TITOLO LUOGO E DATA ORGANIZZATORE THE EU DAIRY SECTOR: DEVELOPING BEYOND 2015 Bruxelles, Charlemagne building, Rue de la Loi 170 1000 25 settembre 2013 Commissione europea, DG AGRI RELAZIONE Il regime comunitario del prelievo supplementare, comunemente chiamato delle quote latte, sarà abolito in favore di un mercato lattiero-caseario libero a partire dal 2015; il suddetto regime viene utilizzato, nell Unione europea, dal 1984. Si è lungamente discusso, durante la stesura del regolamento per la prossima Politica Agricola Comune (ancora in corso), sugli effetti che un abolizione delle quote latte avrebbe potuto provocare sull economia casearia europea, e una serie di strumenti a protezione di questo settore sono stati inclusi nella futura PAC. Il mercato libero del latte prevederà comunque una serie di strumenti a protezione dei produttori del latte, denominati nel loro insieme Pacchetto Latte. Le misure contenute nel pacchetto sono le seguenti: 1. CONTRATTI SCRITTI TRA PRODUTTORI E TRASFORMATORI. Gli Stati membri avranno la possibilità di rendere obbligatoria la stesura di un contratto tra i produttori di latte e i trasformatori; tale contratto sarà precedente alla consegna del prodotto e gli Stati membri possono istituire una durata minima prevista per contratti simili. I contratti dovranno contenere dati quali prezzo, durata, volume, dati relativi al pagamento e alle modalità di mungitura; 2. ISTITUZIONE DI ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI (OP) NELLA NEGOZIAZIONE DEI CONTRATTI. Gli agricoltori possono riunirsi in Organizzazioni di Produttori così da negoziare i contratti collettivamente. La negoziazione include anche il prezzo del latte grezzo ma avrà un limite massimo nella quantità di latte negoziata per questo tipo di contratti, che non potrà superare il 3.5% della produzione totale dell UE e il 33% della produzione totale di uno Stato membro (nel caso la produzione di uno Stato membro sia inferiore alle 500.000 tonnellate il limite è posto al 45% della produzione totale); 3. REGOLAZIONE DEI FORMAGGI DOP/IGP. Gli Stati membri possono, in determinate circostanze, intervenire con misure di mercato a difesa dei prodotti a Nominazione di Origine Protetta (DOP) e a Indicazione Geografica Protetta (IGP). Questa misura è prevista per garantire maggiore protezione economica ad alcune aree rurali (ad es. determinate aree di montagna). Questa conferenza, costruita attorno alla presentazione dello studio Analysis on future
developments in the milk sector, fa emergere due riflessioni fondamentali sulle conseguenze dell abolizione del regime del prelievo supplementare: 1. il pericolo maggiore dopo il 2015 sarà rappresentato dalla volatilità dei prezzi. Un eventuale crollo dei prezzi dovuto a sovra-produzione o ad eccessiva importazione potrebbe essere fatale per una percentuale consistente di produttori di latte e derivati; 2. la liberalizzazione, proprio perché controllata, non dovrebbe incidere negativamente sul mercato mainstream dei prodotti di origine casearia. Al contrario, dovrebbe permettere un aumento dell esportazione verso paesi extra-continentali, con una conseguente crescita del giro d affari legato soprattutto a latte in polvere e formaggi. L unica porzione di settore che, secondo gli studi, potrebbe risentire negativamente di una manovra di questo tipo, è quella rappresentata dalle aree svantaggiate, ovvero quelle aree che a causa di determinate caratteristiche geografiche soffrirebbero più delle altre della competizione derivante da un mercato libero, seppur controlla. Hermanus Versteijlen, Vice-Direttore Generale della DG AGRI della Commissione europea, ha preceduto la presentazione dello studio Analysis on future developments in the milk sector presentando la situazione attuale del mercato lattiero-caseario europeo. Nel 2013 i prezzi di latte e derivati si sono allineati a quelli del resto del mondo, rendendo il mercato più stabile: questo anche grazie ad un elevato regime di esportazioni, che nell ultimo anno ha riguardato l 11% del prodotto totale. Le esportazioni aiutano sensibilmente a stabilizzare il mercato. Le esportazioni riguardano soprattutto i formaggi, punto di forza della produzione europea; il burro, che a causa di prezzi molto elevati ha costituito, in passato, l anello debole della produzione lattiero-casearia europea, si è allineato negli ultimi anni alla media dei prezzi mondiali; il latte scremato in polvere ha visto un aumento del 50% nelle esportazioni dal 2009 ad oggi; il 50% del latte intero in polvere prodotto all interno dell Unione europea viene attualmente esportato. Franck Chevalier, Ernst&Young, ha poi presentato lo studio Analysis on future developments in the milk sector, condotto da un team di sei esperti di alto livello, provenienti sia dal settore pubblico che da quello privato, che ha analizzato gli scenari post-2015 del settore lattiero-caseario europeo indipendentemente dalla Commissione europea. Le conclusioni dello studio sono state divise secondo le due tematiche principali, Competitività ed Equilibrio del Mercato e Produzione sostenibile di latte, includendo la sua dimensione territoriale, a loro volta divise in sfide, raccomandazioni e conclusioni. Di seguito un sunto: 1. COMPETITIVITÀ ED EQUILIBRIO DEL MERCATO: - SFIDE: - VOLATILITÀ DEI PREZZI: la presenza del sistema di quote, la protezione dalle importazioni e gli interventi pubblici hanno contribuito a mantenere un divario tra i prezzi del latte europeo e quello del resto del mondo. Una volta tolte queste protezioni il mercato del latte sarà esposto alla volatilità
dei prezzi. Gli esperti ritengono che questa sia la sfida più grande e difficile che il settore lattiero-caseario dovrà affrontare dopo il 2015. L Unione europea dovrà inoltre occuparsi di proteggere in particolare quei produttori che in futuro potrebbero aumentare la competitività del settore e darne un valore aggiunto; - AREE FRAGILI: un mercato libero porterebbe ad una progressiva riallocazione della produzione in regioni rese più competitive da una migliore collocazione geografica. Questo metterebbe a rischio il futuro economico delle aree geograficamente svantaggiate, in particolare quelle della regione alpina; - POTERE CONTRATTUALE: con la fine delle quote latte è prevedibile una redistribuzione del valore aggiunto lungo tutta la catena produttiva. Questa redistribuzione sarà verosimilmente iniqua, e occorrerà accertarsi che il valore aggiunto dei produttori non subisca un calo troppo consistente a causa del minore potere contrattuale. - RACCOMANDAZIONI: - SVILUPPARE STRUMENTI A LIMITAZIONE DELLA VOLATILITÀ DEI PREZZI: la volatilità dei prezzi va limitata il più possibile. Gli esperti ritengono che la creazione di una piattaforma volta a fornire dati chiari ed aggiornati riguardo a prezzo e volume prodotto aiuterebbe a limitare o ad eliminare asimmetrie d informazione relative a questi dati: uno strumento di questo tipo potrebbe evitare, in principio, che i costi di produzione risultino troppo alti, ma data la complessità di questi strumenti i produttori dovrebbero venire istruiti ad una corretta gestione degli stessi; - EVITARE DI IMPLEMENTARE IL SISTEMA DI RISCATTO DELLE QUOTE: il sistema di riscatto delle quote (che prevede che gli Stati membri paghino i produttori affinchè non producano parte delle loro quote latte, e in questo modo il latte non entri sul mercato e non abbassi ulteriormente il prezzo del prodotto) non è considerato da questo team di esperti come un sistema valido. Questo per varie ragioni: anzitutto perché sarebbe difficile valutare a quale prezzo gli Stati membri dovrebbero iniziare a riscattare quote; inoltre offrirebbe ai produttori la garanzia di riuscire a vendere il loro prodotto ad un determinato prezzo, indipendentemente dalle condizioni di mercato. Questo potrebbe far sì che i produttori calcolino l intervento degli Stati membri nelle loro strategie di mercato, mentre i governi nazionali rischierebbero di dover affrontare costi enormi per non veder abbassarsi troppo i prezzi del latte. Per finire, nel caso in cui gli Stati membri dovessero tenere alto il prezzo del latte europeo, le esportazioni del settore lattiero-caseario europeo crollerebbero a causa di prezzi troppo elevati rispetto a quelli del mercato globale, andandone a danneggiare la competitività; - IMPLEMENTARE LE POLITICHE REGIONALI A PROTEZIONE DELLE AREE FRAGILI: è
necessario che i governi puntino a rafforzare le politiche a difesa delle regioni sfavorite. Tuttavia si fa notare come una soluzione potrebbe essere rappresentata da una riconversione delle aree sfavorite in produzioni a bassa intensità, come la produzione di carne; - RAFFORZARE IL RUOLO DI OP E IBO: il team di esperti ritiene raccomandabile che le OP (Organizzazioni di Produttori) e le IBO (Inter-Branch Organization, organizzazioni intermedie) siano numerose, o comunque coinvolgano una buona parte dei produttori lattiero-caseari, poiché questo rafforzerebbe il potere contrattuale degli stessi. Limiti di dimensione adeguati delle suddette organizzazioni dovrebbero essere determinati per legge. - CONCLUSIONI: - L intero team di esperti è d accordo nel considerare la volatilità dei prezzi come il problema più grande che il settore lattiero-caseario dovrà affrontare nel prossimo futuro, nonché nel considerare il sistema di riscatto delle quote inadeguato all obiettivo che si propone; - Ludwig Theuvsen, Georg-August University di Goettingen, suggerisce la conversione delle attività lattiero-casearie delle aree svantaggiate in attività più adatte a profili geografici di quel tipo (e.g. produzione di carne); - Tutti gli esperti sono d accordo nel considerare che la redistribuzione del valore aggiunto sarà squilibrata a favore dei trasformatori. Le OP e le IBO potrebbero essere strumenti utili a contenere questa conseguenza. 2. PRODUZIONE SOSTENIBILE DI LATTE, INCLUDENDO LA SUA DIMENSIONE TERRITORIALE - SFIDE: - DEGRADO AMBIENTALE: gli esperti ritengono che l aumento di produzione in determinate regioni potrebbe gravare sugli ecosistemi delle stesse (inquinamento di superficie e dell acqua, alte emissioni di metano ed ammonia). Il rischio di degrado ambientale e gli sforzi per evitarlo potrebbero incidere sui costi; - ABBANDONO DELLE TERRE: il team considera che se gli agricoltori delle aree svantaggiate dovessero decidere di mettere fine alle loro attività a causa di periodi di basso prezzo del latte, le suddette aree verrebbero abbandonate; - CARENZA D INVESTIMENTI: la mancanza di investimenti potrebbe coincidere con il progressivo declino di aree di produzione lattiero-casearia, soprattutto nel sud dell Europa. - RACCOMANDAZIONI: - AREE SVANTAGGIATE: gli esperti ritengono che vada svolta una mappatura delle aree che risulteranno maggiormente svantaggiate dalla manovra
post-2015. Questo potrebbe servire a trovare le migliori soluzioni possibili, a livello di politiche, per questo tipo di aree, poiché attualmente non si possono conoscere con esattezza le aree che saranno svantaggiate dalla fine del sistema a quote. Si consiglia, inoltre, di mantenere i pagamenti accoppiati nelle aree svantaggiate, così da fornire un aiuto ulteriore per queste ultime; - CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE E KNOW-HOW: il team raccomanda di avviare un programma di R&S per migliorare la sostenibilità del settore, che ha dimostrato spesso di essere carente di misure a sostegno ambientale. - PROGRAMMI REGIONALI SPECIALIZZATI: gli esperti raccomandano programmi regionali specifici per il settore lattiero-caseario, soprattutto in quelle regioni che presentano aree a rischio di abbandono o di scarsa competitività; - STIMOLARE INVESTIMENTI NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO: il team di esperti ritiene che sarà necessario incoraggiare investimenti nel settore, con misure quali la formazione degli agricoltori, un facile accesso ai capitali, la creazione di un mercato dei futures; - IMPLEMENTAZIONE DEI PUNTI DI FORZA REGIONALI: si raccomandano investimenti nei punti di forza regionali dati dai vantaggi geografici. - CONCLUSIONI: - Tutti gli esperti concordano nel ritenere la degradazione ambientale come una delle sfide principali per gli anni a venire. Ritengono necessario stimolare l applicazione di pratiche innovative e sostenibili, nonché il finanziamento di nuovi programmi R&S per le zone ad alta intensità d uso; - Tutti gli esperti concordano nel ritenere la questione delle aree svantaggiate come un altra tematica estremamente sensibile per il periodo post-quota: si raccomandano politiche a protezione delle stesse, una mappatura precisa delle zone che verranno maggiormente svantaggiate, il mantenimento degli aiuti accoppiati per le suddette aree. In ogni caso, agli esperti sembra scontato che il crollo dei prezzi del latte successivo all apertura del mercato andrà ad influire soprattutto su questo tipo di zone; - In definitiva, gli esperti ritengono che l abolizione del sistema a quote non avrà un impatto troppo duro sul settore lattiero-caseario europeo preso nel suo insieme, ritenendo che l allineamento dei prezzi europei a quelli del mercato globale corrisponderà ad un consistente aumento delle esportazioni. In generale le associazioni di produttori ed i policy-makers si sono dichiarati molto preoccupati degli effetti che la volatilità dei prezzi potrebbe avere in un mercato come quello lattierocaseario europeo, invocando degli strumenti a garanzia della stabilità dello stesso.
Agenda, presentazioni e studi: http://ec.europa.eu/agriculture/events/dairy-conference- 2013_en.htm Eseguito da: Pietro Moradei UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510492 Fax +32 2 5510499 E-mail bruxelles1@bruxelles.ven.camcom.it