meno esplorati, poi con il ripetersi delle uscite hanno coinvolto maggiormente i bambini in vari tipi di azioni come: cercare di afferrare le conchiglie, spostare le tende per nascondersi e poi apparire, muovere le conchiglie per provocare rumori e spostamenti, passarci in mezzo La ripetizione e la condivisione dell'esperienza sono state determinanti per favorire l'interazione, l'imitazione e lo scambio. 12
I pneumatici Dal diario delle educatrici Abbiamo osservato che mantenendo i medesimi angoli, con il ripetersi delle uscite, si sono verificate evoluzioni di gioco e di interesse. All'inizio gli angoli più accattivanti sono risultati quelli delle gomme e degli scatoloni nel quale i bambini grandi hanno avuto una funzione di traino e modello, fondamentale per i bambini delle altre sezioni. Da subito sia a piccolo gruppo che individualmente hanno iniziato un esplorazione molto attiva che li ha coinvolti in spostamenti per costruire una sorta di treni o torri, o semplicemente il passaggio da dentro o fuori il pneumatico / scatolone, o il tentativo di camminarci sopra in equilibrio. In questo spazio non è stata necessaria la presenza dell educatrice come rinforzo al gioco in quanto i bambini hanno dimostrato di avere molte idee e iniziative ludiche. 13
Dal diario delle educatrici Gli scatoloni hanno attivato scelte di gioco varie: costruire e disfare torri impilando le scatole, immaginare di salire tutti su un lungo treno con le scatole disposte in fila, usare le scatole come contenitori in cui entrare per farsi poi trascinare L organizzazione a piccolo gruppo di intersezione è risultata efficace perché ha permesso una relazione interattiva fra i bambini di tutte le età e una più libera espressione personale. 14
Il labirinto di canne Dal diario delle educatrici Nel labirinto con le canne i bambini si sono recati per giocare a rincorrersi, nascondersi o in piccoli gruppi per esplorare il contesto in maniera personale e più appartata. La scelta di essere presenti come osservatrici del gioco dei bambini manifestando partecipazione e interesse attraverso il sorriso e il linguaggio del corpo, ha permesso un maggior protagonismo dei bambini stessi. La volontà condivisa, nel gruppo delle educatrici, di non indirizzare il gioco dei bambini ma di sostenerlo attraverso una presenza discreta e non intrusiva ha dato la possibilità ai bambini di mettere in atto la loro trama ludica : hanno richiesto l'intervento più o meno attivo dell educatrice per informarla su ciò che stavano facendo, per coinvolgerla, per chiederle informazioni, o semplicemente perché avevano bisogno della sua mediazione e conforto. 15
COMUNICATIVI TRA PARI. UN GIOCO ESPLORATIVO PERSONALE E SCAMBI 16
Alcuni punti di forza del progetto Pensare al giardino non semplicemente come spazio di evasione e libero movimento, bensì come spazio esterno di scoperta/ricerca in grado di attivare interesse e curiosità a partire dagli elementi naturali presenti e valorizzati dalle installazioni costruite. L opportunità di uscire in giardino in momenti dell anno e in situazioni climatiche mai sperimentate prima, dove le uscite erano riservate alla stagione primaverile ed estiva. Inizialmente si ritenevano possibili alcune perplessità/contrarietà dei genitori, il fatto che non si siano verificate è stato letto come il segnale di un apertura e fiducia, da parte dei genitori, rispetto alla proposta educativa del Nido. 17
I laboratori dei genitori I laboratori per soli genitori sono stati realizzati in intersezione per permettere una maggiore interconnessione di competenze diverse finalizzate alla realizzazione dei nuovi contesti di gioco, ma anche per aumentare le occasione di confronto e relazione tra genitori. 18
LE EDUCATRICI Milena Belli Anna Paola Bologna Brunella Caddeo Nadia Candoli Anna Cardinali Lisa Capucci Giovanna Giovagnoli Morena Girometti Milena Mancini Daniela Stracci Bruna Tamburini Simona Tosi Documentazione a cura di Raffaella Giorgi Coordinatrice. Pedagogica 19