I TRASFERIMENTI REGIONALI ALLE PROVINCE PIEMONTESI L ANALISI DEI DATI DELL ANNO 2009 IN RAPPORTO A QUELLI DEGLI ANNI PRECEDENTI



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I TRASFERIMENTI REGIONALI ALLE PROVINCE PIEMONTESI L ANALISI DEI DATI DELL ANNO 2009 IN RAPPORTO A QUELLI DEGLI ANNI PRECEDENTI Dall anno 2003 l Unione Province Piemontesi raccoglie, con la collaborazione degli Uffici Finanziari delle singole amministrazioni provinciali, i dati risultanti dai conti consuntivi annuali e li analizza al fine di monitorare il processo di decentramento delle funzioni amministrative regionali in termini di rilevanza ed entità dei nuovi compiti attribuiti alle Province, con riferimento alla dimensione delle risorse finanziarie trasferite dalla Regione per il loro svolgimento. Le tabelle allegate indicano l entità dei diversi tipi di trasferimenti sia complessivamente per le otto Province che per ciascuna di esse, anche in relazione alle entrate complessive (tabelle 1, 1 bis e grafici 1 e 2), le variazioni intervenute rispetto all anno precedente (tab. 2), l ammontare dei trasferimenti per le diverse materie alle quali essi sono destinati (tab. 3 e grafico 3), la variazione dei trasferimenti per materia (tab. 4). Quanto emerge dai dati relativi all anno 2009 è evidenziato nella presente nota che si riferisce non solo ai dati finanziari e contabili di competenza, che riflettono gli impegni assunti dalla Regione con atti formali per il trasferimento di risorse, ma anche a quelli di cassa, relativi cioè alle somme effettivamente erogate nell anno, indicate per il complesso delle otto Province e per ciascuna di esse nell anno 2009 (tab. 5) e nell andamento degli ultimi sette anni, dal 2003, per il complesso delle otto Province (grafici 4 e 5). In sintesi nel 2009, rispetto al 2008: le risorse destinate agli investimenti sono diminuite di circa 15 milioni e mezzo di euro le risorse destinate alle spese correnti sono aumentate, in termini di competenza, di oltre 37 milioni e mezzo di euro (di essi circa 22 milioni riguardano i nuovi compiti esercitati dalle Province dal 2009 in materia di diritto allo studio) il peso complessivo dei trasferimenti regionali sul totale delle entrate provinciali è aumentato di oltre tre punti percentuali, raggiungendo il 47,6 % del totale, il 49,4 % per la sola parte relativa alle spese correnti in tutti i principali settori di attività svolti dalle Province a seguito del decentramento regionale si riscontrano aumenti di lieve entità nelle risorse messe a disposizione, in particolare per la viabilità (che si riprende in parte da una grossa contrazione riscontrata nell anno precedente), e per l istruzione (in quest ultimo caso per la motivazione sopra indicata) si riducono ulteriormente le risorse trasferite per il funzionamento della macchina provinciale impiegata nell esercizio delle funzioni decentrate, pari al 4,74% del totale all incremento delle somme di parte corrente che la Regione si è impegnata a trasferire corrisponde una diminuzione di quelle effettivamente erogate, per cui il debito regionale nei confronti delle otto Province, per le spese sostenute negli anni 2009 e precedenti, ammonta a 659 milioni e mezzo di euro 1

1. La dimensione complessiva dei trasferimenti regionali alle Province piemontesi (tabelle n 1 e 1 bis, grafico n 1) Dall analisi dei dati relativi all anno 2009 emerge che l ammontare complessivo di risorse finanziarie che la Regione ha destinato alle otto Province piemontesi è pari a circa 531 milioni di euro, cioè circa 22 milioni di euro in più rispetto al 2008 (+ 4,3 %). Occorre tuttavia tenere presente che dall anno 2009 le Province esercitano nuovi compiti decentrati dalla Regione in materia di diritto allo studio (l.r. 28 del 2007) per i quali sono trasferite ai bilanci provinciali le relative risorse (circa 22 milioni di euro di risorse correnti); per cui, confrontando i compiti svolti con le risorse assegnate, i mezzi messi a disposizione dalla Regione sono i medesimi dell anno precedente, in termini nominali. Il peso dei trasferimenti regionali complessivi (d investimento e correnti) sul totale delle entrate provinciali risulta nel 2009 pari al 47,6 %, cioè quasi tre punti percentuali e mezzo in più rispetto all anno precedente. Occorre tuttavia considerare che tale dato complessivo è il risultato di un differente andamento dei trasferimenti che riguardano gli interventi di investimento (pari al 9,4%) da una parte, e quelli correnti (pari al 90,6%), dall altra. 1.1. Le risorse per gli investimenti Le risorse regionali destinate agli investimenti provinciali sono ammontate a circa 50 milioni di euro, con una diminuzione, rispetto all anno precedente, di circa 15 milioni e mezzo di euro, cioè del 23,8%; tale riduzione é determinata sostanzialmente da un rilevante calo dei finanziamenti regionali alle Province per il piano della viabilità (circa 6 milioni in meno rispetto all anno 2008) e per quello di edilizia scolastica (circa 10 milioni in meno), non compensato da un lieve aumento di quelle destinate ai trasporti (circa 2 milioni e mezzo in più rispetto al 2008). Gli investimenti provinciali finanziati con risorse regionali hanno avuto negli ultimi sette anni il seguente andamento, sensibilmente variabile nei singoli anni in funzione dei programmi regionali. anno ammontare delle risorse regionali trasferite per investimenti % sul totale degli investimenti provinciali 2003 155,5 milioni 35,02 % 2004 218,8 53,9 % 2005 47,2 13,29 % 2006 67,4 22,4 % 2007 84,0 40,2 % 2008 65,5 32,9% 2009 49,9 35,5 % 2

1.2. Le risorse correnti Per quanto riguarda le risorse correnti trasferite alle Province, si registra il loro aumento rispetto all anno 2008; l ammontare complessivo è di 481, 2 milioni di euro, con un aumento, rispetto all anno precedente, di 37,7 milioni di euro, cioè del 8,5 %. Tenendo tuttavia conto che una parte consistente di tale incremento (circa 22 milioni di euro) è determinato dai finanziamenti necessari alla gestione degli interventi compresi nei programmi relativi al diritto allo studio, per i quali le Province, in attuazione della l.r. n. 28 del 2007, sono subentrate alla Regione, che fino al 2008 provvedeva direttamente, l incremento effettivo di risorse correnti trasferite dalla Regione alle otto Province ammonta a circa 15 milioni e mezzo di euro, cioè l aumento è stato del 3,5 % rispetto all anno 2008, nel quale si registrò invece un incremento, rispetto all anno precedente, del 15,2 %. L analisi dei dati degli ultimi sette anni fa emergere che nel 2009 le somme per spese correnti che la Regione ha formalmente destinato complessivamente alle otto Province sono per il secondo anno consecutivo aumentate (sia pure in misura inferiore ed in concomitanza con compiti nuovi in materia di istruzione). Di conseguenza la percentuale delle risorse correnti provenienti dalla Regione sul totale di quelle a disposizione delle Province risulta anch essa aumentata per portarsi al 49,4 %, cioè circa 3 punti percentuali in più rispetto all anno precedente: anno ammontare di risorse regionali trasferite per spese correnti % su totale delle entrate correnti provinciali 2003 387,0 milioni 43,84 % 2004 429,3 45,18 % 2005 397,0 43,64 % 2006 392,3 43,86 % 2007 384,8 43,07 % 2008 443,4 46,3 % 2009 481,2 49,4% 3

2. I trasferimenti regionali alle singole Province (tabelle n 1 e 2) A fronte dell andamento complessivo dei trasferimenti regionali accertati nel 2009, che segnala un aumento del peso delle risorse regionali nei bilanci provinciali, l andamento delle risorse trasferite si presenta in termini articolati nelle diverse Province. In particolare risulta che: con riferimento al complesso delle risorse (di investimento e correnti) in cinque Province (Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Verbano-Cusio-Ossola) si riscontra un incremento dei trasferimenti regionali; mentre nelle tre altre Province: a Biella, la diminuzione complessiva è determinata esclusivamente da un calo delle somme per investimenti, a Vercelli il calo è solamente sul versante delle entrate correnti, a Novara la diminuzione riguarda sia le spese correnti che quelle di investimento ; i dati che riguardano specificamente le risorse per investimenti indicano che due sole sono le Province che hanno fruito di maggiori somme rispetto all anno precedente, e cioè Verbano-Cusio-Ossola (+ 9 milioni) e Vercelli (+ 2 milioni) ; particolarmente rilevante il calo a Novara (- 11 milioni e mezzo); dall esame dei soli trasferimenti regionali per spese correnti risulta una diminuzione per le sole Province di Novara (-6,5 milioni) e Vercelli (- 4,1 ), mentre per le altre Province l incremento rispetto allo scorso anno si presenta in termini percentuali più significativi per il Verbano-Cusio-Ossola (+ 41,7 %) e Alessandria (+ 26%). Per quanto riguarda invece la distribuzione dei trasferimenti regionali sui diversi territori provinciali, sono significativi i dati relativi alla media per abitante delle sole risorse correnti regionali trasferite 1. In proposito si rileva per l anno 2009 che, a fronte di un valore medio su tutto il territorio regionale di 112,1 euro per abitante, i diversi valori provinciali sono compresi tra i 87,94 euro per Novara ed i 204,23 euro per il VCO. Nell anno precedente tali valori segnavano una media regionale di 103,31 euro e una differenziazione per Province tra 99,73 euro per Torino e 140,08 euro per il VCO. 1 L analisi della distribuzione territoriale delle risorse di investimento risponde necessariamente a differenti criteri, maggiormente legati a scelte di realizzazione di singole opere. 4

3. Le materie alle quali le risorse sono destinate (tabelle n 3 e 4, grafico n 3) 3.1. Le materie più rilevanti Considerando le sole materie per le quali l ammontare dei trasferimenti regionali alle Province assume una dimensione significativa (oltre i 5 milioni di euro annui per il complesso delle otto Province), si rileva che la destinazione delle risorse regionali trasferite riguarda in modo prevalente funzioni relative alla qualificazione delle risorse umane (formazione professionale ed istruzione) ed al loro inserimento lavorativo, nonché quelle per i servizi locali di trasporto, rispetto a quelle destinate ad altre infrastrutture e servizi. In particolare: la parte più rilevante dei trasferimenti regionali continua ad essere quella per la formazione professionale; le risorse destinate a tale settore di attività risulterebbero diminuite nel 2009, ammontando a 192 milioni e mezzo di euro (206 milioni nell anno precedente) e fermandosi al 36,2 % del totale delle risorse trasferite dalla Regione (nel 2008 erano oltre il 40 %); tuttavia, su tale diminuzione, si veda la precisazione riferita, sotto, al lavoro; oltre il 20 % del totale delle risorse trasferite dalla Regione (confermando il dato dello scorso anno) è destinato alle funzioni relative al trasporto locale, con un lieve incremento rispetto all anno 2008, con risorse che passano da quasi 106 milioni di euro a oltre 107; i restanti trasferimenti regionali riguardano principalmente sei altre materie gestite dalle Province per effetto del decentramento, tra le quali hanno maggiore rilevanza, in ordine di entità di risorse destinate: o al lavoro, le cui risorse risulterebbero incrementate, giungendo ad un ammontare complessivo per le otto Province pari a quasi 52 milioni di euro, contro i circa 36 milioni di euro dello scorso anno, passando al 9,76 % del totale (nel 2007 erano il 5, 95 % ed il 7,07 % nel 2008). (Nella valutazione di tale aumento occorre peraltro considerare che parte dei fondi regionali destinati al lavoro è stata utilizzata nel 2009 per iniziative di formazione professionale); o alla viabilità, per la quale si è registrata nel 2009 una lieve ripresa, tutta di risorse correnti (+ 17,5 milioni di euro) e con un calo di quelle di investimento (- 6,2 milioni di euro), con un trasferimento complessivo di poco meno di 40 milioni di euro (il 7,52 del totale dei trasferimenti regionali), contro i circa 28,7 milioni dello scorso anno (5,64 % del totale); l incremento di risorse correnti è collegato ai maggiori servizi resisi necessari in alcune Province (Cuneo, Torino e VCO) a causa di eccezionali andamenti delle condizioni atmosferiche (in particolare nevicate); o all istruzione, per la quale si è riscontrato un incremento rilevante delle risorse destinate alle spese correnti, in relazione al nuovo compito concernente l erogazione delle somme per il piano degli interventi per il diritto allo studio (l.r. 28/2007), passate da poco più di un milione a 22,8 milioni, ma anche una sensibile diminuzione delle risorse di investimento, diminuite di circa 10 milioni di euro; complessivamente pertanto le risorse che le otto Province ricevono dalla Regione per 5

l istruzione ammontano a 36,2 milioni (6, 83 % del totale) contro i circa 24, 5 milioni del 2008 (4,82 % del totale); o all agricoltura, le cui risorse trasferite sono lievemente aumentate, passando da circa 30 milioni di euro dello scorso anno (5,93 % del totale) ad oltre 31,6 milioni di euro (5,97 % del totale); occorre peraltro considerare che per tale materia le Province gestiscono moltissimi procedimenti per l erogazione di rilevanti risorse (dell ordine di 50 60 milioni di euro all anno) liquidate tramite un apposito organismo (AGEA) e che quindi non transitano nei bilanci provinciali; o ai servizi sociali, le cui risorse sono lievemente incrementate nel 2009, rispetto all anno precedente, passando da circa 24 milioni a circa 25,5 milioni nel 2009 (dal 4,71 % al 4,82% del totale); o all ambiente, le cui risorse sono lievemente diminuite nel 2009, rispetto all anno precedente, passando da 7,6 milioni a circa 6 milioni (dall 1,5 all 1,1, del totale dei trasferimenti regionali); subiscono una netta riduzione i trasferimenti regionali che riguardano le attività produttive, le cui risorse passano da 6,2 nel 2008 a 0,4 milioni nel 2009, e quelli per la cultura, che passano da circa 6 milioni nel 2008 a circa 2,5 milioni nel 2009; l andamento dei trasferimenti in tali settori risente notevolmente della difficoltà a costruire in capo alle Province un ruolo organico, su compiti definiti. 3.2. Le altre materie Oltre alle due da ultimo richiamate, per altre sei materie i trasferimenti regionali raggiungono, per il complesso delle otto Province, importi di dimensione inferiore ai 5 milioni di euro. Occorre tuttavia segnalare che per una di esse, la tutela della fauna, si riscontra un ulteriore incremento dei trasferimenti correnti ( da 4,2 milioni nel 2008 a quasi 5 milioni nel 2009 (da 0,84 a 0,92 del totale dei trasferimenti regionali). Aumentano anche in modo rilevante (passando da 1,4 milioni nel 2008 a 4,5 milioni) le risorse trasferite per iniziative di politica giovanile. Risultano invece di entità sostanzialmente analoga a quella del precedente anno 2008, gli altri trasferimenti di minor rilevanza, concernenti il turismo, la protezione civile, lo sport e la commissione espropri. 6

4. I diversi canali per il trasferimento di risorse regionali alle Province (tabella n 1) Le analisi condotte hanno considerato, come già negli anni precedenti, i diversi stanziamenti tramite i quali la regione provvede all erogazione di risorse alle Province 2. Per quanto riguarda in particolare la parte dei trasferimenti contenuta nel fondo per il decentramento relativo alle spese di funzionamento connesse all esercizio delle nuove funzioni (escluse quindi le somme destinate alle spese rivolte all esterno dell ente per le specifiche funzioni decentrate), si evidenzia che l ammontare di tali risorse ha assunto, negli ultimi tre anni, una dimensione sempre più limitata. anno somme destinate alle spese di funzionamento % sul totale delle somme trasferite per l esercizio delle funzioni 2003 28,32 milioni 5,22 % 2004 29,42 4,54 % 2005 29,70 6,69 % 2006 28,03 6,10 % 2007 27,76 5,92 % 2008 27,00 5,30 % 2009 25,2 4,74 % 2 Tali stanziamenti sono considerati in tre differenti articolazioni: i fondi regionali per il decentramento, con i quali la Regione con riferimento a quanto previsto nell art.10 della l.r. n. 34 del 1998 ( Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali ) assicura annualmente alle Province ed agli altri enti locali destinatari di funzioni conferite con le leggi n. 17/1999, n. 44/2000 e 5/2001, una somma complessiva per il decentramento delle funzioni; essa è articolata in due parti: una destinata, senza vincoli quantitativi per le singole materie, alle spese di funzionamento connesse all esercizio delle nuove funzioni 2 ; l altra, per l esercizio delle nuove funzioni (cosiddette spese di intervento) quantificata e destinata specificamente con riferimento ad alcune materie, tra le molte conferite con le leggi regionali 44/00 e 5/01, quali politiche sociali, cultura, piccoli interventi di edilizia scolastica; i trasferimenti di settore, previsti da tutta una serie di altre singole leggi ovvero da deliberazioni regionali, che le Province devono destinare allo svolgimento di specifiche attività comprese in materie conferite, secondo vincoli definiti in varia misura dalla Regione stessa, anche con riferimento a puntuali modalità di impiego 2 ; una quota rilevante di tali trasferimenti di settore è alimentata da risorse dell Unione europea, in particolare in attuazione dei programmi dei fondi strutturali che investono materie conferite alla Provincia; singoli trasferimenti per contributi a specifiche iniziative e attività, riferite a funzioni e compiti di cui la Regione è rimasta titolare, che riguardano specifici progetti per la cui attuazione la Regione coinvolge le Province (quasi in una sorta di avvalimento ), secondo modalità che prevedono l assegnazione ad esse di risorse finanziarie. 7

L inadeguatezza della dimensione percentuale di tali somme (rispetto agli ordinari valori propri di qualsiasi amministrazione, pubblica o privata) destinate a sostenere costi generali per poter svolgere le nuove funzioni attribuite, nonché l incertezza sul loro ammontare, che invece dovrebbe essere quantificato in modo stabile per consentire il loro corretto impiego in fattori produttivi che comportano spese fisse (ad esempio utilizzo di risorse di personale), confermano le richieste delle Province per una revisione delle modalità per la definizione e l attribuzione di tale tipo di risorse. 5. Le risorse impegnate dalla Regione e quelle effettivamente erogate (tabelle n 5 e 6, grafici n 4 e 5) Le analisi e le indicazioni finora illustrate si riferiscono esclusivamente ai dati relativi alla parte di competenza dei consuntivi delle otto Province; esse riflettono cioè le somme che tali enti hanno accertato come crediti in relazione a quanto la Regione si è impegnata con atti formali ad erogare alle Province per l esercizio delle funzioni decentrate e per altre iniziative. E tuttavia assai significativo considerare, accanto a tali dati, anche quelli che riguardano le somme, in particolare quelle destinate a spese correnti, che sono state effettivamente erogate, dalla Regione alle otto Province, nell anno 2009 ed in quelli precedenti 3. Dai dati dei conti consuntivi delle otto Province relativi agli ultimi anni emerge che l effettivo flusso delle risorse con le quali la Regione finanzia tali Enti per svolgere i nuovi compiti attribuiti, è caratterizzato da una differenza assai rilevante rispetto agli importi accertati. La situazione concernente la differenza tra le somme accertate e quelle riscosse, relativamente ai soli trasferimenti regionali, è illustrata, per ciascuna Provincia e complessivamente, nella tabella n 5 per le risorse di parte corrente e nella tabella n 6 per quelle in conto capitale. Le riscossioni effettuate dalle Province in conto capitale ammontano nel 2009 ( tra residui e competenza) a quasi 118,7 milioni di euro su di un accertamento complessivo di 298 milioni, cioè il 29, 65 %, oscillante tra il 63,98 % di Alessandria e il 14,54 % di Vercelli. Per la parte corrente invece le Province hanno accertato entrate regionali (tra residui e competenza) per quasi 1.013 milioni di euro, ma hanno riscosso solo poco più di 353 milioni di euro; l ammontare di quanto riscosso rappresenta cioè solo il 34,88 % delle somme accertate, oscillante tra il 54,86 % di Asti ed il 23,61 di Torino. 3 Occorre in proposito tenere conto che normalmente le somme di competenza, cioè quelle che risultano accertate nei consuntivi provinciali, in quanto per esse la Regione si è impegnata all erogazione, non coincidono, nel loro ammontare, a quelle effettivamente trasferite nei bilanci provinciali. Infatti i tempi necessari a realizzare nel corso dell anno i servizi che corrispondono alle funzioni trasferite comportano ordinariamente la formazione di residui attivi, cioè di crediti delle Province per le somme dovute dalla Regione in relazione ai servizi decentrati svolti nel precedente esercizio e pagati in quello immediatamente successivo; ciò può verificarsi in particolare per le somme, assai rilevanti, provenienti dai fondi dell UE, che, come é noto, sono soggette a complessi meccanismi di rendicontazione. Tali residui non creano particolari problemi quando gli effettivi trasferimenti di risorse avvengono nei primi mesi dell esercizio successivo a quello in cui i servizi sono stati svolti; e ciò in quanto in tali casi è possibile riscontare, nei dati a consuntivo dei singoli esercizi finanziari una sostanziale corrispondenza tra l ammontare degli accertamenti e delle riscossioni, salvaguardando nella sostanza gli equilibri di bilancio conseguenti al fatto che i servizi attivati ed i loro costi sono effettivamente sostenuti dalle Province con i mezzi incassati dalla Regione. Diversa si presenta la situazione illustrata in questa nota. Fonte: UPP 8

Per la parte corrente è significativo esaminare anche l andamento, nel tempo, del fenomeno considerato. Le analisi condotte dagli Uffici Finanziari delle otto Province piemontesi sugli accertamenti e sulle riscossioni di somme per il periodo dal 2003 al 2009 hanno messo in evidenza che, a fronte di un lieve incremento, di anno in anno, degli importi accertati come dovuti dalla Regione per ciascun esercizio in relazione ai compiti trasferiti alle Province, le relative riscossioni rese possibili di anno in anno, in conto residui e competenza, sono sempre state inferiori agli importi accertati. la percentuale del riscosso rispetto all accertato si è attestata su valori sempre più bassi, di anno in anno (eccetto che nell anno 2007), incrementando in tal modo nel tempo i residui attivi delle Province ed il corrispondente ammontare dei debiti della Regione. Dai dati riportati nei grafici n 4 e 5 emerge che l entità dei residui attivi provinciali, per la sola parte corrente, è venuta assumendo nel tempo una dimensione preoccupante; infatti il debito regionale, nei confronti delle otto Province, di entità pari a 283,6 milioni di euro nell anno 2003, è passato tre anni dopo, nel 2006, a 524,2 milioni di euro, ridiscendendo nell anno 2007 a seguito della prima denuncia del fenomeno da parte dell Unione delle Province piemontesi a 484 milioni. Dall anno 2008 la dimensione dei residui attivi delle Province nei confronti della Regione è nuovamente risalita e nel 2009 essa si attesta su di una dimensione di 659, 6 milioni di euro. Si tratta di una somma - che tra l altro corrisponde al 67,7 % delle entrate annuali di parte corrente delle otto Province piemontesi che desta preoccupazioni per il regolare funzionamento delle loro finanze e conseguentemente per l erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese. Per una parte tale somma si riferisce (specie per alcune e limitate attività di formazione professionale) a progetti pluriennali, ancora in corso e per le quali il debito provinciale nei confronti dei prestatori di servizi esterni non si è ancora perfezionato (ma comunque si perfezionerà entro breve tempo); così come è possibile che alcuni dei residui segnalati dalle Province cada in perenzione; tuttavia la maggior parte delle somme che le Province non riescono a riscuotere dalla Regione sono destinate a fare fronte a debiti provinciali già maturati nei confronti di terzi per prestazioni che riguardano attività decentrate alle quali sono destinati parte degli stanziamenti regionali non erogati. La criticità segnalata - oltre a determinare gravi difficoltà sia per soggetti ed imprese che vantano crediti per prestazioni svolte nei loro confronti, sia per l ordinario funzionamento delle amministrazioni provinciali, eventualmente costrette a costose anticipazioni - rischia di assumere anche un peso negli effetti del processo di decentramento amministrativo delle funzioni; vi è infatti il rischio di annullare i potenziali aspetti positivi del decentramento, configurando, in ultima analisi, tale processo esclusivamente in termini di trasferimento sull ente destinatario delle difficoltà finanziarie di altre amministrazioni, comprimendo necessariamente quegli spazi di manovra, a favore degli utenti dei servizi e della qualità delle prestazioni, che la maggiore prossimità della gestione dovrebbe comportare. Torino, 22 giugno 2010 9

GRAFICI N 1 E 2 I TRASFERIMENTI REGIONALI DI RISORSE CORRENTI ALLE PROVINCE PIEMONTESI NEGLI ANNI 2003-2009 milioni di euro 500 480 460 440 420 400 380 481,2 429,3 443,4 387 397 392,3 384,8 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 anni IL TOTALE DELLE ENTRATE CORRENTI DELLE PROVINCE PIEMONTESI NEGLI ANNI 2003-2009 milioni di euro 1000 980 960 940 920 900 880 882,5 950 909,7 894,3 893,4 974 957,6 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 anni

GRAFICO N 3 LE PRINCIPALI FUNZIONI ALLE QUALI SONO DESTINATE LE RISORSE TRASFERITE DALLA REGIONE ALLE PROVINCE PIEMONTESI NEGLI ANNI 2003-2009 milioni di euro 230 215 200 185 170 155 140 125 110 95 80 65 50 35 20 5-10 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 formazione professionale trasporti lavoro agricoltura viabilità istruzione servizi sociali

GRAFICI N 4 E 5 milioni di euro 1060 1010 960 910 860 810 760 710 660 610 560 510 460 410 360 310 260 ACCERTAMENTI E RISCOSSIONI (COMP.+RESIDUI) DI RISORSE CORRENTI REGIONALI TRASFERITI ALLE PROVINCE PIEMONTESI NEGLI ANNI 2003-2009 630,1 336,7 713,5 321,1 754 278,6 802,8 847 927 362,9 381,3 353,2 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 1012,9 accerta menti riscoss ioni PERCENTUALE DELLE SOMME RISCOSSE DALLE PROVINCE PIEMONTESI SU QUELLE ACCERTATE A CARICO DELLA REGIONE NEGLI ANNI 2003-2009 54,9% 47,2% 42,5% 34,7% 42,8% 41,1% 34,8% 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009