Diagnosi e trattamento. Displasia squamosa-carcinoma in situ CIN (Neoplasia Intraepiteliale Cervicale)



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Transcript:

Diagnosi e trattamento Displasia squamosa-carcinoma in situ CIN (Neoplasia Intraepiteliale Cervicale)

Diagnosi e terapia = Prevenzione Iter diagnostico-terapeutico delle lesioni pretumorali Pap test HPV DNA TEST Colposcopia Biopsia Trattamento

Scoperta da Hinselman nel 1925 Osservazione del collo dell utero con lenti di ingrandimento La portio viene cosparsa con soluzioni liquide acido acetico al 5% soluzione iodata di Lugol che mettono in evidenza le eventuali aree anormali colposcopio

Indicazioni alla colposcopia Approfondimento diagnostico dopo test di screening alterato (Pap test o HPV test) Terapia chirurgica cervicale conservativa Follow-up della CIN trattata. Altre Condilomatosi tratto genitale inferiore Cervice sospetta ( stillicidio di ndd, area cervicale sospetta, polipi ) Altro: patologia vaginale e vulvare

La colposcopia nella diagnosi: 1) valutazione delle immagini Definire la giunzione squamo-colonnare Definire la presenza o assenza di lesione Definire la topografia della lesione: sede l estensione i limiti esocervicali ed endocervicali Indicare dove fare la biopsia mirata Criteri colposcopici : IFCCP 2011

La Colposcopia normale

GSC Gsc non visibile Gsc visibile

Epitelio squamoso maturo all acido acetico Il tempo principale in colposcopia è dopo applicazione dell acido acetico. L epitelio normale è trasparente e non subisce variazioni all acido acetico. E possibile distinguere l epitelio squamoso dal cilindrico Epitelio cilindrico maturo all acido acetico

Epitelio squamoso maturo: soluzione di Lugol La soluzione iodata colora l epitelio squamoso normale perché si combina con le cellule dello strato intermedio ricche di glicogeno. Se l epitelio è atrofico manca parte dello strato epiteliale per cui non si colora Il tempo del lugol è secondario Epitelio squamoso atrofico

La colposcopia Focalizza attenzione su: La zona di trasformazione ovvero la zona della cervice inizialmente ricoperta da epitelio colonnare che attraverso un processo di metaplasia viene sostituito da epitelio squamoso. La zona di trasformazione è la sede dove origina la displasia e quindi del tumore

La Metaplasia : trasformazione di un tipo di epitelio in un altro, in Istologia Squamoso Cilindrico Inizio GSC originaria o squamosquamosa Metaplasia completa Metaplasia Nuova GSC Metaplasia incompleta

Perché è importante definire la Zona di trasformazione? La ZT è l area più a rischio in cui inizia il processo di trasformazione neoplastica poiché le cellule sono più soggette all azione degli agenti oncogeni

Zona di trasformazione normale in colposcopia (area della metaplasia) GSC originaria GS-S attuale Epitelio squamoso o pavimentoso Epitelio cilindrico o epitelio ghiandolare GSC nuova

Zona di trasformazione normale GSC originaria o Giunzione Squamo Squamosa Nuova GSC

La colposcopia anormale L epitelio squamoso anormale appare acetobianco. Il tessuto anormale perde la trasparenza per la reazione transitoria di coagulazione delle proteine che sono molto rappresentate. Esiste una terminologia colposcopica specifica che permette di classificare i quadri in Normale Zona di trasformazione anormale di grado 1 Zona di trasformazione anormale di grado 2 Sospetto carcinoma

La colposcopia nella diagnosi Sulle aree anormali viene eseguita la biopsia mirata. La colposcopia completa il suo ruolo di indagine diagnostica avvalendosi delle tecniche aggiuntive per la Biopsia ed il Sondaggio del canale cervicale La diagnosi definitiva è istologica

Ruolo della colposcopia 2) gestione clinica del caso Competenza specifica nella patologia del tratto genitale inferiore Gestione clinica dei casi Integrazione tra citologia-istologia-giudizio colposcopico» Diagnosi» Terapia» Follow-up» Counselling

TERAPIA DELLA CIN

Variabili di cui tenere conto nella decisione terapeutica La maggior parte delle CIN 1 o displasie lievi regrediscono spontaneamente perché più spesso correlate ad HPV responsabili di infezioni transitorie Il vero precursore del carcinoma è la CIN 3 o displasia grave e carcinoma in situ Attualmente anche la CIN 2 o displasia moderata viene trattata come CIN di ALTO GRADO e quindi come la CIN 3 I trattamenti non sono esenti da effetti collaterali

Età delle pazienti e malattia cervicale La CIN è un malattia della donna giovane spesso ancora in fase riproduttiva

Quindi l atteggiamento terapeutico è diverso per LESIONE BASSO GRADO ALTO GRADO CIN 1 displasia lieve e condiloma CIN 2 displasia moderata CIN 3 Displasia e grave Carcinoma in situ Classificazione WHO 2014

Terapia della CIN di basso grado (Displasia lieve- condiloma o CIN 1) Attesa : della risoluzione spontanea della lesione ;trattamento dopo almeno due anni. *In alcuni casi (persitenza oltre 2 anni, desiderio della paziente, età avanzata, GSC non visibile, lesione ampia, pregressa HCIN) è accettabile l asportazione della lesione al momento della diagnosi.

TERAPIA DELLA CIN di ALTO GRADO ( Displasia moderata-grave e CIS o CIN2-3) Trattamento conservativo, preferenziale allo scopo di mantenere la fertilità della paziente *Asportazione dell utero in casi particolari (es.lesioni gravi come CIS in donne che non desiderano gravidanze, lesioni persistenti, stato ansioso, inaffidabilità al follow-up ecc.)

Terapia : ruolo della colposcopia Tutti i trattamenti chirurgici di lesioni cervicali pretumorali devono essere eseguiti su guida colposcopica Il trattamento deve essere adattato alle caratteristiche della lesione Il trattamento non mirato ha maggiori probabilità di complicanze e recidiva

Terapia conservativa 1.escissionale +++ 2.distruttiva La terapia escissionale è preferibile perché consente l asportazione di tutta la zona anormale e permette l esame istologico completo di tutta l area La diagnosi dopo l escissione può non coincidere con la diagnosi da biopsia mirata

Terapia escissionale può essere 1. Resezione con ansa diatermica in radiofrequenza :in anestesia locale 2. Resezione con laser 3. Resezione con bisturi a lama fredda

Escissione con ansa diatermica Consenso informato La sottoscritta. nata il.. Dichiara: Ø di aver compreso di essere affetta da Ø di aver compreso che è necessario eseguire un intervento di escissione con ansa diatermica da effettuarsi in anestesia. Ø di essere stata informata adeguatamente sulla modalità di esecuzione e che sono possibili complicanze, tra le quali: emorragia durante l intervento (meno del 5% dei casi) emorragia nei giorni successivi accompagnata da crampi e dolore addominale per cui è necessario contattare il reparto (meno del 2% dei casi) stenosi del canale cervicale (meno del 2% dei casi) reazioni avverse ai farmaci anestetici locali (possibili le reazioni vagali con pallore, sudorazione, lipotimia, ipotensione ecc. o da eccessiva stimolazione del sistema simpatico con tremori, palpitazioni, iperventilazione, agitazione ecc; eccezionali le reazioni allergiche con orticaria, broncospasmo, shock anafilattico in assenza di precedenti reazioni) Ø di avere infine compreso che l intervento non sempre è definitivo in quanto la patologia può recidivare o non essere completamente eradicata, e che pertanto saranno necessari controlli successivi. 0 di avere compreso che ad oggi non sembrano esserci effetti indesiderati sulla fertilità e sulla gravidanze successive.tuttavia sembra esistere una correlazione con la quantità e con la profomdità di tessuto asportato per un maggior rischio di parto pretermine e aborto Data:. Firma della Paziente Firma e timbro del Medico La sottoscritta accetta di effettuare l intervento proposto. Data: Firma della Paziente Firma e timbro del Medico

Rischi del trattamento Complicanze immediate: emorragia intraoperatoria, infezioni, reazioni ad anestetici locali Complicanze tardive: - STENOSI DEL CANALE CERVICALE Difficoltà nei successivi follow-up per impossibilità di esplorazione/sondaggio dell endocervice con le usuali tecniche, Problemi di infertilità, Ematometra/piometra Dismenorrea secondaria - RIPERCUSSIONI SU OUTCOME OSTETRICO Aborto tardivo,rottura prematura delle membrane,basso peso alla nascita Parto pretermine correlato alla profondità del prelievo e al numero degli interventi

Efficacia del trattamento della CIN Guarigione nel 90% con tutte le tecniche Recidiva/malattia residua < 10% Nel 90% dei casi entro i primi 2-3 anni Necessità di follow-up intensivo per almeno 2-3 anni Rischio almeno 2-5 volte più alto, rispetto a chi non ha mai avuto CIN, di avere il Carcinoma invasivo nei 25 anni successivi Necessità di mantenere sempre i controlli in futuro

Sintesi Il carcinoma squamoso è prevenibile e più facilmente della forma ghiandolare HPV alto rischio e cofattori : causa CIN 2-3 sono le lesioni pretumorali CIN 1: la maggior parte regredisce La colposcopia è inserita nell iter diagnostico e terapeutico Terapia delle CIN 2-3 deve essere mirata e conservativa, ma ha effetti collaterali e deve essere eseguita in mani esperte su guida colposcopica

VAIN Neoplasia Intraepiteliale Vaginale VAIN 1-2-3 come per la CIN Meno frequente In colposcopia si devono controllare sempre le pareti vaginali.in caso di Pap anormale e cervice normale la patologia potrebbe manifestarsi in vagina Evoluzione : frequente la regressione nelle forme 1-2 Persistenza nelle 3 e progressione Terapia: attesa nelle 1-Distruttiva/ escissionale nelle 2-3- Follow-up come per la CIN

AIS Adenocarcinoma in situ è la lesione precancerosa che precede il carcinoma ghiandolare o adenocarcinoma Non è nota la storia naturale. Non sono ad oggi riconosciute lesioni displastiche come per la CIN ovvero la GIN 1-2-3 Correlato in massima parte ad HPV (prevalenti il tipo 18 e 16) nella forma usuale (80%)

Diagnosi di AIS La maggior parte delle volte (50%) è riscontro occasionale durante escissione per CIN La citologia può avere il sospetto di AIS secondo i criteri del S Bethesda. La diagnosi certa è istologica

Terapia di AIS Isterectomia semplice in donne che hanno terminato la fase riproduttiva Conizzazione e follow-up stretto e prolungato se desiderio di gravidanza Multifocale Endocervicale Non facile diagnosi Recidiva a distanza 10-20%