Le politiche della filiera bosco-legno. legno- energia in Regione Liguria



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Regione Liguria Dipartimento Agricoltura, Turismo e Cultura Servizio Politiche della Montagna e della Fauna Selvatica Le politiche della filiera bosco-legno legno- energia in Regione Liguria Dott. Forestale Sabrina Diamanti

Principali dati energetici Oltre il 32% dell'energia elettrica prodotta viene esportata in altre regioni. Uso del carbone superiore alla media nazionale. Settori principali consumatori di energia: civile (49%), trasporti (33%), industria (16%);

Principali obiettivi del Piano Energetico Ambientale Regionale La Regione Liguria ha un Piano Energetico Ambientale Regionale che delinea la politica energetica fino al 2010. Con questo piano sono stati fissati i seguenti obiettivi: aumentare l'efficienza energetica della maggior parte dell'energia settori ad alta intensità con un risparmio totale del 10%; soddisfare la domanda regionale di energia con fonti rinnovabili per il 7%; stabilizzare le emissioni di gas serra ai livelli del 1990.

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Boschi della Liguria: quali e quanti? Le fonti della conoscenza: 1. Inventario Forestale Nazionale (1985): 374.000 ha di bosco 69% della superficie regionale 2. Carta dei popolamenti forestali - SPIRL (2002): 395.503 ha di bosco 73% della superficie regionale 3. Inventario Nazionale delle Foreste e Serbatoi Forestali di Carbonio - INFC (2006): 375.134 ha 69.3% della superficie regionale 4. La carta dei Tipi forestali della Liguria (2010): 387.170 ha 71,5% della superficie regionale

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali I dati si discostano leggermente tra le varie fonti (max 5,6%) ma resta il fatto che la Liguria è una regione spiccatamente forestale, ed è la Regione d Italia con la maggiore superficie forestale rispetto alla superficie totale. Inoltre la superficie forestale ligure è in costante aumento a causa dell abbandono di numerose aree rurali. Il dato 2010 (carta dei tipi forestali) risulta essere il più veritiero.

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Dati di superficie: dalla Carta dei Tipi Forestali (2010) boschi alti (cerrete, faggete, castagneti e pinete) coprono 325.651 ha, il 60% circa dell intera superficie regionale e l 84,4% di quella forestale totale arbusteti (collinari,montani, subalpini e macchie termomediterranee) coprono 28.689 ha, il 5,3% della superficie regionale e il 7,4% di quella forestale. boscaglie pioniere o di invasione, pari a circa 19.015 ha (4,9% della superficie forestale) formazioni riparie, coprono 12.648 ha (3,3% della superficie forestale)

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Boschi ripari 3,3% Boscaglie pioniere o di invasione 4,9% Boschi alti 84,4% Arbusteti 7,4% Fonte: Carta dei Tipi Forestali (2010)

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Macro categoria Superficie (ha) % sulla superficie forestale totale castagneti 116.872 30,2% orno-ostrieti 52.152 13,5% faggete 41.804 10,8% querceti di rovere e roverella 40.360 10,4% pinete costiere e mediterranee 30.237 7,8% leccete e sugherete 3,1% pinete montane 2,7% cerrete 2,5% rimboschimenti 1,6% boschi di latifoglie mesofile 1% lariceti 0,4% abetine di abete bianco 0,2%

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Il regime di proprietà dei boschi liguri (fonte INFC) è nettamente caratterizzato dalla presenza di proprietà private (87% della superficie forestale totale), così suddivisa: Proprietari delle superfici forestali private in Liguria (INFC 2006). Proprietà private individuali 90% Proprietà private di società, imprese, industrie 90% Altri enti privati 3% Proprietà privata di tipo non noto o non definito 2%

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Forma di governo I boschi liguri risultano prevalentemente cedui (fonte INFC). Questa forma di governo riguarda infatti complessivamente il 64% della superficie boscata, in gran parte rappresentata da cedui generalmente matricinati (53%) e per l 11% da cedui composti. Nell ambito del governo a fustaia è molto simile la percentuale di fustaie coetanee (12% del totale della superficie forestale) e disetanee (10%).

Gestione Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali La gestione forestale non appare molto attiva, per diverse cause tra cui vanno annoverate principalmente l abbandono delle aree rurali e la difficoltà di accesso e di lavorazione nei soprassuoli: oltre la metà dei territori boscati liguri (61%) si trova su versanti con pendenze maggiori del 40% Il 95% della superficie forestale è potenzialmente disponibile per la raccolta del legno, le foreste liguri sono in media di età avanzata e spesso hanno superato il turno consuetudinario. I dati inventariali dimostrano che il 53% dei cedui è in uno stadio adulto e il 36% è considerato invecchiato. Quindi solo l 11% dei cedui è in una fase giovanile. Anche nelle fustaie si delinea chiaramente questa situazione: il 64% delle stesse è considerato tra il maturo e lo stramaturo.

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Caratteristiche dendrometriche I boschi della Liguria appaiono con valori unitari di volume, area basimetrica e incremento corrente più alti rispetto alle altre regioni dell Appennino centro-settentrionale e maggiori della media nazionale. L elevata presenza di necromassa però, che in Liguria raggiunge i valori totali più alti d Italia, testimonia l assenza duratura di una gestione attiva. Dai dati INFC (2009) risulta che il 75,5% della necromassa in Liguria è afferente alla categoria degli alberi morti in piedi. Questo è probabilmente dovuto anche a problematiche fitosanitarie e, in misura minore, di incendi boschivi. Anche la necromassa a terra è, in Liguria, superiore alla media nazionale.

Inquadramento e gestione dei boschi liguri: particolarità della selvicoltura e utilizzo delle aree forestali Fattori avversi L INFC indica che la stragrande maggioranza del territorio boscato ligure (85%) non è soggetto a dissesti, anche se occorre ricordare che a causa dell abbandono delle aree rurali da parte dell uomo e, in alcune situazioni, di una connessa eccessiva presenza di fauna selvatica, l innesco di fenomeni erosivi, franosi e alluvionali è sempre più evidente, data la mancanza di manutenzione ordinaria del territorio. I recenti avvenimenti in provincia della Spezia suggeriscono però la necessità di nuove valutazioni.

Programma Forestale Regionale Approvato dal Consiglio Regionale nell aprile 2007 Obiettivi a lungo termine. In generale aumento: funzionalità e complessità dei sistemi forestali capacità di ogni formazione forestale a svolgere la funzione principale attribuita capacità dei sistemi forestali ad opporsi i fattori di perturbazione proteggere il suolo, la biodiversità, l'approvvigionamento idrico produzione di legname e prodotti non legnosi migliorare stoccaggio della CO2 atmosferica valore storico e culturale paesaggio del territorio forestale

Il PFR Il Programma forestale regionale acquisisce ed attua gli obiettivi del piano d'azione dell'ue foresta. Fornisce diversi livelli di pianificazione: -Scala regionale -Scala comprensoriale -Scala locale Crediamo che il livello comprensoriale sia molto utile per avviare serie e sostenibili filiere bosco-legno-energia, attraverso un approccio partecipativo delle aziende, dei cittadini e delle istituzioni.

Il PFR Le politiche regionali concordano su un punto: Il Piano Energetico Ambientale e il Piano Forestale mostrano che la produzione di energia da biomassa forestale rappresenta una scelta per supportare le fonti rinnovabili, ma soprattutto l'occasione per dare un valore aggiunto alla gestione forestale.

Secondo il Piano Energetico Ambientale Regionale e le linee guida redatte dai progetti Robinwood la cosa principale è che si realizzino livelli di produzione locale di energia, individuando "distretti energetici", in grado di produrre il carburante necessario e, quindi, sostenere il lavoro e l'area di manutenzione. Questo significa impianti di medie e piccole dimensioni situati in modo diffuso, soprattutto per il riscaldamento L'approccio partecipativo e il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati diventa essenziale per rendere la gestione economica.

In realtà, il costo di produzione locale della biomassa forestale determina un prezzo superiore al mercato internazionale. Questo è dovuto a numerosi fattori: orografici e territoriali mancanza di infrastrutture organizzazione delle imprese difficoltà derivanti dalle diverse leggi e piani Si rende necessaria un'ottimizzazione dei costi, utilizzando per l energia solo il legno che non può avere utilizzi più redditizi.

a cura di : ats BOSCOENERGIALIGURIA Trasporto medio all utilizzo nell area del progetto 40 km o isocrona 60 minuti In particolare: Costi logistici Trasporto breve all utilizzo locale 5-10 km o isocrona 20 minuti piattaforma boschi e vie d esbosco Casello autostradale Piattaforma per la fornitura di prodotti legnosi: schema logistico di esempio

Progetti pilota in Liguria per Riqualificare l attivitl attività forestale e valorizzare il patrimonio boschivo Nel corso del 2008 sono stati definiti 6 progetti pilota, volti alla riqualificazione dell attività forestale e alla valorizzazione del patrimonio boschivo nella Regione Liguria. Sono stati proposti da Enti pubblici e da soggetti privati (come da bando DGR e secondo le indicazioni della l.r. n.16/2005). Obiettivo principale quello di valorizzare la multifunzionalità dei boschi, considerati come importante risorsa naturale a salvaguardia dell ambiente montano, dell assetto idrogeologico del territorio, della ricchezza di diversità biologica nonché una preziosa fonte di energia rinnovabile.

Sintesi dei progetti legati alla filiera legno-energia energia Progetto 01: C. M. Valli Stura, Orba e leira - Nuova energia per la montagna ligure Filiere bosco-energia e manutenzione del territorio montano: sinergie tra aree vaste nell Appennino Progetto 03: C.M. Valli Aveto-Graveglia-Sturla - Rivitalizzare la filiera legno locale Interventi di rivitalizzazione, innovazione ed associazionismo per la filiera del legno nelle frazioni delle Valli Aveto, Graveglia e Sturla Progetto 08: C.f. Alta val trebbia - Energia a chilometro zero La prima filiera breve bosco-legnoenergia in Alta Val Trebbia

Caldaie a Biomasse Legnose La strada intrapresa con la Legge Regionale n 18/99, che ha consentito la realizzazione di tre impianti di teleriscaldamento a cippato a filiera corta, ha dimostrato la fattibilità di tali strutture. Per questo motivo la Regione Liguria, con la D.G.R. 982/10, ha deciso di distribuire oltre 550.000 Euro non utilizzati, facenti parte di fondi che erano stati stanziati dal Ministero dell Ambiente per promuovere la diffusione dei biocombustibili, affiancandoli a 150.000 Euro di Fi.L.S.E. S.p.A. destinati a finanziare azioni pilota per la riqualificazione forestale e i Progetti Pilota precedentemente menzionati. Tali progetti riguardano infatti, tra l altro, la realizzazione di impianti alimentati a cippato o con legna a pezzi per la produzione di calore e acqua calda sanitaria con relative reti di teleriscaldamento.

Si sottolinea che alcuni dei 6 impianti sono in fase di realizzazione, così come un impianto a chip legnosi composto da caldaia da 30 kw (in modulo integrato con serbatoio del cippato) a servizio dell Asilo di Nè (GE).

La Liguria ed i Progetti Europei L amministrazione regionale della Liguria si è avvalsa, in questi ultimi anni, di diverse possibilità offerte dagli strumenti di aiuto per la cooperazione internazionale cofinanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), presentando o partecipando a progetti sui vari programmi disponibili. Sono quattro quelli tuttora attivi che interessano le foreste e la loro gestione: - ROBINWOODplus gestione forestale, multifunzionalità e partecipazione per lo sviluppo rurale - BIOMASS energia rinnovabile dalle biomasseagroforestali per il territorio - RENERFOR cooperazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni di gas serra nelle Alpi Occidentali - SYLVAMED Foreste mediterranee per tutti

Robinwoodplus L esperienza maturata dalle regioni partner nel corso degli anni e di precedenti esperienze progettuali (Robinwood 2004-2008) ha consentito di focalizzare l attenzione su alcuni obiettivi specifici, quali l implementazione dell approccio strategico e multidisciplinare da parte dei settori amministrativi coinvolti nella gestione forestale, incrementare la partecipazione dei proprietari forestali alla gestione del patrimonio boschivo anche attraverso forme consortili, il rilancio degli usi tradizionali del legno per supportare le economie rurali e garantire così il presidio del territorio.

Robinwoodplus Il progetto, partendo da un analisi delle buone pratiche sviluppate dalle regioni partner, ha individuato alcuni temi forti su cui indirizzare le attività dei sottoprogetti che, attraverso un bando internazionale, sono stati finanziati e che sono partiti nel 2011 per concludersi nell inverno 2012. I 5 sottoprogetti individuati concentrano le loro attività, fra gli altri, sui temi dell energia rinnovabile, della gestione forestale sostenibile, della protezione della biodiversità forestale, dell utilizzo dei prodotti legnosi e non legnosi del bosco e del turismo nelle aree forestali.

Biomass Il progetto Biomass si rivolge a tutti i soggetti interessati ad organizzare filiere per la fornitura della biomassa, creare gli impianti e utilizzarne l energia o il calore prodotti. L obiettivo principale è la promozione e la gestione delle biomasse forestali e agricole quali fonti energetiche rinnovabili, verificando le effettive opportunità che esse offrono per diminuire i costi energetici, tutelare e valorizzare le risorse naturali, diminuire l utilizzo di combustibili fossili e l inquinamento atmosferico. Il progetto è appena terminato; sono stati concretizzati studi di massima sulla realizzabilità di filiere legno-energia basate sull utilizzo di biomassa forestale, sotto forma di cippato, in centrali termiche per il riscaldamento delle serre.

Biomass Inoltre si è provveduto alla redazione di uno strumento di gestione propedeutico alla costruzione di impianti e caldaie, basato sulla definizione di una metodologia standard della stima delle biomasse presenti e necessarie, volto a garantire una corretta organizzazione delle filiere corte e a consentire l omogeneizzazione delle politiche e degli strumenti di coordinamento nell ambito regionale.

Renerfor Il progetto affronta problematiche legate alle energie rinnovabili (da acqua e bosco), coinvolgendo gli attori istituzionali dell area geografica di cooperazione Alcotra. In tema di filiera bosco-energia viene affrontata la necessità di una maggiore mobilizzazione della biomassa e l integrazione del suo utilizzo all interno delle politiche energetiche a scala locale; per la produzione idroelettrica, la principale problematica affrontata riguarda la razionalizzazione energetico-ambientale del parco produttivo esistente. L obiettivo generale è migliorare l efficacia ed il coordinamento dell azione pubblica locale per la promozione delle fonti di energia rinnovabili, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra nell ambito del territorio transfrontaliero Italia-Francia.

Renerfor Il progetto si articola in 5 component, sia tecniche che amministrative, ed in particolare Regione Liguria sviluppa le proprie attività nell ambito di due macro-settori: energie rinnovabili e obiettivi europei 20-20-20 (entro il 2020, riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, aumento dell'efficienza energetica del 20% e raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative): attenta valutazione delle potenzialità delle fonti energetiche alternative sul territorio ligure su casi campione, attraverso la realizzazione di uno strumento di pianificazione di supporto ai comuni e realizzazione di analisi economiche in merito alla fattibilità degli impianti; pianificazione forestale attraverso la redazione dei Piani Forestali Territoriali, puntando allo sviluppo della pianificazione territoriale di secondo livello.

Conclusioni e problematiche - Coordinare le attività di programmazione a livello provinciale e regionale, soprattutto realizzando un dialogo maggiore tra strutture e dipartimenti che dovrebbero svolgere ruoli complementari e non settoriali (ambiente, energia, agricoltura e foreste) - Creare politiche che facciano comprendere che la produzione di cippato non deve essere intesa come realizzazione di un prodotto, ma deve essere complemento di una filiera complessa che ha risvolti fondamentali nella tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale - Coinvolgere ed informare chiunque sia coinvolto nella filiera, compreso il cittadino che capisca cosa significa l'utilizzazione forestale: la partecipazione locale alle decisioni e alle azioni di gestione delle risorse forestali può davvero dare risposte concrete alle pressanti esigenze dello sviluppo rurale.

- Individuare forme di finanziamento pubblico (attualmente la Regione Liguria ha attivato o sta per riattivare alcune misure del PSR che supportano sia le attività di silvicoltura che l'acquisto di impianti per la produzione di energia da biomasse forestali) - Ostacolare le azioni improvvisate, supportate dall'onda dell'entusiasmo e della moda: la realizzazione di un impianto a biomasse necessita di uno studio preliminare accurato. - Puntare ad una riduzione dei costi di gestione forestale, con ricaduta anche sul prezzo del cippato locale, attualmente non competitivo, formando gli operatori forestali e creando delle forme di associazionismo o consortili tra le imprese o le aziende forestali del territorio. - La realizzazione di un prodotto più competitivo è favorita dall'utilizzazione di boschi assestati che riducono i tempi di lavorazione e garantiscono la produzione di assortimenti di pregio