ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE



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ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE Dr. U. Benelli U.O. Oculistica Universitaria Pisa oculista@tin.it L occhio L occhio è un trasduttore che: Trasforma in segnale bioelettrico i fotoni che provengono dal mondo esterno (oggetti) Li rende comprensibili per il mondo interno (immagini) I fotoni incidenti per eccitare il trasduttore devono: Possedere una determinata lunghezza d onda Appartenere allo spettro del visibile (450-680 nm) L occhio Il vero trasduttore è la retina; tutto il resto serve a: Contenere, nutrire, proteggere Focalizzare le immagini Condurre i segnali Muovere gli occhi

L occhio CORNEA trasparente Lunghezza globo oculare 2.4 cm. Il bulbo oculare ha forma approssimativamente sferica. In avanti presenta una calotta quasi sferica con curvatura maggiore di quella bulbare Indice di rifrazione=1.377 Spessore massimo=0.5 mm Diametro=12.5 mm LENTE trasparente Composto da tre strati concentrici Spessore massimo=3.5 mm Diametro=10 mm Umor Acqueo trasparente Indice di rifrazione=1.333 IRIDE opaca Spessore massimo=1 mm Diametro=12 mm Umor Vitreo trasparente Indice di rifrazione=1.336 PUPILLA foro nero al centro dell iride Diametro =2mm, in caso di massima illuminazione =8 mm, in caso di minima illuminazione Annessi oculari Insieme di strutture che costituiscono una unità funzionale deputata alla protezione dell occhio dall ambiente esterno Palpebre Orbita Apparato lacrimale Congiuntiva Muscoli extraoculari Palpebre Pieghe cutanee, distinte in superiore e inferiore Situate davanti al bulbo oculare con la funzione principale di proteggerlo

Palpebre Struttura Strato cutaneo Strato muscolare (muscolo orbicolare ed elevatore) Strato fibroso (setto, tarso) Strato congiuntivale Palpebre Lo strato fibroso, che forma lo scheletro delle palpebre, comprende una parte periferica, il setto orbitale, ed una parte centrale, il tarso, che raggiunge il margine libero delle palpebre Palpebre Nella lamina tarsale sono situate le ghiandole di Meibomio, Zeiss, Moll responsabili della componente lipidica del film lacrimale

Palpebre Le palpebre grazie all ammiccamento consentono un adeguata distribuzione del film lacrimale sulla superficie oculare Palpebre Ammiccamento palpebrale regolare: garantisce l integrità dinamica del film lacrimale e delle sue componenti. Numero ammiccamenti: 12/min Perfetta apposizione della palpebre sulla superficie oculare. Integrità dell epitelio corneale. Orbita Funzione di protezione e d i c o n t e n z i o n e d e l l e strutture oculari F o r m a d i p i r a m i d e quadrangolare rovesciata all indietro Altezza, larghezza, profondità di circa 40 mm

Orbita Bordo superiore: osso frontale Bordo laterale: osso zigomatico Bordo inferiore: osso zigomatico e mascellare Bordo interno: osso mascellare e nasale Pareti mediali: parallele fra loro Pareti laterali: divergono dal piano sagittale con un angolo di 45 Apparato lacrimale Porzione secretoria Porzione escretoria Apparato lacrimale La componente secretoria è costituita dalla ghiandola lacrimale principale e dalle ghiandole lacrimali accessorie

Apparato lacrimale secretore La ghiandola lacrimale principale è alloggiata nella parete supero esterna dell orbita, all interno della fossa lacrimale è responsabile della secrezione riflessa Essa subentra ogni qualvolta uno stimolo di natura meccanica, uno stimolo luminoso, uno stimolo psichico raggiunge per vie diverse il nucleo lacrimale Apparato lacrimale secretore Le ghiandole lacrimali accessorie sono in parte congiuntivali, Henle, Krause, Wolfring-Ciaccio ed in parte palpebrali, Meibonio, Zeiss, Moll Le ghiandole lacrimali accessorie sono responsabili della secrezione basale Apparato lacrimale escretore Puntini lacrimali Condotti lacrimali Sacco lacrimale Condotto nasolacrimale

Congiuntiva Palpebrale Fornici Bulbare Congiuntiva: istologia Epitelio (cellule mucipare, melanociti) Tessuto sottocongiuntivale Ghiandole lacrimali accessorie: Krause, Wolfring, Henle, Manz Congiuntiva Ghiandole lacrimali accessorie Krause Wolfring Henle Manz sierosa mucosa

Congiuntiva: funzioni Meccaniche: scorrevolezza delle palpebre sul bulbo Difensive: aspecifiche (azione detergente, lisozima, ecc.) e specifiche (IgA e IgG) Nutrizionali: contribuisce al mantenimento dell equilibrio metabolico Emuntorie: contribuisce a eliminazione dei metaboliti che si accumulano nel sangue Muscoli extraoculari Muscoli retti: 4 Muscoli obliqui: superiore e inferiore Muscolo elevatore palpebrale Muscolo orbicolare: contribuisce a chiusura della palpebra Bulbo oculare Il bulbo è costituito da tre tonache concentriche: Esterna (cornea e sclera): fibrosa Intermedia (uvea): vascolare e pigmentata Interna (retina): neuro-sensoriale

Bulbo oculare Cornea Sclera Camera anteriore e posteriore Uvea Retina Cristallino Corpo vitreo Vie ottiche Cornea Membrana avascolare pluristratificata con peculiari caratteristiche ottico-fisiche di trasparenza e rifrazione della luce Rappresenta la componente più importante del diottro oculare Cornea Istologia: Epitelio Membrana di Bowman Stroma Membrana di Descemet Endotelio

Cornea: fisiologia Lente convesso-concava di elevato potere perfetta trasparenza regolarità della superficie di contatto con l aria favorita dal film lacrimale La trasparenza è la proprietà fondamentale della cornea: è dovuta alla regolare distribuzione delle lamelle stromali Specularità (riflessione della luce sulla sua superficie) Permeabilità (ricambio idrico e passaggio di farmaci) Protezione e sostegno bulbo oculare Sensibilità elevata! Sclera Costituisce i 5/6 posteriori del bulbo oculare Bianco-opaca Raggio di curvatura maggiore rispetto alla cornea Camera anteriore e posteriore

Tonaca vascolare Iride Corpo ciliare Uvea Retina La retina e un foglio che ricopre la superficie posteriore dell occhio Punto di uscita del nervo ottico: punto cieco Regione di massima acuità: fovea Retina La retina contiene tre strati di cellule: 1. Fotorecettori 2. Cellule bipolari 3. Cellule gangliari L epitelio pigmentato assorbe la luce che ha attraversato I fotorecettori Le cellule orizzontali e amacrine modulano il segnale visivo trasmesso dai fotorecettori Luce Gli assoni delle cellule gangliari formano il nervo ottico

Retina I fotorecettori della retina si dividono in coni e bastoncelli I bastoncelli sono più sensibili dei coni alla luce ma più lenti Nei primati i coni sono di tre tipi: Blu Verdi Rossi Cristallino Organo trasparente situato all interno del bulbo oculare e circondato da zonula di Zinn. Strutturalmente si distinguono La capsula o cristalloide L epitelio sottocapsulare Il parenchima Retina Proprietà fondamentali: trasparenza e potere diottrico La trasparenza è essenziale affinchè le immagini vengano correttamente proiettate a livello della retina Lente biconvessa, sospesa al corpo ciliare mediante le fibre zonulari di Zinn (accomodazione)

Vitreo Contiene una sostanza gelatinosa: umore vitreo Contribuisce al mantenimento del tono oculare e a mantenere aderente retina e coroide L umore vitreo si forma durante la vita embrionale e non viene sostituito Vie ottiche 39