FOGLIO DI INFORMAZIONE - COMPITI PER CASA per il paziente emiplegico/emiparetico adulto



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FOGLIO DI INFORMAZIONE - COMPITI PER CASA per il paziente emiplegico/emiparetico adulto Questo programma di esercizi per casa viene stilato, o è pensato, per il paziente affetto da emiparesi, ossia per gli esiti di ictus cerebrale (ischemico o emorragico). Si tratta di un programma che, secondo me, dovrebbe essere fattibile per la maggior parte dei pazienti. Forse è consigliabile che per le prime volte venga eseguito in presenza di un Fisioterapista, così sarà il terapista che metterà le indicazioni sul numero delle esecuzioni, ricordando che le prestazioni devono migliorare, aumentando il numero, portando il paziente verso un vero e proprio allenamento. A qualsiasi persona che viene colpita d improvviso da un evento patologico la vita cambia, non solo a lui ma anche ai famigliari. Le varie fasi post-evento passano dal disorientamento alle speranze, dallo stato depressivo a quello di rassegnazione. La fase acuta, curata in ospedale o in strutture adeguate, inizia con : informazioni corrette, eventualmente dosate, sia al paziente che ai famigliari. Il personale medico e paramedico deve prendersi il tempo sufficiente ed avere il luogo adeguato per tali spiegazioni; posture e posturazioni corrette, che sono essenziali ed importanti dalla fase acuta in poi; manovre adeguate che danno informazioni ed insegnano al paziente delle strategie verso una maggiore autonomia; manovre adeguate che eliminano rischi articolari e periarticolari. La riabilitazione inizia generalmente dopo le prime 24/48 ore ed è importante la collaborazione di tutti: paziente e famigliari, medici e paramedici. Solo attraverso l ATTIVITA e la COSTANZA si possono raggiungere dei risultati. Pensando agli sportivi che si allenano per ore ed ore, giorni e settimane in cerca di migliorare le loro prestazioni, un paziente non può pensare di migliorare con ½ o 1 ora di terapia al giorno.impossibile! Altrettanto non è possibile delegare tutto agli operatori. Dio aiuta chi si aiuta 1

Ci sono vari concetti e tecniche riabilitative ed il seguente programma si basa sul concetto Bobathiano che ha come prerogativa la globalità di una persona-paziente ed il recupero di funzioni ed autonomie mirando ad una maggiore qualità della vita. IL PROGRAMMA PER CASA IN FASE SUBACUTA O DI RECUPERO. Arti ed emisoma vengono chiamati sani o paretici, termini antipatici e non sempre adeguati, ma dato che può essere colpito sia un lato che l altro, la comprensione viene facilitata. SUL LETTO: 1. SDRAIATO: portare le ginocchia sulla pancia ( eventualmente con l aiuto di un famigliare). Le ginocchia vengono tenute con le mani intrecciate o no. Alzare la testa e dondolare avanti in dietro per volte, aumentando, dopo 5/6 giorni, a..volte 2. Le gambe vengono flesse ed i piedi appoggiati. Più vicini sono i piede ai glutei, maggiore è l angolo dell articolazione tibio-tarsica e minore è l atteggiamento equino del piede, maggiore è la percezione della pianta del piede. Con un tappetino antisdrucciolo il piede paretico non scivola in avanti. Alzare il sedere (PONTE), contare fino a 6 e ritornare:..volte, aumentare a volte 2

3. Rifare il PONTE e staccare il piede sano, ri-appoggiare, giù il sedere e ripetere per volte aumentando a.volte 4. accavallare la gamba sana sopra l altra e sollevare il sedere così per volte, aumentando a volte. Siete probabilmente già un po stanchi e forse svogliati, MA dopo una breve pausa dovete continuare, tenendo bene in mente che VOLETE migliorare. 3

5. Prendere con la mano sana quella paretica (intrecciata o tenuta in questo modo: il pollice della mano sana entra all interno della mano paretica premendo circa a metà palmo, le altre dita della mano sana stabilizzano/tengono il polso). Portare così le braccia in alto con gomiti diritti e poi portare le braccia indietro. Per.volte, modificando in seguito: con fermate e tenute intermedie, o cambiando la direzione. 6. Rotolare sul fianco plegico tenendo il braccio paretico esteso al gomito e sollevato a 90, il ginocchio della gamba sana è piegato, - e via sul fianco. Con il braccio sano si cerca di allungare il braccio paretico, così si antepone o si libera la spalla sottostante (paretica), che è spesso vulnerabile e dolente. 4

7. SEDUTO DAVANTI AD UN TAVOLO: a) piegarsi con le braccia all interno della coscia, in avanti giù fino a raggiungere il pavimento; b) piegarsi giù verso l esterno del piede sn.; c) piegarsi giù verso l esterno del piede dx.. 8. a ) Portare le 2 braccia sopra un tavolo, scivolare avanti finché lo sterno tocca il bordo del tavolo (avete controllato che i piedi siano in appoggio e che le ginocchia abbiano la stessa distanza dei piedi?) Ritornare, finché siete seduti diritti: gli avambracci restano sempre appoggiati sul tavolo. volte. b) Scivolare in avanti, poi sollevare di poco il sedere, contare fino a 7 e risedersi.volte 5

9. Stare in piedi davanti ad un tavolo, portare il bacino in avanti finché tocca il bordo del tavolo (la stessa cosa si può fare anche davanti al lavandino, quando fate la toilette) Le mani possono appoggiare, tutte e due (v. disegno) o con la mano sana soltanto. Adesso sollevare il tallone del piede sano (solo il tallone).e giù ( ripetere per volte). 10. Con le mani intrecciate vi piegate sopra il tavolo con tutto il busto e cercate di estendere le 2 ginocchia, piegarle ed estenderle per..volte (i talloni restano sul pavimento). 6

Con un piede equino si potrà mettere un cuneo(rialzo) per non danneggiare strutture articolari e periarticolari.. 11. Sempre davanti al tavolo; bacino contro il bordo del tavolo ed alzare la gamba sana verso il bordo del tavolo, ritornare giù, sollevare la gamba sana indietro come se il tallone dovesse toccare il gluteo(sedere) ma senza piegare il busto in avanti; di nuovo in avanti su indietro ecc. per..volte. 12. Mettersi in un angolo ( muro dietro e muro al fianco plegico con una distanza di ca. 15 cm): a)appoggiarsi indietro, ritornare in avanti, appoggiarsi di lato verso il muro o fianco plegico; 7

b) appoggiarsi verso il muro di fianco, sedere in avanti e sollevare il tallone della gamba sana (non spingere con il piede sano)..volte LA DEAMBULAZIONE: Camminare vuol dire proiettarsi in avanti.e generalmente i pazienti sono in una postura quasi da sedersi, allora quando camminate, lo sterno (petto) guarda il cielo! Iniziare il primo passo sempre con la gamba sana, questo primo passo con la gamba sana aumenta automaticamente l estensione dell anca controlaterale, facilitando così l avanzamento della gamba plegica. Cercate: una volta di allungare un po i passi; un altra volta di ascoltare il ritmo dei vostri passi, cercando una certa regolarità; di valutare anche un po la distanza/le distanze, così come le superfici; insomma lavorate e siate protagonisti determinanti nel Vostro iter riabilitativo! BUON LAVORO! Elisabeth Muller Veronese Sen. Teacher Bobath 8