Anno scolastico 2015/2016



Documenti analoghi
PIANO DI LAVORO DI FISICA anno scolastico 2014/2015

ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE EDITH STEIN.

PIANO DI LAVORO A.S. 2013/2014

IIS D ORIA - UFC. Laboratorio Relazioni di laboratorio Verifiche scritte di laboratorio (elaborazione dati, domande aperte, test a risposta multipla)

CLASSE: 1^ CAT. E 1^ GRA

- PROGRAMMAZIONE DI DIPARTIMENTO - anno scolastico FISICA

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE ISTITUTO TECNICO PER IL TURISMO SCIENZE INTEGRATE FISICA CLASSE PRIMA

LICEO SCIENTIFICO STATALE AUGUSTO RIGHI BOLOGNA

QUADRO COMPETENZE OBBLIGO: PERITI AZ.LI CORR.TI LINGUE ESTERE/TURISTICO

STRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2014/15

Definire la potenza e ricordare l unità di misura della potenza. Definire l energia e la sua unità di misura. Enunciare il teorema delle forze vive

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14

ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE EDITH STEIN.

PIANO DI PROGETTO/PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

LICEO STATALE TERESA CICERI COMO 11 settembre 2012 PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DI FISICA A. S. 2012/2013

PIANO DI LAVORO ANNUALE

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE

Piano di Lavoro. di STA (Scienze e Tecnologie Applicate) Primo Biennio

PIANO DI LAVORO DI FISICA

Materia:FISICA Insegnante: ing. prof. Amato Antonio

Disciplina: Fisica Classe I Sezione F

STRUTTURA UDA A PRESENTAZIONE. Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica. U.D.A. 1.

Piano di Lavoro Di MATEMATICA. Secondo Biennio

I.I.S. "PAOLO FRISI"

Piano di Lavoro. di SISTEMI AUTOMATICI. Secondo Biennio

CLASSE PRIMA A. I..I.S. via Silvestri,301 Plesso A.Volta Programma di Fisica e Laboratorio Programma Attività Didattiche svolte A.S.

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE

Dipartimento di Fisica Programmazione classi seconde Anno scolastico

PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE R. DEL ROSSO G. DA VERRAZZANO. Scuola Polo Liceale Orbetello. INDIRIZZO :Scientifico RELAZIONE FINALE

Piano di Lavoro. Di Matematica. Secondo Biennio

SCIENZE INTEGRATE FISICA

OTTICA, OTTICA APPLICATA

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Federico II di Svevia Indirizzi: Liceo Scientifico Classico Linguistico Artistico e Scienze Applicate

quale agisce una forza e viceversa. situazioni. applicate a due corpi che interagiscono. Determinare la forza centripeta di un

PROGRAMMA PREVENTIVO

Pianificazione pubblicitaria Classe: 5^ Settore: Grafica pubblicitaria

RELAZIONE INIZIALE A.S. 2014/2015

LA FISICA IN LABORATORIO

ANNO SCOLASTICO

Programmazione Annuale LICEO ECONOMICO

LABORATORIO DI INFORMATICA

1. Competenze trasversali

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DIPARTIMENTO

STRUTTURA UDA RIFERIMENTO: PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA UNITÀ DIDATTICA APPRENDIMENTO DI TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

Istituto comprensivo Arbe Zara

Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e naturali. CFU = 3 9 incontri di 3 ore. del Corso di Studio Obiettivi formativi del corso

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Programmazione educativo-didattica anno scolastico TECNOLOGIA CLASSE PRIMA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE.

I.I.S Niccolò Machiavelli Pioltello

Unità di Apprendimento

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016

PERCORSO DIDATTICO SULLE SUCCESSIONI NUMERICHE

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)

Programmazione annuale docente classi 2^A AM 2^B AM 2^C AM

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Programmazione educativo-didattica didattica anno scolastico TECNOLOGIA CLASSE PRIMA PRIMARIA

MAPPA OPERATIVA PER U.A. DISCIPLINARI. Scuola Secondaria di I grado

Programmazione individuale di Laboratorio Materia : Chimica e Laboratorio. Docenti : Giancarlo Cardone Classe : 2 CAT a.s.

PIANO DI LAVORO. ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Leonardo da Vinci con sez. Commerciale annessa BORGOMANERO (NO) Anno Scolastico

PIANO DI LAVORO ANNUALE DELLA DISCIPLINA SCIENZE INTEGRATE FISICA Classi 1AP (L. Stroppa S. Bani) 1BP (L. Buono P. Ramundo) A.S.

SCIENZE E TECNOLOGIA

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

PROGRAMMA PREVENTIVO PREMESSA DISCIPLINARE

DESCRIZIONE DEL MODELLO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

I.P.S.S.S E. DE AMICIS - ROMA

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

Attività di recupero che si intendono attivare per colmare le lacune emerse dalle prove d ingresso:

Liceo Linguistico I.F.R.S. Marcelline. Curriculum di Matematica

Anno Scolastico 2011/2012 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE

PIANO DI LAVORO ANNUALE anno scolastico Istituto di Istruzione Superiore. Fisica Biennio Liceo

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Studiare argomenti trattati. Esercizi 3, 5 e 6 pag.169 2/2 MARTEDÌ LAB - studio del moto rettilineo uniforme mediante rotaia a cuscino d aria.

ANO DI LAVORO ANNUALE DELLA DISCIPLINA ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA

Istituto Comprensivo di LOGRATO Scuola Secondaria di Primo Grado G. CERUTI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE TECNOLOGIA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA RELATIVA ALLA DISCIPLINA: LABORATORI TECNOLOGICI ED ESERCITAZIONI (LABORATORIO FOTOGRAFIA E COMPUTER GRAFICA)

Liceo Scientifico Statale. Leonardo da Vinci. Fisica. Programma svolto durante l anno scolastico 2012/13 CLASSE I B. DOCENTE Elda Chirico

ISTITUTO PROFESSIONALE GRAFICO

MACROARGOMENTI--MATEMATICA Relativi alle classi prime e seconde degli indirizzi di :ordinamento, bilinguismo, indirizzo biologico e PNI.

DIPARTIMENTO DI SCIENZE INTEGRATE CHIMICA FISICA SCIENZE DELLA TERRA - BIOLOGIA

Misure Termotecniche

QUARTA E QUINTA ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)

Programmazione annuale docente classi 1^ - 2^ - 3^-4^

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Programmazione modulare

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA:

MATERIA: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI CLASSI: PRIME TERZE QUINTE INDIRIZZI : SCIENZE BANCARIE, FINANZIARIE ED ASSICURATIVE

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms.

Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino"

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO

Transcript:

Tel. 0124/45.45.11 - Fax 0124/45.45.45 Cod. Fisc. 85502120018 E-mail: segreteria@istitutomoro.it URL: www.istitutomoro.it ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ALDO MORO Liceo Scientifico Istituto Tecnico Industriale Via Gallo Pecca n.4/6 10086 RIVAROLO CANAVESE Piano di lavoro di FISICA Anno scolastico 2015/2016 PRIMO BIENNIO Sez. SCIENTIFICA A CURA DEL DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E FISICA CLASSE DOCENTE PROF. 2I G. Ubertallo IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Prof. Alberto Focilla)

COMPETENZE DELL ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Nel primo biennio si inizierà a costruire il linguaggio della fisica classica (grandezze fisiche scalari e vettoriali, unità di misura) con l obiettivo di portare lo studente a risolvere problemi, abituandolo a semplificare e modellizzare situazioni reali. Al tempo stesso gli esperimenti di laboratorio consentiranno di definire con chiarezza il campo di indagine della disciplina e di insegnare allo studente come esplorare fenomeni (sviluppare abilità relative alla misura), come descriverli con un linguaggio adeguato (incertezze, cifre significative di una misura, grafici). L attività sperimentale dovrà accompagnare lo studente lungo tutto l arco del primo biennio, portandolo a una conoscenza sempre più consapevole della disciplina, mediante anche la scrittura di relazioni che rielaborino in maniera critica ogni esperimento eseguito. Pertanto, dopo i primi due anni lo studente sarà in grado, nell ambito dei argomenti tipici della Fisica, di: 1. costruire il linguaggio della fisica classica (grandezze fisiche scalari e vettoriali e unità di misura); 2. semplificare e modellizzare situazioni reali; 3. risolvere semplici problemi; 4. avere consapevolezza critica del proprio operato. Poiché la disciplina Fisica è parte dell Asse Scientifico Tecnologico, essa concorre, attraverso lo studio dei concetti e l acquisizione del metodo di lavoro (metodo sperimentale), al raggiungimento delle seguenti competenze: Competenze di base a conclusione dell obbligo dell istruzione. 1. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale; riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità. 2. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni a partire dall esperienza. 3. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. Attraverso l acquisizione delle seguenti Abilità/Capacità e Conoscenze: Competenze Abilità/Capacità Conoscenze Osservare, descrivere e analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità A1 Raccogliere dati attraverso l osservazione diretta dei fenomeni naturali (fisici, chimici, biologici, geologici, ecc ) o degli oggetti artificiali o la consultazione di testi e manuali o media A2 Organizzare e rappresentare i dati raccolti A3 Individuare, con la guida del docente, una possibile interpretazione dei dati in base a semplici modelli A4 Presentare i risultati dell analisi C1 Concetto di misura e sua approssimazione C2 Errore sulla misura C3 Principali Strumenti e tecniche di misurazione C4 Sequenza delle operazioni da effettuare C5 Fondamentali meccanismi di catalogazione C6 Utilizzo dei principali programmi software C8 Schemi, tabelle e grafici C9 Principali Software

Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall esperienza Essere consapevole delle potenzialità delle tecnologie rispetto al contesto culturale e sociale in cui vengono applicate A5 Utilizzare classificazioni, generalizzazioni e/o schemi logici per riconoscere il modello di riferimento A7 Essere consapevoli del ruolo che i processi tecnologici giocano nella modifica dell ambiente che ci circonda considerato come sistema A8 Analizzare in maniera sistemica un determinato ambiente al fine di valutarne i rischi per i suoi fruitori A9 Analizzare un oggetto o un sistema artificiale in termini di funzioni o di architettura A10 Interpretare un fenomeno naturale o un sistema artificiale dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni di energia in rapporto alle leggi che le governano A11 Avere la consapevolezza dei possibili impatti sull ambiente naturale dei modi di produzione e di utilizzazione dell energia nell ambito quotidiano A14 Adottare semplici progetti per la risoluzione di problemi pratici dedicati C10 Semplici schemi per presentare correlazioni tra le variabili di un fenomeno appartenente all ambito scientifico caratteristico del percorso formativo C13 Concetto di sviluppo sostenibile C17 Concetto di calore e di temperatura C19 Strutture concettuali di base del sapere tecnologico C20 Fasi di un processo tecnologico (sequenza delle operazioni: dall idea all prodotto ) C21 Il metodo della progettazione C22 Architettura del computer C23 Struttura di Internet C24 Struttura generale e operazioni comuni ai diversi pacchetti applicativi (Tipologia di menù, operazioni di edizione, creazione e conservazione di documenti ecc.) C25 Operazioni specifiche di base di alcuni dei programmi applicativi più comuni

METODOLOGIA, ATTREZZATURE E STRUMENTI DIDATTICI Tenendo conto del fatto che la fisica è una scienza sperimentale che costituisce un utile strumento per la comprensione della realtà, la maggior parte degli argomenti sarà affrontata prendendo spunto da situazioni di esperienza quotidiana e dagli interrogativi che logicamente ne scaturiscono. L insegnamento della fisica non può prescindere dall attività di laboratorio per cui, laddove è possibile, si cercherà di introdurre gli argomenti a partire da prove sperimentali, prendendo spunto dalle situazioni reali che sono alla base della teoria. Il punto di partenza non deve essere costituito da leggi o da definizioni ma da esperienze che possano permettere l introduzione di ipotesi che conducano, seppure parzialmente, alla formulazione di tali leggi. In questo senso l attività di laboratorio non avrà carattere puramente esercitativo, ma sarà parte importante del corso, compatibilmente con gli spazi a disposizione, finalizzata alla formazione di un atteggiamento problematico. Il lavoro di laboratorio comprenderà esperienze sia qualitative sia quantitative eseguite dagli allievi preferibilmente in gruppi. In ogni caso, i risultati ottenuti da ciascun gruppo saranno sempre seguiti da un confronto collettivo e rielaborati in una relazione scritta, con lo scopo di abituare gli allievi a sviluppare le loro capacità di descrivere, in modo corretto e sintetico, le attività svolte e le informazioni ottenute. Quando non sarà possibile eseguire materialmente esperienze nel laboratorio scolastico, si potranno utilizzare programmi di simulazione che permettano all allievo di manipolare dati e risolvere problemi, aprendogli prospettive che una trattazione solo teorica non permette di scorgere. L elaboratore elettronico non costituisce però un alternativa al laboratorio, ma ne potenzia le possibilità. Le lezioni in aula avranno lo scopo di operare un approfondimento e una sintesi delle conoscenze o, quando la trattazione dell argomento non sarà preceduta da esperienze pratiche, di introdurre direttamente i contenuti. LIBRO DI TESTO C. Romeni La fisica di tutti i giorni 1 Zanichelli MODALITA DI VALUTAZIONE Gli aspetti da valutare sono molteplici, in relazione agli obiettivi prefissati. Di conseguenza si useranno diversi strumenti di valutazione. La valutazione formativa sarà effettuata costantemente in itinere con: discussioni guidate in classe, in modo che ogni allievo si renda conto di quali sono i suoi problemi e abbia indicazione su come poterli risolvere, colloqui, risoluzione di esercizi e problemi, correzione di relazioni sulle attività svolte in laboratorio e delle prove sommative. Per quanto riguarda la valutazione sommativa si prevedono almeno due verifiche nel primo quadrimestre e almeno tre nel secondo. Tali verifiche potranno essere proposte sotto forma di: prove scritte comprendenti: risoluzione di problemi, test a scelta multipla, domande a risposta aperta colloqui orali relazioni di laboratorio A ciascuna prova, poiché le conoscenze, le competenze e le capacità da testare sono diversificate, sarà allegata una idonea griglia di valutazione. La valutazione avverrà generalmente con voti dal 2 al 10 secondo quanto stabilito dal Collegio dei Docenti. La valutazione quadrimestrale, infine, terrà conto anche dell interesse, della partecipazione e dei progressi ottenuti dagli allievi.

CONTENUTI PRIMO ANNO MODULO OBIETTIVI LABORATORIO Conoscenze Abilità 1. LE MISURE Competenze: 1-3 2. LE FORZE E L EQUILIBRIO Competenze: 1-3 Metodo sperimentale Definizione di grandezza fisica Concetto di unità di misura Caratteristiche principali del SI Significato di incertezza Errore strumentale Significato di errore relativo Errori casuali ed errori sistematici Leggi di propagazione degli errori Caratteristiche principali degli strumenti Significato di serie di misure Grafici di grandezze direttamente proporzionali di forza Differenza tra massa e peso Legge di Hooke Significato di grandezza vettoriale e sue caratteristiche Operazioni con le grandezze vettoriali Componenti di un vettore Condizioni di equilibrio di un punto materiale Condizione di equilibrio su un piano inclinato Forze di attrito Concetto di momento di una forza Condizioni di equilibrio del corpo rigido Classificazione delle leve della pressione della densità Utilizzare il metodo sperimentale nello studio di fenomeni fisici Utilizzare gli strumenti per la misurazione Determinare la sensibilità e il fondo scala di uno strumento Effettuare misure dirette Scrivere una misura Calcolare l errore assoluto (casuale e strumentale) nelle misure dirette Calcolare l errore relativo Valutare la precisione di una misura Arrotondare i risultati delle misure Misurare grandezze derivate Calcolare l errore assoluto nelle misure indirette Elaborare una serie di misure determinando la relazione matematica tra le grandezze fisiche Applicare la legge di Hooke (formule dirette, formule inverse, grafico) Utilizzare il dinamometro per la misura delle forze Verificare la legge di Hooke Effettuare graficamente e algebricamente operazioni di somma di vettori Verificare il carattere vettoriale delle forze Determinare le componenti di un vettore Utilizzare il metodo delle componenti nell operazione di somma vettoriale Analizzare gli effetti del piano inclinato Quantificare il ruolo dell attrito in situazioni statiche Studiare il momento di una forza individuando le Misure dirette di grandezze fisiche Misure indirette di grandezze fisiche Studio di relazioni tra grandezze fisiche e geometriche La molla e la legge di Hooke Relazione massapeso Il carattere vettoriale delle forze Studio della forza di attrito Le leve Misure di densità Esperienze sulla

3. OTTICA GEOMETRICA Competenze: 1-2-3 Enunciato del principio di Pascal Formulazione matematica della legge di Stevino Enunciato del principio di Archimede Propagazione della luce Riflessione: immagini virtuali dello specchio piano Rifrazione Dispersione e colori Lenti e formazione delle immagini condizioni di equilibrio di un corpo rigido Applicare la formula della pressione e della densità Applicare il principio di Pascal e la legge di Stevino Applicare la relazione che esprime il principio di Archimede Analizzare gli effetti della spinta di Archimede Applicare le leggi della riflessione e della rifrazione Studiare la riflessione, rifrazione e dispersione della luce Applicare la formula delle lenti convergenti e divergenti Determinare la distanza focale di una lente sottile CONTENUTI SECONDO ANNO statica dei fluidi La legge di Stevino Il principio di Archimede Legge della riflessione Legge della rifrazione Le lenti convergenti MODULO OBIETTIVI LABORATORIO Conoscenze Abilità 4. L EQUILIBRIO TERMICO Competenze: 1-2-3 5. LE FORZE E IL MOTO Definizione operativa di temperatura Le principali scale di temperatura Significato di equilibrio termico Interpretazione microscopica della temperatura Dilatazione termica lineare e cubica Equazione fondamentale della calorimetria Calore specifico e capacità termica Propagazione del calore Modello atomico Cambiamenti di stato della velocità Legge oraria del moto rettilineo uniforme Trasformare i valori delle temperature da una scala all altra Applicare il principio di equilibrio termico Applicare le leggi di dilatazione termica Misurare i coefficienti di dilatazione termica Applicare l equazione fondamentale della calorimetria Determinare il calore specifico dei solidi Applicare la formula relativa al calore latente nei passaggi di stato Analizzare i cambiamenti di stato dell acqua Applicare la legge oraria del moto uniforme Trasformare da km/h in m/s e viceversa Dilatazione termica Capacità termica del calorimetro Calore specifico dei solidi Cambiamenti di stato Moto rettilineo uniforme dell accelerazione Utilizzare la rotaia a cuscino d aria per misure Moto rettilineo uniformemente

Competenze: 1-2 6. ENERGIA E CONSERVAZION E Competenze: 1-2 Legge oraria del moto uniformemente accelerato I principi della dinamica Proporzionalità diretta tra forza e accelerazione Caduta libera e moto sul piano inclinato Differenza tra massa e peso Significato di lavoro, energia e potenza Differenza tra energia cinetica e potenziale Proporzionalità diretta tra altezza ed energia potenziale gravitazionale Proporzionalità quadratica tra velocità ed energia cinetica Definizione di energia meccanica Principio di conservazione dell energia meccanica di velocità Applicare le leggi del moto uniformemente accelerato Saper interpretare grafici spazio-tempo Utilizzare il secondo principio della dinamica Applicare le leggi del moto nei casi di caduta libera e lungo un piano inclinato Saper utilizzare la relazione massa-peso Calcolare la forza gravitazionale Determinare il lavoro compiuto da una forza e la potenza sviluppata Calcolare l energia cinetica, potenziale gravitazionale ed elastica Calcolare l energia meccanica Utilizzare il principio di conservazione dell energia meccanica accelerato Velocità media Secondo principio della dinamica Accelerazione di gravità Piano inclinato Teorema dell energia cinetica Conservazione dell energia meccanica INTERVENTI E TEMPI DI RECUPERO Considerata la propedeuticità e la ricorsività dei concetti fisici introdotti, l attività di recupero sarà svolta prevalentemente in itinere attraverso la correzione degli elaborati scritti proposti e le esercitazioni assegnate come lavoro individuale. La correzione delle prove è ampiamente valorizzata come momento di chiarificazione, approfondimento e recupero. Nel caso di un esito insoddisfacente delle verifiche valide per il voto orale, gli allievi potranno richiedere di essere valutati tramite un interrogazione, la cui valutazione farà media con quella riportata nella prova. Rivarolo c.se, 9 ottobre 2015