LUIGI MIORI Dermoaffinità dell olio d oliva



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LUIGI MIORI Dermoaffinità dell olio d oliva

157 Storia L olio di oliva è sempre stato considerato fin dai tempi degli Egizi, oltre che un alimento (tra l altro fondamentale e insostituibile nella cosiddetta dieta mediterranea ), un medicinale e un cosmetico dalle molteplici proprietà. La prima prova archeologica dell uso dell olio d oliva come cosmetico è stata individuata nell Antico Egitto attorno al 5000 a.c. Analizzando dei flaconi rinvenuti all interno di alcune tombe si è scoperto infatti che essi contenevano composti chimici a base di piombo e olio d oliva. Gli Egizi infatti attribuivano grande importanza all olio d oliva, fluido leggero, non irritante, ritenuto perfetto per la cura della pelle e del corpo, al punto da considerarlo dono degli dei. Anche la regina Cleopatra, si cospargeva di olio d oliva, mescolato con essenze, su viso, corpo e capelli per preservare intatta la sua leggendaria bellezza. Gli stessi Antichi Greci facevano uso di cosmetici a base di olio d oliva. Le donne della Magna Grecia per esempio usavano fare al mattino un bagno alla lavanda, per poi dedicarsi ad una vera e propria cosmesi del corpo, il quale veniva massaggiato con olio d oliva e unguenti profumati. Anche i capelli avevano la loro importanza, ne sono testimonianza le numerose rappresentazioni giunteci della classica acconciatura a pieghe, che richiedeva degli impacchi cosmetici preparatori a base d olio d oliva. Il noto medico greco Ippocrate consigliava di applicare impacchi di olive macerate per la cura delle ulcere cutanee. Nell antica Roma i massaggi con olio di oliva erano considerati un bagno di giovinezza. L olio d oliva veniva inoltre consigliato per la cosmesi naturale dei capelli e per il mantenimento del colore naturale, oltre che per rimarginare le ferite e per il trattamento delle ustioni. Con la decadenza dell impero romano l uso dei cosmetici scemò un po. E restò alquanto sopito durante tutto il Medioevo, periodo in cui l attenzione alla spiritualità surclassò le pagane attenzioni per un bene tanto effimero e caduco come il corpo umano. Infatti durante il Medioevo l olio di oliva era sì usato, ma per curare infezioni ginecologiche e altre patologie. Nel Rinascimento tornò trionfante l ammirazione per il bello e rinacquero anche i profumi e i cosmetici; vennero avviati laboratori di distillazione di essenze profumate per arricchire acque, alcool, oli e unguenti. Alla fine dell 800 nacque l industria cosmetica vera e propria così come oggi la conosciamo, in cui la cosmesi perse il suo carattere di artigianalità e iniziò ad essere gestita in modo scientifico e tecnologico, con la realizzazione di moltissime e diverse tipologie di prodotti destinati al consumo di massa. Le metodiche di produzione erano simili per alcuni aspetti a quelle

158 LUIGI MIORI del settore farmaceutico e gestite da esperti. Gli Stati europei iniziarono a emettere leggi e regolamenti che, al fine di garantire la sicurezza per i molti consumatori, si fecero sempre più severi. Le formulazioni diventarono dunque molto più complesse e funzionali, rispetto al semplice utilizzo dell olio d oliva. Quanto mai suggestive si rivelano, in questo contesto, le analogie fra sebo ed olio d oliva Introduzione Il sebo è prodotto dalle ghiandole sebacee, costituite da ghiandole acinose ramificate appartenenti al complesso pilo-sebaceo. Le cellule germinative disposte alla periferia degli acini, subendo la trasformazione sebacea, diventano esse stesse il prodotto secretivo della ghiandola. Il ciclo vitale della ghiandola sebacea comprende: la sintesi, la segregazione, l accumulo di lipidi nel citoplasma e il disfacimento cellulare. La miscela di lipidi e detriti cellulari derivata da questo processo costituisce il sebo. I lipidi prodotti nella cellula sebacea non vengono immediatamente riversati sulla superficie cutanea, ma sono trattenuti sino a quando la cellula matura non va in degenerazione; sono quindi rilasciati nel dotto sebaceo, nel canale pilo-sebaceo e infine raggiungono la superficie cutanea. Il sebo è costituito da una miscela di frazioni lipidiche rappresentate da trigliceridi, cere, squalene e, in minor misura, da colesterolo e suoi esteri con acidi grassi. Acidi grassi sebacei Gli acidi grassi sintetizzati dalla ghiandola sebacea rappresentano la base per la costruzione di tutte le frazioni lipidiche del sebo, ad eccezione dello squalene e del colesterolo libero. Il meccanismo della produzione del sebo è adattativo (si adatta alle esigenze), potendo la ghiandola sebacea usufruire di precursori disponibili di vario genere. In tali condizioni, diversi sistemi intervengono nei meccanismi di biosintesi e di allungamento delle catene carboniose. Accanto agli acidi grassi che si osservano normalmente nei fluidi e nei tessuti biologici, costituiti essenzialmente da acidi grassi saturi e da acidi grassi insaturi, sono presenti nel sebo acidi grassi di raro riscontro in natura, quali acidi grassi ramificati con uno o più gruppi metilici in posizioni diverse ed altri. Frazioni lipidiche del sebo All interno della ghiandola sebacea, gli acidi grassi neosintetizzati vanno incontro a trasformazioni enzimatiche dando luogo a trigliceridi, cere ed esteri del colesterolo. Questi composti, insieme allo squalene e al colesterolo libero, costituiscono le frazioni lipidiche del sebo. Squalene e cere da sole rappresentano il 35-40 % del sebo (Fig. 1).

DERMOAFFINITÀ DELL OLIO D OLIVA 159 Figura 1 Le frazioni in rilievo sono quelle normalmente presenti nel sebo Trigliceridi, digliceridi e monogliceridi I trigliceridi, che rappresentano circa il 60 % dei lipidi totali del sebo neoformato, sono prodotti dall esterificazione degli acidi grassi sebacei con il glicerolo. È interessante notare che solo l uomo, tra i mammiferi, ha nei suoi lipidi superficiali cutanei una così alta percentuale di trigliceridi, tanto che si può, a ragione, parlare di sebo di tipo triglicerico. Occorre ricordareche, per una serie di reazioni di degradazione dei trigliecerdi stessi, si trovanosulla superficie cutanea anche acidi grassi liberi, di gliceridi e monogliceridi 1. Cere Le cere sono monoesteri di acidi grassi sebacei e di alcoli sebacei a catena lunga: costituiscono circa il 25% dei lipidi superficiali cutanei e diffondono sulla pelle in stato semisolido. Gli acidi grassi delle cere hanno una lunghezza di catena inferiore e un livello d insaturazione maggiore rispetto a quelli riscontrati nei trigliceridi. Squalene, colesterolo e suoi esteri Lo squalene è una sostanzaa formula complessa simile al colesterolo, 1 S. Passi, O. De Pità, P. Puddu, Biochimica dei lipidi cutanei, (edizione fuori commercio riservata ai medici), 2002.

160 LUIGI MIORI che viene accumulato in buona percentuale nella ghiandola sebacea (circa il 12% dei lipidi superficiali). È presente, in buona concentrazione, nella porzione insaponificabile dell olio d oliva, mentre non si rinviene, se non in tracce, nei tessuti e fluidi animali, ad eccezione del fegato degli squali,in quanto viene normalmente convertito in colesterolo. Il colesterolo si ritrova solo in piccola percentuale nel sebo umano (1-2%). Il colesterolo rappresenta verosimilmente un lipide di struttura delle membrane cellulari liberatosi durante il disfacimento delle cellule sebacee. Le membrane forniscono probabilmente anche alcuni acidi grassi caratteristici dei tessuti e del sangue, quali gli acidi oleico e linoleico. Come detto in precedenza, i lipidi e i detriti cellulari derivati dal processo sebaceo vengono riversati sulla superficie cutanea, dove vanno a miscelarsi con i lipidi strutturali derivati dal disfacimento delle cellule degli starti superficiali della pelle (cheratinociti) durante l ultima fase del processo di maturazione. La quantità e la relativa proporzione del sebo e dei grassi epidermici variano distrettualmente in rapporto alla maggiore o minore densità delle ghiandole sebacee e, globalmente, in rapporto allo stato funzionale delle ghiandole sebacee stesse. Se si esamina la fronte ad esempio, dove sono state contate circa 900 ghiandole per cm 2, la componente sebacea è di gran lunga prevalente rispetto a quella epidermica (98-99% vs 2-1%), mentre si riduce nell avambraccio, dove le ghiandole sebacee risultano essere circa 50 per cm 2. Nelle regioni palmari o plantari, prive di ghiandole sebacee, la composizione lipidica riflette essenzialmente la sua origine epidermica. Va comunque considerato che non è possibile correlare strettamente la quantità di sebo rilevabile in una determinata area con il numero delle ghiandole sebacee presenti, in quanto il sebo fluisce continuamente, attraverso lo strato corneo, da zone più ricche ad aree meno ricche in ghiandole sebacee. Se in una determinata area cutanea ricca in ghiandole sebacee, si studiano i livelli di accumulo dei lipidi superficiali in gruppi di individui in diverse fasce di età, si ottiene una curva che, ridotta nei primi anni di vita, inizia a crescere nella fanciullezza, raggiunge un massimo e resta stabile nella maturità e decresce con l invecchiamento, tornando ai livelli della pubertà (Fig. 2).

DERMOAFFINITÀ DELL OLIO D OLIVA 161 Figura 2 Livelli di accumulo nelle 24 ore dei lipidi della superficie cutanea (porzione clavicolare del petto) secondo età e sesso La determinazione qualitativa e quantitativa delle differenti classi lipidiche mette in evidenza che i livelli di accumulo sono strettamente legati ai lipidi sebacei, in particolare alle frazioni cere e squalene e, pertanto, la loro variabilità è in diretto rapporto col grado di attività funzionale della ghiandola sebacea. Ma anche gli acidi grassi subiscono variazioni con l età. Gli acidi grassi insaturi lineari e ramificati sono significativamente ridotti nei gruppi di età estremi (6-10 anni e 60-85 anni) rispetto agli altri gruppi, mentre aumentano significativamente gli acidi grassi saturi). Figura 3 Variazione con l età degli acidi grassi della frazione triglicerica - ogni risultato è la media di venti determinazioni +- DS Lo sviluppo e l attività secretoria della ghiandola sebacea, nell uomo, sono influenzati da fattori ormonali. In particolare lo studio dei livelli di escrezione sebacea nei due sessi e in rapporto all età ha chiaramente dimo-

162 LUIGI MIORI strato una diretta dipendenza dagli ormoni androgeni. Già nella vita fetale, la secrezione sebacea è più alta nel maschio che nella femmina. Questa analisi mostra, nel maschio, una maggiore proporzione di lipidi sebacei confermando l influenza degli ormoni androgeni fetali sullo sviluppo e l attività delle ghiandole sebacee. Olio d oliva L olio d oliva è un lipide liquidoa temperatura ambiente, ottenuto dalla frantumazione e spremitura del frutto maturo dell olivo. Dal punto di vista dei costituenti chimici l olio è formato da una miscela di trigliceridi, (98-99%), definita frazione saponificabile, ed una rimanente parte (1-2%) di composti che formano la frazione in saponificabile (Tab. 1). Tabella 1 Composizione dell olio d oliva La frazione saponificabile dell olio d oliva è la componente formata da sostanze trigliceridi, costituiti da glicerolo esterificato con acidi grassi. Tra gli acidi grassi quello presente in maggior quantità è l acido oleico (55-80%), un acido grasso monoinsaturo la cui presenza abbondante rappresenta il motivo del perfetto equilibrio tra stabilità e proprietà salutistiche tipiche dell olio d oliva. L acido oleico è infatti un acido grasso mono-insaturo, ossia nella sua molecola è presente un solo doppio legame: questa caratteristica lo eleva dal punto di vista nutrizionale rispetto agli acidi grassi saturi, contenuti invece in altri oli vegetali (cocco, palma) e negli oli idrogenati. Inoltre la presenza di una sola insaturazione mantiene l olio d oliva più sta-

DERMOAFFINITÀ DELL OLIO D OLIVA 163 bile all irrancidimento rispetto ad altri oli vegetali più ricchi di acidi grassi di e tri-insaturi e gli conferisce un punto di fumo (la temperatura a cui l olio riscaldato comincia a decomporsi alterando la propria struttura molecolare e formando acroleina, tossica e cancerogena) più alto 2. L acido oleico è quindi usato nell elaborazione di formulazioni topiche come eccipiente di emulsioni, grazie alla sua capacità di reagire con gli alcali formando dei saponi con proprietà emollienti. Esso può inoltre agire come potenziatore dell assorbimento percutaneo di numerose sostanze, poiché induce la rottura della struttura lipidica dello strato corneo, permettendo la permeazione della sostanza 3. All acido oleico si affianca una certa quota di acidi grassi polinsaturi come l acido linoleico (due insaturazioni) e linolenico (tre insaturazioni), anch essi importanti a livello nutrizionale ed epidermico; prevengono infattidisturbi della pelle come eczemi, acne, psoriasi e pelle secca). La frazione insaponificabile, cioè la parte delle sostanze che non subiscono alcuna alterazione se sottoposte all azione di alcali concentrati, rappresenta l 1-2% del totale; comprende circa 220 sostanze, alcune delle quali dotate di valore terapeutico e nutrizionale (alcoli e steroli); altre rappresentano la parte principale della nota aromatica (profumi e sapori) dell olio (polifenoli), e altre ancora (tocoferoli e polifenoli) sono efficaci antiossidanti naturali in grado di conferire al prodotto resistenza all invecchiamento e all irrancidimento. Le principali classi di sostanze presenti nella frazione insaponificabile sono: idrocarburi (50-60%), tra cui squalene, terpeni e politerpeni; alcoli superiori alifatici e triterpenici (20-35%); steroli (2-3%); polifenoli (18-37%); vitamine liposolubili, cioè tocoferoli (2-3%) e pigmenti colorati, ovvero carotenoidi e clorofilla. In particolare l olio di oliva si distingue dagli oli di semi perché contiene una maggior quantità di squalene all interno della frazione insaponificabile. Il contenuto molto simile di squalene nel sebo umano e nell olio di oliva rende quest ultimo un ottimo ingrediente naturale di prodotti biocosmetici. Numerosi studi hanno dimostrato la grande varietà di utilizzo di questo composto in ambito dermocosmetico. 2 L. Rigano, Derivati da olio d oliva come veicoli polifunzionali, Cosmetic& Technology, nr. 3 (2009), pp. 17-23. 3 M.A. Ruiz, J.L. Arias, Skin creams made with olive oil, in Olives and olive oil in health and disease prevention, Ed. Academic Press, 2010.

164 LUIGI MIORI Figura 4 Struttura chimica dello squalene La struttura chimica dello squalene è C 30 H 50 (Fig. 4) ed ha un forte e naturale effetto antiossidante. Lo squalene protegge le membrane degli organelli cellulari e citoplasmatici dallo stress ossidativo, penetrando negli strati più profondi della pelle e riformando il film idrolipidico, indebolito da raggi solari e detergenti. Le biomemebrane sono molto vulnerabili ai danni causati dai radicali liberi, specialmente nella fascia idrofobica compresa tra i due strati lipidici. Lo squalene si accumula nella fascia idrofobica intermembrana tra i due strati lipidici e lì esplica la sua funzione antiossidante, catturando i radicali liberi. Con il passare dell età però diminuisce la secrezione di sebo e anche la concentrazione di squalene per cui, nella cute dell anziano, viene a mancare l effetto protettivo antiossidante svolto da questa molecola 4. La letteratura scientifica riconosce lo squalene come un ottimo fattore per il sistema immunitario, essendo uno stimolante dei macrofagi. È stato anche scoperto che due precursori dello squalene (geranil e farnesil) influenzano la sintesi e la secrezione di citochine, molecole che regolano la risposta immunitaria. Conclusioni L olio d oliva possiede quindi una specifica composizione molto simile al sebo cutaneo e in tale prospettiva manifesta una naturale affinità con lo strato lipidico della pelle. Per questa ragione l olio d oliva è utilizzato come agente protettivo cutaneo e come ingrediente di preparazioni cosmetiche, in particolare di quelle studiate per il corpo, poiché combina l azione emolliente ammorbidendo la pelle con quella nutriente reintegrando il sebo cutaneo. Ha inoltre attività anti-disidratante, protettiva tenendo uniti i corneociti e rendendo la cute più resistente ed antiossidante perla presenza degli 4 A.R. Ronco, E. De Stefani, Squalene: a multi-task link in the crossroads of cancer and aging, The Journal of Food Science Publisher Functional Foods in Health and Desease, nr. 3, (2013), pp. 462-476.

DERMOAFFINITÀ DELL OLIO D OLIVA 165 acidi grassi di e tri-insaturi e di polifenoli, clorofilla, fitosteroli e carotenoidi nella frazione insaponificabile. Grazie a tutti questi preziosi costituenti, l olio d oliva contribuisce a bloccare l attività dei radicali liberi, i maggiori responsabili dell invecchiamento delle cellule, e a ridurre la secchezza delle mucose, risultando pertanto un rimedio protettivo nei confronti dell azione dannosa di smog, fumo e freddo 5. Tutte queste caratteristiche salutistiche e dermoaffini spiegano il motivo per cui la dermocosmesi moderna stia riscoprendo l olio d oliva per la cura della pelle, ridando valore a un prodotto così ricco di sostanze benefiche e principi attivi. 5 D. Badiu, R. Luque, Effect of olive oil on the skin in Olives and olive oil in health and disease prevention, Ed. Academic Press, 2010.