LE TORRI DI MESTRE: UN PROGETTO PER LA CITTÀ PAESAGGIO



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277 Armando Dal Fabbro LE TORRI DI MESTRE: UN PROGETTO PER LA CITTÀ PAESAGGIO IL COMPENDIO UMBERTO I Il progetto parte da alcune considerazioni generali riferite in primo luogo al ruolo urbano della città di Mestre e alle aspettative e istanze dell ente banditore. Si è voluto innanzi tutto proporre, attraverso un innovativa immagine urbana e simbolica, una idea progettuale adeguata alla effettiva volontà di pensare alla città futura di Mestre e ad una sua messa in discussione rispetto a ciò che Mestre ha rappresentato in passato e rappresenta oggi nel panorama urbano metropolitano veneziano. Oltre ad essere una città disordinata, Mestre ha un centro particolarmente fragile, privo di qualità urbana e in alcuni punti completamente inconsistente. Una domanda viene spontanea: esiste un architettura riconoscibile del centro città di Mestre, un principio insediativo cui riferirsi, da assumere e riproporre per la città? Rispondere positivamente non è facile. La Mestre di oggi è una realtà urbana discontinua, piegata su se stessa, e allo stesso tempo concretamente reale e autentica; la città di domani dovrà essere una città efficiente e di qualità, disegnata per sistemi insediativi equilibrati nel loro rapporto fra artificio e natura e luoghi urbani riconoscibili, progettata per pieni e per vuoti, che sappia cogliere, senza mimetismi, quanto di positivo la città come fatto collettivo, come immagine, come forma e come progetto esprime. L area dell ospedale Umberto I di Mestre può essere un occasione reale per ripensare al ruolo di Mestre e Venezia nel sistema della città metropolitana. Oggi Mestre è una città che sta cercando il proprio futuro, che ancora non riesce ad esprimersi architettonicamente se non per alcuni sporadici e frammentati episodi urbani. Il compendio dell Umberto I contiene al suo interno realtà urbane diverse, in alcuni casi completamente disomogenee, espressione delle vicende che l hanno generata e trasformata nel tempo.

278 Armando Dal Fabbro Vicende che tutti noi conosciamo come testimonianze stratificate, accertate attraverso le profonde stratificazioni storiche che vedono oggi edifici vincolati, quindi di valore storico, sovrapporsi a siti archeologici o a frammenti edilizi più o meno antichi, in alcuni casi giacenti sotto alte piante centenarie o celati da ombrosi giardini di valore ambientale e paesaggistico, oppure semplicemente dimenticati. La volontà della proposta progettuale è di intervenire con un progetto non invasivo al suolo, che tiene conto delle preesistenze architettoniche e ambientali, sostenendo l idea di mantenere tutti gli spazi verdi esistenti e la massima permeabilità tra gli spazi aperti e quelli di progetto, nonché la totale pedonalizzazione dell area. Il programma architettonico prevede la realizzazione di tre torri di nuovissima concezione inserite in un sistema di parchi e giardini esistenti e di progetto. Tutte le istanze funzionali legate alle destinazioni d uso richieste (residenziali, commerciali, direzionali e collettive) trovano soluzione nelle tre torri: tutto nel dominio del verde. Il progetto si può suddividere nei seguenti elementi architettonico-funzionali: - il sistema del parco come vuoto urbano e come potenzialità per il sito archeologico e per gli edifici vincolati; le torri residenziali come volontà di costruire in altezza; - la torre della città metropolitana con funzioni direzionali e commerciali, una nuova Tour Eiffel come simbolo del cambiamento della città; - la piazza giardino come progetto di suolo inserito nel sistema delle piazze urbane del centro città (Piazzale Candiani, Piazza Ferretto, Piazza Barche, ecc.); - la viabilità e i parcheggi.

Le torri di Mestre: un progetto per la città paesaggio 279 Fig. 1. Le torri e la città-paesaggio alla scala metropolitana. Fig. 2. Schema urbano. Le torri di Mestre: un progetto per la città paesaggio con Gianluca Ferro, Magda Minguzzi, Luigi Scottà, Antonio Telesforo collaboratori Lovro Batkovic, Edy Leder, Mato Simunkovic, Patrizio M. Martinelli (rielaborazioni grafiche e interpretative).

280 Armando Dal Fabbro Fig. 3. Planimetria generale. Figg. 4-5. Schizzi di studio.

Le torri di Mestre: un progetto per la città paesaggio 281 Fig. 6. L architettura delle torri: il sistema costruttivo come figura architettonica. Figg. 7-8 - 9. La torre circolare residenziale, in acciaio e vetro.

282 Armando Dal Fabbro Figg. 10-11. La torre quadrata residenziale, rivestita in pietra: sezione, prospetti, gli elementi costitutivi del progetto. Figg. 12-13. La torre quadrata in pietra: assonometria e pianta piano terra.

Le torri di Mestre: un progetto per la città paesaggio 283 Figg. 14-15 - 16. La torre della città metropolitana, con un sistema di rivestimento in pannelli fotovoltaici semitrasparenti.

284 Armando Dal Fabbro Il parco urbano Il progetto del parco prefigura la volontà di caratterizzare l area a ridosso del centro storico attraverso la costruzione del vuoto. Il sito del compendio dell Umberto I, una volta liberato degli edifici ingombranti delle degenze si caratterizza principalmente per la presenza di giardini storici e alberature particolarmente imponenti che costituiscono parte integrante del sistema del verde di progetto. Il parco lambisce e integra gli spazi verdi sugli argini del Marzenego penetrando e attraversando il centro città. La volontà è di preservarne la consistenza arborea come presenza urbana, come spazio aperto determinante a riconfigurare questa parte di città. Il progetto di suolo prevede la costruzione di una nuova area verde posta ad una quota più alta del piano di campagna, completamente svincolata dal piano della circolazione automobilistica, attrezzata con una lunga pensilina per i mezzi pubblici su via Circonvallazione e con funzioni commerciali a ridosso della piazza giardino. Il progetto prevede di delimitare l area dove è stata ipotizzata la presenza di reperti archeologici di rilievo semplicemente con la creazione di un muro-diaframma-lapidarium come elemento che unisce e separa il sistema dei percorsi che da Piazza Ferretto passando per il centro culturale Candiani attraversa la galleria del Donatello e sfocia sull area progetto. Il nuovo parco si pone così in continuità con il programma-obiettivo dell amministrazione comunale di riqualificazione e valorizzazione urbanistico-ambientale che investe tutta la fascia a ridosso del fiume Marzenego, integrando e completando il sistema delle attrezzature sportive limitrofe con i percorsi pedonali e ciclabili alternativi. Le torri residenziali Tutta la residenza è stata prevista allocata in due nuovi edifici a torre che raggiungono un altezza massima di 120 m. I due edifici, uno a base quadrata completamente rivestito in pietra artificiale che denuncia un carattere costruttivo più tradizionale e l altro a pianta circolare pensato in vetro e acciaio, sono localizzati lungo la nuova piazza lineare alberata denominata piazza-giardino. La nuova piazza-giardino attraversa per lungo tutta l area progetto fino a concludersi in una piazzetta triangolare. Le residenze che si trovano nell edificio a base quadrata rivestito in pietra possono essere dotate di terrazze a logge profonde. Gli appartamenti possono essere caratterizzati da doppie altezze ed eventualmente essere organizzati in duplex. Questo edificio si affaccia sul Marzenego e trova nell ingresso, ricavato sotto un alto pronao, un forte legame con il sistema degli argini e con la piazza-giardino.

Le torri di Mestre: un progetto per la città paesaggio 285 La torre in vetro e acciaio ha base circolare, è leggermente rastremata in mezzeria e si identifica con una colonna di vetro. Le due torri localizzate agli estremi della piazza istituiscono relazioni spaziali con la città e il territorio, e si radicano al suolo collegandosi alla piazza-giardino e ai parcheggi sotterranei. La torre della città metropolitana Questa torre vorrebbe ricordare per analogia la Torre Eiffel. Si presenta come una colonna verticale a base triangolare completamente in acciaio e rivestita in vetro e in pannelli fotovoltaici, i quali potrebbero permettere di produrre l energia per sostenere il fabbisogno generale dell intero insediamento di progetto. Una lunga rampa ascensionale sale per i primi dieci piani attraversando completamente l edificio del centro commerciale. Alcuni piani centrali possono rimanere liberi e a disposizione per eventuali ampliamenti. In questi piani possono essere allocate alcune funzioni ricettive di base come un bar, più ristoranti oppure un albergo. Gli ultimi diciotto piani sono stati previsti a funzione direzionale e coprono completamente la quota di uffici richiesta dalle destinazioni d uso previste per questa area. Una teca di vetro appoggiata alla struttura metallica, leggermente inclinata come una lanterna conclude la torre alla quota di 120 metri. In essa possono trovare posto una parte delle attrezzature collettive richieste e una terrazza panoramica. La torre della città metropolitana non vuole essere un semplice quanto improbabile simbolo, ma rappresentare la reale volontà di un cambiamento urbano che la città reclama. La piazza-giardino La nuova piazza-giardino coincide con il cuore del progetto. La piazza è progettata per fasce verdi alberate e fasce lastricate con pietre di trachite, alla maniera dei campi veneziani. Abbiamo voluto appoggiare la piazza sul sedime del vecchio edificio dell ospedale per poter ricavare senza impedimenti due livelli interrati e sovrapposti di parcheggi. L orientamento della nuova piazza segue quello di piazza Ferretto e si caratterizza nel recuperare compositivamente gli edifici esistenti che si sono mantenuti, che delimitano uno dei lati lunghi della nuova piazza, e dove troveranno sede le residenze protette, le associazioni. Un sistema di scale e di rampe collega la piazza ai parcheggi interrati. L ipotesi di una nuova torre a pianta ellittica, come da noi proposta, da realizzare sull attuale area parcheggio, al di là del Marzenego, oggi molto degradata, vorrebbe sollevare l attenzione su un luogo strategico per la città ma completamente privo di qualità architettonica, che andrebbe progettato con una forte immagine urbana e riconsiderato nel sistema dei luoghi-spazio della città per una sua futura riqualificazione ambientale.

286 Armando Dal Fabbro Viabilità e parcheggi Il sistema viabilistico è sostanzialmente confermato nelle sue linee generali. Vista comunque la sempre più drammatica situazione del traffico cittadino si propone una sensibile riorganizzazione del traffico in superficie con l intento di ridurre drasticamente la viabilità proveniente dal Terraglio e dalla tangenziale verso il centro cittadino. La riduzione del traffico privato non può prescindere dalla riorganizzazione del sistema pubblico e dalla costruzione di nuove aree a parcheggio. A tale proposito, oltre ad auspicare un aumento del servizio pubblico, si sono previste due aree parcheggio importanti d ingresso alla città. La prima localizzata all incrocio fra via Circonvallazione e via Einaudi prevede di ridurre notevolmente l incidenza del traffico extraurbano all interno della città proponendone gli ingressi su via Einaudi. La seconda propone di risolvere la penuria di parcheggi urbani ricavando sotto la nuova piazza-giardino due livelli di parcheggi interrati per un totale di 650 posti auto di cui 450 a servizio dei residenti e 200 pubblici. Anche in questo caso l ingresso principale è localizzato su via Einaudi e in via Circonvallazione è stato previsto un ingresso per chi proviene da via Piave e un uscita diretta direzione Terraglio. Via Circonvallazione e via Einaudi vengono ridisegnate e nel punto d incrocio riqualificate urbanisticamente e architettonicamente con un nuovo edificio a torre (autosilo per i primi quindici piani più residenza ai piani superiori), in modo da ripensare in forma compiuta uno dei punti d ingresso più importanti della città di Mestre. (Questa proposta avrebbe solo valore di ipotesi progettuale futura in quanto esterna ai limiti del P.d.R.).