INTERVISTA ALL ILLUSTRATORE ROD CAMPBELL 1



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INTERVISTA ALL ILLUSTRATORE ROD CAMPBELL 1 L ARTE MAGICA DELLA SEMPLICITÀ PER LA FASCIA 0-3 (18 E 31 OTTOBRE 2010) A cura di Laura Bertoncello Rod Campbell nasce in Scozia nel 1945. Trascorre la sua infanzia in Zimbawe dove viene progressivamente indirizzato verso un istruzione di tipo scientifico. Il suo talento artistico esplode, però, nel 1980 quando, per la casa editrice Blackie, realizza le prime illustrazioni per l infanzia. È l inizio di una carriera di successo che già nel 1982, con la pubblicazione di Dear Zoo, vive la sua consacrazione. Il libro diventa in breve un bestseller mondiale (tradotto persino in gujarati, panjabi, ma mai in italiano) ed oggi viene celebrato come uno dei classici della storia della narrativa illustrata, in particolare per la fascia 0-3. Proprio questa fascia d età costituisce il target preferenziale ed ideale dell autore scozzese. Pressoché sconosciuto in Italia (salvo qualche pubblicazione sparsa, attualmente tutte fuori catalogo, di Mursia, Mondadori e soprattutto AER che nel 1999 edita la serie Tocca e Tasta), Campbell è considerato uno dei massimi illustratori contemporanei di picturebooks per baby & toodler. Vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, tra i suoi titoli si ricordano Oh Dear!, It s mine!, Farm Babies e la straordinaria serie dedicata al piccolo Buster. 1) Qual è stato il percorso professionale che l'ha portato a diventare un illustratore per la prima infanzia? La mia formazione di base non è quella artistica, quindi non c è stato un percorso professionale vero e proprio che mi abbia preparato per creare libri per bambini. Sin da quand ero piccolo ho sempre disegnato e dipinto, ma all Università ho studiato Chimica. Poi, però, ho lasciato perdere questo ramo per seguire il mio reale interesse per l arte. Qualche anno dopo ho incontrato un editore che mi ha offerto la possibilità di illustrare un testo molto semplice. Tutto è cominciato così! Ho scoperto di avere talento per la realizzazione dei libri per bambini e di avere la capacità di vedere le cose dal loro punto di vista. Mi sono reso conto di avere molte idee per attrarre i pre-lettori, soprattutto attraverso l utilizzo di linguette e lembi di pagina da muovere o parti di immagine da toccare perché costruite in diversi materiali. In questo modo sono riuscito ad interessare ai libri i bimbi più piccoli e di conseguenza anche alla lettura. 1 Questa intervista è stata pubblicata in appendice alla tesi triennale di Laura Bertoncello dal titolo: Primi passi tra arte e letteratura. La quotidianità della prima infanzia tra gli albi illustrati Corso di laurea in Scienze dell Educazione- Università di Verona, a.a. 2009-2010, relatrice: Prof.ssa Silvia Blezza Picherle. 1

2) Quali sono gli artisti ed illustratori del passato che l'hanno influenzata od ispirata maggiormente? Non sono stato influenzato da altri illustratori, però Spot 2 di Eric Hill mi ha influenzato molto nell uso di flaps 3 nei picturebooks per bambini molto piccoli. 3) Quali sono, invece, per la fascia 0-3, gli illustratori che oggi ritiene più originali e, al tempo stesso, rispettosi delle particolari esigenze della fascia a cui si rivolgono? Eric Hill, Helen Oxenbury. 4) Quali sono le tecniche e gli strumenti che utilizza prevalentemente nella realizzazione dei suoi picturebooks? Solitamente inizio con uno schizzo approssimativo in matita e poi, per l illustrazione finale, uso una penna nera per i bordi. Alla fine coloro con i colori ad acqua Dr Martin's usando tonalità leggere per sfumature ed ombre. 5) Quali tematiche ed argomenti ritiene più importanti da illustrare e presentare al piccolo lettore? I libri indirizzati ai lettori molto giovani hanno la funzione di introdurli nel mondo delle loro esperienze quotidiane. In questo modo il bambino, che le legge e le guarda in un libro, riesce a capire il suo mondo grazie al testo e alle immagini che lo aiutano nella comprensione. Allo stesso tempo si incammina verso la lettura e l apprendimento. Anche le storie di fantasia sono importanti perché sviluppano l immaginazione dei bambini comunicando e presentando situazioni ed idee più complesse. 6) Mi descriva il suo modo di illustrare la realtà. Perché, secondo Lei, le sue illustrazioni sono così valide per la fascia d'età 0-3 anni? Illustro la realtà usando figure semplici ed essenziali in cui gli oggetti sono sempre chiari e mai ambigui. Inoltre cerco di non adottare mai un punto di vista adulto o troppo sofisticato. Per me la semplicità è tutto. 7) Nei Suoi picturebooks usa spesso le flaps e vari materiali per la stimolazione tattile, valorizzando ulteriormente l'elemento grafico-sensoriale come componente decisivo nella narrazione della storia e nella sua costruzione di senso. Come mai ha deciso di utilizzare queste soluzioni grafico-narrative? Cosa le rende particolarmente adatte per i picturebooks delle storie 0-3? Quali sono i criteri in base alle quali decide di collocarli nella storia? 2 In Italia tradotto con Spotty e pubblicato dalla Fabbri. 3 Le flaps sono le finestre da sollevare in un libro per scoprire cosa nascondono e concorrono nella costruzione della storia e del suo senso. 2

Al giorno d oggi l uso di flaps è molto diffusa anche nei libri più commerciali. Per me sono un buon mezzo per coinvolgere i bambini. Essi vengono trascinati dalla storia fisicamente ed intellettualmente: credo che questo costituisca un ottima esperienza per loro. Ed è esattamente quello che cerco di fare: rendere interessanti i libri per i piccoli, così che essi possano rivivere più volte la stessa bella esperienza. La lettura è un importantissimo elemento nelle nostre vite e, per questo, è necessario attrarre i bambini fin da piccolini. Penso che le flaps dovrebbero essere impiegate per nascondere e rivelare qualcosa. Quello che il lettore trova sotto la flap dovrebbe essere centrale per la storia e dovrebbe provocare nel bambino un forte senso di piacere. 8) Quale funzione attribuisce al testo negli albi per la fascia 0-3? Semplice accompagnamento o qualcosa di più? Il testo per i piccolissimi serve nel processo di nomina degli oggetti che appartengono al loro mondo. Frasi semplici si rivelano estremamente importanti poiché servono a descrivere qualcosa di familiare che, però, ancora non sanno come esprimere. Nei miei libri uso un vocabolario limitato, parole che i bambini hanno sicuramente già sentito e che, dunque, conoscono già. Impiego con abbondanza le ripetizioni di parola in quanto decisive per compiere il primo passo verso l atto di leggere. Secondo me, suono, apparenza e significato di una parola, sono la chiave per imparare a leggere un testo scritto. I miei libri e le mie parole trattano l esperienza quotidiana dei bambini o degli animali da cui loro sono molto affascinati, come quelli dello zoo, della fattoria o della foresta. 9) Perché questo suo grande interesse verso gli animali e i luoghi della fattoria? Gli animali giocano un ruolo fondamentale nella vita dei bimbi piccoli. Questi ultimi ne sono affascinati, forse a livello emozionale. La fattoria e gli altri animali permettono di attrarre la loro attenzione questo è assicurato! 10) Molte storie sono incentrate su Buster. Mi può descrivere la sua figura? Buster è un piccino con cui animo e rendo reale l idea che ho della storia. È un normale bimbo la cui vita di tutti i giorni consiste in mangiare, dormire, fare varie attività in giardino o in casa, andare al parco, al supermercato Insomma, tutte quelle cose che i bambini fanno abitualmente e che per loro sono importanti. 3

11) Perché ha scelto di dedicare una serie agli insetti, ad animali terrificanti e mostruosi? Cosa vuole comunicare con questi picturebooks? La serie comprendeva quattro libri su diversi tipi di animali. Sono stati ideati per essere un po spaventosi (ai bambini piace spaventarsi in un contesto totalmente sicuro). Per questo motivo, uso determinati animali che favoriscano l esperienza della paura. 12) Quali sono gli aspetti positivi e quelli critici che caratterizzano oggi i picturebooks per la fascia 0-3? La prima domanda da farsi è: Ai bambini di quale età si rivolge il libro?. Le figure e il testo dovrebbero farcelo capire, ma molti libri hanno contenuti troppo vecchi per il target a cui si rivolgono. Secondo, bisogna capire se il libro si sviluppa seguendo il punto di vista dei bambini o se esprime il pensiero degli adulti attraverso raccomandazioni o situazioni particolari. Purtroppo quest ultima modalità è piuttosto comune e la detesto. Alla fine del libro, come terza domanda, è necessario chiedersi: E stata una bella esperienza? Sono soddisfatto? Ho letto molti libri in cui arrivi alla fine e ti chiedi: E quindi?, Cosa succede poi?. 13) La narrativa illustrata per la fascia 0-3 ha subito significativi cambiamenti negli ultimi trent'anni? Quali i più rilevanti? Il modo di illustrare e di costruire le storie si è modificato? Diversi nuovi elementi hanno portato ad un evoluzione. Le stampe full colour sono state la prima rivoluzione, mentre la seconda rivoluzione sono i Novelty elements. Ai giorni nostri si può produrre ogni tipologia di libro per bambini, cosa che non era possibile in passato. Sicuramente ci sono molti più libri pubblicati oggi rispetto al passato, ma è difficile trovarne di veramente validi nel mucchio. Molti non vuol dire migliori. 14) Oltre agli autori di lingua anglosassone ci sono, secondo lei, illustratori di altre nazioni europee ed extraeuropee che realizzano opere particolarmente valide per questa fascia di età? Quali? Non so molto degli illustratori europei. Sono sicuro che ce ne siano molti di validi. 15) Cosa ne pensa degli illustratori ed autori italiani? E perché, secondo Lei, in Italia non sono stati pubblicati molti dei suoi picturebooks? Penso che molto spesso lo stile illustrativo usato nei libri italiani per bambini sia troppo sofisticato o anche, qualche volta, influenzato dalla Disney, quindi non completamente incentrato sul bambino. Alcuni miei picturebooks sono stati pubblicati in Italia in passato. Forse il mio stile illustrativo è troppo semplice? Troppo spazio bianco nelle pagine? Forse troppo inglese! 4

16) La diffusione dei libri digitali, secondo Lei, modificherà anche il modo di concepire e realizzare i picturebooks? Quali saranno le potenzialità e quali invece i rischi? Crede che i libri digitali, grazie a specifici supporti, finiranno per imporsi anche per la fascia 0-3 oppure i boardbooks resisteranno? Il digitale esiste e prenderà il suo spazio ma non credo rimpiazzerà i libri. E sicuramente non i libri per bambini. Per i bambini tanto quanto per gli adulti, l esperienza tattile è fondamentale e io sarei molto triste se per i bambini l esperienza del libro diventasse un esperienza fredda. Hanno bisogno di afferrare il libro, girare le pagine, tornare indietro per rivedere l immagine preferita etc. Laura Bertoncello 5