LO STRESS E I DISTURBI PSICOSOMATICI Il concetto di stress ha un ruolo fondamentale nella comprensione delle manifestazioni psicosomatiche. Nella sua formulazione il concetto di stress permette di vedere in modo unitario ed integro i rapporti esistenti tra vissuti intrapsichici, stimoli psicosociali e reazioni biologiche sia nel solo significato adattivo normale che nel loro potenziale psicosomatico. Il concetto di stress, ha eliminato i confini tra lo stato di salute e lo stato di malattia, mostrando in tal modo come non esistano più malattie psicosomatiche distinte dalle malattie somatiche ma come ogni forma di patologia possa avere, nella sua patogenesi, una componente di tipo emozionale (P.Pancheri 1984).
LO STRESS E I DISTURBI PSICOSOMATICI È necessario premettere che allo STRESS, viene attribuita di solito, una connotazione negativa. Nella quotidianità infatti, il termine denota condizioni di disagio diventa sinonimo di vita caotica e di ritmi frenetici indica l accumulo di fattori stressanti legati al mondo del lavoro (burnout, mobbing).
In realtà, lo stress sano (EUSTRESS) come sollecitazione al cambiamento/adattamento, è fonte di vita! Diventa negativo (DISTRESS) quando le sollecitazioni cui l'individuo è sottoposto si protraggono nel tempo senza che ci sia la capacità di rispondere in modo adeguato per consentire il cambiamento.
Il concetto di STRESS Il termine stress è riconducibile ad un concetto utilizzato in METALLURGIA, dove si usa mettere sotto stress le travi metalliche per testarne la resistenza. Etimologicamente la parola STRESS deriva dal latino strictus, il cui significato letterale è serrato, compresso. Nella medicina il termine è stato usato per la prima volta sulla rivista Nature dal fisiologo Hans Selye nel 1963, quando pubblicò le sue osservazioni circa la risposta fisiologica dell organismo vivente in relazione a stimoli di diversa natura.
Il concetto di STRESS La definizione che egli ne diede identificava lo stress come la risposta non specifica dell organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso. Nella prima fase dei suoi studi Selye diede importanza prevalentemente a stimoli fisici, chimici e biologici. Successivamente però, si rese conto che lo stress poteva essere innescato con facilità, anche da stimoli interattivi definibili come stimoli psicosociali. Chiameremo tali stimoli (psicosociali, chimici, biologici, fisici) stressors (vedi figura 1)
Figura 1 (Estratta da Pancheri, modificata come di seguito) Stress come risposta comune dell organismo ad ogni richiesta fatta su di esso. Tale risposta di tipo aspecifico è vista essenzialmente come di tipo adattivo ma, in condizioni particolari, può predisporre alla malattia. stressors fisici stressors psicosociali MALATTIA stressors chimici stressors biologici STRESS ADATTAMENTO ORGANISMO RISPOSTA COMUNE
Il concetto di STRESS RISPOSTA ALLO STRESS (Selye) caratterizzata da: - attivazione della midollare del surrene (produzione di CATECOLAMINE: adrenalina, noradrenalina) - attivazione della corticale del surrene (produzione di CORTICOSTEROIDI: cortisolo) Infine sempre Selye, postula la possibilità che la reazione allo stress possa attraversare 3 fasi successive: Fase di reazione Fase di resistenza Fase di esaurimento Lo stress così può passare da una funzione fisiologica di adattamento ad una condizione abnorme che rappresenta la premessa per l insorgenza della malattia
Il concetto di STRESS Gli studi successivi hanno mostrato che la risposta di stress viene attivata come diretta conseguenza di un attivazione emozionale indotta dagli stimoli stressanti. Lo stress infatti, è una risposta che va adattata qualitativamente e quantitativamente al tipo e all intensità dello stimolo. Il coordinamento di tale risposta avviene come conseguenza dell attivazione del SISTEMA LIMBICO (attivazione emozionale) che si esprime con correlati di tipo biologico e di tipo comportamentale, dove l azione è finalizzata ad eliminare lo stressor e l attivazione biologica serve di supporto all azione.
Figura 2. Valutazione Cognitiva e Attivazione Emozionale VARIABILITÀ DELLA REAZIONE ALLO STRESS VALUTAZIONE COGNITIVA (Corteccia Prefrontale) La corteccia prefrontale confronta gli stressors con le esperienze precedenti (apprendimento, contesto sociale, imprinting) e con i programmi biologici di base geneticamente programmati. stressors fisici Contesto Sociale stressors chimici Stimoli stressors psicosooiali Psicosociali Apprendimento Imprinting stressors biologici ORGANISMO ATTIVAZIONE EMOZIONALE (sistema Limbico) Attivazione Biologica Attivazione Comportamentale
Il concetto di STRESS In altre parole, l organismo di fronte ad un esigenza di cambiamento reagisce con una risposta emotiva determinata dal significato dato cognitivamente dal soggetto alla situazione attivante. L emozione è a sua volta attivante di una Reazione Comportamentale, che è quella immediatamente evidente poiché si tramuta in un azione, ma che è la risultante di specifiche capacità del soggetto quali Coping, Problem Solving, Decision Making, legate rispettivamente alla capacità di adattamento, di soluzione di problemi e all assunzione di decisioni. Pertanto, la risposta di Stress da una parte è aspecifica, nel senso che può essere determinata da una serie di stressors, dall altra parte invece è molto specifica poiché dipende dal significato che lo stesso assume per quell individuo e dalla sua capacità di trovare soluzioni adeguate.
Stress acuto e stress cronico Sul piano Psicosomatico, si distinguono: STRESS ACUTO (EUSTRESS) STRESS CRONICO (DISTRESS)
Stress acuto e stress cronico EUSTRESS (STRESS BUONO) Si ha, quando uno o più stressors, anche di natura diversa, allenano la capacità di adattamento psicofisica individuale. L eustress è una forma di energia utilizzata per poter più agevolmente raggiungere un obiettivo e l individuo ha bisogno di questi stressors ambientali che lo spingono ad adattarsi. A livello BIOLOGICO-COMPORTAMENTALE, l attivazione indotta dallo stressor si instaura rapidamente e si esaurisce in breve tempo, con ritorno alla condizione di BASELINE.
Stress acuto L attivazione indotta dallo stressors si instaura molto rapidamente e si esaurisce in breve tempo, con ritorno alla condizione Baseline. Figura 3 Baseline
Stress cronico Lo stress negativo o distress si ha quando stimoli stressanti instaurano un logorio progressivo fino alla rottura delle difese psicofisiche. Si evidenziano situazioni in cui le condizioni di stress, e quindi di attivazione dell organismo, permangano anche in assenza di eventi stressanti oppure che l organismo reagisca a stimoli di lieve entità in maniera sproporzionata. La condizione biologico-comportamentale indotta dallo stressor non si esaurisce nel tempo, ma si mantiene costante, o con tendenza all aumento progressivo, senza ritorno alla situazione di baseline.
Stress cronico La condizione biologio-psichico-comportamentale attivata dallo stressors non si esaurisce nel tempo ma si mantiene costante senza ritorno alla situazione di baseline Figura 4 Baseline La condizione biologio-psichico-comportamentale attivata dallo stressors non si esaurisce nel tempo ma tende all aumento progressivo senza ritorno alla situazione di baseline Figura 5 Baseline
La bilancia Psicosomatica Abbiamo visto come lo stress cronico sia una condizione predisponente per la rottura dell equilibrio psicosomatico. Quando si parla di equilibrio psicosomatico, ci si riferisce all attivazione in modo coordinato e parallelo del programma comportamentale e di quello psicobiologico che permettono l omeostasi dell organismo. Il programma psicobiologico ed il programma psicomportamentale, attivati contemporaneamente ed in modo integrato, in condizioni normali, sono tra loro in rapporto a bilancia (Pancheri, 1984- vedi figura 6)
La bilancia Psicosomatica Figura 6 Programma psicocomportamentale Programma psicobiologico
s t r e s s o r s Figura 7 Manifestazioni dello stress cronico Comportamenti (azioni) finalizzati a neutralizzare lo stressors Programma Psicocomportamentale Reazione Specifiche e aspecifiche MALATTIA MENTALE Valutazione cognitiva Attivazione Emozionale Programma Psicobiologico Reazione Specifiche e aspecifiche MALATTIA SOMATICA Modificazioni somatiche finalizzate a compensare gli effetti biologici dello stressors
La bilancia Psicosomatica Come si può vedere nella figura 7, la risposta agli stressors può avvenire secondo vie di tipo comportamentale o biologico, in rapporto all individuo. Se la risposta non è in grado di neutralizzare gli stressors, o se questi tendono a persistere, uno dei due programmi tende ad essere cronicamente attivato. Pertanto, lo stress cronico si manifesterà con sintomi psicopatologici oppure somatici.
Stile di reazione e ansia L ANSIA è il primo correlato intrapsichico della condizione di stress. Come tale essa va considerata una risposta adattiva e utile, in quanto permette all organismo di fronteggiare gli stressors. Tuttavia l ansia fisiologica e utile, è compresa entro certi limiti definiti via via dagli agenti stressanti stessi. È necessario puntualizzare che i livelli di ansia variano in rapporto all entità ed alla pericolosità degli stressors che agiscono sull individuo e alla percezione che l individuo ha dell entità e della pericolosità di quell agente stressante. Bisogna pertanto, fare una distinzione tra ANSIA NORMALE e ANSIA PARTOLOGICA. Ad esempio, l ATTACCO DI PANICO può essere normale in una situazione come un terremoto o un incendio, ma viene considerato quadro clinico quando si verifica in assenza di qualsiasi evento scatenante significativo.
Stile di reazione e ansia In base alla predominanza di uno STILE COMPORTAMENTALE di reazione allo stressor o di un BIOLOGICO, si possono distinguere: STILE COMPORTAMENTALE ANSIA APERTA STILE BIOLOGICO ANSIA COPERTA O REPRESSA
Stile di reazione e ansia STILE COMPORTAMENTALE ANSIA APERTA STILE BIOLOGICO ANSIA COPERTA O REPRESSA L individuo è sottoposto a stimolazioni stressanti ed è in grado di rispondervi attraverso un attivazione del comportamento (risposta attacco-fuga). L individuo è sottoposto a continue stimolazioni stressanti ma al tempo stesso inibisce o blocca le manifestazioni aperte della propria ansia o aggressività.
Relazione caratteristiche di personalità e risposta allo stress Tra i primi studi che hanno evidenziato una relazione tra caratteristiche di personalità e rischio per la salute, troviamo il lavoro di Friedman e Rosenman (1974). Gli autori individuarono due tipi di personalità: A e B. Friedman descrive in questo modo la personalità A: "La personalità di tipo A vive nel perpetuo tentativo di strappare all'ambiente entro breve tempo benefici scarsamente definibili, anche a costo di provocare lo scontro con ostacoli di varia natura, siano questi cose o persone. Questi scontri possono presentare tre aspetti: tensione competitiva verso il successo, esagerata frenesia, ostilità e aggressività (modalità comportamentaleansia aperta).
Nello svolgimento di compiti i tipi A tendono : - ad essere veloci e a seguire meno le istruzioni impartite; - lottano per avere il controllo delle situazioni e si irritano in caso di interruzione; - ammettono poco la fatica; - si confrontano spesso con gli altri, e la presenza di altre persone li spinge ad aumentare gli sforzi per riuscire. A livello degli indicatori fisiologici i tipi A presentano in relazione ad un compito aumento della pressione e della frequenza cardiaca, in maniera proporzionale all'importanza del compito. Sembra che queste persone si caratterizzino per un'iperattività del sistema nervoso simpatico. Studi longitudinali hanno evidenziato una frequenza doppia di disturbi cardiocircolatori nei tipi A rispetto ai tipi B. I tipi B sembravano preferire le attività sociali e ricreative mentre i tipi A erano più centrati sui traguardi accademici e avevano obiettivi più elevati.
FINE