GIORNATA DI STUDIO Bologna, 11 Giugno 2015 Aula Ematologia M. T. Chiantore



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CONFERENZA PERMANENTE DELLE CLASSI DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE COMMISSIONE NAZIONALE DEI CORSI DI LAUREA IN INFERMIERISTICA GIORNATA DI STUDIO Bologna, 11 Giugno 2015 Aula Ematologia M. T. Chiantore Verso un approccio della complessità nella formazione basata sulle simulazioni Lucia Zannini Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute Università degli Studi di Milano

«La simulazione è diventata adulta» (Norman, 2014, in Advances in Health Sciences Education) Ma la nostra comprensione del valore pedagogico della simulazione non si è sviluppata altrettanto velocemente «Continuiamo ad essere innamorati delle simulazioni realistiche, ad alta fedeltà e persistiamo nel pensare che più esse sono realistiche (e costose), più sarà migliore l apprendimento». In realtà non è il simulatore in sé che determina apprendimento, ma l esperienza che si crea

Approcci socio-materialistici alle simulazioni Fenwik, Abrandt Dahlgreen (2015) Medical Education L apprendimento (nella simulazione) emerge da una rete di relazioni che si formano tra gli aspetti materiali e sociali, ossia i corpi, gli strumenti, i protocolli, il setting, le politiche educative e anche i desideri degli attori in gioco. L apprendimento, nelle simulazioni, non è mai completamente prevedibile

La pratica clinica Le situazioni, che gli studenti devono imparare a fronteggiare nella clinica, sono caratterizzate dalle dinamiche ambigue che entrano in gioco tra le persone, le cose e gli eventi, in modo non-lineare, non prevedibile ed «emergente»

Quali problemi presentano le nostre attuali simulazioni? 1. Ci si affida più alle tecnologie che alla pedagogia, per massimizzare l apprendimento 2. Ci si basa più sull acquisizione di skills, che sulla gestione di situazioni 3. Ci si basa su una visione individualista e mentalista dell apprendimento, piuttosto che sociale e materiale

È possibile una visione (e una pratica) complessa delle simulazioni? Bisogna ricordare che spesso la simulazione consiste in un coinvolgimento degli studenti in: Scenari immaginati Setting simulati Uso di manichini Dall interazione tra di essi si crea la «situazione emergente»

Come favorire «situazioni emergenti» nelle simulazioni? Evitando: Eccessiva specificazione della storia clinica Elevata determinazione degli obiettivi della simulazione Eccessiva definizione degli oggetti di valutazione Favorendo: Ascolto e attenta osservazione L inserimento di «elementi di disturbo» nella linearità della situazione La possibilità dello studente di ricevere feedback da diversi osservatori (non solo tutor)

Verso una nuova progettazione delle simulazioni Prevedere: - Diversi attori, diverse professioni che interagiscono - Diversi strumenti - Incidenti, situazioni inaspettate, elementi di disturbo In modo che lo studente possa riconoscere problemi, stendere delle priorità, cercare il significato di ciò che sta accadendo e agire considerando i feedback che arrivano dalla situazione

E il tutor? Si muove come il regista di un vero e proprio role playing (stoppando le situazioni, invitando i protagonisti a riflettere, chiedendo agli osservatori come agirebbero ecc.) Gestisce il debriefing, andando oltre riflessioni generali o semplice esternazione di emozioni e invitando gli studenti a riflettere su come la situazione si è configurata e come si sono coinvolti in essa

Il ruolo centrale del feedback nelle simulazioni Hatala et al. (2014) Advances in Educational Sciences Il feedback dato al termine della simulazione, durante il debriefing risulta più efficace che quello dato a piccoli pezzi durante la simulazione Più fonti di feedback sono auspicabili, al fine di implementare l apprendimento Grazie!