GUIDA ALL USO DEI DISINFETTANTI E ANTISETTICI



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Pag. 1 di 17 SOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 2 2 SCOPO... 2 3 CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 4 RIFERIMENTI... 2 5 DEFINIZIONI... 3 6 SCELTA ED USO DEL DISINFETTANTE... 5 7 CAMPO D'IMPIEGO DEI DISINFETTANTI ED ANTISETTICI... 7 8 CARATTERISTICHE ED INDICAZIONI DEI PRINCIPI ATTIVI IN USO PRESSO L A.O.U.CAREGGI... 8 8.1 - COMPOSTI FENOLICI... 8 8.2 - ALDEIDI... 9 8.3 AGENTI OSSIDANTI... 9 8.4 - COMPOSTI DELLO IODIO INORGANICO... 10 8.5 - COMPOSTI DELLO IODIO ORGANICO O IODOFORI... 10 8.6 - COMPOSTI DEL CLORO...11 8.7 - BIGUANIDI...11 8.8 - ALCOL ETILICO... 12 8.9 - DETERGENTE ENZIMATICO... 12 9 ISTRUZIONI OPERATIVE... 13 9.1 DECONTAMINAZIONE... 13 9.2 DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO CON GLUTARALDEIDE... 13 9.3 DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO CON ACIDO PERACETICO... 13 9.4 LAVAGGIO DELLE MANI... 13 9.5 MEDICAZIONE DELLA FERITA CHIRURGICA... 13 9.6 DOCCIA PREOPERATORIA... 14 9.7 ANTISEPSI PREOPERATORIA DELLA CUTE... 14 9.8 ANTISEPSI DEL MEATO URINARIO... 15 9.9 ANTISEPSI DEL SITO DI INSERZIONE DI CATETERI VENOSI CENTRALI ANTISEPSI DELLA SEDE DI PUNTURE DIAGNOSTICHE TERAPEUTICHE E INSERIMENTO DI DRENAGGI... 15 9.10 ANTISEPSI DEL SITO DI INSERZIONE DI CATETERI VENOSI ED ARTERIOSI PERIFERICI, PRELIEVI ARTERIOSI, POSIZIONAMENTO DI VIE DI INFUSIONE PERIFERICHE... 16 9.11 ANTISEPSI DELLA CUTE NEL CORSO DI TERAPIA INIETTIVA INTRAMUSCOLARE, SOTTOCUTANEA E PRELIEVI VENOSI... 16 9.12 MEDICAZIONE DI FERITE ED ABRASIONI TRAUMATICHE...17 9.13 ANTISEPSI DELLA ZONA PERINEALE E MEDICAZIONE DELLA FERITA DA EPISIOTOMIA... 17 Gruppo di redazione: T. Falai (SOD Farmacia) L. Magistri, M.B. Pulci (SOD Direzione di Presidio) NOME FUNZIONE DATA FIRMA REDAZIONE Dott. F. Niccolini Direttore di Presidio 15/09/06 VERIFICA Sig.ra F. Fontani Ufficio Qualità 18/09/06 APPROVAZIONE Dott. E. Majno Direttore Sanitario 18/09/06

Pag. 2 di 17 1 INTRODUZIONE A distanza di alcuni anni dalla prima edizione viene proposto un aggiornamento della Guida all uso dei disinfettanti, che si è reso necessario sia per inserire inuovi prodotti che la ricerca del settore ha messo a disposizione, sia dalla necessità di adeguarsi alle più recenti revisioni delle Linee Guida nazionali ed internazionali in tema di disinfezione e antisepsi. L uso corretto degli antisettici e disinfettanti, oltre a rispondere ad esigenze di tipo tecnico ed economico, rientra in quella strategia complessiva di controllo e prevenzione delle infezioni ospedaliere, che non può più fare affidamento solo all utilizzo di nuovi antibiotici, ma esige una razionale politica nell uso quotidiano di disinfettanti ed antisettici durante le attività di assistenza e cura. 2 SCOPO Scopo del documento, è definire le caratteristiche e le prestazioni dei disinfettanti e antisettici in uso in Azienda e fornire agli operatori dei servizi sanitari dell A.O.U.C., le informazioni per una scelta appropriata ed un uso sicuro ed efficace degli stessi. 3 CAMPO DI APPLICAZIONE Le indicazioni contenute nel presente documento sono applicate dal personale medico, infermieristico, tecnico-sanitario e addetto all assistenza nei servizi sanitari dell A.O.U.C.. I Direttori di Dipartimento nell ambito degli indirizzi fissati dalla Direzione Aziendale, avvalendosi delle strutture organizzative dipartimentali, sono responsabili della corretta applicazione delle modalità definite. 4 RIFERIMENTI - C.D.C. Atlanta: Linee Guida per la prevenzion e dell infezione del sito chirurgico. 1999 - D.M. 28 Settembre 1990: Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ed assistenzioali. - Apic Guidelines Commitee: Linee Guida per la selezione e uso dei disinfettanti. 1996 - M.L.Moro: Infezioni Ospedaliere: prevenzione e controllo. 1993 - CDC Atlanta: Guidelines for the prevntion of intravascular catheter-related infections. 2002 - D.M. 28/09/90 Norme in materia di prevenzione del contagio da HIV nelle strutture pubbliche e private.

Pag. 3 di 17 5 DEFINIZIONI DISINFETTANTE E ANTISETTICO Si definisce disinfettante un agente chimico che distrugge o inibisce la crescita di microrganismi patogeni allo stato non sporigeno o vegetativo. Non necessariamente uccide tutti i microrganismi, ma li riduce ad un livello che non è dannoso per la salute. Il termine disinfettante si applica agli agenti chimici usati per trattare oggetti o materiali, mentre vengono più correttamente definiti antisettici gli agenti chimici che agiscono sui microrganismi patogeni che risiedono sulla cute o su altri tessuti, il cui utilizzo ha lo scopo di limitare o prevenire le infezioni. DISINFEZIONE Si definisce "disinfezione" il processo finalizzato all eliminazione dei microrganismi patogeni presenti sul materiale trattato, con la sola eccezione delle spore batteriche; la disinfezione può essere realizzata mediante l impiego di agenti fisici (calore) o chimici (disinfettanti). Questa definizione "classica" ipersemplifica il problema; infatti, nella pratica, la riduzione di contaminazione microbica che si ottiene con un processo di disinfezione può porsi entro limiti molto ampi. I disinfettanti chimici sono classificati in base al livello d attività in: - attività alta: disinfettanti che usati per un tempo adeguato sono attivi su tutti i microrganismi, eccetto le spore batteriche; - attività intermedia: disinfettanti caratterizzati da differenti profili di attività per i quali è perciò opportuno definire singolarmente le proprietà antimicrobiche; sono comunque efficaci contro miceti e B. tubercolosis; - attività bassa: disinfettanti attivi contro la maggior parte dei batteri, alcuni virus e funghi; non sono attivi verso microrganismi resistenti come i bacilli tubercolari e le spore batteriche. Per selezionare in modo razionale la procedura più idonea per uno specifico intervento, è opportuno: - individuare l obiettivo da perseguire (disinfezione di livello alto, intermedio, basso) - ricercare informazioni precise ed esaurienti sulle caratteristiche dei disinfettanti disponibili (efficacia, limiti, tossicità) - valutare nell ottica del rapporto rischio/beneficio e costo/beneficio, gli eventuali vantaggi offerti dalle possibili alternative In ogni caso è necessario garantire che il disinfettante scelto sia: - attivo alle concentrazioni d uso sui microrganismi-bersaglio, - compatibile con il materiale da trattare, - innocuo per il paziente, gli operatori e l ambiente, - efficace nel tempo disponibile per il processo. (es. sterilizzazione, impiego di monouso).

Pag. 4 di 17 STERILIZZAZIONE Si definisce "sterilizzazione" il processo finalizzato alla distruzione di tutte le forme di vita microbica incluse le spore. Può effettuarsi con mezzi fisici o sostanze chimiche. I principali agenti sterilizzanti usati sono: il vapore sotto pressione, il calore secco e per i processi di sterilizzazione a bassa temperatura: l Ossido di Etilene ed il Gas Plasma. DETERSIONE Si definisce "detersione" il processo finalizzato alla rimozione di materiale estraneo (es. sporco, mat. organico) dai dispositivi medici. Si effettua normalmente attraverso un azione meccanica e uso di acqua e detergenti o prodotti enzimatici. L insufficiente eliminazione di materiale estraneo (es. lubrificanti, materiale organico, ecc.) da un dispositivo medico prima del processo di disinfezione o di sterilizzazione è causa d inefficacia del processo stesso. Una meticolosa pulizia deve sempre precedere le procedure di disinfezione e di sterilizzazione (vedi Istruzione di Lavoro Aziendale IL/ 903/15 "Preparazione dei dispositivi medici riutilizzabili"). La pulizia manuale e meccanica è molto efficace nel ridurre il numero di microrganismi presenti (carica microbica) sui dispositivi medici contaminati. DECONTAMINAZIONE Si definisce "decontaminazione" il trattamento finalizzato all eliminazione da attrezzature e strumenti chirurgici riutilizzabili di specie microbiche pericolose per il personale sanitario (D.M. 28/09/90 Norme in materia di prevenzione del contagio da HIV nelle strutture pubbliche e private ). A norma di legge la decontaminazione deve essere attuata con disinfettanti; pertanto è necessario preferire disinfettanti di medio/basso livello, quali ad esempio i derivati del fenolo in formulazioni con detergenti, che sono i più attivi anche in presenza di materiale organico. Il D.M. 28/9/90 all art. 2 Eliminazione di aghi e altri oggetti taglienti precisa che i dispositivi medici riutilizzabili venuti a contatto con materiale biologico devono essere immersi, prima delle operazioni di smontaggio e pulizia, in un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia sull HIV. La decontaminazione è preliminare rispetto alle successive operazioni di detersione, disinfezione o sterilizzazione (vedi Istruzione di Lavoro Aziendale IL/903/15 "Preparazione dei dispositivi medici riutilizzabili"). ANTISEPSI Si definisce antisepsi il processo che consente la riduzione degli agenti patogeni sulla cute e su altri tessuti e favorisce l inibizione della loro crescita. MATERIALE A RISCHIO BIOLOGICO Per materiale a rischio biologico s intende: sangue, liquido seminale, cerebro spinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico, amniotico, secrezioni vaginali, latte materno nonché feci, urine, vomito, saliva e secrezioni nasali quando contengono sangue in quantità visibile.

Pag. 5 di 17 6 SCELTA ED USO DEL DISINFETTANTE CLASSIFICAZIONE DEI DISPOSITIVI I dispositivi e le apparecchiature elettromedicali sono stati suddivisi in tre categorie, in base al grado di rischio di infezione connesso al loro uso: critico, semicritico, non critico. La Tabella 1 mette in relazione le tre classi di dispositivi e le relative procedure di trattamento secondo Spaulding con i prodotti classificati dall EPA (Agenzia di Protezione dell Ambiente). Tabella 1. Classi di dispositivi e procedure di trattamento secondo E.H. Spaulding e EPA. Classificazione dello strumento Critico (che entra in contatto con tessuti sterili e mucose lesionate) Semicritico (che entra in contatto con mucose integre) Non critico (che entra in contatto solo con cute integra) Dispositivi (esempi) Impianti, bisturi, aghi, pinze bioptiche, altri strumenti chirurgici, ecc. Endoscopi flessibili, laringoscopi, tubi endotracheali ed altri strumenti simili (sono esclusi gli strumenti dentistici) Termometri, vasche per idroterapia Stetoscopi, padelle,ecc. Classificazione del trattamento secondo Spaulding Sterilizzazione Alto livello di disinfezione (sporicida chimico per contatto breve) Intermedio livello di disinfezione Basso livello di disinfezione Classificazione EPA del prodotto Sterilizzante/disinfettante Sterilizzante/disinfettante Disinfettante per uso ospedaliero con indicazione in etichetta d attività tubercolicida Disinfettante per uso ospedaliero senza indicazione in etichetta di attività tubercolicida L uso corretto dei disinfettanti contribuisce in modo sostanziale al controllo delle infezioni ospedaliere. Inoltre, per combattere il fenomeno delle resistenze batteriche e la selezione di germi ospedalieri "difficili", come ceppi resistenti di P. aeruginosa, M. tubercolosis, Acinetobacter spp o Staphylococcus meticillino-resistenti (MRSA) e Enterococchi vancomicino-resistenti (VRE), è necessario evitare: - principio attivo inadatto, - concentrazione insufficiente, - tempi di contatto troppo brevi/insufficienti, L uso improprio di sostanze disinfettanti è responsabile di: - possibile contaminazione tra un paziente e l'altro,

Pag. 6 di 17 - instaurarsi di resistenze microbiche, - aumento del rischio professionale per gli operatori, - inappropriata gestione delle risorse economiche. PRINCIPI GENERALI La disinfezione deve essere sempre preceduta da una accurata pulizia finalizzata a ridurre la carica microbica; la riduzione può essere anche molto elevata, fino all 80%. I disinfettanti e gli antisettici possono essere soggetti ad inquinamento perciò è importante: 1. non travasare i disinfettanti o gli antisettici in contenitori diversi dagli originali, 2. tenere sempre chiusi i contenitori (per evitare l evaporazione del solvente e rischi di inquinamento), 3. evitare che l imboccatura del contenitore e la parte interna del tappo vengano direttamente a contatto con le mani dell operatore e/o con le superfici d appoggio. Le soluzioni antisettiche pronte all uso vanno mantenute nel loro contenitore originale. Se la soluzione antisettica non è pronta all uso, la diluizione deve avvenire nel rispetto dell asepsi e secondo le seguenti modalità: 1. preparare le soluzioni solo estemporaneamente nel quantitativo strettamente necessario per il singolo utilizzo, 2. utilizzare contenitori sterili, 3. utilizzare il liquido di diluizione sterile. Il periodo di validità del prodotto integro e correttamente conservato è quello precedente la data di scadenza riportata sulla confezione. Dopo l'apertura della confezione, il prodotto rimane valido per il tempo dichiarato dal produttore nelle istruzioni d'uso. A questo proposito è indispensabile apporre sul contenitore la data di apertura al fine di non oltrepassare il periodo di validità. Conservare i disinfettanti e gli antisettici al riparo della luce, lontano da fonti di calore e in apposito armadietto separati dai farmaci. Il contenitore della soluzione disinfettante/sterilizzante deve riportare sempre in etichetta il nome del prodotto, la concentrazione, la data di preparazione e di scadenza. Nel trattamento di alta disinfezione o sterilizzazione di strumenti endoscopici, per non alterare le soluzioni disinfettanti/sterilizzanti, è indispensabile immergervi solo materiale pulito e asciutto (vedi Procedura Aziendale P/903/06 "Disinfezione ad alto livello endoscopi flessibili con acido peracetico").

Pag. 7 di 17 Rispettare scrupolosamente le concentrazioni d uso ed i tempi di contatto indicati. Non aggiungere mai altri prodotti al disinfettante (disattivazione dei principi attivi). Nota Bene: lo strumentario sterile non deve essere immerso in soluzioni disinfettanti. 7 CAMPO D'IMPIEGO DEI DISINFETTANTI ED ANTISETTICI Decontaminazione dei Dispositivi Medici Composti Fenolici Detersione manuale dei Dispositivi Medici Detergente enzimatico Disinfezione/sterilizzazione degli strumenti Glutaraldeide 2% alcalina attivata endoscopici e altri dispositivi termolabili Acido peracetico Composti Fenolici Disinfezione delle attrezzature Clorossidrante elettrolitico Disinfezione di padelle e pappagalli Ipoclorito di sodio Composti Fenolici Antisepsi alcolica delle mani Clorexidina 0,5% in Alcol 60% Spray Iodio PVP 7,5% soluzione acquosa con detergente Lavaggio antisettico delle mani Clorexidina gluconata 4% crema saponosa Tricloro idrossidifeniletere conc>0,4% crema saponosa (IrgasanDP 300) Lavaggio antisettico preoperatorio mani ed Iodio PVP 7,5% soluzione acquosa con avambracci detergente Clorexidina gluconata 4% crema saponosa Antisepsi della cute, sito d inserzione di cateteri venosi o arteriosi, punture Iodio PVP 10% soluzione acquosa diagnostiche/terapeutiche ed inserimento di Clorexidina 2% soluzione acquosa drenaggi Antisepsi della cute integra prima d infusione venosa e prelievi venosi ed arteriosi Iodio PVP 10% soluzione acquosa Clorexidina 2% soluzione acquosa Antisepsi della cute integra prima di terapia intramuscolare e sottocutanea Antisepsi preoperatoria della cute Antisepsi della ferita chirurgica Alcol etilico 70 per uso sanitario Clorossidante elettrolitico Cloramina T 0,5% in alcool isopropilico 50% Iodio 2% soluzione alcolica (alcol iodato) Iodio PVP 1% soluzione alcolica Iodio PVP 10% soluzione acquosa Clorexidina 0,5% soluzione alcolica Iodio PVP 10% soluzione acquosa

Pag. 8 di 17 Antisepsi di escoriazioni, abrasioni, ferite superficiali e profonde Perossido di idrogeno 3% (acqua ossigenata 10 volumi) Clorossidante elettrolitico Iodio PVP 10% soluzione acquosa Antisepsi del meato urinario prima dell inserimento del catetere Iodio PVP 10% soluzione acquosa Clorexidina 0,015% + cetrimide 0,15% Clorossidante elettrolitico Iodio PVP 10% soluzione acquosa Clorossidante elettrolitico Antisepsi in Ostetricia/Ginecologia e Urologia Clorexidina 0,015% + cetrimide 0,15% Coramina T polvere ( in soluzione acquosa) Clorexidina 0,05% soluzione acquosa Lavande e irrigazioni vaginali Iodio PVP lavande Clorossidante elettrolitico Igiene del paziente: di routine Detergente liquido a ph 3,5 Igiene del paziente: intima Detergente liquido a ph 5 Doccia o Bagno preoperatorio Detergente antisettico liquido Rimozione dei cerotti, collanti e altri residui dalla cute Emulsioni contenenti sostanze compatibili con la normativa vigente. 8 CARATTERISTICHE ED INDICAZIONI DEI PRINCIPI ATTIVI IN USO PRESSO L A.O.U.CAREGGI. Si usano come disinfettanti per ambienti, oggetti e suppellettili in quanto hanno uno scarso effetto corrosivo sui metalli; hanno ampio spettro d azione; sono efficaci per la decontaminazione da virus HIV, HBV ehcv; la presenza di materiale organico produce scarsa inattivazione. 8.1 - COMPOSTI FENOLICI (polifenoli clorurati) - Decontaminazione di dispositivi medico-chirurgici - Detersione e disinfezione di superfici e pavimenti Se ingeriti sono tossici; A livello locale possono provocare sensibilizzazione e reazioni di tipo eczematoso.

Pag. 9 di 17 8.2 - ALDEIDI 8.2a. glutaraldeide 2% alcalina attivata: La soluzione al 2% è efficace in tempi brevi( 20-30 minuti)sulle forme vegetative di batteri Gram positivi, Gram negativi, funghi e sul M. tubercolosis (60 min). Non è corrosivo sui metalli, non deteriora plastica e gomma; è efficace anche in presenza di lievi tracce di materiale organico. Presenta tossicità; la soluzione ed i vapori sono irritanti per la cute e le mucose in caso di contatto e di inalazione. - Disinfezione di alto livello delle Sonde transesofagee. Precauzioni: durante l'impiego attenersi alle disposizioni per l'uso degli idonei dispositivi di protezione individuali (DPI). 8.3 AGENTI OSSIDANTI 8.3a Acido Peracetico Ha una notevole efficacia battericida. E L acido peracetico è considerato instabile, caratterizzato da un azione molto rapida contro soprattutto in soluzione diluita. tutti i microrganismi. E sporicida anche a basse Le variazioni di ph possono influenzare la temperature. I prodotti della sua decomposizione sua attività. Anche la sua azione corrosiva non sono pericolosi e non lasciano residui. nei confronti di alcuni metalli, gomme e plastiche può essere limitata con una variazione del ph La presenza di materiale organico può limitarne l efficacia. - Disinfezione di alto livello e sterilizzazione di dispositivi medico-chirurgici, soprattutto di attrezzature diagnostiche a fibre ottiche (cistoscopi, apparecchiatura per endoscopia digestiva e broncoscopia). 8.3b - Perossido Di Idrogeno Sviluppa ossigeno a contatto con i tessuti decomposti; agisce rimuovendo meccanicamente i tessuti necrotici anche nelle zone di difficile accesso. Ha un ottimo potere di detersione su piaghe e ferite. Il perossido di idrogeno ha caratteristiche diverse secondo il campo di impiego. Usato come antisettico ha un azione di breve durata; se usato, invece, in opportune condizioni, su superfici inerti ha una buona azione battericida

Pag. 10 di 17 - Pulizia di escoriazioni, abrasioni e ferite superficiali e profonde. Precauzioni: il perossido di idrogeno deve essere conservato a temperatura non superiore a 35 C, in recipienti ben chiusi ed al riparo dalla luce. La soluzione acquosa deve essere rinnovata dopo 7 giorni dall apertura del flacone poiché è soggetta ad inquinamento batterico. Soluzioni di acqua ossigenata ad una concentrazione superiore al 3% (10 vol) non devono essere usate sulla cute. 8.4 - COMPOSTI DELLO IODIO INORGANICO Preparati idroalcolici: alcol iodato Azione battericida ed ampio spettro di attività. Possono causare fenomeni irritativi locali e sensibilizzazioni. Si alterano nel tempo e sono inattivati a contatto con il materiale organico. L assorbimento cutaneo può dare alterazione dei test di funzionalità tiroidea. - Antisepsi cute integra. - I preparati acquosi (soluzione di Lugol a minore concentrazione lugol debole ) possono essere impiegati anche su piccole ferite, abrasioni e mucose. 8.5 - COMPOSTI DELLO IODIO ORGANICO O IODOFORI Complessi dello iodio con un polimero neutro, il polivinil pirrolidone (PVP), che aumenta la solubilità in acqua dello iodio e consente una riserva a rilascio prolungato di iodio inorganico.e solubile in acqua ed in alcol; non irrita né sensibilizza i tessuti; agisce anche in presenza di lievi tracce di sostanze organiche; ha azione rapida nei confronti di molte specie microbiche; è inodore; non corrode i metalli. In caso di ampie superfici trattate, l assorbimento cutaneo può dare alterazione dei test di funzionalità tiroidea. E sensibile al calore e macchia pelle e tessuti. La soluzione acquosa non è irritante per le mucose. - Lavaggio antisettico delle mani e lavaggio preoperatorio di mani e avambracci - Antisepsi della cute integra - Antisepsi della cute lesa e/o mucose.

Pag. 11 di 17 8.6 - COMPOSTI DEL CLORO Attivi su Gram positivi e Gram negativi e M. Le soluzioni sono sensibili alla luce ed al tubercolosis; hanno anche una moderata attività calore; sono tossici se in soluzioni sui miceti; attivi sui virus HIV,HBV e HCV. concentrate; sono inattivati da materiale organico; da non usare in presenza di acidi, perché liberano gas tossici. - antisepsi di ferite, ulcere, ecc, alle dovute concentrazioni - disinfezione ambientale e delle attrezzature sanitarie Precauzioni: poichè le soluzioni di cloro sono corrosive, se utilizzate su superfici metalliche è necessario procedere all immediato risciacquo delle stesse. 8.6a. Cloro elettrolitico Ottime caratteristiche di tollerabilità ed ampio spettro Ha un azione dissolvente sui tessuti necrotici e un azione deodorante. Trova indicazione per l antisepsi di ferite e mucose e per la disinfezione di ambienti e arredi preventivamente puliti. 8.6b. Coramina T Le soluzioni di cloramina T possono essere utilizzate su cute integra (soluzioni in alcol) e mucose (soluzioni in acqua). 8.6c. Ipoclorito di sodio Da utilizzare per la disinfezione di padelle e pappagalli. 8.6d. Sodio-dicloro- isocianurato E indispensabile nei casi in cui è necessaria la presenza di alta concentrazione di cloro (controllo degli spandimenti infetti); da utilizzare nelle situazioni di contaminazione biologica. 8.7 - BIGUANIDI 8.7a - Clorexidina Molto attiva su batteri Gram positivi, meno attiva su batteri Gram negativi ed attiva solo su alcune specie fungine. A basse concentrazioni ha attività batteristatica, mentre a concentrazioni più elevate è battericida. Ha una notevole affinità per la cute e permane a lungo sulla superficie cutanea (azione residua). Ha una bassa tossicità. Facilmente contaminabile. Sangue, pus e materiale organico riducono l attività antibatterica. Inattiva su micobatteri, Pseudomonas e spore. Evitare il contatto con occhi; può causare dermatiti da contatto.

Pag. 12 di 17 - Lavaggio antisettico delle mani - Lavaggio preoperatorio di mani e avambracci - Antisepsi della cute integra e mucose 8.8 - ALCOOL ETILICO L alcool etilico alla concentrazione ottimale di E altamente infiammabile e molto volatile. impiego del 70%p/p(80%v/v) ha attività E inattivato dalla presenza di materiale battericida nei confronti della gran parte di organico. batteri Gram positivi e Gram negativi. L attività E' controindicato nell'antisepsi di ferite, antivirale, invece, è considerata variabile, poichè i mucose e ustioni per la sua azione virus si comportano in modo diverso nei confronti irritante e disidratante. degli alcoli. Alcool etilico al 70% non è efficace nei I materiali in gomma e plastica possono confronti di HIV essiccato su superfici, mentre indurirsi dopo trattamento prolungato con sembra attivo nei confronti del virus in alcool. sospensione. Non ha azione residua e per la sua efficacia come solvente ha buon potere detergente. Alcuni disinfettanti, come clorexidina e iodio, aumentano la loro attività se usati in soluzioni alcoliche preparate con alcool etilico o alcool isopropilico. - Antisettico per la cute integra, spesso usato in formulazioni idroalcoliche di clorexidina e iodio. - Alcool etilico 95% denaturato, nel rispetto della normativa vigente, può essere usato solo per la detersione e disinfezione di arredi e superfici e non può essere diluito. Affinchè l alcool possa esplicare pienamente la sua attività antisettica deve essere utilizzato in soluzione acquosa alla concetrazione del 70%, poichè la forma idrata penetra rapidamente all interno della cellula batterica. Miscele di alcol in concentrazioni inferiori al 60% hanno scarsa attività antisettica. 8.9 - DETERGENTE ENZIMATICO Prodotti che contengono enzimi proteolitici e tensioattivi che consentono di rimuovere il materiale organico da attrezzature e strumenti chirurgici. E usato anche per la detersione di endoscopi e vetrerie di laboratorio di analisi.

Pag. 13 di 17 9 ISTRUZIONI OPERATIVE 9.1 Decontaminazione La decontaminazione, prevista dal D.M. del 28 settembre 1990, deve essere effettuata con disinfettanti di riconosciuta efficacia sul virus HIV, al fine di ridurre il rischio per gli operatori sanitari nella manipolazione di strumentario potenzialmente contaminato. Per le modalità operative si fa riferimento alla Istruzione Aziendale "IL/903/15 Preparazione dei dispositivi Medici Riutilizzabili" al punto 6.2. Dopo la detersione, risciacquo, asciugatura i dispositivi possono essere disinfettati o sterilizzati. 9.2 Disinfezione di alto livello con glutaraldeide La soluzione di glutaraldeide viene attivata al momento dell uso, mediante l'aggiunta di un apposito attivatore. La validità della soluzione attivata dipende dalla correttezza dell'uso (mantenimento della concentrazione e conservazione). Un accurata pulizia preliminare dei dispositivi è la premessa irrinunciabile per gli interventi d alta disinfezione. 9.3 Disinfezione di alto livello con acido peracetico L'acido peracetico è utilizzato per la sterilizzazione a freddo dei dispositivi medici. Si sviluppa in maniera estemporanea dalla miscelazione di un generatore ed un attivatore. Può essere utilizzato in vaschetta o in macchina lavaendoscopi. Per le modalità operative del processo di sterilizzazione degli endoscopi si fa riferimento alla Procedura aziendale P/903/06 "Disinfezione ad alto livello endoscopi flessibili con acido peracetico". 9.4 Lavaggio delle mani Le mani del personale sanitario sono il veicolo principale nella trasmissione delle infezioni ospedaliere ed il loro corretto lavaggio rappresenta, da solo, il mezzo più importante ed efficace di prevenzione, oltre ad essere garanzia per l'igiene del personale e dell'assistito. Per le modalità operative si fa riferimento allla Istruzione di Lavoro Aziendale IL/903/05 Lavaggio delle mani. 9.5 Medicazione della ferita chirurgica Per le modalità operative si fa riferimento all Istruzione di Lavoro Aziendale IL/903/09 Medicazione della ferita chirurgica

Pag. 14 di 17 9.6 Doccia preoperatoria Obiettivo: Prodotto: La preparazione all intervento chirurgico con la doccia preoperatoria facilita la riduzione della flora transitoria presente sulla cute del paziente e l'azione dell'antisettico che verrà applicato prima dell'intervento stesso. Detergente liquido antisettico. Campo d impiego: Cute integra. Modalità operative: Il paziente autosufficiente deve effettuare una doccia preoperatoria immediatamente prima dell intervento chirurgico, oppure, quando questo non fosse possibile, nella serata del giorno precedente e comunque sempre dopo eventuale tricotomia; l'operatore fornisce al paziente il materiale necessario all'esecuzione della doccia e lo informa sulla corretta sequenza da osservare: 1. Eseguire la doccia procedendo dalla zona più pulita alla più sporca: testa, tronco, (con particolare attenzione ad: ascelle, ombelico, pliche cutanee, area genitale, gambe, piedi); 2. Al termine del lavaggio effettuare il risciacquo e ripere la procedura al punto precedente; 3. Asciugarsi accuratamente in senso cranio-caudale utilizzando teli puliti; 4. Indossare indumenti puliti. Precauzioni: se le condizioni del paziente non consentono l effettuazione di una doccia preoperatoria, eseguire un accurata detersione e antisepsi della zona destinata all intervento chirurgico. 9.7 Antisepsi preoperatoria della cute Obiettivo: Antisettico: Campo d impiego: Riduzione della carica microbica nell area di incisione. Iodio 2% soluzione alcolica, iodio PVP 10% soluzione acquosa, iodio povidone 1% soluzione alcolica, clorexidina 0,5% soluzione alcolica. Cute integra. Modalità operative: 1. Agire con procedura asettica 2. Frizionare l area del campo operatorio per 3 o 4 minuti con garze sterili imbevute di antisettico, eseguendo movimenti circolari dall interno verso l'esterno e non ripassando mai con la stessa garza sull area già trattata. Precauzioni: l area preparata deve essere abbastanza grande da consentire, se necessario, di allargare l incisione, fare una nuova incisione o drenare il sito.

Pag. 15 di 17 9.8 Antisepsi del meato urinario Obiettivo: Riduzione della carica microbica del meato urinario prima della cateterizzazione uretrale. Antisettico: Iodio PVP 10% soluzione acquosa, clorexidina 0,015% + cetrimide0,15%, clorossidante elettrolico Campo d impiego: Cute e mucose integre. Modalità operative: 1. Prima di utilizzare l antisettico, eseguire un accurata detersione dei genitali con acqua e detergenti; 2. Utilizzare un kit sterile monouso e guanti sterili; 3. Eseguire lavaggio antisettico delle mani o antisepsi alcolica delle mani; 4. Con garze sterili imbevute di antisettico, trattare la zona genitale eseguendo nella donna movimenti unidirezionali dall alto verso il basso, nell uomo movimenti circolari dall interno verso l esterno, facendo particolare attenzione alle pieghe cutanee e sostituendo la garza ad ogni passaggio. 5. Asciugare con garze sterili. Precauzioni: In un paziente già cateterizzato fare attenzione a rimuovere eventuali residui al punto d inserzione del catetere prima dell'antisepsi. 9.9 Antisepsi del sito d inserzione di cateteri venosi centrali antisepsi della sede di punture diagnostiche / terapeutiche e inserimento di drenaggi Obiettivo: Antisettico Ridurre la presenza dei microrganismi nell area di inserimento catetere, drenaggio, ecc. Clorexidina 2% soluzione acquosa, iodio PVP 10% soluzione acquosa Campo d impiego: Cute integra Modalità operative Tutte le manovre devono essere svolte con tecnica asettica; per questo è necessario adottare misure di barriera di massima sterilità, con la preparazione di un campo sterile e copertura del paziente con teli sterili di dimensioni tali che garantiscano il mantenimento dell asepsi durante l intera procedura. 1. Effettuare lavaggio chirugico delle mani; 2. Indossare cappellino, maschera chirurgica, camice e guanti sterili; 3. Disinfettare accuratamente con l antisettico di scelta, utilizzando garze sterili, la sede di inserzione del catetere o la sede della puntura, con movimenti circolari, dal centro verso l esterno, senza ripassare dalla zona già disinfettata; 4. Lasciare agire il disinfettante per almeno 2 minuti o per un tempo maggiore finchè la cute risulti asciutta; 5. Effettuare la procedura;

Pag. 16 di 17 6. Disinfettare il sito d inserzione/puntura; 7. Coprire con medicazione sterile. 9.10 Antisepsi del sito di inserzione di cateteri venosi ed arteriosi periferici, prelievi arteriosi, posizionamento di vie di infusione periferiche Obiettivo: Antisettico Ridurre la presenza dei microrganismi nella sede di inserzione. Clorexidina 2% soluzione acquosa,, iodio PVP 10% soluzione acquosa Campo d impiego: Cute integra Modalità operative 1. Effettuare lavaggio antisettico o antisepsi alcolica delle mani; 2. Indossare guanti non sterili (nel caso di inserimento di cateteri arteriosi periferici devono essere utilizzati guanti sterili); 3. Disinfettare accuratamente con l antisettico di scelta, utilizzando garze sterili ed una tecnica asettica, procedendo verso un unica direzione senza mai ritornare sulla parte disinfettata; 4. Lasciare agire il disinfettante per almeno 2 minuti o per un tempo maggiore finchè la cute risulti asciutta; 5. Effettuare la procedura; 6. Disinfettare il sito di inserzione/puntura; 7. Coprire con medicazione sterile. Precauzioni: evitare di palpare la zona da pungere dopo l antisepsi; qualora questo non fosse possibile utilizzare guanti sterili 9.11 Antisepsi della cute nel corso di terapia iniettiva intramuscolare, sottocutanea e prelievi venosi Obiettivo: Ridurre la presenza dei microrganismi nel punto di introduzione dell ago Antisettico Alcool etilico 70 per uso sanitario, Clorossidante elettrolitico 0,05%, Cloramina T (0,5%) in alcool isopropilico Campo d impiego: Cute integra Modalità operative 1. Effettuare lavaggio antisettico o antisepsi alcolica delle mani; 2. Frizionare la cute per alcuni secondi con una garza imbevuta con l antisettico di scelta, al momento dell uso. Precauzioni: in base alle norme per la prevenzione dal contagio da HIV, è sempre raccomandato l uso dei guanti

Pag. 17 di 17 9.12 Medicazione di escoriazioni, abrasioni, ferite superficiali e profonde, traumatiche Obiettivo: Antisettico: Campo d impiego: evitare complicanze di tipo infettivo ed una cattiva cicatrizzazione perossido di idrogeno 3% (acqua ossigenata 10 volumi), clorossidante elettrolitico, iodio PVP 10% soluzione acquosa. cute lesa Modalità operative Utilizzare tecniche asettiche e materiale sterile 1. Effettuare lavaggio antisettico delle mani o antisepsi alcolica delle mani; 2. Indossare guanti non sterili 3. Detergere utilizzando garze sterili imbevute di acqua ossigenata o clorossidante elettrolitico, con movimenti unidirezionali dal centro verso l area circostante; 4. Sostituire la garza ad ogni passaggio; 5. Lavare con soluzione fisiologica; 6. Disinfettare usando tecnica sterile con garze sterili e iodio PVP 10% soluzione acquosa; 7. Coprire la ferita con medicazione sterile. 9.13 Antisepsi della zona perineale e medicazione della ferita da episiotomia Obiettivo: antisepsi della zona di incisione e dell episiotomia Antisettico clorossidante elettrolitico, Iodio PVP 10% soluzione acquosa, clorexidina 0,05% soluzione sterile. Campo d impiego: cute integra e lesa - zona perineale Modalità operative Eseguire l antisepsi utilizzando garze sterili e procedendo dall alto verso il basso.