Definizione di un processo strutturato per l analisi, valutazione e misurazione del rischio di credito in una società di ingegneria e costruzioni



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POLITECNICO DI MILANO - CINEAS Tesi finale del corso avanzato in Corporate Financial Risk Management Definizione di un processo strutturato per l analisi, valutazione e misurazione del rischio di credito in una società di ingegneria e costruzioni Relatore: Dott. Giordano Villa Candidata: Ing. Marika Battarola Anno Accademico 2008-2009

Ringrazio i miei colleghi di lavoro per il tempo che mi hanno dedicato durante le fasi di analisi; in particolare ringrazio il dott. Pelizza e l ing. Mino per la disponibilità che mi hanno sempre dimostrato. Ringrazio inoltre il dott. Villa per le preziose indicazioni. Ringrazio infine gli ing. Claudio e Giorgio Trombini per il loro supporto e per aver dedicato parte del loro tempo a leggere il presente elaborato.

INDICE CAPITOLO 1 1. Introduzione: scopo del lavoro 1 CAPITOLO 2 2. Il rischio di credito e la sua misurazione: alcuni cenni teorici 2 CAPITOLO 3 3. Identificazione del rischio di credito a cui il main contractor è 9 esposto 3.1 Descrizione dell attività principale del Gruppo 9 3.2 Descrizione delle diverse tipologie degli stakeholder e dei principali aspetti contrattuali CAPITOLO 4 4. Definizione di un processo strutturato per l analisi, valutazione 14 e misurazione del rischio di default per il main contractor 4.1 Valutazione dell esposizione con le singole controparti per 15 ciascuna delle operazioni in essere con le stesse 4.1.1 Vendor 16 4.1.2 Clienti 20 4.1.3 Partner 21 4.2 Individuazione delle informazioni necessarie (fattori di 23 rischio) al fine della valutazione del rischio di default 4.3 Definizione del modello di rating interno 27 4.3.1 Definizione di un modello di scoring e stima della PD 29 4.3.2 Loss Given Default 33 4.3.3 Campionamento 38 11 CAPITOLO 5 5. Indicazioni per la definizione di una policy per la gestione del rischio di default 39 CONCLUSIONI 44 BIBLIOGRAFIA 45

1. Introduzione: scopo del lavoro Obiettivo dell analisi è quello di definire un framework per la misurazione del rischio di credito (ovvero rischio di default) associato alle controparti individuate (clienti, partner e vendor), per ciascuna delle operazioni in essere con le stesse, in una società di ingegneria e costruzioni (main contractor). Data la scarsità di letteratura sull argomento, si considererà quanto viene applicato per gli intermediari finanziari, adattandolo alla realtà analizzata. I risultati del presente studio potranno essere utilizzati successivamente per la misurazione del rischio a livello di portafoglio relativo a ciascuna delle tre tipologie di controparti. Una tale analisi potrà essere utile al fine di: determinare il costo che la società potrebbe sostenere per ciascuna operazione in caso di default della controparte; redigere una policy aziendale che definisca i livelli di rischio che la società vuole assumere e i limiti all esposizione definendo gli step autorizzativi; stabilire, nel caso dei clienti, il prezzo adeguato da formulare nell offerta per compensare il livello di rischio che la società ha deciso di assumere; definire gli strumenti appropriati per mitigare il rischio (inserimento di specifici termini e condizioni contrattuali, individuazione di opportune garanzie, assicurazioni, etc.). Pagina 1

2. Il rischio di credito e la sua misurazione: alcuni cenni teorici La teoria relativa alla gestione dei rischi finanziari è stata sviluppata prevalentemente per il settore bancario ed assicurativo; successivamente anche per il settore industriale delle commodities (ad es. energia). In particolare la gestione del rischio di credito nelle società che operano su commessa, non ha una precisa teoria di riferimento; la letteratura disponibile inoltre è piuttosto scarsa e focalizzata solo su alcuni aspetti I relativi, principalmente, alle fasi precedenti all'esecuzione del progetto II (ovvero commessa): variabilità delle stime; incertezza relativa alle basi delle stime; incertezza relativa ai disegni ed alla logistica; incertezza relativa agli obiettivi e priorità; incertezza relativa ai rapporti fondamentali tra le controparti (definizione delle responsabilità, percezione dei ruoli e delle responsabilità, comunicazione attraverso interfacce, capacità specifiche, condizioni contrattuali e loro conseguenze, meccanismi di coordinamento e controllo, etc.). Per tale motivo, nel presente studio verrà presa come riferimento la letteratura che si riferisce agli istituti di credito. Il rischio di credito è definito come il rischio di perdita economica causato dall inadempimento di una controparte dei suoi obblighi contrattuali durante la I Project risk Management Processes, Techniques and Insights second edition - C. Chapman e S. Ward. II Benchè presenti in tutte le fasi, i rischi sono prevalentemente concentrati in quelle precedenti all'esecuzione del progetto. Pagina 2

vita dell operazione in essere con la stessa III. Negli ultimi anni la misurazione del rischio di credito ha avuto importanti sviluppi, portando la sua valutazione dal livello di singola controparte a quello di portafoglio. Per poter stimare il rischio di un portafoglio, è necessario determinare la distribuzione della probabilità di default, loss given default ed esposizione creditizia. Il default è uno stato discreto della controparte: un soggetto infatti può essere in default oppure no. Tale evento accade con una certa probabilità, definita Probabilità di Default. La PD (Probability of Default) misura quindi la probabilità che si verifichi l inadempienza del debitore all interno di un determinato orizzonte temporale. Il Loss Given Default Rate (LGDR) è il tasso di perdita che un soggetto subisce su una certa esposizione creditizia nel momento in cui il debitore diviene insolvente IV. L esposizione creditizia (Exposure At Default) è il valore economico dell esposizione nei confronti di una specifica controparte al momento del default. Le componenti del rischio di credito sono essenzialmente tre: l accadimento del default, il tasso di recupero ed il rischio di mercato. Nel seguente studio limiteremo l analisi dei primi due elementi sopra elencati. La trattazione, inoltre, riguarderà solo le perdite attese che rappresentano il valore medio della distribuzione delle perdite. Considerando il rischio di credito dovuto al solo default (default mode), la distribuzione delle perdite (Credit Loss o Expected Loss) dovute ad un portafoglio costituito da N posizioni è descritta dalla seguente equazione: Dove: b i è la variabile casuale di Bernoulli che assume il valore 1 se avviene il default con probabilità PD i tale per cui E[b i ] = PD i III Financial Risk Manager Handbook P. Jorion. IV Rischio e valore nelle banche. Risk management e capital allocation A. Sironi, A. Resti. Pagina 3

RR i è il recovery rate ossia tasso di recupero 1-RR i = LGDR i Assumendo come unica variabile casuale il solo default, il valore atteso della Credit Loss sarà pari a: Il default può essere misurato utilizzando due approcci: a) metodo attuariale, applicato nel presente studio, che fornisce misure oggettive della frequenza di default, generalmente basate sull analisi dei dati storici; b) metodi basati sui prezzi di mercato. Le misure attuariali della probabilità di default sono in genere fornite dalle agenzie di rating (che classificano i creditori sulla base di rating rappresentanti il rischio di default) oppure determinate dalle società stesse utilizzando modelli interni. Il sistema di rating interno può essere definito come: l insieme di metodi, procedimenti, controlli, dati e sistemi informativi che fungono da supporto alla valutazione del rischio di credito, all attribuzione dei gradi interni di merito e alla stima quantitativa delle inadempienze e delle perdite V. Per grado di merito si intende una valutazione del rischio di controparte effettuata in base a un insieme ben definito di criteri, dai quali è derivata la stima di PD. Utilizzando tecniche statistiche, i modelli di rating (come ad esempio di modelli di credit scoring) assegnano un punteggio alla controparte o ne stimano direttamente PD, EAD e LGD. Tali modelli generalmente collegano l evento del default/non default e la relativa probabilità ad un elenco di caratteristiche della V Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali Nuovo schema di regolamentazione - Comitato di Basilea - giugno 2004. Pagina 4

controparte: le principali sono generalmente rappresentate dai dati economici/finanziari ricavati dai bilanci delle società. Nel processo per la determinazione della probabilità di default non vanno tuttavia trascurate alcune misure qualitative VI, quali VII : fattori di mercato (ad es. cambiamenti nella domanda, nuovi regolamenti, regime di tassazione, etc.); indicatori economici quali il GDP, CPI, etc.; stadio del ciclo di vita; variabili produttive specifiche della controparte (quali la presenza di diverse linee produttive, etc.); posizionamento all interno del mercato, etc.. A differenza dei parametri economici/finanziari, tali fattori presentano una caratteristica importante: sono forward-looking ovvero danno un indicazione delle prospettive economiche della controparte oggetto di analisi. In aggiunta alle informazioni di cui sopra se ne possono considerare alcune interne, comportamentali, che svolgono una funzione di warning signs VIII al fine di supportare la decisione creditizia e la definizione dei termini e condizioni dell operazione. Il tasso di perdita in caso di insolvenza, LGDR, è pari a uno meno il tasso di recupero, o recovery rate (RR IX ), e può variare da 0 a 1 (100%). Il LGDR (e quindi il RR), diviene noto con certezza solo una volta che l intero processo di recupero del credito sia stato completato; esso può dipendere da diversi fattori: caratteristiche tecniche del finanziamento, quali ad es.: VI Da alcune interviste condotte presso alcuni professionisti del settore bancario è emerso che gli elementi qualitativi, che comportano un giudizio da parte del risk officer, spiegano il 30% - 50% del modello di scoring - Corporate Financial Distress and Bankruptcy Predict and avoid bankruptcy, analyze and invest in distressed debt E.I.Altman. VII Credit Risk Management how to avoid lending disasters and maxime earnings J. Colquitt. VIII Ibidem. IX Rappresenta la quota parte di perdita economica attesa che si riesce a recuperare dopo il default. Pagina 5

o presenza di garanzie sottoscritte a protezione di eventuali perdite attese o garanzie rilasciate da terze parti che si impegnano a corrispondere l intero ammontare dovuto in luogo della controparte in default; o stato o priorità del creditore: crediti con priorità inferiore avranno un LGDR superiore; o il tipo di contenzioso previsto per il recupero; caratteristiche del soggetto finanziato, tra le quali: o il settore produttivo di appartenenza, che generalmente incide sul grado di liquidità delle attività dell impresa; o specificità nel sistema legale di un determinato paese; da questo può infatti dipendere il grado di rapidità e di efficacia di una procedura giudiziale di recupero; stato del ciclo economico: il LGDR è generalmente superiore durante i periodi di recessione; l'organizzazione dei processi di recupero. Il LGDR può essere stimato secondo due diverse modalità: sulla base dei dati storici medi relativi alle perdite dovute al default della controparte e relativi tassi medi di recupero (metodo che verrà utilizzato nel modello qui presentato). Le stime dovranno essere ricavate dalle insolvenze che sono effettivamente giunte al termine del contenzioso, per le quali dunque sono disponibili tutte le informazioni necessarie; utilizzando i dati ricavabili dal mercato dei corporate bonds o dei prestiti sindacati in funzione del grado di seniority X e di security XI del finanziamento. X Stato o priorità del creditore. Pagina 6

Per poter stimare il tasso di recupero devono essere considerati alcuni fattori importanti: 1. il costo finanziario connesso al tempo di recupero. Devono quindi essere considerati sia il valore attuale dei flussi di risorse provenienti dalle diverse fasi di recupero fino alla chiusura del contenzioso sia la durata del contenzioso stesso e quindi il tempo di recupero; 2. i costi di natura amministrativa per la procedura di recupero (ad es. costi del personale interno, costi di natura legale, etc.); 3. la percentuale recuperata. In generale il LGDR può essere rappresentato mediante la seguente equazione: Dove: ER (Expected Recovery) rappresenta l importo che si stima possa essere recuperato in funzione anche delle garanzie ad esso associate; AC (Administrative Costs) rappresenta i costi amministrativi interni (personale, operativi, etc.) ed esterni (legali, etc.) connessi alla procedura di recupero; EAD (Exposure At Default) rappresenta l esposizione attesa al momento dell insolvenza; i rappresenta il tasso di interesse a cui scontare i flussi di recupero attesi; t rappresenta il tempo (espresso in anno o frazioni d anno) stimato per il recupero (durata del contenzioso). XI Grado di liquidità ed efficacia delle garanzie. Pagina 7

L espressione di cui sopra si fonda sull ipotesi che i costi amministrativi e l importo recuperato siano entrambi sostenuti e incassati nel medesimo momento, a distanza t dal momento della valutazione, in caso contrario l espressione sarebbe pari a: Il tasso di perdita, in caso di insolvenza, generalmente non è un dato certo in quanto ER, t ed i non sono noti; tali variabili aleatorie rappresentano pertanto la fonte del rischio di recupero. Infine si evidenzia che nel presente studio la probabilità di insolvenza delle controparti e i tassi di recupero in caso di insolvenza saranno trattate come due variabili indipendenti. Tuttavia è noto che, nel corso degli ultimi anni, numerosi economisti hanno analizzato empiricamente la relazione fra queste due variabili e sono giunti a concludere a favore di una correlazione negativa dovuta a vari elementi quali ad es. effetti a catena (se il tasso di insolvenza aumenta per effetto di una fase economica recessiva e parte delle attività delle imprese insolventi è rappresentata dai crediti nei confronti di altre imprese, è verosimile che anche il tasso di recupero medio diminuisca), periodo di recessione del ciclo economico (è infatti verosimile che i tassi di insolvenza aumentino e al contempo che i valori di alcune attività, utilizzate quali garanzie di crediti, subiscano una diminuzione di valore portando ad una riduzione dei tassi di recupero), etc.. Pagina 8

3. Identificazione del rischio a cui il main contractor è esposto 3.1 Descrizione dell attività principale del Gruppo Maire Tecnimont S.p.A. è la holding di un gruppo internazionale di Engineering & Construction, con esperienza nel Project Management Consulting (PMC) e nell Engineering, Procurement and Construction (EPC) di progetti in quattro settori di riferimento: Chimico e Petrolchimico, Oil & Gas, Energia, Infrastrutture e Ingegneria Civile. Il Gruppo realizza oltre il 90% dei suoi ricavi all estero, dove è presente in tutti e quattro i settori; in Italia invece opera nei settori Infrastrutture e Ingegneria Civile ed in misura minore, nell Energia. Il 41% dei ricavi di Gruppo è prodotto in Medio Oriente principalmente dalla Business Unit Chimico e Petrolchimico, mentre il 30% nell area dell America Latina XII. I principali committenti del Gruppo sono grandi società, molte parastatali o statali, in generale di dimensioni significative; pertanto il portafoglio clienti è costituito da un numero limitato di società. Il Gruppo opera principalmente attraverso una sua controllata, Tecnimont S.p.A. XIII, main contractor, responsabile della realizzazione della maggior parte dei progetti. L esecuzione di un progetto prevede alcuni fasi preliminari quali: Bid-no Bid. Prima di aderire ad una gara, uno specifico comitato valuta le diverse proposte ed autorizza l eventuale partecipazione. Elaborazione dell offerta. Durante la fase di offerta, che varia generalmente tra i 3 ed i 12 mesi, viene concordata con il cliente una XII Relazione sulla gestione 2009. XIII Di seguito TCM. Pagina 9

Vendor List (che comprende sia fornitori di materiali sia subcontractor XIV ) che entrerà a far parte della documentazione contrattuale. Definizione della Vendor List. La Vendor List è generalmente composta da vendor sia imposti dal cliente ( mandatory ) sia individuati dal main contractor. Tale elenco viene concordato anche con l area approvvigionamenti, responsabile della definizione del costo delle forniture da inserire nell offerta. Durante questa fase viene inoltre delineata la strategia di Construction. Per quanto riguarda i subcontractor, l area subcontract, di concerto con l area construction, specifica quelli di interesse. In generale le modalità per l individuazione dei vendor sono due: scouting del mercato e/o analisi della Vendor List Generale presente nel sistema ERP del main contractor. Durante la fase di offerta, attraverso la compilazione del Registro dei Rischi, viene condotta l analisi dei rischi legati al progetto che comprende, tra l altro, la valutazione di: Fulfillment of Partner obligations due to his financial default ; Fulfillment of Supplier/Subcontractor obligations due to his financial default ; Client financial default. A seguito della misurazione di tutti i rischi di progetto, vengono definite le strategie per la gestione degli stessi e viene proposto l importo per la loro copertura. Quest ultimo contribuirà alla definizione del prezzo da inserire in offerta. XIV I subcontractor forniscono servizi (ad es. lavori di costruzione o di ingegneria). Pagina 10

3.2 Descrizione delle diverse tipologie degli stakeholder e dei principali aspetti contrattuali Come definito nel capitolo 1, oggetto del presente studio è la definizione di un framework per la misurazione del rischio di default associato alle controparti individuate, per ciascuna delle operazioni in essere con le stesse, in una società di ingegneria e costruzioni. La definizione del rischio di credito e le trattazioni teoriche relative sono state quindi analizzate ed applicate ad un caso più ampio: il default di una controparte verso la quale è possibile avere un esposizione sia creditoria, sia debitoria. I soggetti per i quali verrà valutato tale rischio, infatti, non sono solo i clienti ma anche partner e, principalmente, i vendor XV. In generale una controparte viene considerata in default se, non ottemperando ai propri obblighi contrattuali, provoca una perdita economica alla società (in questo caso il main contractor). Durante le analisi con i responsabili delle aree approvvigionamenti, commerciale e finanza", è emerso che a causa di problemi finanziari o default delle controparti, il ritardo prolungato nelle consegne di materiali ed esecuzione dei lavori di costruzione, da parte dei vendor, nell ottemperanza degli obblighi contrattuali, da parte dei partner, o nei pagamenti, da parte dei clienti, può generare dei costi non attesi per la società. Infatti la capacità del main contractor di adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti del committente (il cliente) è influenzata anche dal corretto adempimento delle obbligazioni contrattuali da parte dei subcontractor, fornitori di materiali e partner. Laddove le suddette controparti fossero inadempienti nei confronti del main contractor, anche se solo parzialmente, fornendogli prodotti e/o servizi in tempi diversi da quelli pattuiti, quest ultimo potrebbe a sua volta risultare inottemperante nei confronti del committente. In tali circostanze il main contractor potrebbe essere destinatario di richieste risarcitorie ( Liquidated XV Nel presente studio sono stati trascurati alcuni stakeholder quali: i licensor in quanto spesso i contratti con gli stessi vengono stipulati direttamente dal cliente e quindi sono a monte dei contratti EPC e le banche/compagnie assicurative per le quali l analisi verrà rimandata ad una seconda fase del progetto. Pagina 11

Damages ) da parte del committente, fermo restando il proprio diritto di rivalsa nei confronti delle controparti inadempienti. Pertanto il default di un partner o vendor potrebbe causare un ritardo sul progetto che avrebbe, come conseguenza diretta sul main contractor, una perdita economica XVI. Nei contratti con i partner ciascun soggetto è generalmente responsabile in via solidale verso il committente per la progettazione e la realizzazione dell intera opera. Nel caso dovesse essere causato un danno al cliente da parte di un operatore associato, il main contractor potrebbe essere chiamato a sostituirsi al soggetto in default e a risarcire integralmente il danno arrecato, fermo restando il diritto di rivalsa nei confronti dell impresa associata inadempiente. Per quanto riguarda i vendor, è necessario innanzitutto identificare quelli il cui ritardo risulterebbe particolarmente critico. Nel caso di fornitori di materiali, i più problematici risultano essere quelli relativi ai long-lead item XVII, ossia forniture con tempi di consegna molto lunghi, che generalmente hanno un costo significativo. Nel caso invece di subcontractor, le imprese di costruzioni sono meno sostituibili rispetto a quelle di servizi (quali ad es. le società di ingegneria); le prime risultano quindi le più critiche. Date queste considerazioni, il presente studio considererà solo questi vendor, lasciando ad una successiva fase, la possibilità di integrare nel modello gli altri fornitori di materiali e subcontracor. I contratti stipulati con i vendor stabiliscono, all interno delle clausole standard, le regole per l applicazione dei liquidated damages, ossia le penali che in parte risarciscono il main contractor per eventuali ritardi nella consegna materiali o esecuzione lavori, il cui ammontare è specificato nei Purchase Order XVIII. Dalle interviste effettuate e dall analisi documentale è stato stabilito che il periodo massimo oltre al quale un eventuale ritardo (nella consegna dei materiali, esecuzione delle prestazioni o nei pagamenti) comporta al main contractor XVI Si veda il capitolo 4 per la definizione dell EAD e per l analisi di tutti i fattori che concorrono a tale perdita economica. XVII Di seguito LLI. XVIII Generalmente l ammontare delle penali è una percentuale del valore del contratto stipulato con il vendor e prevede un tetto massimo. Pagina 12

criticità elevate dal punto di vista finanziario, causando allo stesso perdite economiche, è il trimestre. Pertanto una controparte verrà considerata in default se il ritardo maturato è superiore al trimestre. Infatti per quanto riguarda i clienti, la suspension clause per contratti standard, applicata dal main contractor, diventa effettiva se il ritardo nei pagamenti supera i 75 giorni dalla data invio fattura, mentre la termination clause viene applicata per un ritardo superiore a 120 giorni dalla data fattura. E stato quindi considerato il trimestre quale periodo di riferimento per la determinazione del ritardo critico. Tale intervallo risulta inoltre problematico anche per i partner e vendor. In quest ultimo caso, se il ritardo risultasse inferiore al trimestre, il main contractor potrebbe recuperarlo grazie a dei margini ( float ) che, da programma di commessa, sono generalmente presenti. Oltre alla definizione di cui sopra, si considererà inadempiente una controparte che, a giudizio del main contractor, non riuscirà ad ottemperare in toto alle sue obbligazioni. Tra le cause del mancato adempimento si considererà lo stato di fallimento o altre situazioni assimilabili XIX tali da impedire, alla controparte, l assolvimento delle proprie obbligazioni contrattuali. XIX Si veda il capitolo 4. Pagina 13

4. Definizione di un processo strutturato per l analisi, valutazione e misurazione del rischio di default per il main contractor Come già indicato nel capitolo 2, il presente studio riguarderà esclusivamente la misurazione delle perdite attese per ciascuna controparte; l analisi di quelle inattese XX verrà rimandata ad una seconda fase del progetto. La Credit Loss XXI (CL) o Expected Loss (EL), relativa a ciascuna controparte, è quindi rappresentata dalla seguente equazione: Per poter determinare un framework per la valutazione e misurazione del rischio e quindi definire le grandezze di cui sopra, è necessario innanzitutto stabilire le tempistiche dell analisi. L'entità del rischio per un progetto EPC è rilevante e la maggior parte delle attività di gestione dello stesso riguardano il governo delle incertezze sin dalle prime fasi del suo ciclo di vita XXII. Attualmente nel Gruppo, attraverso la controllata TCM, viene condotta un analisi del rischio di ciascuna commessa a partire dalla fase di offerta XXIII. La procedura in essere stabilisce inoltre che il riesame dei rischi dovrà essere effettuato indicativamente ogni 3-4 mesi. Dalle interviste condotte con i responsabili delle aree approvvigionamenti, commerciale e finanza è stato stabilito che la prima misurazione del rischio dovrà essere effettuata (per tutte le controparti) prima della stipula del contratto con il cliente (contratto principale); la stessa verrà reiterata trimestralmente. XX Le perdite inattese rappresentano la possibilità che si verifichino eventi che, seppure stimabili, risultano inattesi. Essa è definita come: la variabilità del valore della perdita attesa a un prefissato livello di confidenza. XXI Si veda il capitolo 2. XXII Ibidem. XXIII Si veda il capitolo 3. Pagina 14

La definizione di un processo strutturato per la misurazione del rischio di default, dovrà prevedere le seguenti attività: valutazione dell esposizione con le singole controparti per ciascuna delle operazioni in essere con le stesse; individuazione delle informazioni necessarie (fattori di rischio) al fine della valutazione del rischio di default; definizione del modello di rating interno. 4.1 Valutazione dell esposizione con le singole controparti per ciascuna delle operazioni in essere con le stesse Come discusso nel capitolo 3, l Expected Loss verrà stimata per ogni transazione in essere con ciascuna delle tre controparti individuate (suddividendo i vendor in subcontractor e fornitori di materiali). Nel portafoglio vendor possono essere presenti più contratti con lo stesso vendor per differenti progetti; analogamente in quello clienti possono essere presenti più accordi con lo stesso cliente. Il portafoglio relativo ai vendor sarà pertanto costituito dall insieme di tutte le EL per tutti i contratti stipulati con ciascuno di essi; la stessa considerazione vale per i partner e clienti. Nel presente studio la EAD è rappresenta principalmente dal valore dei diversi elementi (ad es. materiali acquistati, penali, etc.) che costituiscono i contratti stipulati con la controparte e dalla valutazione di alcune componenti aggiuntive di costo. A differenza quindi degli istituti di credito, nella realtà analizzata non esistono operazioni predefinite quali ammontari accordati sulle linee di credito e non ancora utilizzati o strumenti per i quali l esposizione non è conosciuta con certezza ma può variare nel tempo (tipicamente gli strumenti derivati). La stima della EAD verrà pertanto considerata deterministica e quindi quantificabile. Pagina 15

Definiamo di seguito le EAD relative a ciascuna delle controparti oggetto di analisi. 4.1.1 Vendor L esposizione nei confronti dei sub contractor è definita dalla seguente formula: Dove: a) Costi aggiuntivi dovuti al change order. Sono i costi sostenuti direttamente dal main contractor per scorpori totali o parziali del lavoro (ossia i costi aggiuntivi che il nuovo vendor selezionato, in sostituzione di quello in default, addebiterà al main contractor), costi dovuti all incremento del personale da parte del subcontractor al fine di recuperare il ritardo oppure importi che la società potrebbe prestare al vendor (finanziamento) perché porti a termine il lavoro. b) Costi aggiuntivi interni. Sono costi interni sostenuti dal main contractor per la selezione di un nuovo subcontractor, oppure costi aggiuntivi del personale interno per la supervisione dei lavori. c) Penali cliente. Tale voce rappresenta l importo totale della penale pagata dal main contractor al cliente per ritardo del progetto causato dal default del subcontractor stesso. I costi aggiuntivi dovuti al change order e costi aggiuntivi interni hanno un peso differente in funzione della fase della commessa in cui si trovano i lavori di costruzione (l avanzamento temporale progressivo dei lavori di appalto è una Pagina 16

curva ad S) XXIV. Nella prima parte della curva (fase iniziale), infatti, il loro valore è inferiore in quanto in caso di default della controparte, il main contractor deve stipulare un contratto ex-novo con un altro subcontractor. Si consegue pertanto lo scorporo totale del subcontractor e si hanno dei costi aggiuntivi interni contenuti. Nella parte centrale (fase intermedia), in cui la curva cambia la pendenza in maniera accentuata, sono invece concentrate le fasi più critiche; si hanno pertanto elevati costi aggiuntivi dovuti al change order (con scorporo parziale del subcontractor) ed un aumento dei costi interni. Nella parte finale (fase terminale) della curva si registrano invece costi aggiuntivi dovuti al change order e costi interni meno significativi. A tal proposito il resp. Subcontracts ha ipotizzato di definire 3 scenari secondo la seguente metodologia: Dove NGG = numero giorni effettivamente lavorati dal subcontractor; DL= durata lavori per il subcontractor. F 1 = Fase iniziale, se F 1 < 20%, F 2 = Fase intermedia, se 20% < F 1 < 80%, F 3 = Fase terminale, se F 3 > 80%, XXIV Si veda la figura n. 1 Curva S. Pagina 17

14 12 10 08 06 04 02 00 Early Period Late Period Actual Period Early Cumulated Late Cumulated Actual Cumulated Figura n.1 Curva S Pagina 18

L esposizione nei confronti dei fornitori di materiali è definita dalla seguente formula: Dove: a) Costi aggiuntivi dovuti al change order. Sono i costi sostenuti dal main contractor per finanziare il vendor perché porti a termine la fornitura o costi aggiuntivi che il nuovo vendor selezionato in sostituzione di quello in default, farà pagare al main contractor. b) Costi aggiuntivi interni. Sono i costi aggiuntivi per la selezione di nuovo vendor. c) Costi diretti. Sono i pagamenti già effettuati al vendor in default che la società non riesce a recuperare. La stima di tale termine viene effettuata nell ipotesi peggiore, ossia nel caso in cui il fornitore vada in default dopo l emissione dell ultima fattura e che la società non riesca a portare a completamento il materiale e lo debba ricomprare ex-novo da altro fornitore. d) Penali cliente. Sono le penali che il cliente applica; esse sono funzione di un certo periodo di ritardo (settimane/mesi) stabilito contrattualmente. In base alla fase del ciclo produttivo in cui si trova il fornitore in default, si dovrà stimare il conseguente ritardo della commessa. L impatto, sul progetto, del default di un fornitore è infatti funzione della fase del ciclo produttivo in cui si trova quest ultimo. Il programma di una fornitura è inserito nel più ampio programma della commessa. Se il fornitore va in default all inizio del suo ciclo produttivo, è molto probabile che la commessa non vada in Pagina 19