Su un principio di anti massimo quasi uniforme. Dimitri Mugnai. Metodi topologici e variazionali in analisi non lineare

Documenti analoghi
non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da

Si dimostri che la (*) possiede un unica soluzione (u n ) limitata.

Sul XIX problema di Hilbert

Esercizi di PDE C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Prof. Kevin R. Payne

Analisi Matematica 3, a.a Scritto del quinto appello, 11 settembre 2019 Testi 1

Esempio. L immagine di f è l insieme dei vettori w = (w 1, w 2 ) R 2 che hanno w 1 = w 2. Quindi:

DISUGUAGLIANZA DI FEFFERMAN-POINCARE E REGOLARITA PER EQUAZIONI ELLITTICHE DEGENERI

Spazi di Sobolev e. formulazione variazionale dei. problemi ai limiti

ANALISI MATEMATICA L-C, B-S

DOMANDE D ESAME (tempo a disposizione per due domande: 1 ora)

Equazioni differenziali - 3

Serie di Fourier. Hynek Kovarik. Analisi Matematica 2. Università di Brescia

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo

Calcolo differenziale II

3. Elementi di Algebra Lineare.

Problemi parabolici. u(0, t) = u(l, t) = 0 t (1)

Esempi di domande tipo per l esame di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2014/2015 (prima parte)

Laurea in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Lezioni di Analisi Matematica 6 a.a

Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Esercizi di Complementi di Analisi Matematica II Pisa, 3 agosto 2012

Equazioni differenziali

Integrali Curvilinei

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Domande-tipo di teoria sulla seconda metà del corso

Il teorema di Ascoli-Arzelà

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011

UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA. Analisi Matematica II per Ingegneria Prof. C. Sinestrari

Esempi di domande tipo per l esame di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2014/2015 (seconda parte)

Analisi Matematica 2 - A

Soluzione dei problemi assegnati

7.9 Il caso vincolato: vincoli di disuguaglianza

1 Serie di Fourier uni-dimensionale

DIARIO DELLE LEZIONI DEL CORSO DI FISICA MATEMATICA A.A. 2013/2014 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA

Successioni numeriche

Misure e loro proprietà (appunti per il corso di Complementi di Analisi Matematica per Fisici, a.a )

In questo lavoro ci occupiamo di soluzioni forti per il problema di. Dirichlet associato ad un operatore lineare uniformemente ellittico del.

DIARIO DELLE LEZIONI DEL CORSO DI FISICA MATEMATICA A.A. 2012/2013 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA

Esistenza ed unicità per equazioni differenziali

Corso di Analisi Matematica. Calcolo differenziale

ANALISI NUMERICA. Introduzione alle PDE e formulazione debole. a.a Maria Lucia Sampoli. ANALISI NUMERICA p.1/38

Su una classe di equazioni ellittiche perturbate singolarmente in forma di divergenza

I. CENNI SULL ANALISI FUNZIONALE

Serie di Fourier Richiami di teoria. Funzioni periodiche. Ci poniamo il problema dello sviluppo in serie di Fourier per funzioni f 1 : R R

Alcuni complementi di teoria dell integrazione.

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012

Metodi Matematici per l Ingegneria Politecnico di Milano A.A. 2011/2012. Prof. M. Bramanti Esempi di domande teoriche da esame

DIARIO DELLE LEZIONI DEL CORSO DI FISICA MATEMATICA A.A. 2014/2015 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Esercizi svolti su misura e integrale di Lebesgue, spazi L p, operatori lineari continui

Analisi Matematica 3 prof. Antonio Greco

1 Addendum su Diagonalizzazione

Equazioni sub-lineari con dati regolari ed irregolari

Analisi Matematica 2: Esercizi su Equazioni Ordinarie

Esercizi sulla convoluzione e la trasformata di Laplace di distribuzioni raccolti dai temi d esame

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1

Funzioni condizionatamente definite positive

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita

1-Forme Differenziali

CP410: Esonero 1, 31 ottobre 2013

8. Completamento di uno spazio di misura.

Elementi di Algebra Lineare

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 1 a.a Soluzioni

Funzioni continue. Hynek Kovarik. Università di Brescia. Analisi Matematica 1

Sistemi ellittici totalmente non lineari del secondo ordine

Analisi a più variabili: Integrale di Lebesgue

Metodi diretti e teoria dei punti critici nel Calcolo delle Variazioni

GEOMETRIA 1 terza parte

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

20. Prodotto di spazi di misura. I teoremi di Tonelli e di Fubini.

Il teorema di Vitali-Lebesgue

ANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013

SPAZI COMPATTI. Proposizione 2 Sia (X, d) uno spazio metrico. Se esso è sequenzialmente compatto allora è completo.

L espressione generale

2) Scrivere la soluzione generale del seguente sistema di equazioni differenziali lineari del primo ordine. y 1 = 2y 1 5y 3 y 2

Esercizi sulla trasformata di Fourier di distribuzioni raccolti dai temi d esame

Problemi di tipo ellittico: alcuni risultati astratti

Il metodo diretto del Calcolo delle Variazioni

Analisi Matematica I

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2015/2016 Esercizi su teoria della misura e dell integrazione di Lebesgue

Soluzione della seconda prova intermedia di Algebra lineare del 17 maggio Esercizio 1

La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni

Università degli Studi di Roma Tre Corso di Laurea in Matematica a.a. 2014/2015 GE220 Topologia Esonero 30 marzo 2015.

DIARIO DELLE LEZIONI DEL CORSO DI FISICA MATEMATICA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA

ERRATA CORRIGE e AGGIUNTE: Traccia delle lezioni del corso di Analisi Matematica 2, A.A. 2017/18, aggiornata il 27 gennaio 2018

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari

12 gennaio Commenti esame di geometria - Ing. gestionale - a.a

Spazi di Hilbert. Spazi pre-hilbertiani ([H]-Cap. 1.1) - Esercizi ([E]-Cap. 1.1) NASTASI Antonella

Analisi Matematica A e B Soluzioni prova scritta parziale n. 4

Il Teorema di Mountain-Pass

AM Sett. 11. IL TEOREMA DI COMPATTEZZA DI RELLICH. u n p. c(r) sup. u n (x + h) u n (x) dx

Geometria della programmazione lineare

Analisi funzionale. Riccarda Rossi Lezione 6. Analisi funzionale

8 Ottava lezione: Spazi di Sobolev

14. Confronto tra l integrale di Lebesgue e l integrale di Riemann.

Matematica per le Applicazioni Economiche I A.A. 2017/2018 Esercizi con soluzioni Limiti e funzioni continue

2. Fra tutti i rettangoli inscritti in una circonferenza, determinare quello di area massima.

Massimo limite e minimo limite di una funzione

Equazioni separabili. Un esempio importante

1 x2 (u (x)) 2 dx in X = {u C 1 ([ 1, 1]) : u( 1) = 1, u(1) = 1} (esempio di Weierstrass). Non-esistenza del minimo (e del massimo): F (u) = 1 1

Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. a m,1 x 1 + a m,2 x a m,n x n = b m

Coordinate Cartesiane nel Piano

Transcript:

Su un principio di anti massimo quasi uniforme Dimitri Mugnai Università di Perugia Metodi topologici e variazionali in analisi non lineare in occasione del settantesimo compleanno del professor Antonio Marino Brescia 29 30 aprile 2010

{ u + λu = f(x) in Ω, Bu = 0 su Ω, (1) Ω R N, N 1, dominio limitato, B denota condizioni di Dirichlet o di Neumann. Principio del massimo: (MP): λ < λ 1 per ogni f 0 risulta u 0 in Ω. Principio del massimo forte: Se λ > λ 1? (SMP): se f 0, allora u < 0 in Ω.

{ u + λu = f(x) in Ω, Bu = 0 su Ω, (1) Ω R N, N 1, dominio limitato, B denota condizioni di Dirichlet o di Neumann. Principio del massimo: (MP): λ < λ 1 per ogni f 0 risulta u 0 in Ω. Principio del massimo forte: Se λ > λ 1? (SMP): se f 0, allora u < 0 in Ω.

Clément e Peletier (JDE, 1979): primo principio di antimassimo (AMP): per ogni f 0 in L p (Ω), p > N, esiste δ = δ(f) > 0 tale che se u risolve (1) con λ (λ 1, λ 1 + δ) e condizioni di Dirichlet o Neumann omognee, allora u 0 in Ω. Con Neumann è possibile prendere δ indipendente da f solo se N = 1: principio di antimassimo uniforme, o (UAMP). Cabada - Lois (NA TMA 1997): (AMP) per ODEs di ordine superiore con condizioni periodiche; Godoy - Gossez - Paczka (CVPDEs 2004): (AMP) con Neumann o Robin. f L p, p > 1 e (UAMP) solo se N = 1; Sweers (JDE 1997): p > N è essenziale per (AMP) in (1) con condizioni di Dirichlet: per ogni f L p, p N, esiste u che non è minore o uguale di 0 in Ω; Clément - Sweers (PAMS 2000 e JDE 2000): (AMP) e (UAMP) per operatori poliarmonici in dimensioni basse: lo spazio di Sobolev delle soluzioni deboli si immerge in C 0 ( Ω). Grunau - Sweers (ASNS 2001): condizione ottimale per (AMP) per operatori poliarmonici in dimensioni basse.

Clément e Peletier (JDE, 1979): primo principio di antimassimo (AMP): per ogni f 0 in L p (Ω), p > N, esiste δ = δ(f) > 0 tale che se u risolve (1) con λ (λ 1, λ 1 + δ) e condizioni di Dirichlet o Neumann omognee, allora u 0 in Ω. Con Neumann è possibile prendere δ indipendente da f solo se N = 1: principio di antimassimo uniforme, o (UAMP). Cabada - Lois (NA TMA 1997): (AMP) per ODEs di ordine superiore con condizioni periodiche; Godoy - Gossez - Paczka (CVPDEs 2004): (AMP) con Neumann o Robin. f L p, p > 1 e (UAMP) solo se N = 1; Sweers (JDE 1997): p > N è essenziale per (AMP) in (1) con condizioni di Dirichlet: per ogni f L p, p N, esiste u che non è minore o uguale di 0 in Ω; Clément - Sweers (PAMS 2000 e JDE 2000): (AMP) e (UAMP) per operatori poliarmonici in dimensioni basse: lo spazio di Sobolev delle soluzioni deboli si immerge in C 0 ( Ω). Grunau - Sweers (ASNS 2001): condizione ottimale per (AMP) per operatori poliarmonici in dimensioni basse.

Clément e Peletier (JDE, 1979): primo principio di antimassimo (AMP): per ogni f 0 in L p (Ω), p > N, esiste δ = δ(f) > 0 tale che se u risolve (1) con λ (λ 1, λ 1 + δ) e condizioni di Dirichlet o Neumann omognee, allora u 0 in Ω. Con Neumann è possibile prendere δ indipendente da f solo se N = 1: principio di antimassimo uniforme, o (UAMP). Cabada - Lois (NA TMA 1997): (AMP) per ODEs di ordine superiore con condizioni periodiche; Godoy - Gossez - Paczka (CVPDEs 2004): (AMP) con Neumann o Robin. f L p, p > 1 e (UAMP) solo se N = 1; Sweers (JDE 1997): p > N è essenziale per (AMP) in (1) con condizioni di Dirichlet: per ogni f L p, p N, esiste u che non è minore o uguale di 0 in Ω; Clément - Sweers (PAMS 2000 e JDE 2000): (AMP) e (UAMP) per operatori poliarmonici in dimensioni basse: lo spazio di Sobolev delle soluzioni deboli si immerge in C 0 ( Ω). Grunau - Sweers (ASNS 2001): condizione ottimale per (AMP) per operatori poliarmonici in dimensioni basse.

Campos - Mawhin - Ortega (CCM 2008) mostrano un principio del massimo e antimassimo globale per operatori differenziali lineari L che coprono (1) con condizioni di Neumann con N = 1, ODEs con condizioni periodiche e l equazione telegrafica in una dimensione spaziale con doppie condizioni periodiche. Assunto fondamentale: stima L L 1 per soluzione dato della forma u L (Ω) M f L 1 (Ω), del tutto naturale per i loro prototipi. Senza entrare nelle ipotesi astratte, si pensi come modello a Lu = u con condizioni di Neumann, così che λ 1 = 0.

Definizione (CMO) Dato λ R \ {0}, diciamo che L + λi soddisfa un principio del massimo (MP) se per ogni f L 1 (Ω) Lu + λu = f, u Dom(L) C 0 ha un unica soluzione con λu 0 se f 0. (MP) è forte (SMP) se λu > 0 in Ω quando f 0 ma f 0. È un principio del massimo classico se λ < λ 1 = 0 e un (UAMP) se λ > 0. Inoltre per λ > 0 è (UAMP) tout court. Teorema (CMO) Esistono λ e λ + con λ < 0 < λ + + tali che L + λi ha un (MP) se e solo se λ [λ, 0) (0, λ + ]. Vale (SMP) se λ (λ, 0) (0, λ + ).

Definizione (CMO) Dato λ R \ {0}, diciamo che L + λi soddisfa un principio del massimo (MP) se per ogni f L 1 (Ω) Lu + λu = f, u Dom(L) C 0 ha un unica soluzione con λu 0 se f 0. (MP) è forte (SMP) se λu > 0 in Ω quando f 0 ma f 0. È un principio del massimo classico se λ < λ 1 = 0 e un (UAMP) se λ > 0. Inoltre per λ > 0 è (UAMP) tout court. Teorema (CMO) Esistono λ e λ + con λ < 0 < λ + + tali che L + λi ha un (MP) se e solo se λ [λ, 0) (0, λ + ]. Vale (SMP) se λ (λ, 0) (0, λ + ).

Ma una stima più naturale per (1) sarebbe del tipo L 2 L 2 u L 2 (Ω) M f L 2 (Ω), visto che L 1 (Ω) non è la classe naturale per f: L 1 (Ω) (H 1 (Ω)) se N > 1! Difatti { u + λu = f in Ω, u ν = 0 on Ω, (2) Ω R 2 o R 3, non può essere trattato da [CMO] se f L 2 (Ω), che è l ipotesi più ragionevole, dato che L 2 (Ω) (H 1 (Ω)).

Ma una stima più naturale per (1) sarebbe del tipo L 2 L 2 u L 2 (Ω) M f L 2 (Ω), visto che L 1 (Ω) non è la classe naturale per f: L 1 (Ω) (H 1 (Ω)) se N > 1! Difatti { u + λu = f in Ω, u ν = 0 on Ω, (2) Ω R 2 o R 3, non può essere trattato da [CMO] se f L 2 (Ω), che è l ipotesi più ragionevole, dato che L 2 (Ω) (H 1 (Ω)).

Regolarità ellittica: Ω regolare e f L 2 (Ω) la soluzione u di (2) appartiene a H 2 (Ω) ed esiste C = C(Ω) > 0 tale che u H 2 (Ω) C f L 2 (Ω). Dal Teorema di Morrey, se N = 1, 2, 3, risulta H 2 (Ω) C 0,α ( Ω), così che u C 0 ( Ω) = u L (Ω) M f L 2 (Ω). Scopo: combinare lo spirito dei risultati precedenti per mostrare che, sebbene (UAMP) non possa valere in dimensioni più alte, un quasi (UAMP) vale. Osservazione: non è ipotesi naturale L 2 L 2, ma per stime puntuali forse questa stima L L 2 è effettivamente più naturale. Forse altri metodi saranno necesari a partire da stima L 2 L 2 per avere risultati q.o.

Regolarità ellittica: Ω regolare e f L 2 (Ω) la soluzione u di (2) appartiene a H 2 (Ω) ed esiste C = C(Ω) > 0 tale che u H 2 (Ω) C f L 2 (Ω). Dal Teorema di Morrey, se N = 1, 2, 3, risulta H 2 (Ω) C 0,α ( Ω), così che u C 0 ( Ω) = u L (Ω) M f L 2 (Ω). Scopo: combinare lo spirito dei risultati precedenti per mostrare che, sebbene (UAMP) non possa valere in dimensioni più alte, un quasi (UAMP) vale. Osservazione: non è ipotesi naturale L 2 L 2, ma per stime puntuali forse questa stima L L 2 è effettivamente più naturale. Forse altri metodi saranno necesari a partire da stima L 2 L 2 per avere risultati q.o.

f := 1 fdµ, µ(ω) Ω f := f f, L := {f L 2 (Ω) : f = 0}, C := C 0 ( Ω) L, Per k > 0 sia F k := {f L 2 (Ω) : f L 2 (Ω) k f L 1 (Ω)}. L : Dom(L) C 0 ( Ω) L 2 (Ω) tale che Ker(L) = {funzioni costanti}, Im(L) = L ( λ 1 = 0). (3) { il problema Lu = f ha un unica soluzione ũ C e M = M(L) > 0 tale che ũ L (Ω) M f (4) L 2 (Ω). Definizione λ R \ {0}, diciamo che L + λi soddisfa un principio del massimo k uniforme, k (UMP), se per ogni f F k il problema Lu + λu = f, u Dom(L), ha un unica soluzione con λu 0 se f 0. k (UMP) forte se λu > 0 in Ω quando f 0. λ < 0: (MP). λ > 0: (AMP), che è quasi uniforme.

Teorema (Fragnelli - M, 2010) Fissato k > 0, esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che L + λi ha un k (UMP) se λ [ Λ, Λ]. Inoltre vale un k (UMP) forte se λ ( Λ, Λ) \ {0}. Cioè esiste un intorno U di 0 tale che U \ {0} {λ R : L + λi soddisfa un k (UMP)}. In termini di (AMP) quasi uniforme, possiamo affermare che esiste δ = δ(k) > 0 tale che per ogni λ (0, δ) e per ogni f F k, f 0, la soluzione di { u + λu = f in Ω, u ν = 0 on Ω, è non positiva, almeno se N = 1, 2, 3, in contrasto con la validità di (UAMP) solo per N = 1. In conclusione, l uniformità desiderata non può valere in L 2, ma in F k sì, perchè L 1 L 2!

Teorema (Fragnelli - M, 2010) Fissato k > 0, esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che L + λi ha un k (UMP) se λ [ Λ, Λ]. Inoltre vale un k (UMP) forte se λ ( Λ, Λ) \ {0}. Cioè esiste un intorno U di 0 tale che U \ {0} {λ R : L + λi soddisfa un k (UMP)}. In termini di (AMP) quasi uniforme, possiamo affermare che esiste δ = δ(k) > 0 tale che per ogni λ (0, δ) e per ogni f F k, f 0, la soluzione di { u + λu = f in Ω, u ν = 0 on Ω, è non positiva, almeno se N = 1, 2, 3, in contrasto con la validità di (UAMP) solo per N = 1. In conclusione, l uniformità desiderata non può valere in L 2, ma in F k sì, perchè L 1 L 2!

Osservazioni 1. Se la soluzione del problema appartiene al giusto spazio di Sobolev, independentemente dallo spazio di Lebesgue che contiene f, (MP) classico e q.o. posso essere provati anche per soluzioni di disequazioni distribuzionali nonlineari: Pucci - Serrin ( The maximum principle, 2007) per varietà Riemaniane: Antonini - M. - Pucci (JMPA 2007), M. - Pucci (ANS 2009) operatori non omogenei; per operatori in spazi di Sobolev e Lebesgue anisotropici: Fortini - M. - Pucci (NA TMA 2009). 2. [CMO] hanno una completa caratterizzazione dei λ per cui vale (UAMP) ( se e solo se ); in generale noi solo in alcuni casi particolari, ad esempio se Ω ha misura piccola.

Osservazioni 1. Se la soluzione del problema appartiene al giusto spazio di Sobolev, independentemente dallo spazio di Lebesgue che contiene f, (MP) classico e q.o. posso essere provati anche per soluzioni di disequazioni distribuzionali nonlineari: Pucci - Serrin ( The maximum principle, 2007) per varietà Riemaniane: Antonini - M. - Pucci (JMPA 2007), M. - Pucci (ANS 2009) operatori non omogenei; per operatori in spazi di Sobolev e Lebesgue anisotropici: Fortini - M. - Pucci (NA TMA 2009). 2. [CMO] hanno una completa caratterizzazione dei λ per cui vale (UAMP) ( se e solo se ); in generale noi solo in alcuni casi particolari, ad esempio se Ω ha misura piccola.

Prima applicazione: operatore di Laplace { u + λu = f in Ω, u ν = 0 on Ω, (5) Ω R N, N {1, 2, 3} dominio limitato e regolare, f L 2 (Ω). Ker( ) = {funzioni costanti} e λ 1 = 0. Inoltre esiste un unica soluzione u H 2 (Ω) H0 1(Ω) C0 (Ω) con Ω u = 0 (u C) di { u = f in Ω, u ν = 0 on Ω. Per regolarità ellittica M > 0 tale che u H 2 (Ω) M f L 2 (Ω). Proposizione (Fragnelli - M, 2010) N {1, 2, 3}; allora per ogni k > 0 esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che, se λ [ Λ, 0) (0, Λ], allora + λi con condizioni di Neumann omogenee soddisfa k (UMP). Inoltre k (UMP) è forte se λ ( Λ, 0) (0, Λ).

Prima applicazione: operatore di Laplace { u + λu = f in Ω, u ν = 0 on Ω, (5) Ω R N, N {1, 2, 3} dominio limitato e regolare, f L 2 (Ω). Ker( ) = {funzioni costanti} e λ 1 = 0. Inoltre esiste un unica soluzione u H 2 (Ω) H0 1(Ω) C0 (Ω) con Ω u = 0 (u C) di { u = f in Ω, u ν = 0 on Ω. Per regolarità ellittica M > 0 tale che u H 2 (Ω) M f L 2 (Ω). Proposizione (Fragnelli - M, 2010) N {1, 2, 3}; allora per ogni k > 0 esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che, se λ [ Λ, 0) (0, Λ], allora + λi con condizioni di Neumann omogenee soddisfa k (UMP). Inoltre k (UMP) è forte se λ ( Λ, 0) (0, Λ).

Seconda applicazione: problemi poliarmonici { m u + λu = f in Ω, u ν = u ν... = m 1 u ν = 0 on Ω, (6) m N, N {1,..., 4m 1}, Ω R N dominio limitato e regolare. Ker( m ) = {funzioni costanti} e Im(L) = L. Da regolarità ellittica la soluzione debole u H m (Ω) appartiene a H 2m (Ω) e ũ H 2m M f L 2 (Ω), M > 0. Dato che N 4m 1, risulta H 2m (Ω) C 0 ( Ω), quindi si può applicare il Teorema: Proposizione (Fragnelli - M, 2010) Per ogni k > 0 esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che m + λi con condizioni di Neumann omogenee soddisfa k (UMP) se λ [ Λ, 0) (0, Λ]. Inoltre k (UMP) è forte se λ ( Λ, 0) (0, Λ). [CMO] avevano risultato analogo in L 1 per N 2m 1.

Terza applicazione: problemi parabolici periodici u t αu xx + λu = f in Ω (0, ), u x = 0 su Ω (0, ), u(0) = u(t ). (7) Ω =intervallo di R, α > 0, T > 0, λ R and f L 2 (Q T ), con Q T = Ω (0, T ). Poniamo Lu := u t αu xx con D(L) = { u H 1 (0, T ; H 2 (Ω)) : u x = 0 su Ω per q.o. t (0, T ) }. Una soluzione debole di (7) è una funzione u L 2 (0, T ; H 1 (Ω)) tale che u(0) = u(t ) e d uv dx + α u x v x dx + λ uv dx = fv dx (8) dt Ω Ω Ω Ω per q.o. t (0, T ) e per ogni v H 1 (Ω).

Da regolarità parabolica u C([0, T ]; H 1 (Ω)). Questo implica che Ker(L) = {costanti}: se u risolve u t αu xx = 0 in Ω (0, ), u x = 0 su Ω (0, ), u(0) = u(t ), si prende v = u, si integra su (0, T ) e da periodicità u c R. { } Im(L) = L := f L 2 (Q T ) : f dx dt = 0. Q T Infatti, se f Im(L), integrando su (0, T ) con v = 1, si ottiene T d u dx dt = f dx dt = 0 (per periodicità). dt Ω Q T 0 Viceversa, se f L (L 2 (0, T ); H 1 (Ω)), da Zeidler, Nonlinear Functional Analysis and its Applications. II/B. Nonlinear monotone operators, Theorem 32.D, si ha che f Im(L).

Ogni soluzione di (7) per λ = 0 è definita a meno di costanti, quindi esiste un unica soluzione { } ũ C := v C 0 (Q T ) : v dx dt = 0. Q T Per regolarità parabolica esiste C = C(α, T, Ω) tale che ũ L (0,T ;H 1 (Ω)) C { ũ(0) H 1 (Ω) + f L 2 (Q T )}. Assumiamo ora C = C(α, T, Ω) < 1. Allora ũ L (0,T ;H 1 (Ω)) C 1 C f L 2 (Q T ). Per Poincaré Wirtinger da cui ũ(t) L (Ω) Ω ũ(t) H 1 (Ω) t, ũ L (Q T ) C Ω 1 C f L 2 (Q T ); quindi (4) è soddisfatta con M = C Ω 1 C.

Teorema (Fragnelli - M, 2010) Poniamo Lu := u t αu xx. Nelle ipotesi sopra, fisato k > 0, esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che L + λi ha un k (UMP) se λ [ Λ, 0) (0, Λ]. k (UMP) è forte se λ ( Λ, 0) (0, Λ). (AMP) per il caso parabolico: poco... Díaz - Fleckinger Pellé (DCDS 2004): (AMP) definitivo per problema di Cauchy con condizione di Dirichlet omogenee. Godoy - Lami Dozo - Paczka (RSMUPT 2002): (AMP) per caso parabolico con condizioni di Dirichlet o di Neumann omognee. Se N = 1, allora p > 3. No (UAMP). Perché problemi parabolici periodici? Applicazioni biologiche: Hess (monografia 1991), Allegretto - Nistri (IMA JMCI 1999), Quittner - Souplet (monografia 2007), Fragnelli - M. (DCDS 2008), Fragnelli (JMAA 2010).

Teorema (Fragnelli - M, 2010) Poniamo Lu := u t αu xx. Nelle ipotesi sopra, fisato k > 0, esiste Λ = Λ(k) > 0 tale che L + λi ha un k (UMP) se λ [ Λ, 0) (0, Λ]. k (UMP) è forte se λ ( Λ, 0) (0, Λ). (AMP) per il caso parabolico: poco... Díaz - Fleckinger Pellé (DCDS 2004): (AMP) definitivo per problema di Cauchy con condizione di Dirichlet omogenee. Godoy - Lami Dozo - Paczka (RSMUPT 2002): (AMP) per caso parabolico con condizioni di Dirichlet o di Neumann omognee. Se N = 1, allora p > 3. No (UAMP). Perché problemi parabolici periodici? Applicazioni biologiche: Hess (monografia 1991), Allegretto - Nistri (IMA JMCI 1999), Quittner - Souplet (monografia 2007), Fragnelli - M. (DCDS 2008), Fragnelli (JMAA 2010).

In dimensione maggiore di 1: u t α m u + λu = f in Ω (0, ), u ν = u ν... = m 1 u ν = 0 su Ω (0, ), u(0) = u(t ), m N, Ω R N, dominio limitato regolare con N 2m 1, così che C 0 ([0, T ]; H m (Ω)) C 0 (Q T ). Con condizione tecnica ( C < 1 ) si applica il teorema anche a questo caso.

Risolvente di L è R λ : L 2 (Ω) C 0 ( Ω) che è l inverso di L + λi, se esiste. R0 : L C è definito da ben definito per ipotesi (4). Lemma ũ = R 0 f Lũ = f, Esiste Λ 1 > 0 tale che per ogni λ [ Λ 1, Λ 1 ] \ {0} il risolvente R λ : L 2 (Ω) C 0 (Ω) di L è ben definito. Inoltre esiste C > 0 tale che, se f L e λ [ Λ 1, Λ 1 ] \ {0}, allora R λ f C 0 (Ω) C f L 2 (Ω), dove C := M 1 Λ 1 R 0 C C e M è la costante in (4). R 0 C C denota la norma della restizione dell operatore R 0 da C a C, ben definito perché C L.

Dimostrazione: riscrivere Lu + λu = f come il sistema { Lũ + λũ = f, λu = f. Applicando R 0, la prima equazione è (I + λ R 0 )ũ = R 0 f. (9) Se λ R 0 C C < 1, allora I + λ R 0 è invertibile da C in C (si noti che R 0 f C) e (9) è risolta da ũ = (I + λ R 0 ) 1 R0 f. In conclusione, R λ f = (I + λ R 0 ) 1 R0 f + f λ.

Ora si prenda Λ 1 ( 1 0, R 0 C C ). Allora, per tutti i λ tali che λ Λ 1, si ha dalla disuguaglianza triangolare, (9) and (4), ũ L (Ω) Λ 1 R 0 C C ũ L (Ω) ũ L (Ω) λ R 0 C C ũ L (Ω) = ũ L (Ω) M f L 2 (Ω). Si noti che così si ottiene la stima 1 Λ 1 < R. 0 C C

Lemma Sia k > 0; allora esiste Λ 2 := Λ 2 (k) (0, Λ 1 ] tale che, per ogni λ [ Λ 2, Λ 2 ] \ {0}, L + λi ha un k (UMP). Inoltre k (UMP) è forte se λ ( Λ 2, Λ 2 ) \ {0}. Dimostrazione: se f F k, f 0, allora f = 1 µ(ω) f L 1 (Ω). Usando λu = f si ha λu = λr λ ( f + f) = λr λ ( f) + f = λr λ ( f) + 1 µ(ω) f L 1 (Ω) 1 µ(ω) f L 1 (Ω) λ R λ f L (Ω).

Dal Lemma precedente, se λ [ Λ 1, Λ 1 ] \ {0}, allora λu 1 µ(ω) f M L 1 (Ω) λ 1 Λ 1 R f L 0 2 (Ω) C C ( ) 1 µ(ω) k λ M 1 Λ 1 R f L 0 1 (Ω). C C La tesi segue con Λ 2 = min { Λ 1, 1 Λ 1 R 0 C C km µ(ω) }. Il Teorema astratto si dimostra allora prendendo Λ = Λ 2 (k).