Scienza delle Finanze Finanziamento in disavanzo Romilda Rizzo Scienza delle finanze 1
Il debito pubblico Evoluzione del debito pubblico in Italia; Natura del debito pubblico e suo ruolo in un economia di mercato; La teoria Ricardiana del debito pubblico; Il debito pubblico nella teoria keynesiana; Il debito pubblico nella teoria delle scelte collettive. Scienza delle finanze 2
Evoluzione del debito pubblico in Italia Il problema del debito pubblico è tornato di moda in molte economie occidentali negli anni 80 in coincidenza degli elevati disavanzi pubblici creatisi nel decennio precedente e degli elevati interessi reali e nominali. Disavanzo: Eccesso di spese rispetto alle entrate che si registra in un determinato periodo di tempo, normalmente l anno. Variabile di flusso. Debito: Somma dei disavanzi accumulati. Variabile di stock. In Italia alla fine del 1997 il debito pubblico superava i 2 milioni di miliardi, un valore pari a circa il 122% del PIL; tale valore è in diminuzione fino a raggiungere il 106,2% del 2003 Scienza delle finanze 3
La variazione del rapporto debito/pil dipende: dall andamento del disavanzo primario; dal differenziale tra tasso di interesse e tasso di crescita. Fino alla prima metà degli anni 80 la principale causa dell aumento del debito era imputabile alla dinamica del disavanzo primario; Dal 1985 il disavanzo primario ha cominciato a decrescere ma è aumentata la componente imputabile alla differenza fra tassi d interesse e tasso di crescita del prodotto. Negli ultimi anni la gestione della politica fiscale è stata condizionata dal vincolo europeo (vedi lez.1). Scienza delle finanze 4
Tab. 17.2 del libro di testo, pag.267 Scienza delle finanze 5
Il debito pubblico: modifica nel tempo del livello dell attività economica (funzione di stabilizzazione): si sottolinea il ruolo dello strumento fiscale nell influenzare il livello dell attività economica e/o dei prezzi; redistribuisce gli oneri della spesa pubblica tra diverse generazioni: si fa riferimento all idea che il finanziamento della spesa pubblica con debito addossi alle generazioni future l onere di decisioni assunte dalle generazioni presenti; realizza una distribuzione ottimale delle aliquote fiscali (tax smoothing); si ricollega alla tesi, nell ambito della teoria dell ottima tassazione, che sia ottimale una distribuzione delle aliquote fiscali costanti nel tempo e che aliquote troppo elevate procurino effetti disincentivanti sull offerta di lavoro. Scienza delle finanze 6
Un debito elevato pone oneri a carico delle generazioni future? Fino a che limite può aumentare il debito pubblico? E indifferente che il prestito venga sottoscritto da cittadini residenti o da stranieri? Il debito pubblico può essere considerato una componente della ricchezza finanziaria dell economia? Scienza delle finanze 7
In un modello a generazioni sovrapposte (tab. 17.3) si rileva: La generazione anziana ottiene nell arco di vita un livello di reddito superiore a quello che avrebbe avuto senza l accensione del debito; I giovani e le persone di mezza età al momento dell accensione del debito non cambiano le proprie condizioni; I giovani al momento del rimborso del debito subiscono una riduzione nel loro consumo rispetto a quello che avrebbero avuto senza l accensione del debito. Se il debito fosse utilizzato per finanziare un investimento che produce frutti nel periodo successivo alla sua realizzazione nessuno subirebbe una diminuzione. Se non c è risparmio inutilizzato, il debito sottrae risorse a investimenti privati e se serve a finanziare spesa corrente questo riduce lo stock futuro di capitale. Scienza delle finanze 8
Tab. 17.3 pag. 271 del libro di testo Scienza delle finanze 9
La teoria Ricardiana del debito pubblico Per Ricardo e i classici il debito pubblico è considerato nell ambito della finanza straordinaria: in presenza di eventi eccezionali i Governi hanno davanti l alternativa di finanziare le spese straordinarie o con un imposta sul patrimonio o con l emissione di un prestito. Sono equivalenti le due misure alternative? Scienza delle finanze 10
Secondo Ricardo, prestito e imposta sono strumenti equivalenti: il debito pubblico non può essere assimilato al debito privato; l onere del debito pubblico non può essere trasferito alle generazioni future. La scelta del debito obbliga il governo ad aumentare le imposte per finanziare il servizio del debito. Questo aumento, tramite il processo di capitalizzazione dell imposta diminuisce il valore dei beni patrimoniali di un ammontare pari al valore del debito emesso, rendendo equivalenti, per la generazione presente, le due operazioni. Scienza delle finanze 11
Se viene emesso debito per 1000 con un tasso di interesse del 10%. Il servizio del debito implica un esborso annuo di 100. Supponiamo che il patrimonio nazionale sia di 2000 che, a quel tasso di interesse, produce un reddito di 200. L imposta, prelevandone la metà riduce il reddito netto a 100, ciò a sua volta significa un dimezzamento del valore del patrimonio W = Y/i. La perdita patrimoniale, 1000, è dunque pari al gettito dell imposta straordinaria alternativa al debito. Scienza delle finanze 12
L equivalenza vale a due condizioni: gli individui scontano immediatamente il peso dell imposta; coloro che pagano l imposta coincidono con coloro che sottoscrivono il debito. Il punto di vista Ricardiano ha fornito un importante base di riferimento per il dibattito sull equivalenza tra debito e imposta. Scienza delle finanze 13
Nell analisi di Ricardo vengono utilizzati tre concetti di onere: trasferimento reale di potere d acquisto (dai sottoscrittori dei titoli allo stato al momento dell emissione e, successivamente, dai contribuenti ai sottoscrittori per il pagamento degli interessi); sacrificio soggettivo del contribuente (ammortamento dell imposta perpetua necessaria a finanziare il pagamento degli interessi del debito: si verifica nella misura in cui il contribuente sia perfettamente razionale ed abbia un orizzonte temporale illimitato); rallentamento del ritmo di accumulazione (l imposta induce un maggior risparmio rispetto al prestito). Scienza delle finanze 14
Nell analisi Ricardiana sono contenuti spunti ripresi nella letteratura successiva: il tema dell illusione finanziaria; il ruolo dei lasciti intergenerazionali; il ruolo dell ipotesi di ammortamento delle imposte future. Scienza delle finanze 15
Prestito interno / prestito estero Ricardo non affronta il tema del confronto tra un prestito emesso all interno o sottoscritto da stranieri: molti studiosi sostengono che il prestito estero, a differenza si quello interno trasferisce l onere alle generazioni future in quanto le imposte per il servizio del debito saranno usate per pagare interessi che usciranno dal paese; altri, al contrario, sottolineano che il prestito estero, anche se non consente alle generazioni future la compensazione tra imposte e interessi, ha comportato al momento dell emissione un accrescimento delle risorse e che le generazioni successive, di conseguenza, ereditano una ricchezza maggiore. Scienza delle finanze 16
Debito pubblico e teoria keynesiana Il debito pubblico, dal punto di vista di chi lo ha sottoscritto è una forma di impiego finanziario della ricchezza (W). Un aumento di W determina un effetto positivo sia sui consumi sia sulla domanda di attività finanziarie. Scienza delle finanze 17
Le conclusioni keynesiane sono state criticate da Barro (Are Government Bonds Net Wealth?). Utilizzando un modello a generazioni sovrapposte Barro sostiene che il debito pubblico non deve essere incluso nella ricchezza finanziaria del settore privato dell economia: i soggetti dell economia terranno conto, nel valutare la propria ricchezza, dell onere che in futuro graverà su di essi a causa delle imposte che lo stato dovrà introdurre per finanziare gli interessi da corrispondere ai sottoscrittori di titoli e per restituire, alla scadenza del debito, il capitale preso a prestito; se gli operatori hanno un comportamento razionale e una perfetta capacità di previsione, al valore dei titoli posseduti dai detentori dei titoli pubblici si contrappone un debito fiscale futuro di pari ammontare: di conseguenza, il debito pubblico non va inserito nel calcolo della ricchezza nazionale; se gli operatori non hanno una previsione perfetta dell onere futuro, i titoli potranno in parte contribuire alla definizione della ricchezza. Scienza delle finanze 18
La tesi dell equivalenza ricardiana potrebbe spingere a ridimensionare il problema del debito pubblico: l onere reale del debito è già stato sopportato al momento dell emissione; il servizio del debito comporta solo un problema distributivo tra sottoscrittori e contribuenti; se il debito fosse distribuito abbastanza equamente tra tutti i cittadini potrebbe essere realizzabile anche il consolidamento del debito. Scienza delle finanze 19
Si tratta di considerazioni irrealistiche: non vi è perfetta corrispondenza tra titolari del debito e contribuenti; il consolidamento (ammortamento democratico secondo DE VITI) non sarebbe neutrale per i contribuenti; esiste illusione finanziaria: se lo stato proponesse l eliminazione dei titoli esistenti compensata da sgravi fiscali i contribuenti si sentirebbero raggirati. Scienza delle finanze 20